Nuovi criteri 2023-2025 per l’erogazione di contributi al volontariato organizzato di protezione civile

La concessione di contributi per il finanziamento di progetti presentati dalle organizzazioni di volontariato di protezione civile ha l’obiettivo di favorire la crescita qualitativa del volontariato, così come previsto dall’art. 37 Decreto Lgs n. 1 del 2018, che tutela e promuove la partecipazione delle organizzazioni di volontariato a tutte le attività di protezione civile.

In particolare il Dipartimento della Protezione Civile può concedere alle organizzazioni di volontariato, iscritte all’elenco nazionale, contributi per progetti finalizzati:

  • al potenziamento di attrezzature e mezzi
  • al miglioramento della preparazione tecnica dei volontari
  • alla diffusione della cultura della protezione civile
  • al coinvolgimento del volontariato organizzato di protezione civile nelle attività di pianificazione di protezione civile dei Comuni (misura sperimentale)

I contributi sono concessi nei limiti degli stanziamenti annuali destinati a questo scopo.

Le modalità per la presentazione dei progetti, la loro valutazione e la concessione dei relativi contributi sono stabilite da criteri con validità triennale, definiti dal Dipartimento della protezione civile.

In particolare, il Decreto del Capo del Dipartimento n. 1472 del 30 maggio 2023 stabilisce i criteri per la concessione dei contributi alle organizzazioni di volontariato per il triennio 2023-2025.

Ciascuna organizzazione può presentare, per ogni annualità, una sola richiesta di contributo per un progetto finalizzato alle seguenti misure:

  • MISURA 1 – potenziamento attrezzature e mezzi, sia mediante l’acquisizione di nuove attrezzature e mezzi sia mediante potenziamento ed ampliamento delle capacità tecniche di mezzi già in possesso:
    • MISURA 1/A – potenziamento della capacità operativa e di intervento degli ETS iscritti nell’Elenco Centrale del Dipartimento della protezione civile.
    • MISURA 1/B – potenziamento della capacità operativa e di intervento delle colonne mobili del volontariato delle Regioni e Province autonome.
    • MISURA 1/C – potenziamento della capacità operativa e di intervento degli ETS iscritti negli elenchi territoriali del volontariato di protezione civile istituiti presso le Regioni e le Province autonome (che non presentano progetti nell’ambito delle misure 1/A e 1/B).
  • MISURA 2 – miglioramento della preparazione tecnica mediante lo svolgimento delle pratiche di addestramento e di ogni altra attività, anche a carattere formativo, diretta a conseguire una maggiore efficacia dell’attività espletata dagli enti del Terzo settore. Tale attività formativa può essere rivolta, oltre che ai volontari aderenti al soggetto proponente, anche ai volontari appartenenti ad altri soggetti.
  • MISURA 3 – diffusione della cultura della protezione civile mediante la formazione e l’informazione alla popolazione in materia di previsione e prevenzione dei rischi e in materia di protezione civile, anche volti a favorire l’avvicinamento dei giovani alle attività del volontariato, sul territorio e in rapporto con le istituzioni locali; ogni altra attività finalizzata a favorire lo sviluppo della resilienza delle comunità e misure utili a ridurre i rischi del territorio e ad attenuarne le conseguenze.
  • MISURA MISTA (2-3) – misura sperimentale – progetti finalizzati al coinvolgimento del volontariato organizzato di protezione civile nelle attività di pianificazione di protezione civile dei Comuni, anche associati. Le attività possono riguardare una singola misura, tra quelle previste 2 e 3 ovvero essere articolate trasversalmente su più misure.

Possono presentare domanda di contributo:

  • gli enti ETS iscritti nell’elenco centrale del volontariato di protezione civile istituito presso il Dipartimento della protezione civile;
  • gli ETS, ivi compresi i Gruppi comunali, iscritti negli elenchi territoriali del volontariato di protezione civile istituiti presso le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.

Le risorse finanziarie che risulteranno disponibili per finanziare i progetti relativi al triennio 2023-2025, saranno ripartite tra le varie misure.

I progetti relativi alla misura 1 sono finanziabili nella misura massima del 75%.

I progetti relativi alle misure 2 e 3 sono finanziabili nella misura massima del 95%.

La domanda di contributo va trasmessa utilizzando il modulo speditivo che deve essere compilato – relativamente alla quota per cui si presenta il progetto  – in ogni sua parte, a pena di esclusione, entro il 31 dicembre 2023.

Dono: la ripresa c’è ma va incoraggiata

Gli italiani hanno ripreso a donare: se il 2020 è stato l’anno in cui la pandemia ha generato una reazione solidale degli italiani e il 2021 ha registrato difficoltà sia sul fronte dell’impegno economico che di quello del volontariato, nel 2022 si avvertono i primi segnali di ripresa in tutte le dimensioni del dono, anche se i livelli pre-pandemia sono ancora lontani.

È la prima fotografia del sesto rapporto “Noi doniamo”, curato dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) in collaborazione con CSVnet e presentato on line il 2 ottobre, in vista del 4 ottobre, Giorno del Dono.

Il rapporto indaga le tre principali tipologie di dono: economica, di capacità e tempo (volontariato) e quella biologica (sangue, organi etc.). Per ciascuna, misura le pratiche e la propensione al dono delle persone residenti in Italia, con dati generali accompagnati da approfondimenti tematici.

L’analisi del comportamento donativo ha utilizzato diverse fonti, tra cui l’Indagine sulle Raccolte Fondi dell’Istituto Italiano della Donazione – che traccia una fotografia approfondita sulle raccolte fondi del non profit – le ricerche BVA Doxa “Italiani solidali” su un campione di 2000 individui attraverso interviste in profondità, l’indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” condotta da Istat su un campione di 25.000 italiani residenti in 800 comuni.

I DATI

Nel 2022 il numero di cittadini che affermano di aver donato almeno una volta denaro ad un’associazione è salito al 12,8% della popolazione con età maggiore di 14 anni (+ 0,8 %): una tendenza che ha ricominciato a crescere dopo l’arresto del 2021 quando era stato registrato un calo di 2,3 punti percentuali, arrivando a toccare quota 12% dopo il lieve aumento (dal 13,4% al 14,3%) del 2020 (Istat). Il sostegno alle associazioni rimane stabile tra gli uomini mentre aumenta tra le donne (+1,0 punto percentuale) e tra la popolazione di 35-44 anni (+2,1 punti percentuali). La crescita si concentra nelle regioni del Sud (+1,2 punti percentuali) e nei Comuni fino a 2 mila abitanti (+2,5 punti percentuali). Dare contributi in denaro alle associazioni continua ad essere un’attività poco diffusa tra i giovani (meno del 6% tra i giovani di 14-24 anni) e raggiunge il massimo tra le persone di 45-74 anni (tra il 14% e il 17%).
Anche la donazione media sembra essere aumentata passando da 61 euro a 69 euro annuali (dati BVA Doxa).

Il monitoraggio dell’IID – che misura dal 2008 la situazione delle organizzazioni che migliorano, peggiorano o mantengono stabili le proprie entrate totali e, in particolare, la raccolta fondi – conferma una situazione di prevalente stabilità, ma con la prosecuzione di un graduale miglioramento in linea con il 2021.

I dati sono stati raccolti tra giugno e luglio 2023 in collaborazione con CSVnet, e provengono da un campione non rappresentativo, pari a 331 Organizzazioni Non Profit (ONP).

Le entrate da raccolta fondi (individui, aziende, fondazioni) sono aumentate per il 47% delle organizzazioni (46% nel 2021) e rimaste sostanzialmente invariate per il 28% (13% nel 2021). Rilevante notare che le organizzazioni che hanno dichiarato un calo della raccolta sono passate, rispetto all’anno precedente, dal 41% del 2021 al 25% del 2022.
Restringendo il focus sulle donazioni da individui, si convalida il sostanziale equilibrio con segnali di timido miglioramento. Le entrate da raccolta fondi da individui risultano infatti aumentate per il 40% del campione (34% nel 2021), diminuite per il 23% (37% nel 2021) e rimaste sostanzialmente invariate per il 37% (29% e 2021).

I dati rilevati da BVA Doxa mostrano poi un netto aumento delle donazioni informali (quelle che non transitano dalle organizzazioni non profit): un italiano su due ha fatto almeno una donazione informale nel 2022. Aumenta infatti di 14 punti percentuali la quota di coloro che nei 12 mesi precedenti l’intervista hanno effettuato almeno una donazione di questo tipo, passando dal 36 al 50%.

Il rapporto si sofferma poi su altri aspetti quali le cause sostenute dalle donazioni, il 5 per mille, i “non donatori” o donatori “inconsapevoli”, le motivazioni per le quali si dona, le donazioni biologiche.

Viene registrata poi una crescita dei volontari, con un marcato aumento tra le fasce di giovani e giovanissimi. Nel 2022 la tendenza degli anni precedenti di calo del numero di cittadini impegnati in attività di volontariato ha iniziato ad invertirsi, guadagnando un punto percentuale: l’8,3% dei cittadini afferma di svolgere attività gratuite in associazioni di volontariato. Cresce anche la quota di coloro che dichiarano di svolgere tali attività al di fuori delle associazioni, passando dal 2,1% del 2021 al 2,7% del 2022.

“Ciò nonostante, i dati Istat, presentati nel capitolo dedicato, rilevano comunque che il volontariato continua a dare segnali di sofferenza, sicuramente anche a causa della pandemia. – spiegano i ricercatori – Il fenomeno merita di essere indagato con grande attenzione negli anni successivi alla raccolta dei dati del censimento, i cui risultati completi saranno presentati entro dicembre 2023”.

La ripresa della pratica volontaria nelle associazioni di volontariato riguarda tutte le fasce di età, ma per alcune assume una crescita più accentuataLa fascia dei giovanissimi (14 – 17 anni) fa un balzo in avanti di 2,5 punti percentuali (dal 3,9 al 6,4%), quella dei 18 e 19enni passa dall’8,9 al 9,4%, la fascia 20 – 24 anni dall’8,9 al 9,2%.

In merito alla distribuzione per area geografica, le regioni del nord si confermano quelle con maggiore propensione all’impegno gratuito nelle associazioni (10,2%). Al Nord-Ovest e Nord-Est la percentuale è infatti del 10,2%, al Centro dell’8%, mentre al Sud del 6% e nelle Isole del 5,4%. La probabilità di impegno sale al diminuire della densità abitativa: è nei piccoli Comuni fino a 2.000 abitanti che si incontra la maggiore propensione ad impegnarsi nelle associazioni (10,4%) mentre nelle più grandi aree metropolitane la quota è meno significativa (7,6%).

Il rapporto completo è disponibile qui.

Fondi alle reti di Terzo settore, online l’avviso per oltre 22 milioni

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha pubblicato l’Avviso 2/2023 per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale disposti dal codice del Terzo settore (art. 72 dlgs 117/2017). Per quest’anno, l’Atto di indirizzo 2023 ha stanziato 22.666.890 euro a sostegno delle attività di interesse generale degli enti del Terzo settore.

Le iniziative e i progetti devono essere promossi, anche attraverso le reti associative iscritte nell’apposita sezione del registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), da organizzazioni di volontariatoassociazioni di promozione sociale e fondazioni del Terzo settore, iscritte al Runts, singolarmente o in partenariato tra loro. In questa fase di transizione, possono accedere anche gli enti interessati dal processo di trasmigrazione e quelli iscritti all’anagrafe delle Onlus presso l’Agenzia delle entrate.

Le iniziative e i progetti dovranno prevedere lo svolgimento – inteso come effettiva attivazione – di attività di interesse generale in almeno 10 Regioni (in questo contesto le Province autonome di Trento e Bolzano sono equiparate alle Regioni). La durata minima delle proposte progettuali non dovrà essere inferiore a 12 mesi, mentre la durata massima non potrà eccedere i 18 mesi.

Criteri di finanziamento

Il finanziamento ministeriale complessivo di ciascuna iniziativa o progetto non potrà essere inferiore a 250.000 euro né superare l’importo di 600.000 euro e non potrà superare l’80% del costo totale dell’iniziativa o del progetto approvato, nel caso in cui sia presentato e realizzato da associazioni di promozione sociale o da organizzazioni di volontariato anche in partenariato tra loro, e del 50% del costo totale della proposta approvata, se presentata e realizzata da fondazioni del Terzo settore.

La restante quota di cofinanziamento di almeno il 20% nel caso di associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato e almeno al 50% in caso di fondazioni del Terzo settoresarà a carico dei soggetti proponenti, i quali potranno avvalersi anche di eventuali risorse finanziarie messe a disposizione da soggetti terzi.

Per maggiori informazioni sui criteri di finanziamento e su tutte le indicazioni da seguire per l’accesso al finanziamento si consiglia una lettura attenta e completa dell’Avviso ministeriale.

La modulistica

Come previsto dall’Avviso ministeriale, per la presentazione delle iniziative o progetti dovrà obbligatoriamente essere utilizzata la seguente modulistica:

I documenti dovranno essere caricati in piattaforma, compilati sia in formato word/.xls sia in formato pdf editabile, non scannerizzato.

Per maggiori informazioni sulla compilazione della modulistica e su tutte le indicazioni da seguire per l’accesso al finanziamento si consiglia una lettura attenta e completa dell’Avviso ministeriale.

Le modalità di partecipazione

La documentazione dovrà essere caricata sulla piattaforma accessibile al seguente indirizzo https://servizi.lavoro.gov.it/ il cui accesso è possibile esclusivamente tramite le proprie credenziali Spid. Per il completamento della procedura, è necessario essere in possesso anche di una casella di posta elettronica certificata attiva.

Tutte le comunicazioni tra il soggetto richiedente il finanziamento e l’amministrazione dovranno avvenire esclusivamente mediante l’indirizzo pec dichiarato nella domanda. Per qualsiasi comunicazione, il richiedente è tenuto a indicare il numero identificativo assegnato alla domanda presentata e a riportare nell‘oggetto la dicitura: “Avviso n. 2/2023 – art. 72 D.Lgs. n. 117 del 2017”. Per ogni comunicazione o richiesta dovrà essere utilizzato l’indirizzo di posta elettronica certificata: dgterzosettore.div3@pec.lavoro.gov.it.

La compilazione della domanda potrà avvenire dalle ore 12.00 del 16 ottobre 2023 sino alle ore 20.00 del 6 novembre 2023.

Skills per la trasformazione digitale. Nuovo webinar di Techsoup

Di quali competenze e conoscenze c’è bisogno per sostenere lo sviluppo digitale della propria organizzazione Non Profit? Se ne parlerà nel nuovo webinar di TechSoup che si terrà il prossimo lunedì 9 ottobre dalle ore 14.30 alle 15.30.

Un’opportunità formativa e informativa per comprendere come impostare un team davvero capace di guidare un percorso di trasformazione digitale di successo.

I webinar di TechSoup sono, infatti, pillole formative gratuite e pratiche di un’ora rivolte agli operatori del Terzo Settore.

Tra gli argomenti che verranno affrontati:  – Trasformazione digitale: cos’è e come accade – Il comune denominatore dei progetti di trasformazione digitale di successo – Come formare un team che guidi la trasformazione digitale – I fattori che condizionano una buona execution e l’importanza dei test pilota nell’implementazione di soluzioni tecnologiche

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