Fai aderire la tua associazione al Giorno del Dono 2023

Anche per il 2023  l’Istituto Italiano della Donazione (IID) organizza il DonoDay, il progetto, realizzato nell’ambito del Giorno del Dono, nato per diffondere la cultura del dono in tutti i suoi aspetti e rivolto a tutte le ONP italiane.
Partecipare al #DonoDay2023  è semplice e gratuito e le Organizzazioni che si iscriveranno comporranno un cartellone unico che disegnerà la mappa di un’Italia inedita che mette al centro il dono, la solidarietà e la partecipazione: il GIRO DELL’ITALIA CHE DONA.

Ecco come partecipare:

QUANDO
Sul sito IID esiste un’apposita sezione del Giorno del Dono riservata alle Organizzazioni Non Profit che vogliono partecipare al contest #DonareMiDona Non Profit realizzando una o più iniziative in tutto il territorio nazionale in un qualsiasi periodo o data tra il 15 settembre e il 31 ottobre 2023 per diffondere i valori del dono e della donazione.

COME 
Per candidare un’ iniziativa è necessario compilare il form cliccando qui entro l’11 settembre scegliendo “adesione attiva”: dalla chiusura delle iscrizioni fino al 24 settembre si potrà votare e farla votare. L’iniziativa più votata verrà premiata in occasione degli eventi per il Giorno del Dono 2023. Se non si ha una iniziativa da candidare si può aderire moralmente e far diventare la propria ONP Testimonial del Giorno del Dono: in questo caso nel form di adesione bisogna scegliere “adesione morale”.

Cosa aspetti? Iscriviti subito e riceverai il logo del Giorno del Dono e tutti i materiali di comunicazione che attestano la partecipazione della tua Organizzazione.

Novità 2023: l’evento celebrativo del 4 ottobre, Giorno del Dono 2023, si terrà per la prima volta a Palermo, presso i Cantieri Culturali alla Zisa. Riserva subito il tuo posto, clicca qui.

Per maggiori informazioni visita il sito IID, la piattaforma dedicata o invia una mail all’indirizzo comunicazione@istitutoitalianodonazione.it

Legge Delega per la riforma fiscale, tutte le novità per il Terzo settore

Riproponiamo l’articolo di Chiara Meoli per Cantiere Terzo Settore relativo alle disposizioni previste dalla Legge Delega per la riforma fiscale che riguardano gli Enti di Terzo settore.

È stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge delega al Governo per la riforma fiscale (legge del 9 agosto 2023 n. 111), presentata in Parlamento il 12 luglio 2023 e licenziata con modificazioni dalle Camere il 4 agosto 2023.

Diverse le disposizioni di interesse per il Terzo settore.

Razionalizzazione della normativa fiscale degli enti del Terzo settore (Ets)

Nel testo vengono individuati i principi generali a cui il Governo deve attenersi nell’esercizio della delega (art. 2).

Tra di essi è citata la razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario anche con riferimento alla normativa fiscale degli Ets e di quelli non commerciali assicurando il coordinamento con le altre disposizioni dell’ordinamento tributario nel rispetto dei principi di mutualità, sussidiarietà e solidarietà (art. 2, comma 1, lett. d) n. 3).

Revisione del sistema di imposizione sui redditi degli enti

La legge elenca i principi e i criteri direttivi per la revisione del sistema di imposizione sui redditi delle società e degli enti (art. 6).

Per quanto riguarda il Terzo settore, si prevede l’introduzione di un regime speciale, in caso di passaggio dei beni dall’attività commerciale a quella non commerciale (e viceversa) per effetto del mutamento della qualificazione fiscale di tali attività, in conformità alle disposizioni in materia di Terzo settore.

Nella Relazione illustrativa di accompagnamento al disegno di legge delega, il Governo ha peraltro chiarito che l’intento del criterio di delega è di introdurre norme volte ad attenuare il carico impositivo che potrebbe emergere a fronte dell’ingresso dell’ente o di un suo ramo nell’ambito applicativo della disciplina fiscale del Terzo settore.

In particolare, per gli enti di natura non commerciale che svolgono attività commerciali l’ingresso nel Terzo settore è suscettibile di mutare la qualifica fiscale dell’attività svolta e trasformarla in “non commerciale”, al momento dell’applicazione dei criteri del codice del Terzo settore (art. 79 dlgs n. 117/2017) che individua quali attività sono considerate commerciali e non (requisito legato principalmente ai ricavi e alla natura dell’attività) e ne disciplina gli effetti fiscali (art. 6, comma 1, lett. g).

Disciplina dell’Iva degli Ets

Vengono riportati principi e criteri direttivi specifici per la revisione dell’Iva, tra di essi anche la razionalizzazione della disciplina Iva degli Ets (art. 7).

In particolare, tale razionalizzazione si rende necessaria in ragione delle modifiche introdotte dalla riforma del Terzo settore che prevedono l’applicazione agli enti di natura non commerciale di talune ipotesi di esclusione ed esenzione ai fini Iva, finora previste nei confronti delle Onlus (art. 89, comma 7, lett. a) e b) dlgs n. 117/2017).

Occorre poi considerare le disposizioni introdotte dall’art. 5, comma 15-quater dl n. 146/2021 che – con decorrenza 1° gennaio 2024 (ai sensi dell’art. 1, comma 683, l. n. 234/2021) – hanno modificato gli artt. 4 e 10 dpr n. 633/1972, riconducendo nel campo di applicazione dell’Iva, in regime di esenzione, talune prestazioni di servizi e cessioni di beni rese dagli enti non profit di tipo associativo nei confronti dei propri associati e partecipanti.

In particolare, con la procedura di infrazione 2008/2010, attualmente allo stato di messa in mora complementare (C (2019) 4849 final 2019 del 25 luglio 2019), è stato contestato il non corretto recepimento nell’ordinamento italiano delle esenzioni di pubblico interesse, di cui all’art. 132 Direttiva 2006/112/CE. Nello specifico, la Commissione europea ha eccepito allo Stato italiano l’impossibilità di considerare escluse dal campo di applicazione dell’Iva le operazioni degli enti non commerciali a favore dei loro associati a fronte dell’aumento della quota associativa o dietro corrispettivo specifico.

Ai fini dell’archiviazione della citata procedura d’infrazione, si è proceduto all’adeguamento della normativa nazionale mediante l’art. 5, commi da 15- quater a 15-sexies dl n. 146/2021, che rende la disciplina Iva delle operazioni effettuate da enti non commerciali a carattere associativo conforme alle indicazioni dell’art. 132 Direttiva Iva prevedendo che tali operazioni siano rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto sebbene in regime di esenzione (art. 7, comma 1, lett. g).

L’entrata in vigore delle citate disposizioni è stata di recente rinviata al 1° luglio 2024.

Graduale superamento dell’Irap

Nel testo vengono stabiliti principi e criteri direttivi specifici volti a realizzare il graduale superamento dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) (art. 8).

In particolare, tale processo dovrà attuarsi in modo graduale dando priorità alle società di persone e alle associazioni senza personalità giuridica costituite fra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni.

La norma stabilisce inoltre che l’imposta sarà sostituita da una sovrimposta determinata secondo le medesime regole dell’Ires.

Nello specifico viene prevista l’istituzione di una sovrimposta determinata secondo le medesime regole dell’Ires, con l’esclusione del riporto delle perdite, ovvero secondo regole particolari per gli enti non commerciali, con invarianza del carico fiscale.

Alle Regioni dovrà essere assicurato un gettito in misura equivalente a quello attuale da ripartire tra le stesse sulla base dei criteri vigenti in materia di Irap (art. 8, comma 1, lett. a).

Regimi agevolativi per gli Ets

In base all’art. 9 il Governo può adottare uno o più decreti legislativi che mirano, tra l’altro, a semplificare i regimi agevolativi per gli Ets.

In particolare, si contempla la semplificazione e la razionalizzazione dei regimi agevolativi previsti in favore dei soggetti che svolgono, con modalità non commerciali, attività che realizzano finalità sociali nel rispetto dei principi di solidarietà e sussidiarietà, assicurandone la coerenza con le disposizioni del codice del Terzo settore e con il diritto dell’Unione europea, nonché dei diversi regimi di deducibilità dal reddito complessivo delle erogazioni liberali disposte in favore degli enti aventi per oggetto statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica, in coerenza con le disposizioni del codice del Terzo settore (art. 9, comma 1, lett. l).

Tutto su TechSoup. A settembre il webinar che spiega i vantaggi della tecnologia per il Terzo settore

Imparare le basi degli strumenti digitali che possono supportare la crescita digitale della tua organizzazione Non Profit e aiutare i volontari nel lavoro quotidiano. Questo l’obiettivo del webinar “Tutto su TechSoup. Ultimi aggiornamenti” che si terrà il prossimo 25 settembre dalle ore 14.30 alle 15.30 su piattaforma Zoom. Un incontro che vuole offrire un rapido e pratico aggiornamento su prodotti, partner donatori, servizi IT ed iniziative di TechSoup per far crescere la tua Non Profit con la tecnologia.

I webinar di TechSoup sono, infatti, pillole formative gratuite e pratiche di un’ora rivolte agli operatori del Terzo Settore.

Tra gli argomenti che verranno affrontati: Cosa c’è su TechSoup per la tua Non Profit, dai prodotti ai servizi; Novità e aggiornamenti; Esempi e buone pratiche per sfruttare al meglio la tecnologia a tua disposizione.

Per partecipare iscriviti QUI

Scopri tutti i webinar su page.techsoup.it/formazione/webinar

‘Ad Alta voce’: il bando per sostenere i progetti che promuovono l’educazione alla lettura espressiva

Il Centro per il libro e la lettura ha pubblicato la terza edizione del bando “Ad Alta Voce”, rivolto a fondazioni, associazioni culturali e altri organismi senza scopo di lucro per sostenere progetti che promuovano l’educazione e l’abitudine alla lettura espressiva “ad alta voce” attraverso lo sviluppo e la sperimentazione di iniziative e programmi. Leggere “ad alta voce” è un’arte: si chiama reading ed è un modo di interpretare e recitare un’opera, gustandone pienamente la lettura e condividendone il senso e le emozioni.

Il bando finanzia 10 progetti per un totale di 500.000 euro

Le proposte di progetto, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente on line, attraverso la nuova piattaforma bandi del Centro per il libro entro e non oltre le ore 13:00 del giorno 22 settembre 2023.

Il bando, che si riferisce all’anno finanziario 2023, è stato predisposto ai sensi del Decreto Interministeriale 17 febbraio 2022, n. 61 recante “Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura di cui all’articolo 2, comma 1, della legge 13 febbraio 2020 n. 15, per gli anni 2021-2023”.

Informazioni e chiarimenti sul Bando e sul procedimento possono essere richiesti, entro 5 giorni dalla scadenza del Bando, scrivendo esclusivamente al seguente indirizzo di posta elettronica: c-ll.altavoce(@)cultura.gov.it

Per maggiori informazioni: https://innovazionesociale.org/

 

L’ASviS lancia la quarta edizione del premio “Giusta transizione”

Torna il premio “Giusta transizione” dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile rivolto persone, associazioni, istituzioni culturali o un’imprese che stanno dando il proprio contributo alla transizione ecologica, tenendo conto anche dell’impatto sociale.

Il premio consiste in una targa e nella valorizzazione delle attività del vincitore attraverso i canali ASviS e sarà assegnato il 12 ottobre nel corso dell’Earth Festival a Luino. Saranno anche segnalati altri soggetti meritevoli di menzione.

Le modalità di partecipazione

Le candidature per il bando “Giusta transizione”, corredate da una breve motivazione (non oltre 5mila battute più eventuali allegati di documentazione), devono pervenire entro domenica 24 settembre 2023 all’ASviS all’indirizzo redazioneweb@asvis.it segnalando nell’oggetto: “Premio Giusta transizione”.

La giuria è presieduta dall’ingegner Antonio Federico, coordinatore del Gruppo di lavoro ASviS per i Goal 7 e 13 (Energia e clima) dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite.

Le precedenti edizioni

L’edizione del 2022 ha raccolto oltre 30 progetti inviati da tutta Italia sotto forma di racconti, immagini e video. Il premio è stato assegnato all’Università di Padova per il progetto UniPadova Sostenibile, attività partecipata e inclusiva di buone pratiche per la sostenibilità sociale e ambientale.

Nel 2021 a vincere è stata la Cooperativa Ruah di Bergamo con l’iniziativa “Triciclo”, un’attività di ritiro, riuso e riciclo sviluppata in un contesto multiculturale con il coinvolgimento di lavoratori italiani e stranieri. Nella prima edizione del 2020 il riconoscimento è stato attribuito a Enel Foundation, per il progetto “Open Africa power”, un programma di formazione nel settore energetico rivolto a giovani africani.

Per candidarti scrivi a redazioneweb@asvis.it