BPER Bene Comune: parte la call di crowdfunding 2024 “Il futuro a portata di mano”

Parte ufficialmente la 7° edizione di “Il futuro a portata di mano”, la call con cui BPER Banca intende sostenere fino a 5 progetti culturali innovativi e stimolanti per le giovani generazioni, in territori italiani che vivono una situazione di fragilità sociale ed economica. Il bando rivolto agli Enti del Terzo Settore, nell’ambito delle iniziative di BPER Bene Comune, riguarda progetti creativi, artistici e culturali che prevedono il coinvolgimento attivo dei giovani, promuovendo la loro partecipazione e incentivando il loro sviluppo intellettuale e sociale.

È possibile candidare la propria idea su Produzioni dal Basso – prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation – entro le ore 12 del prossimo 2 luglio e avere così l’opportunità di accedere al cofinanziamento da parte di BPER Banca: se i progetti riusciranno a raggiungere il goal del 40% del budget previsto grazie alla raccolta fondi, la Banca contribuirà con il restante 60%. Le candidature saranno vagliate da un’apposita commissione di esperti, che li valuterà in base a criteri come l’originalità ma anche l’attinenza ai temi promossi dal bando, la sostenibilità economica, eventuali precedenti esperienze di crowdfunding, la valutazione dell’impatto sociale e la capacità di fare networking con le altre realtà del territorio. 

Per maggiori informazioni e per candidare il proprio progetto:

bper.produzionidalbasso.com

Dai commercialisti un nuovo documento sul bilancio del Terzo settore

Riproponiamo l’articolo di Lara Esposito per Cantiere Terzo Settore relativo alla pubblicazione redatta dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti  che si concentra sulle modalità di compilazione del rendiconto per cassa, che può essere utilizzato dagli enti di più piccola dimensione, e contiene diverse esemplificazioni e un esempio pratico finale 

Il codice del Terzo settore prevede che gli enti del Terzo settore con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate inferiori a 220mila euro possano redigere il proprio bilancio nella forma del rendiconto per cassa. Per facilitare questo passaggio, in un periodo dell’anno “caldo” per molte organizzazioni da questo punto di vista, la commissione di studio “Ets – enti del Terzo settore” del Consiglio nazionale dei commercialisti ha reso disponibile un nuovo documento di ricerca proprio su “Il rendiconto per cassa degli enti del terzo settore”. In linea con gli schemi del decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del marzo 2020, la pubblicazione analizza tutti gli aspetti legati a questo tipo di rendicontazione e propone diverse esemplificazioni, frutto dell’analisi dei casi emersi in questi primi tempi di applicazione della norma, e un esempio pratico di rendiconto.

Dopo un’analisi dei riferimenti normativi e un focus sulla classificazione delle entrate e delle uscite, il documento approfondisce il corretto inserimento del saldo iniziale delle consistenze liquide nella sezione “Cassa e Banca” e le informazioni obbligatorie. Gli altri temi trattati sono, poi, secondarietà e strumentalità delle attività diverse (art. 6 del codice del Terzo settore), rendicontazione delle raccolte fondi occasionali, informazioni facoltative, collocazione all’interno del rendiconto per Cassa dei costi e proventi figurativi.

Si ricorda che la principale differenza con il classico rendiconto gestionale, che rileva oneri e proventi della gestione economica di periodo, è che il rendiconto per cassa evidenzia l’andamento dei flussi monetari dell’esercizio. Come si legge nella presentazione pubblicata sul sito dello stesso Consiglio, i due prospetti si distinguono per il sistema di rilevazione usato: nel primo caso, è basato sulla competenza economica, mentre nel secondo si esaminano le sole movimentazioni monetarie (entrate ed uscite). Il rendiconto per cassa, quindi, evidenzia tutti i movimenti monetari avvenuti nel corso dell’esercizio, identificando la modalità con cui le disponibilità liquide sono state generate o assorbite nel corso del periodo amministrativo.

Per maggiori chiarimenti si rimanda a:

Statuti standard, ecco i modelli delle reti associative approvati

Riproponiamo l’articolo di Lara Esposito per Cantiere Terzo Settore relativo ai format di statuto ufficialmente conformi alle richieste del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e quindi in linea con le indicazioni del codice del Terzo settore, la cui adozione semplificherebbe l’iscrizione al registro unico nazionale di numerosi enti

L’articolo è aggiornato ad aprile 2024

Con l’avviso n. 34/5549 del 2 maggio 2023, indirizzato alle reti associative iscritte nella Sezione e) del registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), sono state fornite le indicazioni per la presentazione dei modelli standard di statuto da esse predisposti ai fini dell’approvazione ministeriale (qui il link alla notizia “Statuti standard per gli enti aderenti alle reti associative: online l’avviso pubblico” ).

È stato specificato che l’utilizzo di statuti conformi ai modelli standard approvati, da parte degli enti aderenti alle reti, consente a questi ultimi di beneficiare di termini procedimentali ridotti (da 60 a 30 giorni) per l’iscrizione al Runts, in quanto l’ufficio del Runts competente per territorio deve soltanto verificare la regolarità formale della documentazione presentata per poi procedere a iscrivere l’ente nel registro nazionale.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha pubblicato i decreti direttoriali di approvazione, ai sensi dell’art. 47, comma 5 d.lgs. n. 117/2017, dei modelli standard di statuto predisposti dalle reti associative a uso degli enti a esse aderenti. Qui di seguito il primo elenco:

Dal Fondo per la Repubblica Digitale bando da 15 milioni per l’empowerment del non profit

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere i propri obiettivi, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità.

Proprio per questo, il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale ha lanciato il bando “Digitale sociale”, che ha l’obiettivo di sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti che operano nell’ambito dell’economia sociale.

Con questa iniziativa il Fondo mette a disposizione 15 milioni di euro per la realizzazione di percorsi formativi e l’eventuale implementazione di una soluzione digitale per migliorare i processi interni agli enti o i servizi offerti alla collettività.

Puntare sull’empowerment di coloro che aiutano le persone più fragili vuol dire per noi sostenere tutto il sistema Paese” spiega Giovanni Fosti, presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale.

Le proposte progettuali possono essere presentate da partenariati di almeno due soggetti. All’interno del partenariato dovranno essere presenti una rete formale o un gruppo di enti privati non profit che presentano un bisogno comune di empowerment delle competenze digitali dei propri dipendenti e/o collaboratori stabili, inclusi i volontari; un soggetto pubblico o privato non profit con comprovata esperienza nella realizzazione di progetti in ambito digitale, che contribuisca a costruire il percorso formativo più adatto alle esigenze manifestate e sia eventualmente in grado di sviluppare una soluzione digitale funzionale alle necessità degli enti.

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 500 mila euro e un massimo di 1 milione. Qualora si preveda lo sviluppo di una soluzione digitale è richiesta una quota di cofinanziamento pari ad almeno il 20%. Gli enti for profit possono essere coinvolti come fornitori per l’erogazione della formazione e/o l’implementazione della soluzione digitale per una quota massima del 25% del contributo di progetto.

C’è tempo fino al 19 luglio per partecipare attraverso il portale Re@dy.

Visita il sito del Fondo per la Repubblica digitale per tutti i dettagli relativi alla partecipazione al bando.

Per presentare il bando sono in programma due webinar aperti a tutti che si svolgeranno il 10 maggio alle ore 14.30 e il 14 maggio alle ore 9.30.

Secondo i dati ISTAT pubblicati ad aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni è in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. “L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti collaboratori e volontari – commentano dal Fondo per la Repubblica digitale – risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali”.

Inoltre, una ricerca condotta da Fondazione Italia Sociale, Deloitte Private e TechSoup Italia ha evidenziato come una delle cause della “resistenza all’investimento in innovazione” da parte delle organizzazioni non profit è l’insufficienza di competenze di dipendenti e collaboratori. “Pertanto, un driver su cui puntare per favorire l’adozione di pratiche innovative in ambito non profit consiste nel rafforzare i percorsi di professionalizzazione ed investimento in risorse umane”.

“Vivere il prossimo” bando a supporto delle famiglie di persone con disabilità

VIVERE IL PROSSIMO è il nuovo bando di Fondazione TIM  che ha l’obiettivo di facilitare e incoraggiare tutti gli Enti del terzo settore, i centri di ricerca e le università nella realizzazione di progetti che aiutino le famiglie con persone con disabilità, in particolare minori, nei bisogni di natura sociale, relazionale e occupazionale.

I piani di intervento, dedicati in particolar modo alle famiglie con minori possono riguardare, ad esempio, soluzioni che:

  • promuovano servizi di formazione e tutoraggio per caregivers specializzati;
  • forniscano un supporto per le persone con disabilità, in particolare minori, e le loro famiglie, attraverso servizi di informazione, ascolto e sostegno psicologico;
  • agevolino politiche di sostegno alla conciliazione dei tempi lavorativi e di cura, riducendo lo svantaggio occupazionale dei familiari caregivers;
  • realizzino programmi ricreativi e sociali in particolare nel caso di famiglie con minori disabili;
  • supportino l’inserimento lavorativo e lo sviluppo di competenze;
  • favoriscano l’integrazione di soluzioni anche tecnologicamente avanzate per migliorare la qualità della vita. Queste ultime possono offrire nuove opportunità per migliorare l’autonomia e la qualità della vita, facilitando la gestione quotidiana delle attività domestiche, l’accesso a servizi educativi e lavorativi personalizzati e l’integrazione sociale.

I progetti dovranno necessariamente definire il contesto in cui si opera e il sistema integrato di azioni che saranno messe in opera per attuare le soluzioni (compreso lo sviluppo di soluzioni tecnologiche e informatiche) e avere una durata di massimo 18 mesi.

Le proposte di progetto, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente online, entro le ore 12.00 del 13 maggio 2024 attraverso il sito di Fondazione TIM.

GLUO, ecco tutti gli appuntamenti di formazione previsti a maggio

Per il mese di maggio si amplia e si diversifica il calendario di appuntamenti formativi proposti dai Centri di servizio con l’Alveare Csv Formazione. Tra i nuovi temi che saranno affrontati prossimamente ci sono l’impegno solidale delle persone di origine immigrata, la possibilità di organizzare delle campagne lasciti e le opportunità offerte alle associazioni dai Pcto.

Tutti i dettagli sono disponibili sulla piattaforma Gluo.

15 maggio – Come fare pubblicità su Google: guida per le non profit. Il corso del Csv Genova fornirà alcune informazioni introduttive sull’opportunità di fare pubblicità gratuitamente su Google. Si parlerà di Google Ad Grants e, a seguire, di come realizzare un piano di digital marketing.

16 maggio – L’impegno solidale delle persone di origine immigrata. Iniziativa, organizzata dal Csv Genova in collaborazione con Centro Studi Medì, fa parte del cartellone del Festival dello sviluppo sostenibile e vuole far conoscere il ruolo attivo delle persone di origine immigrata in campo sociale, come protagoniste di pratiche di solidarietà in varie direzioni.

18 – 25 maggio – La cassetta degli attrezzi. Lo stato di attuazione del Codice del terzo settore Nel corso proposto da Csv Toscana si offrirà un quadro essenziale e sistematico dei principali adempimenti e strumenti necessari per gestire un ente del terzo settore alla luce della Riforma del Terzo Settore.

22 maggio – Al vertice della piramide: la campagna lasciti. Un incontro di Csv Genova sulla campagna lasciti, la più trasversale e che può essere attuata da qualunque organizzazione, grande o piccola.

22 maggio – I Pcto, un’opportunità di incontro tra scuola e terzo settore. Nati come “Alternanza scuola-lavoro”, gli attuali Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento sono rivolti a studenti e studentesse delle classi terza, quarta e quinta superiore. Possono essere un’ottima opportunità per coinvolgere i giovani all’interno dell’associazione e, allo stesso tempo, possono diventare il mezzo per rafforzare le collaborazioni tra mondo della scuola e mondo del volontariato. Il Il corso di Csv Marche è rivolto a volontari e operatori degli ETS, interessati ad attivare Percorsi all’interno della propria organizzazione per ospitare giovani studenti/esse provenienti dagli Istituti d’istruzione superiore.

L’Alveare è disponibile su Gluo, la piattaforma collaborativa per volontari, cittadini, enti profit e non profit, per proporre o usufruire di occasioni formative, scambiare o condividere strumenti, spazi e consigli.