26 Mar, 2020 | Appelli e raccolte fondi, In evidenza, News dalle odv
Ad oggi non sappiamo quando l’emergenza sanitaria in corso finirà, ma è certo che chi non ha una casa è più esposto al rischio di contagio e non ha nessuna difesa.
In questa emergenza, le persone senzatetto sono ancora più sole, disorientate e senza difese. Sono esposte al rischio di contagio e non hanno la possibilità di proteggersi. Con la chiusura di molti servizi, fanno più fatica a trovare da mangiare e dove lavarsi. E adesso, non possono nemmeno contare sulla generosità dei passanti che sono chiusi in casa.
La Fondazione Progetto Arca sta adottando misure straordinarie di pronto intervento per aiutare, oggi ancora di più, e proteggere chi una casa, dove stare al sicuro, non ce l’ha:
– operatori, medici, infermieri e volontari sono stati dotati dei necessari dispositivi di protezione individuale
– le Unità di strada sono state potenziate e, munite di termometri no-contact, stanno distribuendo mascherine e gel disinfettanti, kit igienici e cibo confezionato alle persone senzatetto
– il numero di pacchi viveri e dei presidi igienico-sanitari da consegnare a famiglie povere e over 65 soli è stato incrementato.
Per continuare ad aiutare però c’è bisogno anche del tuo supporto.
Dona ora…clicca qui
25 Mar, 2020 | Azioni solidali, In evidenza, News dalle odv
L’associazione ArsDiapason, in questo periodo di emergenza ha deciso di promuovere una serie di iniziative sul suo sito internet. Azioni semplici, ma concrete, che contribuiscono a rendere meno lunghe le giornate a casa, soprattutto dei più piccoli.
L’Associazione persegue per statuto obiettivi pluridisciplinari di ricerca, formazione, educazione e di utilità sociale nei settori prevalenti della Salute e dell’Ambiente.
E così grazie a una serie di video e tutorial i volontari di ArsDiapason restano vicino ai più piccoli.
23 Mar, 2020 | Appelli e raccolte fondi, News dalle odv
L’emergenza Covid-19 non è solo sanitaria, ma sta assumendo e assumerà risvolti sociali molto pesanti di cui già si avvertono le avvisaglie. I servizi sociali dei comuni, gli enti in primissima linea nel fronteggiare le molteplici criticità di questa emergenza, sono ormai invasi da richieste di ogni genere, soprattutto da parte di chi, vivendo già una condizione di lavoro precaria, rischia oggi problemi di vera e propria sopravvivenza.
Per questo motivo il Comune di Casoria, grazie alla collaborazione di tutti i supermercati del territorio e ai volontari della protezione civile “La Folgore” e “Le Aquile” della sezione casoriana, ha lanciato l’iniziativa per la spesa solidale “Dona con il cuore”: un carrello posto all’ingresso dei market in cui, chi vuole, può lasciare generi alimentari non deperibili che verranno donati, insieme alle derrate alimentari offerte da alcune aziende del territorio, alle famiglie indigenti.
23 Mar, 2020 | Azioni solidali, In evidenza, News dalle odv
Lo Sportello diritti delle associazioni YaBasta!, Restiamo Umani e Nova Koinè riprende le attività gratuite di assistenza legale, sanitaria e psicologica per migranti e diventa telematico.
I volontari hanno attivato un numero di telefono dedicato a cui i migranti potranno rivolgersi. Una help line per chiedere informazioni su COVID-19, permesso di soggiorno, informazioni sanitarie e problemi personali.
E’ possibile contattare il 379 17 24 040 tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00
Andrà tutto bene se riusciremo a tutelare e proteggere tutte e tutti senza lasciare indietro nessuno! Il volontariato come sempre opera in questa direzione, oggi più che mai per uscire da questa emergenza.
23 Mar, 2020 | In evidenza, Io resto a casa, News dalle odv
In questo momento di pausa dai giochi all’aperto, Unicef propone a genitori e bambini di dedicare un po’ del proprio tempo per conoscere meglio alcune culture che vivono un po’ lontano da noi e, naturalmente, divertirsi insieme.
3 sono le attività proposte per scoprire chi sono gli Indiani e quali sono le caratteristiche di questi popoli tuttora esistenti che vivono in alcune zone del Nord America.
Creiamo un acchiappasogni
Destinatari: 5-12 anni
Materiali: piattini di carta, fili di lana, perline, bottoni, tappi, carta colorata, colla e forbici.
Avete mai sentito parlare degli “acchiappasogni”? Gli acchiappasogni hanno radici lontane nel tempo e nello spazio; infatti sono stati inventati da alcune tribù indiane del Nord America per mandare via i sogni cattivi e garantire a tutti, grandi e piccoli un riposo tranquillo. Farne uno con materiale di riciclo è semplicissimo!
Prendiamo il piatto di carta e tagliamo al centro in modo che resti solo un piccolo contorno che sarà la base del nostro acchiappasogni.
Con carta colorata e colla ricopriamo tutto il cerchietto di carta per renderlo più allegro. Con i fili di lana iniziamo a creare degli intrecci; fissiamo un filo facendo un nodo intorno al cerchietto, poi intrecciamolo creando un reticolato all’interno di tutto il nostro acchiappasogni.
Se utilizzeremo più fili di colore diverso avremo un acchiappasogni ancora più bello! Quando avremo creato una sorta di “ ragnatela” all’interno del nostro cerchietto, leghiamo altri fili di lana ( 3- 4) facendo dei nodi, infiliamo perline, bottoni, piume, tappini, e facciamoli scendere “ penzolando” dal nostro acchiappasogni … appendiamolo vicino al letto e lasciamo che la sua magia ci faccia fare dei bellissimi sogni.
A ciascuno il suo totem!
Destinatari: 5-12anni
Materiale: rotoli di carta igienica finita; scotch, colla, colori, carta e cartoncino
Come sapete, le tribù indiane hanno da sempre sviluppato un legame molto forte con la natura; ritenevano che in essa fossero presenti contemporaneamente grande forza, estrema saggezza e grande conoscenza.
Oltre a questa amavano molto tutti gli animali, ai quali riconoscevano caratteristiche eccezionali; è per questo che ogni individuo sceglieva il suo Totem animale, ovvero un animale che avesse una caratteristica a lui simile e dal quale imparare a vivere in armonia con il mondo.
Avete mai pensato a quale animale vi rappresenta meglio?
La furba volpe, o il coraggioso leone, la zebra attenta o la veloce gazzella?
Pensate a quale potrebbe essere il vostro totem animale e poi provate a realizzarlo.
Utilizzate il rotolino di cartone come corpo dell’animale ; poi con la carta e il cartoncino che avete a disposizione provate a creare occhi, orecchie, fauci, piume, ali … attaccandole e facendole così spuntare ai lati del cilindro di carta.
Coloratelo in base al colore dell’animale che avete scelto e, se siete davvero creativi, provate a inserire nel vostro totem qualcosa che ricordi voi ( es. occhiali da vista; capelli biondi; lentiggini;) in questo modo sembrerà ancora di più il vostro animale totem.
I suoni della natura
Età : 5-12 anni
Materiali: un tubo per spedizioni o un cartoncino, scotch, tempere, spago, perline
Come già detto, tutte le tribù indiane avevano un rapporto speciale con la natura e quindi anche con i suoi 4 elementi: acqua, terra, fuoco e aria.
Spesso durante le loro feste religiose suonavano degli strumenti che emettevano un suono proprio simile a quello del vento, della tempesta, dello scorrere dell’acqua…
Prendete il tubo o arrotolate bene il cartoncino per creare un cilindro lungo e fermatelo in vari punti con lo scotch; dipingetelo con le tempere dei colori che più vi piacciono e lasciate che si asciughi.
Quando sarà pronto con lo scotch chiudete completamente un’estremità del bastone e riempitelo con i piccoli oggetti sonori che avete trovato ( sassi, tappi, fagioli).
Chiudete con lo scotch anche l’altra estremità in modo da non far cadere il contenuto. Decorate adesso con spago e perline tutto quello che volete il vostro strumento.
Adesso basterà inclinarlo da una parte all’altra per poter ascoltare il rumore della pioggia come dei piccoli indiani!
19 Mar, 2020 | Appelli e raccolte fondi, In evidenza, News dalle odv
L’emergenza per il Coronavirus ha generato un cambiamento senza precedenti. I rischi per la salute e i relativi decreti hanno bloccato il Paese. A tutti è stato rivolto l’appello #iorestoacasa. Su questa pur indispensabile esigenza, che rischia di diventare però anche una retorica, si pongono alcune domande per chi vive in territori di periferia come Scampia, della provincia, dei quartieri popolari del centro storico: cosa accade a chi una casa non ce l’ha? E per chi la casa è un luogo di sofferenza per la presenza di nuclei familiari numerosi in pochi metri quadrati o per la presenza di persone fragili, disabili o non autosufficienti? E se la casa rappresenta un rischio per le donne e i bambini vittime di violenza di genere? Questa crisi rischia di creare nuove disuguaglianze e far crescere isolamento, depressione e rabbia nelle persone, come ha denunciato tra gli altri il Forum Disuguaglianze Diversità. A queste domande bisogna fornire una risposta. Oltre alla questione abitativa c’è il dramma del reddito. In un quartiere come Scampia (ma certamente ce ne sono tantissimi) con il 40% del tasso di disoccupazione ci sono intere famiglie che basano il proprio reddito su lavori informali, saltuari e a nero, di ogni tipo: ambulanti, garzoni, pulizie a domicilio. Come faranno queste fasce popolari? E ancora la questione istruzione. Le scuole si attrezzano con lezioni on line. Come faranno quelle famiglie più vulnerabili e fragili che non hanno un pc o in quelle aree dove non arriva la copertura del WI-FI come un campo rom? Tutti quelli che non riescono ad accedere al sistema di istruzione a distanza saranno tagliati fuori? «Come associazione Chi rom e…chi no e Centro Chikù – dichiarano Barbara Pierro, Biagio Di Bennardo ed Emma Ferulano – in relazione da sempre con le fasce più precarie della popolazione, in particolare le comunità rom residenti nei campi e in case della città metropolitana, vittime di sistematiche discriminazioni e violazioni dei diritti umani, e comunità italiane residenti nei rioni popolari, specialmente bambini, giovani e donne, colpiti da una cronica disoccupazione e normalmente esclusi dai circuiti lavorativi e sociali, denunciamo quanto con i nostri occhi e orecchie sentiamo, vediamo e raccontiamo accadere sulla pelle di tanti, troppi, sempre gli stessi esclusi e, contemporaneamente insieme alle realtà con cui da sempre ci confrontiamo e operiamo, facciamo un richiamo alla responsabilità collettiva e istituzionale per allargare sempre di più e consolidare in questo momento di particolare crisi, una rete di solidarietà per sostenere chi vive ai margini, in baracca, in luoghi remoti e fuori dall’orbita di azione delle amministrazioni, soprattutto durante un’emergenza mai vista prima, che esaspera isolamento e povertà». «Come cittadini e attivisti – aggiungono – richiamiamo l’attenzione in primis della politica affinché si faccia carico di chi vive forme di esclusione sociale e le sensibilità di tutti, di ciascuno e ciascuna per sostenere in questo momento preciso quanti vivono sulla soglia della sopravvivenza e rischiano di non farcela. È giunto il momento, ora più che mai, di sovvertire, piantare semi di solidarietà per essere più forti e pretendere maggiore uguaglianza e giustizia sociale nel futuro». A Scampia un’ampia comunità si sta organizzando per fornire le prime risposte resilienti. «Abbiamo lanciato un crowdfunding su buonacausa.org insieme a tutta le rete sociale e i fondi verranno usati per l’acquisto di beni di prima necessità per garantire la sopravvivenza di almeno un mese per le comunità del territorio metropolitano a partire dai rom ma senza escludere nessuno, almeno 800 persone, con una altissima percentuale di minori e giovani. Servono risposte immediate e universali, noi vogliamo attivare forme di organizzazioni dal basso, ma è necessaria la risposta delle istituzioni a ogni livello. Nessuno deve essere lasciato solo».