Bando per il contrasto dello sfruttamento dei lavoratori stranieri

La Fondazione CON IL SUD lancia il nuovo Bando per il contrasto dello sfruttamento dei lavoratori stranieri, mettendo a disposizione 2 milioni di euro per sostenere progetti di contrasto e prevenzione di sfruttamento e caporalato in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. In particolare, il bando interessa i lavoratori stranieri nei settori agricolo, industriale (es. edilizia, comparto tessile) e terziario (es. consegne domiciliari, lavoro domestico, settore della ricettività, trasporti, logistica), promuovendo il lavoro regolare come strumento di integrazione sociale, anche con il coinvolgimento diretto delle aziende. Il Bando scade il 17 settembre.

É una fase critica, la pandemia ha colpito tutti, aziende e lavoratori, ma è anche l’occasione per rivedere il sistema di contrasto al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori stranieri, non possiamo tornare indietro a come era prima – ha dichiarato Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. Si riparte con le grandi produzioni agricole meridionali, che richiedono molta manodopera: dalla raccolta delle angurie a quella dei pomodori. Intervengono nuove esigenze legate al covid, dalle vaccinazioni ai trasporti per citarne alcune, per garantire la sicurezza dei lavoratori e delle comunità. Vogliamo affrontare davvero il fenomeno? Allora partiamo da politiche di ‘integrazione sociale’, che tengano conto delle varie esigenze, mettendo al centro la ‘persona’, con i suoi diritti e doveri, e la ‘comunità’ con le responsabilità collettive. Se non c’è una visione di insieme del fenomeno, volontà e pragmatismo nell’affrontarlo, non si va da nessuna parte, vale a livello nazionale o europeo, ma vale anche a livello territoriale”.

Nonostante il settore agricolo sia ancora quello in cui caporalato e sfruttamento dei lavoratori stranieri sono maggiormente diffusi, purtroppo il fenomeno si allarga anche ad altri settori (in particolare trasporti, costruzioni, logistica e servizi di cura) e coinvolge diverse categorie di immigrati: se in passato si trattava per lo più di persone prive di permesso di soggiorno e in condizioni di irregolarità, oggi ad essere maggiormente sfruttati sono gli immigrati provenienti dall’Europa dell’Est, i richiedenti asilo e i titolari di protezione.

Le proposte progettuali dovranno prevedere interventi dedicati ai lavoratori stranieri che vivono situazioni di difficoltà e sfruttamento lavorativo e, se presenti in Italia, delle loro famiglie, favorendone il protagonismo attivo, l’autonomia, l’inclusione sociale e la possibilità di trovare un lavoro che garantisca condizioni dignitose, offrendo protezione e assistenza. Sarà possibile prevedere percorsi formativi e di conoscenza dei diritti, di orientamento professionale, servizi di prima assistenza sanitaria e orientamento socio-legale, soluzioni abitative e condizioni di accesso e trasporto ai luoghi di lavoro dignitosi, occasioni di incontro e condivisione per favorire l’ integrazione tra culture e il legame con il territorio, attività di sensibilizzazione e orientamento al lavoro legale dedicate alle aziende, azioni di advocacy per incidere sulle politiche nazionali e locali di contrasto a caporalato e sfruttamento lavorativo.

Le partnership di progetto dovranno essere composte da almeno tre organizzazioni, di cui una organizzazione di terzo settore come soggetto responsabile. Oltre al mondo non profit potranno partecipare anche quello economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca.

Il bando si svilupperà in due fasi: la prima sarà finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio, mentre la successiva, di rimodulazione, avrà l’obiettivo di ridefinire eventuali criticità rilevate nella fase di valutazione.

Le proposte dovranno essere presentate online, attraverso la piattaforma Chàiros.

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Giovedì 1 luglio alle 10.30 ci sarà la presentazione tecnica del bando, aperta ai CSV e agli Enti di Terzo settore del Sud Italia interessati alla partecipazione. La presentazione si svolgerà in modalità online, per iscriversi è necessario compilare il seguente modulo >> https://forms.gle/EG1Tu3LwqBVeivPo6.

 

Pubblica Amministrazione e Terzo settore: al via le manifestazioni di interesse per lo sviluppo di azioni pilota in tema di coprogrammazione e coprogettazione

CSV Napoli intende promuovere e favorire l’incontro e il dialogo tra la Pubblica Amministrazione e gli Enti di Terzo settore, così come stabilito dall’articolo 55 del D.lgs 117/2017 (nuovo codice del Terzo settore), allo scopo di facilitare lo sviluppo di azioni pilota condivise per perseguire l’interesse pubblico, attraverso strumenti collaborativi quali la co-programmazione, la co-progettazione e l’accreditamento.

Pertanto, proprio nella sua funzione di animazione territoriale, lancia una Manifestazione di interesse finalizzata all’individuazione di partner della pubblica amministrazione e del Terzo settore per l’attuazione di interventi e servizi nell’ambito di attività di interesse generale.

Possono aderire:
– le amministrazioni pubbliche cosi come definite dall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
– Società pubbliche con finalità di gestione associata di funzioni e servizi, di coordinamento e supporto alla PA;

Gli ETS saranno coinvolti successivamente attraverso ulteriori avvisi su base territoriale e per ambiti di intervento a seguito della definizione delle PA che hanno effettivamente manifestato interesse a partecipare.

Gli Enti della Pubblica Amministrazione che manifestano interesse a partecipare si impegnano a
– partecipare al percorso formativo online di 12 ore
– collaborare con il Centro di Servizio per il Volontariato della città metropolitana di Napoli per l’attivazione di percorsi di co-programmazione nel rispetto dell’art 55 del D.lgs 117/17, coinvolgendo gli Enti del Terzo settore attraverso la pubblicazione di una specifica manifestazione d’interesse;
– dichiarare la propria disponibilità, laddove se ne creino le condizioni, ad avviare azioni pilota di co-progettazione sulla base dei bisogni emersi nella fase di co-programmazione nelle forme indicate dall’art.55 del D.lgs 117/17.

L’istanza di partecipazione deve essere inviata, insieme alla documentazione richiesta, tramite pec all’indirizzo csvnapoli@pec.it entro il 23 luglio 2021.

CSV Napoli, entro la data del 31 luglio 2021, pubblicherà sul proprio sito (www.csvnapoli.it) l’elenco dei soggetti che hanno proposto istanza di partecipazione al percorso di co-programmazione e co-progettazione.

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Fondazione Con il Sud: 2 milioni di euro per il contrasto della violenza di genere

A 10 anni dalla Convenzione di Istanbul – il trattato internazionale per la prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e a quella domestica – nel nostro Paese questi fenomeni sono purtroppo ancora largamente diffusi. Secondo i dati forniti dall’Istat, in Italia il 31,5% delle donne tra 16 e 70 anni, nel corso della propria vita, ha subìto una qualche forma di violenza fisica (20,2%) o sessuale (21%)Il 5,4% ha subito uno stupro o un tentato stupro. Dati che non possono lasciare indifferenti, ancor più se pensiamo che l’emergenza sanitaria ha amplificato il fenomeno: l’essere costretti a rimanere in casa, ha infatti moltiplicato le occasioni di violenza domestica. Nel primo semestre del 2020 i femminicidi nell’ambito di una relazione affettiva o familiare sono stati pari al 45% del totale, contro il 35% dei primi sei mesi del 2019 e hanno raggiunto il 50% durante il lockdown tra marzo e aprile 2020.

Con questa seconda edizione del “Bando per il contrasto della violenza di genere”, la Fondazione CON IL SUD mette a disposizione 2 milioni di euro per interventi da realizzare in Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia che siano in grado di far emergere e prevenire il fenomeno potenziando i servizi messi a disposizione dai Centri Antiviolenza; accompagnare le donne che hanno subito violenza in percorsi di autodeterminazione e autonomia economica e abitativa, sostenendo i minori che hanno assistito ai maltrattamenti; favorire processi di cambiamento culturale in termini di parità di genere, con percorsi di educazione nelle scuole.

“Nonostante non esista un processo di raccolta dati univoco sul numero di femminicidi e sui casi di violenza di genere, quelli che abbiamo a disposizione ci forniscono un quadro allarmante” ha dichiarato Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione CON IL SUD. “L’emergenza sanitaria ha ulteriormente acuito il fenomeno e la Fondazione CON IL SUD, proprio durante il lockdown di marzo 2020, ha promosso con i progetti sostenuti con il precedente bando contro la violenza di genere, una campagna di comunicazione dedicata sui social, condividendo i contatti dei Centri Antiviolenza coinvolti. Un’iniziativa efficace, che ha permesso di registrare un incremento delle richieste di aiuto ai centri aderenti. Con questo nuovo bando vogliamo sostenere l’importantissimo lavoro dei Centri Antiviolenza e delle reti territoriali che lavorano ogni giorno per accogliere le donne che hanno subito violenza, per aiutarle a trovare conforto, aiuto e fiducia nel costruire il proprio futuro e, spesso, quello dei propri figli”.

Le partnership di progetto dovranno essere composte da almeno 3 organizzazioni: ad un Centro Antiviolenza – con il ruolo di responsabile del partenariato – potranno affiancarsi realtà del mondo non profit, economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca. Sarà valutato positivamente il coinvolgimento delle associazioni femministe e delle amministrazioni pubbliche, in particolare comuni e regioni.

Il bando si svilupperà in due fasi: la prima sarà finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio, mentre la successiva, di progettazione esecutiva, avrà l’obiettivo di ridefinire eventuali criticità rilevate nella fase di valutazione.

Il bando scade il  9 settembre 2021 e le proposte dovranno essere presentate online, attraverso la piattaforma Chàiros.

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Statuti Terzo settore, ancora una proroga di un anno

Riproponiamo l’articolo di Lara Esposito per Cantiere Terzo Settore relativo alla proroga di un ulteriore anno per adeguare gli statuti con maggiorazioni semplificate.

Nuova proroga di un anno per gli enti del Terzo settore che decidano di adeguare i propri statuti alle prescrizioni del codice del Terzo settore con le maggioranze semplificate. La scadenza già fissata al 31 maggio 2021 dal dl Sostegni (a questo link la notizia), per le organizzazioni di volontariato (Odv), le associazioni di promozione sociale (Aps) e le Onlus iscritte nei rispettivi registri (e costituite prima del 3 agosto 2017) viene ulteriormente prorogata al 31 maggio 2022 (art. 66).

La modifica è prevista dal cosiddetto decreto legge “Semplificazioni” (dl n. 77 del 31 maggio 2021), che prevede indicazioni su “Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”. Per maggiori informazioni sull’adeguamento degli statuti, ecco un focus dedicato.

L’invito rimane, in ogni caso, in particolare per Odv e Aps iscritte ai registri nazionale, regionali e provinciali quello di procedere con gli adeguamenti nel più breve tempo possibile, in vista dell’avvio del registro unico nazionale del Terzo settore (Runts) che potrebbe avvenire entro l’estate. Rimangono invariate, infatti, le tempistiche concesse dagli uffici del registro per trasmettere documenti o statuti adeguati in fase di trasmigrazione. Lo slittamento del termine, quindi, è pensato per facilitare gli enti che dovessero provvedere ad apportare modifiche allo statuto a seguito dei controlli da parte degli uffici del Runts. Per maggiori informazioni sul registro unico nazionale del Terzo settore, ecco una guida all’uso.

Nel cosiddetto “dl Semplificazioni” è previsto un Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale che sarà istituito con un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, con funzioni consultive rispetto all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), in collaborazione con la cabina di regia e il Servizio centrale dello stesso.

Partecipano al tavolo, rappresentanti delle parti sociali, del Governo, delle Regioni, delle Province autonome di Trento e di Bolzano, degli enti locali e dei rispettivi organismi associativi, delle categorie produttive e sociali, del sistema dell’università e della ricerca e della società civile. Tutti i componenti sono individuati secondo un criterio di maggiore rappresentatività e non avranno diritto a compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati (art. 3).

Cosa significa essere dislessico? Aperte le iscrizioni al nuovo corso di formazione del CSV Napoli

Cosa significa essere dislessico? Questa la domanda al centro del nuovo corso di formazione promosso dal CSV Napoli rivolto ai volontari degli enti di Terzo settore che si occupano di bambini e ragazzi, per riflettere e discutere delle difficoltà specifiche dell’apprendimento.

Saranno analizzate, con il supporto di esperienze dirette, le difficoltà di lettura, di scrittura, di grammatica, di calcolo e di grafia. Gli incontri hanno l’obiettivo di legare i concetti classici delle dislessie con la presentazione di esperienze, metodi e risposte a domande semplici e dare strumenti per riconoscere la presenza della difficoltà e indirizzare così il bambino verso i servizi territoriali più adeguati.

Gli incontri sono gratuiti e si terranno in modalità online attraverso la piattaforma GoToMeeting nei giorni 3, 10, 17, 24 giugno 2021.

Per partecipare compilare l’apposito form online accedendo direttamente all’Area Riservata del CSV Napoli, registrando la propria anagrafica e quella del proprio ente (se non già censiti) e poi sarà possibile iscriversi al corso entro e non oltre il 30 maggio 2021 Ad accoglienza della candidatura riceverete la richiesta di compilazione della scheda d’ingresso ed in seguito i link per la partecipazione on line.

Per maggiori informazioni sui contenuti del corso scarica la locandina

 

Volontariato Card, un circuito virtuoso per la responsabilità sociale condivisa. Diventa un nostro Fornitore accreditato

La Volontariato Card è un progetto del CSV Napoli che vuole valorizzare i volontari, i professionisti e le imprese che si impegnano in partnership a valore strategico per contribuire allo sviluppo di un modello di economia civile.

La Card ha infatti l’obiettivo di generare un circuito virtuoso basato su relazioni, fiducia e motivazioni e che vede protagonisti persone sensibili al tema della Responsabilità Sociale. Contemporaneamente vuole favorire il riconoscimento sociale delle attività di volontariato, facilitando i volontari nel loro agire quotidiano e gli utenti delle associazioni, attraverso la possibilità di ricevere agevolazioni e offerte dedicate da una vasta rete di esercizi commerciali, professionisti ed enti produttori di servizi assistenziali, ricreativi e culturali con i quali CSV Napoli stipula apposite convenzioni perché attenti all’impatto sociale del loro agire.

Le aziende orientate ad un modello di sviluppo inclusivo, partecipato e sostenibile, possono richiedere di essere inserite tra i fornitori della Volontariato Card ottenendo visibilità e risalto.

I vantaggi ambientali, sociali, economici e relazionali derivanti dal progetto Volontariato Card si riverberano sulla reputazione dell’azienda, sulla sua capacità di mobilitare abilità ed entusiasmi, sulla sua redditività e sulla sua solidità economica.

La Volontariato Card può essere considerata una vera e propria “vetrina” per promuovere la propria azienda, i propri prodotti, servizi e i propri valori e per farsi conoscere sul mercato da migliaia di utenti, associazioni e volontari.

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