Indagine sull’andamento delle Raccolte Fondi nelle Organizzazioni Non Profit. Compila il questionario

L’Istituto Italiano della Donazione apre la XX edizione dell’indagine sull’andamento delle Raccolte Fondi: le Organizzazioni Non Profit sono invitate a partecipare entro il 24 luglio 2022 compilando il questionario che IID propone, in collaborazione con CSVnet e ASSIF Associazione Italiana Fundraiser, per indagare l’attuale andamento delle raccolte fondi.

L’indagine si inserisce nel più ampio progetto dell’Osservatorio sul dono che, in occasione del Giorno del Dono di ogni anno, si pone l’obiettivo di tracciare le tendenze sulla propensione al dono degli italiani.

Dalle risposte al questionario verrà elaborata la consueta ricerca che da oltre 10 anni restituisce al non profit stesso tutte le tendenze rispetto alle dinamiche delle raccolte fondi. In questa edizione non poteva inoltre mancare un primo focus sull’emergenza legata alla guerra in Ucraina.

Per completare lo studio avviato due anni fa, è fondamentale osservare l’evoluzione della situazione, ampliare il bacino delle risposte è molto importante: solo con uno sguardo ampio sarà possibile capire quali effetti l’emergenza sanitaria ha prodotto sul Terzo settore.

I dati trattati dal questionario, la cui compilazione richiede non più di 10 minuti, verranno analizzati in forma aggregata ed anonima nel rispetto del GDPR, Regolamento Generale sulla protezione dei dati 2016/679. I risultati del questionario saranno resi noti il prima possibile e inviati a tutti coloro che avranno partecipato.

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La mattina del 3 ottobre 2022 a Roma presso il CNEL si terrà l’evento Noi doniamo – Osservatorio Permanente sulla propensione a donare degli italiani durante il quale saranno presentati i risultati delle indagini.

L’Istituto Italiano della Donazione invita tutti gli enti non profit interessati e che parteciperanno al questionario ad iscriversi anche al Giorno del Dono sulla piattaforma dedicata.

“nerosubianco”, disponibili due nuovi e-book

Sono disponibili gli e-book delle pubblicazioni realizzate da CSV Napoli nell’ambito della collana “nerosubianco”: “La privacy negli ETS: guida pratica per orientarsi nell’applicazione del GDPR” e “Il processo negoziale per il Terzo settore”.

Il primo testo vuole fornire agli ETS uno strumento per rendere comprensibili e facilmente applicabili le norme contenute nel Regolamento Europeo (GDPR) 2016/679 al fine di aiutarli a strutturare un corretto sistema di gestione dei dati personali. Il GDPR vuole, infatti, garantire che il trattamento dei dati personali dei cittadini dell’Unione Europea, e cioè l’utilizzo delle informazioni e notizie che li riguardano, si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali.

Il processo negoziale, invece, vuole offrire spunti di riflessione per facilitare il dialogo del Terzo settore con imprese, enti pubblici e società civile allo scopo di favorire la condivisione dei processi, il confronto e la collaborazione tra organizzazioni responsabili, pubbliche e private, profit e no profit, protagoniste dello sviluppo e della coesione sociale dei nostri territori.

Scarica “La privacy negli ETS” per Apple o Android

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Un orgoglio che #NONPASSA: firma per il ddl Zan

Nel 2021 viene finalmente discusso in parlamento un disegno di legge per contrastare la discriminazione che include in modo esplicito anche le forme di odio contro la comunità Lgbtqia+, la misoginia e l’abilismo.

E non passa. Non passa neanche la necessità di cambiamento. Non passano l’orgoglio, l’amore, la rabbia, la paura, la speranza.

Nel mese di ottobre 2021, il ddl Zan (chiamato così perché proposto dal deputato Alessandro Zan) viene affossato in Senato. Il testo prevedeva che alcune delle disposizioni contenute nell’articolo 604 bis del codice penale per contrastare la “propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa” (come la previsione della reclusione fino a quattro anni) venissero estese anche alle discriminazioni basate su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità.

Trascorsi sei mesi, il 5 maggio 2022 il Partito democratico annuncia di aver ripresentato il testo, stavolta partendo dal Senato, identico a quello che a suo tempo era stato presentato da Zan.

Amnesty International decide allora di promuovere una campagna a sostegno dell’approvazione del dispositivo, per dare finalmente risposta a un bisogno che “non passa”, quello di strumenti legislativi efficaci per la prevenzione e il contrasto della discriminazione, includendo in modo esplicito tra le forme di discriminazione anche quella contro la comunità Lgbtqia+, la misoginia e l’abilismo.

Una legge può non passare, ma non passa la necessità di cambiamento sulla quale si fonda. Quella di colmare un vergognoso vuoto che non consente di combattere in modo adeguato gli atti discriminatori verso la comunità Lgbtqia+, oppure basati su misoginia e abilismo; che non riconosce il diritto a non essere discriminato di chi è attaccato su queste basi.

Con la campagna Amnesty International chiede:

  • che si giunga all’approvazione del disegno di legge recante “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”, recentemente presentato in Senato;
  • che ogni futuro dispositivo legislativo per il contrasto alla discriminazione includa in modo esplicito tutti gli ambiti di discriminazione, inclusi quelli relativi all’odio contro la comunità Lgbtqia+, all’odio misogino e all’abilismo;
  • che sia approvata l’istituzione di una Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani fondamentali e per il contrasto alle discriminazioni, che sia in grado di monitorare l’impatto delle politiche di identificazione e contrasto delle varie forme di discriminazione;
  • che siano migliorati i meccanismi di raccolta dati sistematica relativa a discorsi e crimini d’odio, includendo tutti gli ambiti di discriminazione e prevedendo specifici strumenti e strategie per contrastare il fenomeno della sotto-rappresentazione. I dati dovranno essere disaggregati, aggiornati e pubblici;
  • che sia garantito lo stanziamento di risorse sufficienti ad assicurare che i pubblici ufficiali che entrano in contatto con le vittime di discriminazione ricevano formazione specifica rispetto ai bisogni delle vittime stesse, così da garantire un servizio imparziale, rispettoso, professionale;
  • in caso di avvio di un procedimento legale, sia garantito alle vittime di discorsi e crimini d’odio supporto legale e psicologico, nel rispetto della loro privacy.

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Fondazione con il Sud: primo Bando per le Comunità Energetiche e Sociali

La Fondazione CON IL SUD lancia il “Bando per le comunità energetiche e sociali al Sud” mettendo a disposizione 1,5 milioni di euro per favorire la nascita di “comunità energetiche” nelle regioni meridionali, con l’obiettivo di favorire processi partecipati di transizione ecologica dal basso e ridurre la povertà energetica in cui vivono le famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà economica e sociale. L’iniziativa scade il 21 settembre 2022.

Il Bando per le comunità energetiche al Sud, che scade il 21 settembre, prevede due fasi: nel corso della prima saranno presentate proposte che dovranno delineare le caratteristiche principali della comunità energetica rinnovabile e degli impianti di produzione di energia rinnovabile da installare su immobili gestiti da enti del terzo settore, nonché i benefici ambientali, economici e sociali attesi.

Con questo bando, la Fondazione CON IL SUD introduce la valutazione di impatto dei progetti che saranno selezionati, ovvero una valutazione complessiva dell’efficacia delle azioni realizzate.

I partenariati di progetto dovranno essere composti da almeno tre organizzazioni, di cui una di Terzo settore come “soggetto responsabile”. Necessaria anche la presenza di un partner tecnico, in grado di supportare e gestire la futura comunità energetica in tutte le fasi di progettazione, installazione, funzionamento.  Inoltre, dovrà essere coinvolto almeno un altro ente di terzo settore. Gli altri eventuali partner possono appartenere al mondo economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca. Il partenariato coinvolgerà, inoltre, tutti gli enti che metteranno a disposizione un immobile per l’installazione di un impianto di produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili. Le proposte ritenute più valide e capaci di generare valore sociale ed economico sul territorio saranno selezionate e accompagnate nella seconda fase di progettazione esecutiva.

Le proposte dovranno essere presentate online, attraverso la piattaforma Chàiros>> www.chairos.it

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