“Falchetti – MiniVolontari di protezione civile”, torna il campo estivo dell’Associazione di Protezione Civile Falco

L’associazione di Protezione Civile Falco organizza anche quest’estate il campo estivo  “FALCHETTI MiniVolontari di Protezione Civile” rivolto ai ragazzi e alle ragazze di età compresa tra i 14 e i 18 anni.

Il campo si terrà dal 5 all’11 agosto a Bacoli, in provincia di Napoli, presso l’Istituto Comprensivo “Gramsci” (Viale Olimpico n.2) ed ha lo scopo di coinvolgere i giovani per avvicinarli al volontariato di protezione civile, promuovere solidarietà inclusione e socializzazione, nonché favorire l’accrescimento del senso di responsabilità e rispetto per l’ambiente.

La partecipazione al campo, organizzato con il sostegno di CSV Napoli nell’ambito dei VolCamp 2024 e con il supporto tecnico della Protezione Civile della Regione Campania, è totalmente gratuita e prevede il pernottamento obbligatorio in tenda.

I MiniVolontari avranno la possibilità di seguire un vero e proprio percorso formativo articolato in attività d’aula ed in esterna. Potranno partecipare ad escursioni, visite, attività ordinarie di Protezione Civile, momenti di svago, condivisione e socializzazione. A turno svolgeranno anche i compiti per una corretta gestione logistica del campo residenziale come pulizie, preparazione della mensa, sistemazione delle aree comuni ecc.

Per partecipare è necessario compilare l’apposito form online al seguente link:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScKQ8YtuLqf91VShqLJpI_rNwdAwWJWTOiwAOtbD9wHy4KlUQ/viewform?pli=1

L’iniziativa gode del patrocinio morale dei comuni di Bacoli e Monte di Procida.

Per maggiori informazioni:
3314792272
info@pcfalco.org

 

Energia etica per comunità e territori. C’è tempo fino al 30 settembre per candidarsi al Bando Impatto+

Banca Etica ed Etica Sgr lanciano su Produzioni dal Basso – prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation – il nuovo Bando Impatto+ 2024 Energia etica per comunità e territori, a sostegno di progetti finalizzati alla ristrutturazione e agli interventi di efficientamento energetico degli edifici strumentali di enti e organizzazioni del Terzo Settore e aziende agricole.

I progetti selezionati potranno avviare una campagna di raccolta fondi su Produzioni dal Basso. Le iniziative che nel periodo stabilito raggiungeranno almeno il 75% del budget prefissato riceveranno dal Fondo per la Microfinanza e il Crowdfunding di Etica Sgr un contributo del 25% a fondo perduto per completare la raccolta, grazie al Fondo per la Microfinanza e il Crowdfunding. In aggiunta, il Bando prevede un premio straordinario del 5%, destinato ai progetti che raccoglieranno l’intero budget in crowdfunding.

Il Bando si rivolge a enti del Terzo Settore, associazioni sportive dilettantistiche affiliate al CONI (regolate dalla L. 381/1991), società sportive dilettantistiche (regolate dalla L. 289/2002), imprese sociali (regolate dal D.Lgs 112/2017), cooperative Sociali (regolate dalla L. 381/1991) e aziende agricole in possesso di certificazione produzione biologica (Regolamento n. 834/2007/CE), che intendano avviare campagne di crowdfunding per finanziare interventi di ristrutturazione, rigenerazione e nuove installazioni finalizzate all’efficientamento energetico degli edifici e dei beni strumentali di proprietà e/o in uso all’attività principale.

C’è tempo fino alle ore 12:00 del 30 settembre 2024 per presentare la propria idea sulla piattaforma dedicata: alla chiusura del bando, una commissione selezionerà i progetti vincitori, che riceveranno una formazione mirata e potranno avviare la raccolta fondi su Produzioni dal Basso.

Candidare il proprio progetto è semplice: basta accedere al network, compilare il form con le informazioni richieste e allegare i documenti necessari, tra cui la scheda progetto e il prospetto di budget. Durante il processo di selezione, la Commissione valuterà i progetti proposti sulla base di criteri quali la coerenza con gli obiettivi del bando; la qualità e l’innovatività del progetto; la concretezza del piano di comunicazione; l’aderenza a valori e obiettivi di Banca Etica; l’originalità; la sostenibilità economica e l’impatto sociale e ambientale. 

Per maggiori informazioni e per candidare il proprio progetto: 

https://www.produzionidalbasso.com/network/di/banca-etica#banca-etica-participate 

Chiarimenti sulla tassazione delle quote nelle associazioni di promozione sociale

Riproponiamo l’articolo di Marina Montaldi per Cantiere Terzo Settore relativo alla risoluzione dell’Agenzia delle entrate in merito alla tassazione delle quote nelle associazioni di promozione sociale

Con la risoluzione n. 115/E/2024 l’Agenzia delle entrate è tornata sul tema del trattamento fiscale delle quote versate ad un’associazione di promozione sociale (Aps) dai tesserati della rete associativa (o dell’organizzazione nazionale) cui l’ente aderisce, confermandone la de-commercializzazione.

La risposta, rispetto ad altri precedenti orientamenti di prassi, ha qualche elemento di novità, che è utile esaminare brevemente.

Il caso

Il quesito riguarda un’associazione di promozione sociale aderente ad un’Aps nazionale, presso cui accedono alle attività sociali due categorie di “partecipanti”: gli associati e gli iscritti. Sia gli uni che gli altri sono tesserati dell’Aps nazionale, presso la quale hanno “tutti i medesimi diritti e doveri”.

Gli iscritti versano all’Aps locale due tipologie di somme, da questa giudicate entrambe non sottoponibili a tassazione, e che riguardano:

  1. la quota annuale di “iscrizione”, parte della quale è riversata all’associazione nazionale quale quota di tesseramento;
  2. i corrispettivi specifici per la fruizione delle attività educative erogate dalla stessa Aps locale.

Le norme applicabili

L’Agenzia ricorda, in primo luogo, che pur trattandosi di un ente di Terzo settore, la norma oggi da applicare rimane l’art. 148 del Tuir, in quanto la disposizione del codice del Terzo settore presso la quale questa ha trovato sede di rifusione, ossia l’art. 85, è notoriamente destinata ad entrare in vigore a “decorrere dal periodo di imposta successivo all’autorizzazione della Commissione europea di cui all’articolo 101, comma 10 […]” (art. 104, co.2 Cts).

L’art. 148 stabilisce rispettivamente:

  • che le quote associative “versate dagli associati o partecipanti …omissis… non concorrono a formare il reddito complessivo”
  • che i corrispettivi specifici versati dagli associati, ma altresì dai tesserati delle organizzazioni nazionali cui l’Aps aderisce, sono de-commercializzati se riferiti alla fruizione di attività svolte in diretta attuazione degli scopi associativi

La condizione per l’applicazione dei benefici elencati è subordinata, come è noto, alla presenza in statuto di una serie di clausole (comma 8 dell’art. 148) destinate ad assicurare democrazia, uguaglianza e pari opportunità degli associati, principio-guida anche della regolamentazione degli enti associativi presso il codice del Terzo settore.

L’orientamento di Agenzia delle entrate

Secondo l’Agenzia, entrambe le somme versate all’Aps locale sono irrilevanti per il fisco.

Ai contributi specifici versati dal tesserato nazionale si applica lo stesso trattamento di de-commercializzazione che il Tuir riserva ai corrispettivi dell’associato, in applicazione del principio della “circolarità della tessera associativa” tra enti che partecipano alla vita democratica dell’associazione nazionale, principio che presuppone l’uguaglianza dei diritti dei tesserati presso questa.

Le quote di iscrizione sono invece assimilate al trattamento delle “quote associative” che tuttavia, come abbiamo visto, il Tuir riserverebbe solo alle somme versate dagli associati (con pienezza di diritti) e ai “partecipanti”.

L’assimilazione restituita, in assenza di un rapporto associativo incardinato sui diritti partecipativi, produce l’effetto di de-tassare non solo la quota riversata dall’Aps locale all’organizzazione nazionale quale tesseramento, ma anche quella che la stessa Aps trattiene a titolo di iscrizione.

© Foto in copertina di Enrico Genovesi, progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”

Con i Bambini lancia “Organizziamo la speranza”, un’ iniziativa per 15 territori vulnerabili

Costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. E in particolare, sperimentare nelle «aree socio-educative strategiche» interventi multi-dimensionali per produrre un significativo e visibile miglioramento in termini di opportunità socio-educative e di benessere di bambini, bambine e adolescenti. Sono gli obiettivi di “Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche” promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

L’iniziativa “Organizziamo la speranza”, annunciata lo scorso aprile a Palazzo Chigi dal Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali e Vicepresidente del Fondo, Maria Teresa Bellucci, ha carattere sperimentale perché per la prima volta in Italia si sceglie di investire in modo intensivo e ben coordinato per mutare in positivo la scena educativa in territori caratterizzati da vulnerabilità ed esclusione sociale. Attraverso l’iniziativa si intende contribuire alla riduzione della povertà minorile e, sul lungo periodo, garantire maggiori possibilità di mobilità sociale nell’età adulta e il pieno esercizio della cittadinanza, tenendo conto del repertorio di esperienze positive e ‘buone prassi’ sostenute dal Fondo e delle azioni pubbliche finalizzate al medesimo obiettivo.

Sul piano istituzionale l’iniziativa conta sulla collaborazione del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che tramite la Direzione generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale ne coordina la cabina di regia nazionale.

Le 15 aree interessate sono: Carbonara, Ceglie, Loseto, S. Rita a Bari; San Donato – San Vitale a Bologna; Borgo Sant’Elia, Nuovo Borgo Sant’Elia, San Michele, Mulinu Becciu, Is Mirrionis, Tuvixeddu – Tuvumannu a CagliariCaivano (NA); Centro storico a Catania; Mantignano – Ugnano – Sollicciano, San Bartolo a Cintoia, San Jacopino, Cascine a Firenze; Rione Candelaro, Rione Biccari, Borgo Croci a Foggia; Cornigliano, Sampierdarena, Ca’ Nuova (all’interno di CEP) a Genova; Villapizzone, Quarto Oggiaro a Milano; San Giovanni a Teduccio, Barra a Napoli; Pontevigodarzere, Mortise, Torre, Ponte di Brenta e Palestro a Padova; Palazzo Reale – Monte di Pietà, Tribunali – Castellammare (I circoscrizione) a Palermo; San Giorgio – Modena – San Sperato a Reggio Calabria; San Basilio, Tor Cervara a Roma; Quartiere Mirafiori Sud a Torino.

Sono porzioni di territorio all’interno delle grandi aree metropolitane e urbane del Paese individuate tenendo conto dei dati disponibili sulle forme di povertà sociale, economica ed educativa e sul rischio di coinvolgimento dei minorenni e delle loro famiglie nei circuiti dell’illegalità, nonché delle indicazioni raccolte da parte di regioni, comuni e ambiti territoriali sociali che collaboreranno all’iniziativa.

Le comunità educanti dei territori destinatari dell’iniziativa sono chiamate a sviluppare, con il contributo di tutti i suoi attori, interventi di ampio respiro per sostenere bambini e ragazzi nella costruzione dei propri percorsi di vita, attraverso l’accesso a stabili e multidimensionali opportunità, a partire dagli spazi per il gioco, la socializzazione, lo sviluppo dei talenti. Al centro di questo processo, vi è la sperimentazione di modalità stabili di lavoro integrato: sono sollecitate le realtà del Terzo settore, in primis quelle radicate nel territorio di riferimento, e gli attori pubblici. In tal modo le reti educative possono costituire un motore di sviluppo economico, culturale e sociale, facendo leva sulle risorse interculturali e di attivazione civica presenti nell’area.

L’iniziativa è strutturata in due fasi. Nella prima, Con i Bambini raccoglierà le adesioni formali da parte delle amministrazioni comunali e degli ambiti territoriali sociali coinvolti e acquisirà le manifestazioni di interesse da parte delle organizzazioni di Terzo settore che intendono partecipare alla progettazione degli interventi sperimentali per il rafforzamento dei sistemi socio-educativi nelle 15 aree. Gli enti di terzo settore (ETS) interessati dovranno presentare la propria candidatura entro il 17 ottobre 2024 mediante la piattaforma Chàiros (www.chairos.it).

La piattaforma Chàiros sarà aperta per il caricamento delle manifestazioni di interesse dal 31 luglio 2024. Un fac simile del formulario sarà pubblicato sulla pagina del sito di Con i Bambini dedicata all’iniziativa.

Nella seconda fase, gli ETS ammessi, in collaborazione con gli enti pubblici e le agenzie educative del territorio, lavoreranno alla progettazione degli interventi, cui si darà avvio nei primi mesi del 2025.

I progetti sostenuti dal Fondo avranno carattere di «addizionalità» e concorreranno a cambiare le condizioni di esclusione e povertà dei territori individuati, sostenendo la progettazione e la costruzione di spazi di convivenza e protagonismo di bambine/i e ragazze/i, a partire dalla dimensione relazionale, ponendo particolare attenzione agli aspetti che riguardano la riqualificazione urbana e sociale come fattori indispensabili per favorire e incentivare la cultura del rispetto della legalità.

A settembre è previsto un webinar di presentazione tecnica dell’iniziativa: data e modalità di partecipazione saranno comunicate tramite il sito e i canali di Con i Bambini.

In Italia i minorenni che vivono in condizione di povertà relativa sono oltre 2 milioni, pari al 22% della popolazione minorile residente. Accanto alla povertà economica si affianca anche una povertà sociale e relazionale determinata da condizioni di fragilità della coppia genitoriale o di un genitore, con difficoltà di accudimento dovute a problematiche individuali (disagio psicologico, disturbi psichiatrici, ecc.) o sociali (dipendenze, commissione di reati, ecc.). Per quanto riguarda i percorsi di apprendimento, secondo una recente indagine longitudinale del Ministero dell’istruzione e del merito, che ha preso in considerazione il periodo compreso tra il 2012 e il 2022, dei 583.644 alunni presenti in classe il primo anno di corso a settembre 2012, nel 2022 avevano abbandonato il sistema scolastico, senza conseguire un titolo di studio in regola o in ritardo, 96.177 alunni, pari al 16,5% del contingente iniziale. Anche la quota dei cosiddetti NEET, secondo gli ultimi dati Istat (2023), si attesta al 20% di giovani dai 15 ai 29: quasi 1,7 milioni di ragazzi e ragazze.

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Servizio Civile Universale: online il nuovo bando per oltre 6mila giovani

Sono 6.478 i posti disponibili per i giovani tra i 18 e 28 anni che vogliono diventare operatori volontari di servizio civile in ambito digitale, ambientale, per il Giubileo della Chiesa cattolica o in progetti di servizio civile universale ordinario autofinanziati. Fino alle ore 14.00 di giovedì 26 settembre 2024 è possibile presentare la propria domanda di partecipazione ad uno dei progetti che si realizzerà tra il 2024 e il 2025.

In particolare, sono previste:

  • 3.399 posizioni in 162 progetti afferenti a 47 programmi di intervento di Servizio civile digitale;
  • 2.354 posizioni in 142 progetti afferenti a 54 programmi di intervento di Servizio civile ambientale;
  • 632 posizioni in 44 progetti afferenti a 13 programmi di intervento di Servizio civile per il Giubileo della Chiesa cattolica;
  • 93 posizioni in 23 progetti, afferenti a 9 programmi di intervento di Servizio civile universale ordinario autofinanziati.

I progetti hanno una durata di 12 mesi, con un orario di servizio che prevede 25 ore settimanali oppure un monte ore annuo di 1.145 ore.

Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 26 settembre 2024.

Per maggiori informazioni, vai alla pagina del bando.