Violenza di genere, al via il percorso formativo del Consorzio Proodos

Ricreare momenti di riflessione e di scambio, utili anche a definire un linguaggio comune tra tutti gli addetti coinvolti nei processi della presa in carico delle donne vittime di violenza.

È l’obiettivo cardine del percorso formativo gratuito che il Consorzio di cooperative sociali di Napoli Proodos – nella rete di Confcooperative Federsolidarietà Campania – propone on line per tutte le professionalità che sono in prima linea per contrastare la violenza di genere.

Il percorso è gratuito e consta di tredici moduli dalla durata di due ore ciascuno. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno dall’11 febbraio al 30 marzo 2021 dalle ore 16.00 alle ore 18.00 sulla piattaforma GoToWebinar e saranno accessibili attraverso i link indicati nella locandina completa del programma.

Il percorso formativo vede il patrocino e l’accreditamento di diversi Ordini professionali della Regione Campania e il coinvolgimento di esperti professionisti (avvocati, psicologi, assistenti sociali), sostituti procuratori, forze dell’ordine, operatori con competenze specifiche e operative maturate negli anni.

Per ricevere il programma o qualsiasi informazione è sufficiente scrivere a comunicazione@consorzioproodos.it, indicando il proprio nome, cognome, professionalità e i motivi per cui si è interessati al percorso.

Scarica la locandina

#NoEsonero. Flashmob virtuale, raccolta firme e campagna social per una scuola davvero inclusiva

CoorDown insieme a numerose associazioni, gruppi di studenti e genitori, insegnanti di sostegno ed educatori lancia un’iniziativa di protesta per manifestare al Ministero dell’Istruzione l’unanime dissenso sul D.I. 182/2020 e i nuovi modelli di PEI. Una grande mobilitazione online che punta a dar voce alle migliaia di persone che chiedono modifiche concrete al nuovo Decreto PEI per garantire il diritto ad una scuola davvero inclusiva per gli alunni con disabilità.

Innanzitutto è stata avviata una una petizione online su Change.org con il duplice obiettivo di fare pervenire al Presidente della Repubblica e al Governo ancora in carica, ma anche alle associazioni di persone con disabilità che hanno condiviso e approvato il testo del decreto, il dissenso di moltissime famiglie, docenti, educatori e studenti.

CooDown e le sigle firmatarie dell’appello ritengono che il provvedimento emanato presenti troppi punti critici, lesivi del diritto all’istruzione degli alunni con disabilità, che legittimano cattive prassi, da sempre stigmatizzate, e che segnano un cambio di rotta rispetto al percorso inclusivo in atto:

  • l’esonero da alcune discipline di studio, con possibilità di allontanare l’alunno con disabilità dal gruppo classe e dai suoi docenti, con la conseguente riapertura di spazi “laboratoriali” o di “aule riservate” o attività individuali che, di fatto, ricreano le classi differenziali;
  • la riduzione dell’orario di frequenza;
  • l’approvazione del PEI;
  • il ruolo marginale della famiglia nel GLO. Il nuovo GLO, Gruppo di lavoro Operativo per l’inclusione, è formato dal Team docente o dal Consiglio di classe presieduto dal Dirigente Scolastico, che ne definisce la configurazione (art. 3, c. 1, del DI 182/2021). In questo nuovo gruppo di lavoro, la famiglia è uno dei soggetti chiamati a “partecipare ai lavori del GLO”: appare evidente come il suo ruolo, nel processo decisionale a favore del figlio, risulti marginale.

I promotori chiedono, quindi, con la massima urgenza la convocazione di un tavolo di confronto con le Istituzioni competenti e con il mondo associativo per poter rappresentare le criticità e le necessarie proposte di modifica.

Vai alla petizione e sottoscrivi su https://bit.ly/noesonero

Inoltre con le parole d’ordine #NOESONERO–L’inclusione non si fa fuori!, sabato 13 febbraio alle 12:00, si terrà un flashmob virtuale che vedrà decine e decine di studenti e famiglie, con e senza disabilità, insegnanti ed educatori per diffondere insieme le immagini creative, con le quali viene espresso il desiderio di inclusione.

Collegandosi al sito https://bit.ly/mobnoesonero è possibile creare la propria foto in formato polaroid: le immagini sono da utilizzarsi durante il flashmob. Come fare? È sufficiente caricare la foto con cui si vuole partecipare (viene adattata automaticamente con la grafica della campagna), scaricarla e postarla alle 12.00 di sabato 13 febbraio con l’hashtag #noesonero. Obiettivo dell’azione è di dare visibilità e voce, attraverso i social (Facebook, Twitter e Instagram), alle numerosissime persone che si oppongono al Decreto PEI, inviando così alla politica e ai media i loro messaggi.

Lo slogan #NOESONERO può essere condiviso anche grazie alla grafica predisposta per personalizzare il proprio profilo Facebook; si tratta di modificare la propria immagine sul social media cliccando “aggiungi motivo” e selezionando NoEsonero tra quelli disponibili. Salvando la nuova immagine si partecipa attivamente alla campagna testimoniando la propria adesione.

Invito alla compilazione di un questionario online rivolto ai caregiver informali

Quali sono gli strumenti e le tecnologie online in grado di supportare i caregiver informali?

Se tu sei un familiare, amico, vicino (esclusi volontari e operatori dei servizi), che fornisce aiuto in modo regolare a persone adulte o anziane che hanno bisogno di essere supportate per motivi di salute, disabilità o età, ti invitiamo a compilare un breve questionario al seguente link: https://it.surveymonkey.com/r/WPRXJBN

L’indagine avrà lo scopo di individuare e comprendere le potenzialità connesse allo sviluppo di interventi innovativi basati sulla psicologia e sulla tecnologia a supporto dei caregivers informali e rientra nell’ambito del progetto “Studio ENTWINE – Servizi di supporto online per gli assistenti informali in Europa” (https://entwine-itn.eu/), finanziato dall’Unione Europea e promosso da Eurocarers (la Federazione europea delle associazioni a supporto dei caregiver: https://eurocarers.org/), a cui anche l’INRCA-IRCCS partecipa con il suo Centro Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento di Ancona (https://www.inrca.it/inrca/Mod_ric_112.asp?pag=Ric_UO_psicosocio.asp).

Tra le persone che avranno compilato il questionario, a fine rilevazione ne verranno sorteggiate casualmente due, che riceveranno in regalo un tablet.

Per partecipare all’indagine c’è tempo fino al 15 Marzo 2021,

Per saperne di più:

Centro Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento

IRCCS-INRCA – Istituto Nazionale Ricovero e Cura Anziani

Sito web di Centro: http://www.inrca.it/inrca/Mod_ric_112.asp?pag=Ric_UO_psicosocio.asp     

Sito web di Istituto: http://www.inrca.it 

Hate speech: online la nuova edizione del manuale di Amnesty International per conoscerlo e contrastarlo

Contenuti aggiornati, una lista di siti e fonti utili più ampia, una veste grafica rinnovata: così si presenta la nuova edizione di “Hate speech, conoscerlo e contrastarlo – Guida breve per combattere i discorsi d’odio online”, con l’obiettivo di offrire ai lettori uno strumento sempre più facile da consultare e rispondente alle esigenze di chi, in prima persona, vuole contribuire alla battaglia contro l’intolleranza in rete.

Il manuale, la cui prima edizione risale al 2019, è a cura di Amnesty International Italia ed è stato ideato per poter offrire una guida snella e pratica a tutti coloro che vogliono avvicinarsi all’approfondimento di questo fenomeno o provare a impegnarsi direttamente nel suo contrasto. Il testo raccoglie al suo interno una prima parte che fornisce nozioni teoriche e spunti di riflessione per comprendere cosa sono i discorsi d’odio e quali sono i meccanismi che li generano e una seconda sezione con informazioni e consigli pratici circa le possibili strade da intraprendere quando ci si imbatte in essi.

Presenti, tra i contenuti sulle possibili modalità di contrasto, anche le indicazioni frutto dell’esperienza della Task Force Hate Speech, gruppo di attivisti reclutati da Amnesty per combattere i focolai di odio e discriminazione online, anche per mezzo della contro-narrazione.

Il manuale “Hate speech, conoscerlo e contrastarlo – Guida breve per combattere i discorsi d’odio online” può essere scaricato qui.

Affido culturale: cercasi famiglie per regalare ai bambini in povertà educativa passeggiate nei boschi, cinema e musei

In Italia la povertà educativa priva milioni di bambini del diritto di crescere e di seguire i loro sogni, e le gravi conseguenze di questa situazione non si fermano con il passare degli anni, è un circolo vizioso che nega ai futuri cittadini il diritto ad una vita dignitosa, trasmettendo poi questa ingiustizia di generazione in generazione.

Per fermarla è nato il progetto Affido Culturale e voi potreste essere una delle 400 famiglie che attraverso la condivisione solidale di momenti culturali – come andare al teatro, sentire un concerto, visitare un museo o passeggiare in un bosco – contribuiranno a creare un ponte solido per l’accesso libero di tutti i bambini a spazi in cui potranno far fiorire liberamente le loro capacità, i loro talenti e le loro aspirazioni.

Il progetto Affido Culturale è alla ricerca di 400 famiglie “affidatarie” residenti nelle città di Roma, Napoli, Bari o Modena (100 per ogni città) per accompagnare 400 bambini in povertà educativa, di età compresa tra i 6 e i 10 anni, accompagnati da un familiare per partecipare insieme a 29 eventi culturali nell’arco di 14 mesi.

La partecipazione è aperta ad ogni tipo di famiglia: con bambini, senza bambini e singoli che abitualmente partecipi agli eventi culturali della città. La cosa importante è che si abbia voglia di contagiare i più piccoli con l’amore per la cultura ed essere aperti mentalmente imparando a guardare con i loro occhi.  In questo modo una visita al museo o uno spettacolo teatrale diventerà un momento di aggregazione e un modo per riprendere una radice comune e trovare forme di contatto tra le proprie diversità.

L’idea del progetto è quella di avvicinare bambini e adulti, facendogli scoprire e condividere insieme il patrimonio culturale della propria città, in modo tale da ridurre le barriere sociali e culturali che tante volte impediscono a famiglie in povertà educativa di vivere a pieno gli spazi e i momenti culturali.

In Affido Culturale sono coinvolti un numero vasto di spazi culturali: cinema, teatri, librerie, biblioteche, musei, parchi e ludoteche sostengono il progetto proponendo una ricca offerta culturale di qualità rivolta ai bambini.

Le famiglie coinvolte potranno accedere all’offerta tramite l’app del progetto in cui si troveranno tutte le informazioni riguardo l’evento. Saranno loro stessi ad organizzarsi, guidati sempre dagli specialisti di Affido Culturale, rispettando l’impegno di partecipare ai 29 incontri entro i 14 mesi.

La famiglia “affidataria” riceverà una dotazione di e-ducati, una moneta virtuale solidale di Affido Culturale, con cui potrà pagare i biglietti di accesso ai luoghi convenzionati. La partecipazione al progetto è parzialmente gratuita, per ogni bambino in povertà educativa sono previsti 3 ingressi gratuiti per ognuna delle 29 iniziative culturali, per un totale di 87 ingressi gratuiti.

Le famiglie abituate a vivere l’offerta culturale della propria città, oltre a condividere la propria passione, avranno anche un risparmio equivalente ad un biglietto per ogni evento. Inoltre, nel caso ci fosse anche un bambino all’interno della famiglia affidataria, questo potrà partecipare gratuitamente insieme al suo nuovo amico ad un campo estivo. 

Il progetto Affido Culturale, vincitore del bando “Un passo avanti” dell’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo della povertà educativa, unisce in un’unica rete gli sforzi di venticinque realtà che vantano tutte una grande esperienza nel mondo della cultura, della formazione e del sociale.

Ognuna delle 4 città partecipanti ha un “capogruppo cittadino” a cui rivolgersi nel caso vogliate partecipare.

Roma: Casa dello Spettatore | affidoculturale.roma@gmail.com – 351 988 2078

Napoli: Con La Mano del Cuore | affidoculturale.napoli@gmail.com – 327 855 9833

Bari: Fondazione SAT | affidoculturale.bari@gmail.com – 351 122 7065

Modena: PopBrains | affidoculturale.modena@gmail.com – 059 867 7814