19 Mar, 2020 | Appelli e raccolte fondi, In evidenza, News dal Csv
Sono tante le persone che nell’ambito dell’emergenza sanitaria determinata dalla pandemia da virus Covid-19, si sono fatte avanti per offrire sostegno a chi è più fragile. E’ proprio per valorizzare la generosità di tutti nonché mettere a sistema questi preziosi gesti di umanità che il Comune di Napoli ha attivato un form dove possono registrarsi tutti quelli che vogliono offrire assistenza.
Enti del terzo settore, associazioni di volontariato, cooperative, aziende, parrocchie, farmacie o supermercati possono utilizzare il seguente link per entrare a far parte della rete di solidarietà che sta fronteggiando l’emergenza coronavirus http://www.comune.napoli.it/coronavirus-aiuto.
19 Mar, 2020 | Appelli e raccolte fondi, In evidenza, News dalle odv
L’emergenza per il Coronavirus ha generato un cambiamento senza precedenti. I rischi per la salute e i relativi decreti hanno bloccato il Paese. A tutti è stato rivolto l’appello #iorestoacasa. Su questa pur indispensabile esigenza, che rischia di diventare però anche una retorica, si pongono alcune domande per chi vive in territori di periferia come Scampia, della provincia, dei quartieri popolari del centro storico: cosa accade a chi una casa non ce l’ha? E per chi la casa è un luogo di sofferenza per la presenza di nuclei familiari numerosi in pochi metri quadrati o per la presenza di persone fragili, disabili o non autosufficienti? E se la casa rappresenta un rischio per le donne e i bambini vittime di violenza di genere? Questa crisi rischia di creare nuove disuguaglianze e far crescere isolamento, depressione e rabbia nelle persone, come ha denunciato tra gli altri il Forum Disuguaglianze Diversità. A queste domande bisogna fornire una risposta. Oltre alla questione abitativa c’è il dramma del reddito. In un quartiere come Scampia (ma certamente ce ne sono tantissimi) con il 40% del tasso di disoccupazione ci sono intere famiglie che basano il proprio reddito su lavori informali, saltuari e a nero, di ogni tipo: ambulanti, garzoni, pulizie a domicilio. Come faranno queste fasce popolari? E ancora la questione istruzione. Le scuole si attrezzano con lezioni on line. Come faranno quelle famiglie più vulnerabili e fragili che non hanno un pc o in quelle aree dove non arriva la copertura del WI-FI come un campo rom? Tutti quelli che non riescono ad accedere al sistema di istruzione a distanza saranno tagliati fuori? «Come associazione Chi rom e…chi no e Centro Chikù – dichiarano Barbara Pierro, Biagio Di Bennardo ed Emma Ferulano – in relazione da sempre con le fasce più precarie della popolazione, in particolare le comunità rom residenti nei campi e in case della città metropolitana, vittime di sistematiche discriminazioni e violazioni dei diritti umani, e comunità italiane residenti nei rioni popolari, specialmente bambini, giovani e donne, colpiti da una cronica disoccupazione e normalmente esclusi dai circuiti lavorativi e sociali, denunciamo quanto con i nostri occhi e orecchie sentiamo, vediamo e raccontiamo accadere sulla pelle di tanti, troppi, sempre gli stessi esclusi e, contemporaneamente insieme alle realtà con cui da sempre ci confrontiamo e operiamo, facciamo un richiamo alla responsabilità collettiva e istituzionale per allargare sempre di più e consolidare in questo momento di particolare crisi, una rete di solidarietà per sostenere chi vive ai margini, in baracca, in luoghi remoti e fuori dall’orbita di azione delle amministrazioni, soprattutto durante un’emergenza mai vista prima, che esaspera isolamento e povertà». «Come cittadini e attivisti – aggiungono – richiamiamo l’attenzione in primis della politica affinché si faccia carico di chi vive forme di esclusione sociale e le sensibilità di tutti, di ciascuno e ciascuna per sostenere in questo momento preciso quanti vivono sulla soglia della sopravvivenza e rischiano di non farcela. È giunto il momento, ora più che mai, di sovvertire, piantare semi di solidarietà per essere più forti e pretendere maggiore uguaglianza e giustizia sociale nel futuro». A Scampia un’ampia comunità si sta organizzando per fornire le prime risposte resilienti. «Abbiamo lanciato un crowdfunding su buonacausa.org insieme a tutta le rete sociale e i fondi verranno usati per l’acquisto di beni di prima necessità per garantire la sopravvivenza di almeno un mese per le comunità del territorio metropolitano a partire dai rom ma senza escludere nessuno, almeno 800 persone, con una altissima percentuale di minori e giovani. Servono risposte immediate e universali, noi vogliamo attivare forme di organizzazioni dal basso, ma è necessaria la risposta delle istituzioni a ogni livello. Nessuno deve essere lasciato solo».
19 Mar, 2020 | Appelli e raccolte fondi, News dalle odv
E’ un appello alla solidarietà quello lanciato dai volontari della mensa di Porta Capuana a Napoli. Un impegno costante il loro che resiste e continua a fornire pranzi da asporto per i più bisognosi.
La finalità è soddisfare il bisogno primario dell’alimentazione di chi si trova in una situazione di difficoltà, ma anche essere luogo di accoglienza, di ascolto, di conoscenza dell’altro, della sua storia, della sua condizione, per sostenerlo e soprattutto per promuovere la costruzione di un percorso per uscire dallo stato di disagio.
Nonostante l’emergenza Covid-19 la Mensa San Vincenzo continua a garantire circa 80 cestini a senza fissa dimora e a persone in difficoltà. I pochi volontari resistono, raddoppiando i loro sforzi per non far mancare tutto il necessario a chi una casa non ce l’ha.
«Tutti i nostri gruppi – si legge in un appello lanciato tramite social- stanno provando a supportare con offerte economiche, di alimenti, materiali di consumo.
Per chiunque ne avesse voglia, occorre un aiuto economico per continuare a comprare alimenti come pasta, pelati, legumi ed olio otre che vaschette in alluminio, posate monouso e tovaglioli di carta. Sicuramente sono poi necessarie braccia di volontari per la distribuzione.
Per offrire la propria disponibilità come volontari è possibile scrivere all’indirizzo sanvincenzonapoli@gmail.com mentre si può donare attraverso la piattaforma GoFundMe
19 Mar, 2020 | Appelli e raccolte fondi, In evidenza, News dal Csv
#NoiAbbiamoCuraDiChiHaCura è l’hashtag che accompagna la raccolta fondi promossa dall’ Associazione Artur (Adulti Responsabili per un Territorio Unito contro il Rischio) e da Franco Porzio (oro olimpico Barcellona 1992 e Presidente A.S. Acquachiara) per l’acquisto ad horas delle apparecchiature di terapia intensiva presso l’ Ospedale Loreto Mare di Napoli.
La sanità a Napoli è sotto pressione per questo l’ASL Napoli 1 Centro con grande sforzo sta attrezzando a tempo di record una nuova struttura dedicata presso la sede dell’ospedale Loreto Mare che diventerà uno dei più grandi presidi ospedalieri nazionali, interamente dedicato alla lotta al Covid-19 nonché sta valutando la possibilità di attrezzare una struttura temporanea all’Ospedale del mare di diverse decine di posti letto terapia intensiva dedicati al COVID-19.
Basta poco, ma in tanti possiamo fare tanto. Aiutiamo il Loreto Mare a salvare vite umane.
Donare è semplice, veloce e sicuro:
Puoi farlo attraverso la piattaforma gofundme:
https://www.gofundme.com/f/coronavirus-raccolta-fondi-per-il-loreto-mare
Oppure è possibile effettuare un bonifico all’IBAN IT 94 Y 0306909 6061 0000 0172 067 con intestazione EMERGENZA CORONAVIRUS
19 Mar, 2020 | Appelli e raccolte fondi, In evidenza, News dal Csv
“Più si conosce, prima si sconfigge” è questo il nome dato alla raccolta fondi lanciata da Paolo Ascierto medico e ricercatore dell’Istituto Pascale di Napoli per sconfiggere il coronavirus Una raccolta lanciata online che servirà ai ricercatori dell’Isituto tumori napoletano di svolgere attività di ricerca necessarie ad approfondire il profilo genetico del Covid-19.
A coordinare le attività sarà il Prof. Paolo Antonio Ascierto, l’oncologo dell’Istituto Pascale di Napoli che per primo ha sperimentato e dimostrato l’efficacia su alcuni pazienti con polmonite della terapia con Tocilizumab, farmaco che in queste ore è al vaglio dell’AIFA per farlo rientrare nel protocollo sanitario nazionale.
Tutte le donazioni consentiranno all’Ospedale Cotugno, all’Istituto Tumori Pascale di Napoli ed all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, di allestire un laboratorio con tutte le attrezzature, i mezzi e il personale specializzato e avviare immediatamente tutte le procedure necessarie a rendere operativa la struttura.
Intensificare le ricerche sul profilo genetico del Coronavirus, studiarne i percorsi di diffusione nel mondo e monitorarne le potenziali mutazioni contribuirà a formulare diagnosi più tempestive e capillari e ad avviare nuovi percorsi di terapia sperimentale.
Per donare è possibile connettersi alla piattaforma dedicata oppure effettuare direttamente un bonifico bancario intestato a:
FONDAZIONE MELANOMA ONLUS
IBAN IT02T0834215200008010083080
BIC CCRTIT2TAQU