Torna Dono e Dintorni, il bando a sostegno del fundraising

Ti occupi di Fundraising?  Hai organizzato una campagna di Personal Fundraising? Partecipa al bando di finanziamento Dono e Dintorni 2020.

Dopo l’esordio dello scorso anno, torna il Bando Dono e Dintorni, in una rinnovata edizione!

Il bando è promosso da Fundraiserperpassione, e sostenuto dal fondo aziendale costituito con le finalità di incentivare la cultura del dono e lo sviluppo della professione del fundraiser e del promotore del dono.

L’iniziativa è svolta in collaborazione con ASSIF e in partnership con Rete del Dono, una delle più interessanti piattaforme di donazione online!

Due gli ambiti di finanziamento:

  1. SVILUPPO DELLA PROFESSIONE: Fundraiserperpassione ritiene che i fundraiser e i promotori del dono, oltre alle conoscenze delle tecniche e degli strumenti di fundraising e peopleraising, debbano avere competenze trasversali e soft skill, che aiutino ad affrontare le nuove sfide della professione. L’obiettivo è contribuire al miglioramento delle capacità necessarie ai/alle fundraiser per svolgere quotidianamente e in modo efficace la professione. È inoltre importante che l’esperienza sia fruibile e divulgabile a terzi, proprio nello spirito della massima diffusione e contaminazione del dono.
  2. PERSONAL FUNDRAISING: verrà premiata la miglior esperienza di Personal Fundraising a sostegno di un’organizzazione non profit. Nello specifico sarà valutata la capacità del personal fundraiser di: attivare la propria comunità di riferimento, coinvolgere il maggior numero di donatori, dimostrare un buon grado di creatività, attirare l’interesse della stampa e la visibilità sui social network, ingaggiare influencer.

Possono partecipare persone fisiche in partnership con un’organizzazione non profit che, per ragioni di erogazione del fondo aziendale, sarà la destinataria del contributo.

Le candidature saranno accettate fino all’1 Settembre 2020.
Per quanto riguarda l’ambito Sviluppo della professione i progetti dovranno essere realizzati entro il 30 Aprile 2021.
Per l’ambito Personal Fundraising sono ammissibili le esperienze realizzate dall’1 Maggio 2019 all’1 Agosto 2020.

Gli esiti verranno comunicati entro il 30 Settembre 2020.

Per saperne di più e consultare il bando…clicca qui

“LIFE in the time of Coronavirus”: il concorso fotografico per raccontare con le immagini la pandemia

L’associazione Roma Fotografia, la rivista ILFOTOGRAFO e TWM Factory in collaborazione con The Walkman Magazine, hanno dato il via al concorso fotografico “LIFE in the time of Coronavirus”.

Il mondo sta vivendo l’epidemia più mediatica che l’umanità abbia mai conosciuto; gli organizzatori del concorso chiedono di raccontare con un linguaggio comune, quello della fotografiatutto ciò che sta accadendo nei diversi paesi del mondo e tra le molteplici genti che lo abitano, con le tante implicazioni culturali, sociali e religiose che ci caratterizzano.

Il concorso è rivolto a fotografi professionisti amatoriali, stranieri e italiani (che abbiano compiuto 18 anni).

Ogni autore può partecipare a entrambe le categorie:
– Short story: il lavoro presentato deve essere un progetto composto da minimo 6, massimo 10 fotografie.
– Single shot: il partecipante può inviare una o più immagini singole (anche in tempi diversi).

Sono ammesse fotografie edite o inedite, in bianco e nero e a colori con inquadrature sia verticali che orizzontali e quadrate, scattate con qualsiasi mezzo, digitale, analogico o cellulare.

Le immagini selezionate dal comitato scientifico parteciperanno ad una mostra fotografica collettiva e itinerante a partire dal prossimo evento di Roma Fotografia e all’interno del Festival della Fotografia Etica di Lodi. I lavori selezionati saranno pubblicati sulla rivista IL FOTOGRAFO con un testo critico a cura della redazione su altre testate giornalistiche.

La partecipazione è gratuita e c’è tempo fino al 30 agosto 2020 per inviare i propri scatti.

Per saperne di più e consultare il regolamento…clicca qui

 

 

Regione Campania: iscrizioni aperte al corso gratuito “Tecnico per la promozione di prodotti e servizi turistici con attenzione alle risorse, opportunità ed eventi del territorio”

L’Ente di Formazione AS.FOR.IN., in collaborazione con i seguenti partner costituiti in ATS: Dipartimento di Scienze Sociali – Università degli Studi di Napoli Federico II, I.S.I.S. “De Sanctis – D’Agostino” di AvellinoI.I.S.S. Luigi Vanvitelli di Lioni (AV), R.D.R. Laceno Service – S.R.L. di Bagnoli I. (AV) organizza un corso gratuito della durata di 800 ore rivolto a 20 allievi e 4 uditori per un corso di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS ) in “Tecnico per la promozione di prodotti e servizi turistici con attenzione alle risorse, opportunità ed eventi del territorio” 3ª Edizione   

Per conoscere modalità e termini di partecipazione vai su www.asforin.it

Le domande dovranno pervenire entro le ore 13.00 del giorno 10 luglio 2020

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a: MESOGHEA c/o AS.FOR.IN. – tel. 0825 22711 – 0825 780664 email: asforin@asforin.it

Modello Eas per il non profit, come presentarlo senza sbagliare

Riproponiamo un articolo di Daniele Erler pubblicato da CSVnet e relativo alle istruzioni sulla compilazione del modello EAS, la cui scadenza vista l’emergenza coronavirus, è stata prorogata al 30 giugno 2020.

Il Decreto legge 18 del 2020 (“Cura Italia”) e la Circolare dell’Agenzia delle Entrate 11/E del 6 maggio 2020, hanno spostato il termine originario ed usuale per l’invio del modello Eas dal 31 marzo 2020 al 30 giugno 2020. Per capire quali siano i soggetti che devono adempiere a tale obbligo occorre anzitutto capire bene di cosa si tratta.

Che cos’è il modello Eas e la sua importanza a fini fiscali
Il modello Eas (Modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali relativo agli enti associativi) è un provvedimento che riguarda esclusivamente gli enti non commerciali aventi natura associativa: si compone di 38 domande, grazie alle quali l’Agenzia delle Entrate è in grado di conoscere i principali dati delle associazioni, rilevanti soprattutto dal punto di vista fiscale.

È diventato obbligatorio con l’art.30 del Decreto legge 185 del 2008, e precisazioni importanti sono state poi fornite dalle Circolari dell’Agenzia delle Entrate, 12/E del 9 aprile 200945/E del 29 ottobre 2009 e 51/E del 1° dicembre 2009.

Il modello Eas è una dichiarazione di estrema importanza poiché il mancato invio comporta la perdita dei benefici fiscali degli enti associativi, ed in particolare la tassazione delle quote e dei contributi associativi, oltre che dei corrispettivi versati dagli associati per partecipare alle attività istituzionali dell’ente (art.148, commi 1 e 3 del Dpr 917 del 1986 e dall’art.4 del Dpr 633 del 1972).

Nel 2016 l’Agenzia delle entrate ha fornito un importante chiarimento, stabilendo che il termine fissato per la presentazione dell’Eas non ha carattere perentorio: ciò ha consentito alle associazioni inadempienti di poter fruire del regime di favore per le attività svolte successivamente alla presentazione. Nulla è però mai stato detto circa la situazione degli enti che hanno goduto in passato (o che ancora godono) delle menzionate agevolazioni pur non avendo presentato il modello.

Gli enti esonerati dall’invio
Sono esonerate dall’invio di tale modello e quindi non lo devono mai presentare:

  • le organizzazioni di volontariato (Odv), iscritte nei registri delle Regioni e delle Province autonome, che non svolgono attività commerciali diverse da quelle marginali individuate dal Dm 25 maggio 1995;
  • le Onlus, iscritte all’Anagrafe Unica dell’Agenzia delle Entrate;
  • le associazioni pro-loco che abbiano optato per il regime 398;
  • le associazioni sportive dilettantistiche (Asd) che non svolgono attività commerciale e nemmeno de-commercializzata nei confronti degli associati o dei tesserati.

Gli enti obbligati alla compilazione parziale del modello
Gli enti che devono compilare solo alcune parti dell’Eas sono:

  • le associazioni di promozione sociale (Aps) iscritte nei registri delle Regioni e delle Province autonome;
  • le associazioni sportive dilettantistiche (Asd) che svolgono attività commerciale o anche solo attività de-commercializzata nei confronti degli associati o dei tesserati;
  • le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali o provinciali che svolgono attività commerciali diverse da quelle marginali di cui al Dm 25 maggio 1995;
  • le associazioni riconosciute (cioè dotate di personalità giuridica), che abbiano ottenuto il riconoscimento da parte delle Regioni/Province autonome o da parte delle Prefetture.

Gli enti appena menzionati compilano il primo riquadro del modello (contenente i dati identificativi dell’ente e del rappresentante legale) e, per quanto riguarda il secondo riquadro, le notizie richieste ai righi 4), 5), 6), 25) e 26). Le associazioni e società sportive dilettantistiche compilano anche il rigo 20) del medesimo modello, mentre le associazioni che hanno ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica barrano la casella “SI” del rigo 3).

Gli enti obbligati alla compilazione totale
Gli enti associativi che invece sono obbligati a compilare il modello Eas in tutte le sue parti (cioè rispondendo a tutte le 38 domande) sono:

  • le associazioni non riconosciute (cioè prive di personalità giuridica), che svolgono solo attività istituzionale limitandosi alla riscossione di quote associative e contributi di natura non corrispettiva;
  • le associazioni non riconosciute che svolgono anche attività dietro corrispettivo nei confronti dei propri associati (ad esempio corsi di formazione rivolti ad essi);
  • le associazioni non riconosciute che svolgono attività commerciale, ovviamente qualora questa non sia prevalente (un’associazione che svolga attività commerciale in modo esclusivo o prevalente non è infatti tenuta a presentarlo).

L’obbligo di ripresentare il modello Eas
Mentre le nuove associazioni devono presentarlo entro 60 giorni dalla data di costituzione, quelle che sono già costituite lo devono ripresentare nuovamente qualora intervengano delle variazioni ai dati comunicati nel precedente modello inviato. Ciò di solito deve essere fatto entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la modifica, ma come detto quest’anno il nuovo termine è quello del 30 giugno: quindi, entro il 30 giugno 2020 gli enti associativi che rientrano nelle previsioni di legge (vedi gli elenchi riportati sopra) dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate le eventuali modifiche intervenute nel corso del 2019, inviando un nuovo modello Eas.

Secondo i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate, non devono essere comunicate le variazioni relative ai seguenti dati:

  • modifica dei dati anagrafici dell’associazione (nome, sede legale o Presidente), i quali possono infatti essere comunicati attraverso il modello AA5/6 (per gli enti con solo codice fiscale) o il modello AA7/10 (per gli enti che hanno anche partita Iva);
  • l’importo dei proventi ricevuti dall’ente per attività di sponsorizzazione o pubblicità (rigo 20);
  • il costo sostenuto per messaggi pubblicitari (rigo 21);
  • l’ammontare delle entrate dell’ente (rigo 23);
  • il numero degli associati nell’ultimo esercizio chiuso (rigo 24);
  • l’ammontare delle erogazioni liberali e dei contributi pubblici ricevuti (righi 30 e 31);
  • il numero e i giorni delle raccolte pubbliche di fondi effettuate (rigo 33).

Se a variare sono quindi i dati appena menzionati, l’associazione non deve ripresentare il modello Eas.

Se invece nel corso del 2019 sono variati uno o più degli altri dati riportati, questo dovrà essere ripresentato entro il 30 giugno 2020 dai soggetti obbligati: gli enti obbligati alla compilazione totale dovranno compilare tutto il modello (anche qualora sia variato uno solo dei dati che comporta la ripresentazione); gli enti obbligati alla presentazione parziale dovranno invece compilare solo i pochi righi menzionati in precedenza e quindi saranno tenuti alla ripresentazione dell’Eas solo nel caso in cui sia variato uno di essi.

Alcuni casi di variazioni che comportano la ripresentazione del modello Eas sono ad esempio il rinnovo della composizione del consiglio direttivo e l’eventuale apertura della partita Iva.

Le modalità di invio
Il modello Eas deve essere presentato all’Agenzia delle Entrate esclusivamente per via telematica: lo può fare direttamente l’associazione (abilitandosi ai servizi telematici dell’Agenzia) oppure occorre rivolgersi ad un intermediario abilitato (C.A.F. o commercialista).

Qualora non venisse rispettato il termine del 30 giugno 2020 è possibile per l’associazione sanare la propria posizione (sempre che la violazione non sia stata constatata o non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche da parte degli enti accertatori) tramite l’istituto della remissione in bonis, presentando il modello entro il termine della prima dichiarazione utile, cioè entro il 30 novembre 2020, e pagando la sanzione di 250,00 euro.

Modello Eas e Riforma del Terzo settore
Il Decreto legislativo 117/2017 (Codice del Terzo settore) dispone anche in merito al modello Eas: l’art.94, c.4 esonera tutti gli enti del Terzo settore (Ets) da questo adempimento.

Tale disposizione non sembra però ad oggi già in vigore e la sua efficacia si concretizzerà solo nel momento in cui sarà entrata in vigore la parte fiscale del Codice del Terzo settore.

Da ciò discende che le associazioni di promozione sociale (Aps), pur essendo già oggi considerate enti del Terzo settore in base all’art.101, c.3 del Codice del Terzo settore, possono comunque essere soggette all’invio del modello Eas nei casi evidenziati in precedenza.

Per quanto riguarda gli altri 2 enti già oggi considerati Ets, ovvero le Onlus e le Odv: le prime sono come visto esonerate in modo assoluto dall’invio dell’Eas, le secondo sono invece obbligate all’invio solo qualora svolgano attività commerciali diverse da quelle marginali di cui al Dm 25 maggio 1995 e solo nei casi evidenziati in precedenza.

 

iQ – I Quartieri dell’Innovazione. La presentazione venerdì 19 giugno ore 10.30

Venerdì 19 giugno alle ore 10.30 in diretta streaming dalla pagina Facebook dell’Assessorato alle Politiche Sociali e al Lavoro del Comune di Napoli verrà presentato il progetto I Quartieri dell’Innovazione, un programma delI’Assessorato alle Politiche Sociali e al Lavoro che mira a promuovere inedite forme di innovazione, creatività e sostenibilità capaci di apportare trasformazioni di valore alla città.

Il percorso iQ insiste su 4 Aree bersaglio della Città Metropolitana di Napoli: Municipalità II, III, VI e VIII.

Attraverso iQ verranno accolte e selezionate le migliori proposte progettuali da inserire in processi di incubazione ed accompagnamento, finalizzati all’erogazione di contributi economici per la sostenibilità di progetti di innovazione sociale. un programma costituito da due avvisi rispettivamente rivolti a gruppi informali ed enti del terzo settore che siano in grado di disegnare e presentare nuovi servizi per i territori e per le comunità.

Aprirà la giornata l’Assessore Monica Buonanno e saranno presenti gli esperti del comitato scientifico di IQ oltre all’Autorità di gestione del PON METRO Giorgio Martini.

“EduCare”: l’avviso pubblico che sostiene la ripresa delle attività educative, ludiche e ricreative dei bambini

Al fine di incentivare la ripresa delle attività educative, ludiche e ricreative dei bambini e dei ragazzi, fortemente penalizzate dall’emergenza sanitaria da COVID-19 durante le prime fasi, il Dipartimento per le politiche della famiglia pubblica l’Avviso “EduCare”: un avviso pubblico per promuovere l’attuazione di interventi progettuali, anche sperimentali e innovativi, di educazione non formale e informale e di attività ludiche per l’empowerment dell’infanzia e dell’adolescenza. I progetti ammessi a finanziamento dovranno avere una durata di 6 mesi.

Interventi, anche sperimentali e innovativi, di educazione non formale e informale e di attività ludiche per l’empowerment dell’infanzia e dell’adolescenza, che privilegino attività, anche all’aperto e, nell’ambito di centri e campi estivi a favore dei bambini e dei ragazzi nei seguenti ambiti tematici:

  • promozione della cittadinanza attiva, del coinvolgimento nella comunità, e della valorizzazione del patrimonio culturale locale;
  • promozione della non-discriminazione, dell’equità e dell’inclusione sociale e lotta alla povertà educativa;
  • promozione della piena partecipazione e del protagonismo dei bambini e dei ragazzi attraverso l’educazione tra pari (peer education) e il sostegno del dialogo intergenerazionale tra bambini, ragazzi, adulti e anziani e le loro famiglie;
  • tutela dell’ambiente e della natura e promozione di stili di vita sani.

Le iniziative dovranno rispettare le indicazioni sulla riapertura in sicurezza delle attività ludiche e ricreative fornite dalle linee guida elaborate ai vari livelli di Governo.

Possono partecipare in qualità di soggetto proponente:

  • enti locali, in forma singola o associata;
  • scuole pubbliche e paritarie di ogni ordine e grado;
  • servizi educativi per l’infanzia e scuole dell’infanzia statali e paritarie;
  • organizzazioni senza scopo di lucro nella forma di Enti del terzo settore ed enti ecclesiastici e religiosi, che siano costituiti da almeno 2 anni, abbiano nel proprio Statuto i temi oggetto dell’Avviso e la sede legale e/o operativa nella Regione in cui è localizzato l’intervento.

Al fine di favorire la creazione di reti tra tutti i potenziali beneficiari a livello territoriale, le proposte progettuali potranno essere presentate da un partenariato. A tal fine, i progetti potranno essere presentati da una associazione temporanea di imprese o di scopo (ATI/ATS), costituita o da costituire a finanziamento approvato.

Le risorse finanziarie complessivamente disponibili ammontano ad € 35.000.000.

La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale, della durata di 6 mesi, deve essere compresa entro il limite massimo di € 150.000 e minimo di € 35.000 a copertura dell’intero costo della proposta.

Per accedere al finanziamento occorre presentare la domanda via PEC all’indirizzo ufficio.politichefamiglia@pec.governo.it, unitamente alla documentazione prevista in formato PDF e firmata digitalmente. Nell’oggetto della PEC deve essere indicato il codice “EDUCARE2020” e la denominazione del soggetto proponente/capofila.

Le proposte potranno essere presentate a decorrere dalla data di pubblicazione dell’Avviso sul sito istituzionale del Dipartimento (10 giugno 2020) e fino al 31 dicembre 2020. Sarà cura del Dipartimento comunicare la chiusura della procedura prima del termine di scadenza, in caso di esaurimento dei fondi (o l’eventuale proroga in relazione all’eventuale disponibilità delle risorse).

I progetti sono valutati, ed eventualmente ammessi al finanziamento in base al punteggio ottenuto, in base all’ordine cronologico di presentazione secondo la procedura a sportello.

I soggetti interessati, fino al 30 novembre 2020, potranno formulare quesiti esclusivamente tramite PEC all’indirizzo ufficio.politichefamiglia@pec.governo.it indicando nella voce “oggetto” l’articolo o gli articoli dell’Avviso sul quale si intende avere informazioni.

Clicca qui per scaricare il testo completo dell’avviso e la modulistica.