Nell’anno europeo delle competenze 2023, Forum Terzo Settore e Caritas Italiana portano avanti l’impegno per far riconoscere le competenze dei volontari.
Le esperienze di volontariato hanno infatti ricadute positive, oltre che sull’acquisizione di consapevolezza di sé e della società, anche sulla formazione, sul lavoro e nell’esercizio della cittadinanza attiva.
Con la campagna “NOI+. Valorizza te stesso, valorizzi il volontariato”, realizzata in collaborazione con il dipartimento di Scienze della Formazione di Roma Tre, Forum Terzo Settore e Caritas Italiana puntano a coinvolgere 10mila volontari per far emergere, attraverso un questionario, le competenze acquisite durante l’esperienza di volontariato.
Questo permetterà di raggiungere l’obiettivo fissato dal Codice del Terzo Settore che indica che vengano definiti “i criteri per il riconoscimento in ambito scolastico e lavorativo delle competenze acquisite nello svolgimento di attività o percorsi di volontariato”, e consentirà anche di compiere un primo passo verso il loro riconoscimento formale.
Condividiamo l’articolo di Daniele Erler per Cantiere Terzo settore relativo alla scadenza obbligatoria per associazioni, fondazioni e Onlus che hanno ricevuto sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti pari o superiori a 10.000 euro
Il 30 giugno prossimo scade un termine importante per quanto riguarda molti enti non profit, relativo all’obbligo di pubblicazione dei contributi pubblici ricevuti nell’esercizio precedente, qualora questi siano pari o superiori a 10.000 euro.
Ecco in cosa consiste tale adempimento e quali sono i soggetti a cui si applica.
I soggetti interessati: associazioni, fondazioni e Onlus
La normativa di riferimento è rappresentata dalla legge 4 agosto 2017, n. 124, in particolare ai commi da 125 a 129, modificata nella formulazione attuale dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 (“Decreto Crescita”), che ha disposto in modo permanente alcuni obblighi di trasparenza riguardanti i contributi pubblici ricevuti (anche) dagli enti non profit.
Importanti chiarimenti sul tema sono poi stati forniti dalle circolari del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, n. 2 dell’11 gennaio 2019 e n. 6 del 25 giugno 2021: nonostante tali documenti si riferiscano in particolare agli enti del Terzo settore (Ets), le indicazioni in essi contenute possono ragionevolmente estendersi anche agli altri soggetti tenuti al rispetto delle disposizioni menzionate.
L’obbligo in questione si applica in primo luogo alle associazioni, alle fondazioni e alle Onlus che hanno ricevuto sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, non aventi carattere generale e privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria, pari o superiori a 10.000 euro, da parte:
dei soggetti di cui all’art. 2-bis del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Fra essi rientrano anche le società in controllo pubblico, così come le associazioni, le fondazioni ed in generale gli enti di diritto privato con bilancio superiore a 500.000 euro di entrate annuali, la cui attività sia stata finanziata in modo maggioritario per almeno due esercizi finanziari consecutivi nell’ultimo triennio da pubbliche amministrazioni e in cui la totalità dei componenti dell’organo d’amministrazione o di indirizzo sia designata da pubbliche amministrazioni.
Sono inoltre soggette all’obbligo di rendicontazione anche le associazioni di protezione ambientale e le associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentative a livello nazionale (che in realtà già vi rientravano in quanto appunto “associazioni”), e le cooperative sociali che svolgono attività a favore degli stranieri di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286.
Pur non menzionandoli nello specifico, è evidente come la normativa richiamata si applichi anche agli enti del Terzo settore: questo nonostante il codice del Terzo settore disponga già per essi alcuni importanti obblighi in tema di trasparenza (per un riepilogo degli stessi si rimanda al focus “La trasparenza per gli enti non profit e del Terzo settore”).
L’obbligo in questione si applica come detto anche alle Onlus: è bene infatti ricordare che la normativa Onlus è stata sì soppressa dal codice del Terzo settore, ma tale abrogazione diventerà effettiva solo a partire dal periodo di imposta successivo all’autorizzazione europea sulla nuova parte fiscale per gli Ets.
I soggetti interessati: le società
La legge 124/2017 distingue i soggetti menzionati nel paragrafo precedente da quelli che esercitano attività d’impresa, ai sensi dell’art. 2195 del Codice civile, disponendo per essi modalità di pubblicazione parzialmente diverse rispetto a quelle previste per associazioni, fondazioni e Onlus, di cui si dirà a breve.
Fra tali soggetti rientrano sicuramente le società di cui al Libro V del Codice civile, oltre che le imprese sociali costituite in forma societaria.
Il discorso si fa più problematico per le cooperative sociali, che sono sia “società” che “onlus” (di diritto): la circolare ministeriale n. 2 dell’11 gennaio 2019 stabilisce la prevalenza del profilo legato alla forma giuridica e quindi le cooperative sociali (tranne quelle che svolgono attività a favore degli stranieri) sono tenute ad adempiere all’obbligo di pubblicazione nelle stesse forme previste per le società. Applicando tale ragionamento alle imprese sociali, si ricava che quelle costituite in forma di associazione o fondazione sono chiamate a rispettare le regole di pubblicazione previste per tali forme giuridiche.
Il contenuto dell’obbligo e il termine per la pubblicazione
L’obbligo scatta solo nel momento in cui gli enti menzionati (associazioni, fondazioni e Onlus da un lato, società dall’altro) abbiano ricevuto contributi pubblici per una cifra pari o superiore a 10.000 euro: il riferimento è l’esercizio finanziario precedente cioè, per gli enti che hanno l’esercizio sociale coincidente con l’anno solare, il periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022.
Una fondamentale novità rispetto alla formulazione originaria della disposizione è che non tutte le risorse provenienti dalle pubbliche amministrazioni rientrano nel plafond dei 10.000 euro, ma solamente quelle relative a “sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, non aventi carattere generale e privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria”.
Ciò significa che eventuali apporti economici di natura corrispettiva (commerciale) con gli enti pubblici non rientrano nel computo dei 10.000 euro, così come quelli dovuti dalla pubblica amministrazione a titolo di risarcimento; vi rientrano invece i contributi concessi dall’ente pubblico a titolo di liberalità oppure dietro presentazione di uno specifico progetto da parte dell’associazione.
I contributi possono essere non solo in denaro ma anche “in natura”. La circolare n. 2 dell’11 gennaio 2019 ha precisato che si intendono quindi ricomprese anche le risorse strumentali, quali ad esempio un bene mobile o immobile concesso in comodato dalla pubblica amministrazione: in tal caso si dovrà chiedere alla stessa di comunicare il valore del bene, il quale dovrà essere indicato nel rendiconto. Qualora non fosse possibile individuare una cifra precisa, è consigliabile fare riferimento a quello che è il valore di un bene simile o analogo sul mercato.
Alcune specifiche attribuzioni economiche: 5 per mille e 2 per mille
La novità più importante recata dalla circolare ministeriale n. 6 del 25 giugno 2021 riguarda le somme ricevute a titolo di 5 per mille, le quali non sono da considerare nei contributi pubblici disciplinati dalla Legge 124 del 2017 e non vanno quindi conteggiate nel “plafond” dei 10.000 euro.
Il Ministero ha di fatto superato quanto in precedenza detto con la circolare n. 2 dell’11 gennaio 2019, e lo ha fatto sulla base di un mutato quadro normativo disposto per effetto del Decreto “Crescita”. Il nuovo testo esclude dalla rendicontazione i contributi che hanno “carattere generale”: secondo la circolare ministeriale, “per carattere generale si devono intendere i vantaggi ricevuti dal beneficiario sulla base di un regime generale, in virtù del quale il contributo viene erogato a tutti i soggetti che soddisfano determinate condizioni”. In una tale definizione è incluso anche il 5 per mille, le cui somme sono peraltro già soggette a specifici obblighi di pubblicità secondo quanto disposto dal Dpcm 23 luglio 2020 (per un maggiore approfondimento sulle nuove regole del 5 per mille, si rimanda al Vademecum sul tema).
Discorso a parte deve essere invece fatto per il 2 per mille: in base alle indicazioni per la rendicontazione del contributoemesse dal Ministero della Cultura, le somme ricevute a titolo di 2 per mille devono essere conteggiate nel plafond dei 10.000 euro. L’indicazione del Ministero della Cultura è quindi contraria a quella che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha espresso in tema di 5 per mille: qualora, quindi, un ente abbia ricevuto nell’esercizio 2022 somme relative al 2 per mille 2021, queste concorreranno a formare il plafond dei 10.000 euro.
Ulteriori precisazioni sul limite dei 10.000 euro
Ai fini della pubblicazione occorre tenere conto dei contributi “effettivamente erogati”: ciò significa che vanno conteggiate solo le somme che l’ente ha effettivamente incassato nel corso dell’esercizio finanziario precedente e non quelle che sono state solamente stanziate dall’ente pubblico ma non ancora incassate dall’organizzazione.
La circolare ministeriale n. 2 dell’11 gennaio 2019 ha inoltre chiarito che il limite dei 10.000 euro deve essere inteso in senso cumulativo, riferendosi al totale degli apporti pubblici ricevuti e non alla singola erogazione: esemplificando, se l’ente ha ricevuto durante l’anno contributi su due distinte progettualità da 9.000 euro ciascuna (da due differenti enti pubblici), il limite dei 10.000 euro è superato e scatta quindi l’obbligo di pubblicazione di tali somme.
Le informazioni da pubblicare
La circolare ministeriale n. 2 dell’11 gennaio 2019 ha specificato che le informazioni devono essere pubblicate in modo schematico e comprensibile per il pubblico, individuando come necessarie le seguenti voci:
denominazione e codice fiscale del soggetto ricevente (l’associazione);
denominazione del soggetto erogante (la pubblica amministrazione);
somma incassata (per ogni singolo rapporto giuridico);
data di incasso;
causale (cioè la descrizione relativa al motivo per cui tali somme sono state erogate: ad esempio, come “liberalità” oppure come “contributo in relazione ad un progetto specifico presentato dall’ente”).
Le cooperative sociali che svolgono attività a favore degli stranieri di cui al Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 devono inoltre pubblicare trimestralmente nei propri siti internet o portali digitali l’elenco dei soggetti a cui sono versate somme per lo svolgimento di servizi finalizzati ad attività di integrazione, assistenza e protezione sociale: sulla ragionevolezza, e quindi sulla costituzionalità, di una simile previsione, si potrebbero avanzare diversi dubbi.
Le modalità e i termini di pubblicazione
Le associazioni, le fondazioni e le Onlus (oltre alle cooperative sociali che svolgono attività a favore degli stranieri) devonopubblicare, entro il 30 giugno 2023,i contributi ricevutisulproprio sito internet oppure su “analogo portale digitale”. La circolare ministeriale n. 2 dell’11 gennaio 2019 ha ammesso, per le organizzazioni che non hanno il sito internet, la possibilità di utilizzare la pagina Facebook dell’ente. Sempre secondo la circolare, qualora l’organizzazione non avesse nemmeno la pagina Facebook, l’obbligo può comunque essere adempiuto pubblicando i contributi sul sito internet della rete associativa alla quale l’ente aderisce.
Le società (comprese le cooperative sociali e le imprese sociali costituite in forma societaria) sono invece tenute a pubblicare le stesse informazioni nella nota integrativa del bilancio di esercizio e dell’eventuale bilancio consolidato. Il termine è quello ordinario previsto per l’approvazione del bilancio. I soggetti che redigono il bilancio in forma abbreviata e quelli comunque non tenuti alla redazione della nota integrativa assolvono all’obbligo pubblicando le informazioni, entro il 30 giugno 2023, sul proprio sito internet, secondo modalità liberamente accessibili al pubblico o, in mancanza, sui portali digitali delle associazioni di categoria di appartenenza.
Nonostante la normativa non stabilisca nulla riguardo a quanto debbano essere mantenuti sul sito i diversi rendiconti, si consiglia di lasciare pubblicati anche i rendiconti precedenti, posizionandoli all’interno di una sezione specifica ed in evidenza.
Le sanzioni previste
Il controllo sull’adempimento dell’obbligo di pubblicazione dei contributi pubblici è in capo ai soggetti erogatori oppure all’amministrazione vigilante o competente per materia.
Come conseguenza dell’inosservanza dell’obbligo di pubblicazione è prevista, sia per associazioni/fondazioni/Onlus che per le società, in prima battuta una sanzione economica pari all’1% degli importi ricevuti, con un importo minimo di 2.000 euro, oltre alla sanzione accessoria dell’obbligo di pubblicazione. Se da tale contestazione passano 90 giorni e l’organizzazione non provvede alla pubblicazione e al pagamento della sanzione, si avrà l’ulteriore sanzione della restituzione integrale delle somme ricevute.
Parte ufficialmente la sesta edizione di “Il futuro a portata di mano“, la call con cuiBPER Bancaintende sostenere 3 progetti di riqualificazione di spazi volti alla realizzazione di attività culturali e creative per le giovani generazioni, in aree territoriali italiane che vivono una situazione di fragilità sociale ed economica. Il bando si rivolge ad Enti del Terzo Settore per la candidatura di progetti che abbiano la finalità di attivare azioni innovative e inedite con impatto sociale misurabile, per l’inclusione di famiglie con bambini e bambine fino ai 10 anni e/o ragazzi e ragazze fino ai 19 anni.
C’è tempo fino alle ore 12 del prossimo 4 agosto per candidare la propria idea suProduzioni dal Basso – prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation –e accedere così all’opportunità di cofinanziamento da parte di BPER Banca: se i progetti riusciranno a raggiungere il goal del 35% del budget previsto grazie alla raccolta fondi, BPER contribuirà con il restante 65%. Le candidature saranno vagliate da un’apposita commissione interna a BPER Banca, che li valuterà in base a criteri come l’originalità ma anche l’attinenza ai temi promossi dal bando, la sostenibilità economica, eventuali precedenti esperienze di crowdfunding, la valutazione dell’impatto sociale e la capacità di fare networking con le altre realtà del territorio.
L’annuncio è stato dato durante il talk formativo che BPER Banca ha tenuto insieme al Tortellante APS, al Palazzo dei Congressi di Riccione, nell’ambito del Festival del Fundraising del quale è sponsor da tre anni.
All’incontro, moderato da Chiara Meoli e Lara Esposito di Cantiere terzo settore, hanno partecipato Simone Perotto, referente dello sportello consulenza digitale Runts Celivo – Csv Genova su “Come operare nel registro: gli strumenti digitali” e Stefano Farina, Coordinatore Area servizi alle Organizzazioni del Csv MLS – Centro di servizio per il volontariato di Monza Lecco Sondrio Ets sul tema “Cosa fare nel registro: scadenze e adempimenti”.
Il focus informativo è stato anche occasione per presentare alcune delle guide operative e video tutorial su come operare nella piattaforma del registro unico nazionale del Terzo settore messe a disposizione sul sito di Cantiere terzo settore e realizzate da alcuni centri di servizio per il volontariato, in particolare Csv Biella-Vercelli, Celivo, CSVnet Lombardia e Csv Polis.
Ecco alcune infografiche riassuntive di scadenze, adempimenti e modalità operative utili agli enti del Terzo settore che sono iscritti al registro unico nazionale del Terzo settore
CSV Napoli, Centro di Servizio per il Volontariato della città metropolitana di Napoli, insieme con Mycro Working ETS promuovono il progetto “uChronicles E-Vol”.
Si tratta di un’iniziativa di valorizzazione della cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva che intende coinvolgere le scuole e gli ETS dell’area metropolitana di Napoli in un percorso formativo e laboratoriale blended che prevede attività sia in presenza che di e-learning, tramite una piattaforma dedicata, e che mira a sostenere lo sviluppo di un ecosistema di apprendimento collaborativo territoriale.
Quattro le fasi del progetto che si svilupperà da giugno 2023 fino ad aprile 2024 e che vedrà insegnanti, studenti e volontari lavorare insieme per sviluppare nuove competenze e acquisire strumenti nell’ambito della ideazione e progettazione di iniziative di innovazione sociale e territoriale, il tutto allo scopo di contribuire a rendere sempre più la scuola un luogo di apprendimento collaborativo ed esperienza sociale, ispirato ai valori democratici e volto alla crescita della persona in quanto cittadino/a consapevole.
Gli studenti potranno:
acquisire e sviluppare le otto competenze chiave di cittadinanza definite dal M.I.U.R. (D.M. 139/2007)
acquisire strumenti e conoscenze nell’ambito dell’ideazione e progettazione di iniziative di innovazione sociale e territoriale;
sperimentarsi nella elaborazione di idee e progetti per la valorizzazione della comunità a partire dal proprio contesto scolastico di riferimento;
conoscere le sfide previste dalla “Agenda 2030 per una crescita sostenibile”
acquisire e sviluppare le competenze digitali e l’uso responsabile delle tecnologie
I docenti potranno:
potenziare le competenze nell’utilizzo di piattaforme e-learning e sperimentare nuove metodologie didattiche partecipative e on-line;
includere uChronicles E-vol tra le attività da realizzare nei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (P.C.T.O.) per l’acquisizione e lo sviluppo delle competenze di cittadinanza;
attivare e rafforzare la collaborazione con gli enti del Terzo settore che operano sul territorio
I volontari potranno:
acquisire e/o sviluppare competenze connesse alla facilitazione di gruppi collaborativi
sperimentarsi attivamente in un percorso di accompagnamento all’ideazione e alla progettazione di iniziative di innovazione sociale e territoriale
realizzare un percorso di collaborazione con il mondo della scuola avvicinando gli studenti all’associazionismo e al volontariato
La partecipazione al percorso “uChronicles E-vol” è totalmente gratuita sia per l’istituto scolastico che per l’ETS. I materiali di consumo per la realizzazione delle attività laboratoriali saranno forniti da CSV Napoli. Il progetto si rivolge a massimo dieci classi del 3° anno delle scuole medie secondarie di secondo grado della città metropolitana di Napoli.
Per aderire è necessario compilare la manifestazione di interesse onlineattraverso l’area riservata del sito csvnapoli.ite indicando l’abbinamento Istituto scolastico ed ETS del territorio.
Il termine ultimo per aderire è stato prorogato al 15 giugno 2023.
Sarà data priorità alle richieste:
● che abbiano già indicato l’abbinamento Istituto scolastico ed ETS del territorio. Laddove non fosse indicato i candidati si impegnano ad individuare successivamente il partner di progetto (Istituto o ETS) in base alle modalità fornite e concordate con CSV Napoli;
● che prevedano la disponibilità di spazi idonei per la realizzazione delle attività laboratoriali;
● in cui l’Istituto scolastico e l’ETS dimostrino di aver già collaborato in passato.
Nell’ambito dell’intervento di compatibilizzazione urbana della linea ferroviaria nel Comune di Pompei e con lo scopo di promuovere la cultura del riciclo e della lotta allo spreco, l’impresa Pizzarotti & C. S.p.A., già partner di CSV Napoli nel progetto “Volunteer Days” e in collaborazione con EAV – Ente Autonomo Volturno e Comune di Pompei, ha deciso di donare gli arredi inutilizzati ma in buono stato presenti nella RSA da riqualificare, in modo da coniugare sostenibilità ambientale e solidarietà.
Nello specifico, per sostenere l’operatività dei volontari della città metropolitana di Napoli, Pizzarotti & C. S.p.A. metterà a disposizione:
– 15 armadi (5 da 2 ante, 5 da 3 ante, 4 da 4 ante e 1 da 6 ante);
– 4 scrivanie;
– 10 letti singoli;
– 6 letti singoli con rete elettrica;
– 2 pareti attrezzate;
– 2 scaffalature;
– 1 infermeria (lettino, armadietto e scrivania);
– 2 frigoriferi bassi;
– 1 divano da 3 posti;
– 1 tavolo rotondo con 3 sedie;
– 1 cappa da cucina in acciaio.
Per fare richiesta degli arredi è necessario compilare l‘apposito form online attraverso l’area riservata del sito csvnapoli.it entro venerdì 16 giugno 2023. A seguito della richiesta, le associazioni saranno contattate per concordare il ritiro dei beni che dovrà avvenire presso il cantiere della Pizzarotti (ex casa di riposo Carmine Borrelli in via Lepanto – Pompei) dal 20/06 al 30/06 2023.