Modello Eas, per il 2024 la scadenza è il 2 aprile

Gli enti associativi sottoposti all’obbligo di invio del modello Eas potranno farlo entro il 31 marzo 2024 (che, cadendo di giorno festivo, slitta al 2 aprile) all’Agenzia delle entrate. Ma cos’è il modello Eas? Chi è obbligato alla sua compilazione? Quali sono le modalità di invio? Cosa cambia con la riforma del Terzo settore? Ecco le risposte.

Che cos’è il modello Eas e la sua importanza a fini fiscali

Il modello Eas (modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali relativo agli enti associativi) è un provvedimento che riguarda esclusivamente gli enti non commerciali aventi natura associativa, e che essi devono obbligatoriamente inviare all’Agenzia delle entrate.

Il modello Eas è una dichiarazione di estrema importanza poiché il mancato invio comporta la perdita dei benefici fiscali degli enti associativi, ed in particolare l’assoggettamento a tassazione delle quote e dei contributi associativi, oltre che dei corrispettivi versati dagli associati per partecipare alle attività istituzionali dell’ente (art. 148 del dpr 917 del 1986 e art. 4 del dpr 633 del 1972).

Enti del Terzo settore e modello Eas

Il codice del Terzo settore dispone anche in merito al modello Eas, esonerando gli enti del Terzo settore (Ets) dalla presentazione di tale modello (art. 94, c. 4).

Gli enti iscritti al registro unico nazionale del Terzo settore (Runts) non devono quindi inviare il modello Eas entro il termine del 2 aprile prossimo.

Un discorso a parte va fatto per gli enti che si costituiscono con l’intenzione di diventare Etsil consiglio per essi è quello di presentare il modello Eas entro 60 giorni dalla data di costituzione (termine disposto dalla circolare dell’Agenzia delle entrate n. 45/E del 29 ottobre 2009) poiché tra quest’ultima e l’iscrizione al Runts potrebbero passare anche più dei 60 giorni normalmente previsti dalla normativa. Una volta iscritti al Runts, ed acquisita la qualifica di Ets, anch’essi saranno esonerati dagli invii successivi del modello Eas.

Gli altri enti esonerati dall’invio

Sono inoltre esonerate dall’invio di tale modello, e quindi non lo devono presentare:

  • le Onlus, iscritte all’Anagrafe unica tenuta dall’Agenzia delle entrate;
  • le associazioni pro-loco che abbiano optato per il regime di cui alla Legge 398/1991;
  • le associazioni e le società sportive dilettantistiche, iscritte al registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (Rasd): queste sono state esonerate dall’invio del modello Eas a seguito delle modifiche apportate al decreto legislativo 39 del 2021 (art.6, comma 6-bis).

Gli enti obbligati alla compilazione parziale del modello

Gli enti che devono compilare solo alcune parti del modello Eas sono: le associazioni riconosciute (cioè dotate di personalità giuridica), che abbiano ottenuto il riconoscimento da parte delle Regioni/Province autonome o da parte delle Prefetture/Commissariato del Governo.

Gli enti appena menzionati compilano il primo riquadro del modello (contenente i dati identificativi dell’ente e del rappresentante legale) e, per quanto riguarda il secondo riquadro, le notizie richieste ai righi 4), 5), 6), 25) e 26). Barrano infine la casella “SI” del rigo 3), relativa all’ottenimento della personalità giuridica.

Gli enti obbligati alla compilazione totale

Gli enti che invece sono obbligati a compilare il modello Eas in tutte le sue parti (cioè rispondendo a tutte le 38 domande) sono le associazioni non riconosciute (cioè prive di personalità giuridica) diverse da quelle menzionate in precedenza e che:

  • svolgono solo attività istituzionale, limitandosi alla riscossione di quote associative e contributi di natura non corrispettiva;
  • svolgono anche attività dietro corrispettivo nei confronti dei propri associati (ad esempio corsi di formazione rivolti ad essi);
  • svolgono attività commerciale, ovviamente qualora questa non sia prevalente (un’associazione che svolga attività commerciale in modo esclusivo o prevalente è un ente commerciale e non è quindi tenuta a presentare il modello Eas).

L’obbligo di ripresentare il modello Eas

Mentre le nuove associazioni devono presentarlo entro 60 giorni dalla data di costituzione, quelle che sono già costituite lo devono ripresentare nuovamente solo qualora intervengano delle variazioni ai dati comunicati nel precedente modello inviato. Entro il prossimo 2 aprile gli enti associativi che rientrano nelle previsioni di legge (vedi gli elenchi riportati sopra) dovranno comunicare all’Agenzia delle entrate le eventuali modifiche intervenute nel corso del 2023, inviando un nuovo modello Eas.

Secondo i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate, non devono essere comunicate le variazioni relative:

  • alla modifica dei dati anagrafici dell’associazione (nome, sede legale o presidente), i quali possono infatti essere comunicati attraverso il modello AA5/6 (per gli enti con solo codice fiscale) o il modello AA7/10 (per gli enti che hanno anche partita Iva);
  • all’importo dei proventi ricevuti dall’ente per attività di sponsorizzazione o pubblicità (rigo 20);
  • al costo sostenuto per messaggi pubblicitari (rigo 21);
  • all’ammontare delle entrate dell’ente (rigo 23);
  • al numero degli associati nell’ultimo esercizio chiuso (rigo 24);
  • all’ammontare delle erogazioni liberali e dei contributi pubblici ricevuti (righi 30 e 31);
  • al numero e giorni delle raccolte pubbliche di fondi effettuate (rigo 33).

Se a variare sono quindi i dati appena menzionati, l’associazione non deve ripresentare il modello Eas.

Se invece nel corso del 2023 sono variati uno o più degli altri dati riportati (quali, ad esempio, il rinnovo della composizione del Consiglio direttivo e l’eventuale apertura della partita iva), questo dovrà essere ripresentato entro il 2 aprile 2024 dai soggetti obbligati:

  • gli enti obbligati alla compilazione totale dovranno compilare tutto il modello (anche qualora sia variato uno solo dei dati che comporta la ripresentazione);
  • gli enti obbligati alla presentazione parziale dovranno invece compilare solo i pochi righi menzionati in precedenza e quindi saranno tenuti alla ripresentazione dell’Eas solo nel caso in cui sia variato uno di essi.

Le modalità di invio

Il modello Eas deve essere presentato all’Agenzia delle entrate esclusivamente per via telematica: lo può fare direttamente l’associazione (abilitandosi ai servizi telematici dell’Agenzia) oppure occorre rivolgersi ad un intermediario abilitato (Caf o commercialista).

Qualora non venisse rispettato il termine del 2 aprile è possibile per l’associazione sanare la propria posizione (sempre che la violazione non sia stata constatata o non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche da parte degli enti accertatori) tramite l’istituto della “remissione in bonis”, presentando il modello entro il termine della prima dichiarazione utile, cioè entro il 30 novembre 2024, e pagando la sanzione di 250 euro (con F24 Elide, codice tributo 8114).

di Daniele Erler – Responsabile Area Consulenza CSVnet

Buone pratiche di volontariato: partecipa al questionario di TwoPlusTwo e contribuisci alla promozione della cittadinanza attiva

TwoPlusTwo è un’associazione giovanile di San Giorgio a Cremano che lavora da anni sull’ideazione, sulla realizzazione e sulla promozione di progetti educativi  incentrati sull’arte e creatività per favorire l’inclusione sociale dei giovani e lo sviluppo delle comunità locali.

Attualmente TwoPlusTwo è coinvolta, assieme ad altri partner internazionali, in un progetto co-finanziato dal Programma Erasmus+ intitolato “Stay Tuned!” dedicato allo studio e alla promozione del Volontariato. L’obiettivo del progetto è quello di raccogliere buone pratiche a livello internazionale per produrre una Guida pratica su come stimolare e favorire la partecipazione di volontari nelle organizzazioni.

Il progetto è nella sua fase di ricerca sul campo, durante la quale si prevede di raccogliere informazioni per comprendere cosa possa stimolare i cittadini all’impegno volontario e cosa possa essere utile per rendere sostenibili le attività delle associazioni.

Per portare avanti la ricerca,  TwoPlusTwo ha lanciato un questionario al quale sono invitati a rispondere tutti gli ETS che coinvolgono volontari nelle proprie attività.

Il questionario è in inglese ed è accessibile al seguente link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScz1RMPy9A8wQ_AlJxH9ltmJ9wRTrBo-VAo5O9KbAiUDIPOQg/viewform

La compilazione richiede massimo 15 minuti e i dati raccolti serviranno per la realizzazione della Guida che sarà, poi, pubblicata e resa fruibile gratuitamente.

Per maggiori informazioni: stefanom197@gmail.com / twoplustwo.info@gmail.com

Reti e strategie collaborative: un workshop per facilitare processi condivisi che generano valore nelle comunità

La relazione tra Istituzioni ed Enti di Terzo settore rappresenta un punto di sviluppo cruciale per una comunità e la Riforma del Terzo settore con l’introduzione delle misure di co-programmazione e co-progettazione ha confermato tale orientamento.

Per questo motivo CSV Napoli e Agenzia di Sviluppo dei Comuni dell’Area Nolana propongono il workshop “Reti e strategie collaborative” un momento di confronto teso all’ascolto e all’emersione dei bisogni da cui partire per costruire nuove collaborazioni. Un’occasione di dialogo e condivisione su metodi e strumenti innovativi per coinvolgere attivamente la comunità nella progettazione di servizi e contribuire a generare cambiamento e benessere nei territori.

L’appuntamento è per giovedì 21 marzo, dalle ore 15.30, nei locali dell’Agenzia di Sviluppo dei Comuni dell’Area Nolana che ospita da diversi anni lo Sportello Territoriale di CSV Napoli (Via Trivice D’Ossa 28 – Comune di Camposano).

Di seguito il programma del workshop:

Ore 15.30 accoglienza dei partecipanti e caffè di benvenuto

Ore 16.00 Focus group – Emersione dei bisogni

Come migliorare la capacità di partecipare alla programmazione attraverso la definizione della propria azione sociale

Facilitatore: Gabriele Gesso – Responsabile Animazione Territoriale Csv Napoli

Ore 17.00 Plenaria – Confronto con la PA

Introduce: Giovanna De Rosa – Direttore CSV Napoli

– restituzione dei risultati del focus group e interventi di:

Giuseppe Caccavale

Presidente del Tavolo dei Comuni dell’Agenzia di Sviluppo dei Comuni dell’Area Nolana, Sindaco di Cicciano

Vittoria Russo

Responsabile dei servizi sociali, Rup progetto S.A.I. del Comune di Scisciano

Nicola Caprio

Presidente CSV Napoli

Vincenzo Caprio

Amministratore unico dell’Agenzia di sviluppo dei Comuni dell’Area Nolana

– Eventuali domande o interventi dalla platea

Ore 18.30 Happy hour del volontariato

Ore 19.00 I volontari per il territorio. Esercitazione per la gestione delle emergenze

Il ruolo dei volontari e delle associazioni che intervengono nelle criticità quotidianamente come strumento complementare dell’intervento amministrativo e delle forze dell’ordine.

Introduzione all’esercitazione di: Orazio Colucci Geologo dell’emergenza – Agenzia di sviluppo dei Comuni dell’Area Nolana

Svolgimento dell’esercitazione

Lird 2024 – Ricerca dispersi in luoghi impervi attraverso l’utilizzo di moderne strumentazioni a pilotaggio remoto (droni). La cabina di regia per le emergenze presso la sede dell’Agenzia di Sviluppo dei Comuni dell’Area Nolana trasmetterà in diretta le immagini dell’esercitazione.

Per partecipare all’incontro è necessario compilare l’apposito form online attraverso l’area riservata del sito csvnapoli.it

SCARICA LA LOCANDINA

 

Comunicazione efficace e strumenti innovativi: al via la nuova edizione del corso ORGANIZZARE E GESTIRE UN UFFICIO STAMPA NEL VOLONTARIATO

La comunicazione sociale rappresenta il motore del cambiamento culturale all’interno delle comunità e dei territori di riferimento e per rendere una comunicazione efficace occorrono competenza e strumenti adeguati.

Per questo motivo CSV Napoli propone la nuova edizione del corso di formazione ORGANIZZARE E GESTIRE UN UFFICIO STAMPA NEL VOLONTARIATO allo scopo di  promuovere la cultura della comunicazione nelle organizzazioni di Terzo settore e permettere di acquisire consapevolezza dell’importanza di raccontare e rendicontare l’impatto di quanto viene realizzato nei territori per il benessere delle comunità e al fine di creare un sistema di fiducia, affidabilità e riconoscibilità.

L’obiettivo del percorso formativo, che si svolgerà in modalità blended con 4 giorni in presenza al CSV Napoli e 2 online, è fornire ai volontari e agli operatori di settore gli strumenti teorici e operativi per gestire gli strumenti di comunicazione, per facilitare lo sviluppo e il consolidamento delle relazioni e la promozione delle attività degli enti di Terzo settore.

Gli incontri sono gratuiti e per partecipare è necessario compilare l’apposito form online entro e non oltre il 20 marzo 2024.

Le iscrizioni, ricevute secondo l’ordine cronologico, saranno accettate sino ad esaurimento della disponibilità di posti. Gli iscritti saranno contattati e riceveranno conferma dell’avvio del corso e il link per la compilazione della scheda in ingresso. La presenza è obbligatoria per almeno l’80% del monte ore.

Per conoscere il programma del corso scarica la locandina.

Certificazione unica e non profit, la scadenza del 2024

Tra le scadenze da segnare in agenda per il mese di marzo c’è quella relativa alla certificazione unica (Cu) 2024 è la certificazione dei redditi che ha sostituito il vecchio modello Cud e serve per certificare, fra le altre cose, i compensi a titolo di lavoro dipendente e assimilati, i redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi nonché i corrispettivi derivanti dai contratti di locazioni brevi, corrisposti nel periodo d’imposta 2023.

Sono soggette a tale obbligo anche le associazioni, ed in generale gli enti non profit, che durante il 2023 hanno corrisposto compensi a lavoratori dipendenti e assimilati, oltre che a lavoratori autonomi (sia per prestazioni di tipo professionale che occasionale).

Le associazioni menzionate, in quanto sostituti d’imposta, sono dunque obbligate ad inviare la Certificazione Unica 2024, nella quale dovranno essere inseriti i compensi corrisposti e le eventuali ritenute e detrazioni operate su tali compensi.

La trasmissione telematica delle certificazioni uniche contenenti esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili mediante la dichiarazione dei redditi precompilata, può avvenire entro il termine di presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta ovvero entro il 31 ottobre 2024.

La data cardine è quella del prossimo 16 marzo 2024 (che, cadendo di sabato, slitta per quest’anno al 18 marzo): entro tale termine si dovrà provvedere a rilasciare una copia della Cu (mediante trasmissione in formato elettronico ovvero con consegna cartacea) al percettore delle somme, utilizzando il modello sinteticosempre entro la stessa data, il sostituto di imposta stesso o un intermediario abilitato (ad esempio Caf o commercialista) dovrà inviarne copia, esclusivamente in via telematica, all’Agenzia delle entrate, utilizzando il modello ordinario.

Per completezza, si ricorda che le associazioni che nel corso del 2023 hanno retribuito compensi soggetti a ritenuta sono inoltre tenute ad inviare per via telematica, oltre alla Cu, anche:

  • il Modello 770 entro il 31 ottobre 2024;
  • la dichiarazione Irap. Non devono inviare la dichiarazione Irap le associazioni che nel corso del 2023 avessero erogato solamente compensi per lavoro autonomo professionale (quindi a professionisti dotati di partita Iva).

Nell’apposita sezione del sito dell’Agenzia delle entrate è comunque possibile trovare tutte le informazioni e la modulistica relative alla Certificazione unica 2024.