Tutela degli animali e della biodiversità, al via il concorso per cortometraggi di ENPA

L’Ente Nazionale Protezione Animali nell’ambito delle iniziative per la celebrazione del 150° anniversario della sua fondazione, organizza il festival per cortometraggi e fotografie denominato: “Enpa 150° Festival”.

Enpa 150° Festival si propone come un’occasione per portare avanti una riflessione sul significato di libertà di ogni essere vivente. I cortometraggi e le fotografie dovranno essere realizzati con l’idea di documentare, raccontare questa libertà, necessaria per riuscire ad affrontare e superare un momento di crisi così difficile per l’essere umano. E dovranno proporre spunti, attraverso l’osservazione degli altri animali, degli insetti e della natura, su una possibile inversione di tendenza rispetto a quanto di sbagliato è stato fatto finora e attraverso una valorizzazione di ciò che invece ha determinato miglioramenti nella vita di tutti.

Le opere candidate al concorso dell’Enpa dovranno essere state realizzate dopo il 15 Marzo 2019. Ogni partecipante al concorso per cortometraggi e fotografie può inviare una o più opere. I cortometraggi potranno essere di fiction o documentari, con durata non superiori ai 10 minuti, titoli compresi. La partecipazione è gratuita.

Premi
Premio per il miglior cortometraggio: 600 euro e un attestato
Premio per la miglior fotografia: 400 euro e un attestato.

Tutte le opere selezionate saranno inoltre pubblicate online sul sito dell’Enpa in un’apposita “mostra virtuale” o eventuale sito web dedicato.

Per partecipare c’è tempo fino al prossimo 30 giugno 2021.

Consulta il bando e scarica la domanda di partecipazione…clicca qui

 

Verso il 21 marzo, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

La Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunge alla sua ventiseiesima edizione: un periodo lungo che ha reso protagonista una vasta rete di associazioni, scuole, realtà sociali in un grande percorso di cambiamento dei nostri territori, nel segno del noi, nel segno di Libera. La Giornata è da qualche anno anche riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.

Da allora molta strada è stata fatta. Innumerevoli sono state le iniziative, i percorsi di cambiamento proposti e realizzati: beni confiscati, memoria, educazione alla corresponsabilità, campi di formazione e impegno, accompagnamento delle vittime, percorso di Liberi di scegliere, formazione scolastica e universitaria, sono solo alcuni degli snodi più importanti dell’impegno collettivo di questo quarto di secolo.

In questi anni anche le mafie hanno modificato il loro modo di agire, rendendosi in alcuni casi più nascoste ma più invasive e pericolose per le nostre comunità e la nostra economia. Dunque l’azione contro le mafie e la corruzione è un’azione che si deve rendere sempre innovativa, capace di leggere la complessità del presente, guardando le radici della storia e lo sguardo rivolto al futuro libero che vogliamo costruire.

Il 21 marzo è un momento di riflessione, approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle vittime. È una giornata di arrivo e ripartenza per il nostro agire al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale e primario alla verità, diritto che appartiene alla persona vittima, ai familiari della stessa, ma anche a noi tutti. È altresì il momento in cui dare spazio alla denuncia della presenza delle organizzazioni criminali mafiose e delle connivenze con politica, economia e massoneria deviate.

Leggere i nomi delle vittime, scandirli con cura, è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri. Storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertà negate.

L’edizione 2021

Nel 2020 la Giornata ha subìto un repentino cambio di programma, travolta dall’emergere del Covid-19 e dal confinamento domestico. Ma questo non ha impedito l’attivazione di una campagna social promossa dalla rete di Libera a livello nazionale e sul territorio che ha generato protagonismo e voglia di esserci, capacità di rendersi attivi e prossimi ai familiari delle vittime, nonostante la situazione contingente. Il contesto che stiamo vivendo non è purtroppo dissimile dal precedente, benché l’orizzonte sia più visibile. C’è bisogno ancora una volta di scelte personali e collettive che limitino la diffusione del virus, che resta molto violento e pericoloso.

Per questa ragione, nella speranza che nei prossimi mesi le condizioni generali siano migliori delle attuali, la proposta cerca un punto di mediazione tra la necessità di non organizzare grandi manifestazioni e assembramenti e il bisogno di vivere, in prima persona e con altri, un momento di memoria e impegno, in piena sicurezza.

Per questo motivo, Libera ha deciso di promuovere delle piccole iniziative locali che abbiano quale spazio ospite un luogo di cultura. La cultura che in questo anno di pandemia è stata spesso penalizzata e messa ai margini, ritenuta non essenziale, ma che è fonte primaria per l’evoluzione umana. La cultura che è capace di svegliare le coscienze, seminare responsabilità e generare partecipazione. La cultura quale ingrediente fondamentale per la lotta alle mafie e alla corruzione, scintilla di memoria e impegno sociale.

L’associazione invita chi lo desidera (associazioni, scuole, università, ecc) ad organizzare il 20 marzo mattina (sabato) la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, dinanzi a uno o più spazi culturali del proprio territorio. Si tratti di un teatro, di un cinema, di un circolo, di una casa del quartiere, del cortile di una scuola, etc., spazi attivi o anche abbandonati e da far rivivere; l’importante è che si tratti preferibilmente di uno spazio capiente o all’aperto, verso il quale far convergere un numero limitato di persone, distanziate tra loro e con l’uso della mascherina protettiva, sempre nel pieno e rigoroso rispetto delle normative antiCovid vigenti alla data del 21 marzo.

Per il 21 marzo, domenica, invece l’associazione propone di organizzazione di momenti di raccoglimento, veglie ecumeniche, deposizioni di fiori presso lapidi o strade intitolate a vittime di mafie, sempre nel rispetto dei decreti allora vigenti.

A ricordare e riveder le stelle è lo slogan scelto per questo 21 marzo. 

Per saperne di più e per aderire www.libera.it

Terzo settore, il “Cantiere” della riforma è tutto sul web

Più contenuti, nuovi format, guide, focus tematici, video, documenti e altro ancora: si arricchisce così il sito web Cantiere terzo settore, online in versione totalmente rinnovata a cura di CSVnet, l’associazione dei Centri di servizio per il volontariato, e del Forum Nazionale del Terzo settore. Un grande progetto di comunicazione su cui le due organizzazioni investono insieme per divulgare e rendere accessibile – gratuitamente e a tutti – la normativa per il non profit.
L’intento è di affiancare enti e professionisti nelle prossime sfide aperte dalla riforma del Terzo settore avviata nel 2016, e che proprio nei prossimi mesi entrerà nel vivo con l’attivazione del registro unico nazionale del Terzo settore. Oltre a spazzare via gli strumenti di registrazione territoriali e rendere ancora più trasparente l’attività degli enti del Terzo settore, infatti, il registro renderà operativo buona parte dell’impianto normativo previsto dalla legge delega e dai relativi decreti. Potenzialmente coinvolte in questo cambio di passo, oltre 350mila organizzazioni non profit presenti in Italia, ma anche i funzionari della pubblica amministrazione e tanti professionisti che supportano gli enti, come commercialisti, avvocati, notai. Da qui la scelta di uno strumento totalmente gratuito che sappia parlare in modo autorevole agli esperti ma anche orientare i dirigenti delle organizzazioni che non hanno dimestichezza con il linguaggio tecnico-giuridico.
Tanti i contenuti, pensati per favorire l’applicazione della riforma e moltiplicare i linguaggi, per parlare a tutti e non lasciare indietro nessuno. L’impianto della riforma, ad esempio, sarà sintetizzato in 12 video semplici e diretti che in pochi minuti offrono un orientamento di base ai meno esperti, ma sarà anche approfondito in oltre 80 schede costantemente aggiornate con gli ultimi atti normativi. E per gli amanti della carta stampata, le stesse schede saranno raggruppate in quaderni tematici scaricabili in pdf.
Tra le novità più importanti del Cantiere, una guida al registro unico del Terzo settore e una serie di focus tematici curati da esperti del settore. In più, tutta la normativa aggiornata – completa di circolari e atti normativi ufficiali – e il monitoraggio legislativo dal Parlamento, dalle Regioni e su eventuali normative speciali.
I nuovi contenuti si aggiungono a un notiziario dedicato ai decreti in uscita, alle note del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ai documenti ufficiali utili a una corretta applicazione della legge, con approfondimenti su temi specifici, riflessioni e tutte le informazioni sui provvedimenti che interessano il non profit oltre la riforma.
Il sito sarà un cantiere aperto e si arricchirà presto di nuovi materiali multimediali, podcast, infografiche, interviste, l’agenda con i principali eventi, le scadenze da non dimenticare e una cassetta degli attrezzi per chi lavora nel terzo settore.
Il primo nucleo di Cantiere terzo settore nasce nel 2019 nell’ambito di Capacit’Azione, un programma di formazione nazionale sulla riforma del terzo settore finanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. A due anni dalla sua prima messa online, ha rilanciato centinaia di contenuti, incassando una costante crescita di traffico.
A garanzia dell’affidabilità delle informazioni ci sono gli stessi promotori, CSVnet e Forum, riconosciute dal ministero del lavoro e Politiche sociali come le più rappresentative nel loro ambito e componenti del Consiglio nazionale del Terzo settore, istituito con funzioni consultive, di nomina e di vigilanza, monitoraggio e controllo sull’applicazione della normativa sul terzo settore. Il Cantiere è, infatti, la “voce” dell’ufficio giuridico-legislativo sul Terzo settore istituito dalle due reti nazionali, luogo di analisi e studio della normativa sul non profit, nonché comitato editoriale del sito composto dagli esperti delle due reti nazionali.
“Nell’anno in cui la riforma del terzo settore entra nel vivo con il registro unico nazionale – spiega Stefano Tabò, presidente di CSVnet – il Cantiere rafforza il suo ruolo di supporto per volontari, enti e professionisti con strumenti per favorire la corretta applicazione delle norme e informazioni sempre aggiornate. Fare cultura della riforma significa anche questo: mettere tutti nella condizione di comprenderla”.
“Dal nuovo registro unico alle novità ancora da definire in materia fiscale – sottolinea Claudia Fiaschi, portavoce del Forum nazionale Terzo settore -, adeguarsi alla riforma sarà un percorso complesso per i soggetti del Terzo settore, in particolar modo quelli meno strutturati. Per questo motivo uno strumento come Cantiere terzo settore, capace di dare informazioni precise, puntuali e sempre aggiornate, sarà preziosissimo per i nostri enti e le nostre associazioni, e per i professionisti che operano a loro supporto”.

A questo link il video di lancio.

Erogazioni liberali al Terzo settore nella dichiarazione dei redditi

Riproponiamo l’articolo di Chiara Meoli pubblicato su csvnet.it relativo ai dati da trasmettere sulle erogazioni liberali nella dichiarazione dei redditi

Per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, a partire dai dati relativi all’anno d’imposta 2020, le Onlus, le associazioni di promozione sociale, le fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico oppure lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica trasmettono telematicamente all’Agenzia delle entrate una comunicazione con i dati sulle erogazioni liberali in denaro deducibili e detraibiliricevute nell’anno precedente da persone fisichecon l’indicazione dei dati identificativi dei soggetti eroganti.

Questa novità – del tutto facoltativa per i dati relativi all’anno 2020, ma obbligatoria il prossimo anno per i dati fiscali 2021 – è prevista dal decreto 3 febbraio 2021 del Ministero dell’economia e delle finanze pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 febbraio 2021.

Il decreto fissa alcuni importanti principi relativi alla comunicazione delle informazioni, individuando i soggetti interessati, i contenuti, le modalità e i tempi dell’invio (dapprima facoltativo, poi obbligatorio) dei dati.

I soggetti interessati

A partire dall’anno d’imposta 2020 (dichiarazione dei redditi 2021), la trasmissione dei dati delle erogazioni liberali interesserà:

 

  • le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (art. 10, commi 1, 8 e 9 dlgs n. 460/1997);
  • le associazioni di promozione sociale (art. 7 l. n. 383/2000);
  • le fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico (dlgs. n. 42/2004);
  • le fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica.

Cosa deve contenere la comunicazione

La comunicazione delle erogazioni liberali dovrà contenere:

  • i dati relativi alle erogazioni liberali in denaro deducibili e detraibili, eseguite nell’anno precedente da persone fisiche;
  • l’indicazione dei dati identificativi dei soggetti eroganti.

Tra i dati da comunicare, il decreto prevede anche l’ammontare delle erogazioni liberali restituite nell’anno precedente, con l’indicazione del soggetto a favore del quale è effettuata la restituzione e dell’anno nel quale è stata ricevuta l’erogazione rimborsate.

Al riguardo, deve rammentarsi che la comunicazione delle erogazioni liberali per gli enti del Terzo settore (Ets) deve contenere esclusivamente i dati relativi a oneri sostenuti tramite banca, ufficio postale o altri strumenti di pagamento tracciabili.

Inoltre, a partire dal periodo d’imposta successivo all’autorizzazione della Commissione europea (art. 101, comma 10 dlgs. n. 117/2017) e quindi dal periodo d’imposta successivo a quello di operatività del Runts, se successivo all’autorizzazione, le disposizioni contenute nel decreto in questione si applicano agli Ets destinatari delle erogazioni liberali (art. 83 d.lgs. n. 117/2017).

In merito alle istruzioni operative per la trasmissione delle comunicazioni, un apposito provvedimento dell’Agenzia delle Entrate le disciplinerà.

Possibili sanzioni

Per i dati relativi al 2020 il decreto dispone un invio facoltativo prevedendo che non si applicheranno sanzioni in caso di omessa o errata trasmissione.

Sarà invece sanzionato l’errore nella comunicazione che comporti un’indebita fruizione di detrazioni o deduzioni nella dichiarazione precompilata.

I tempi

La scadenza per la trasmissione dei dati è fissata al 16 marzo 2021, termine unico per i soggetti tenuti a inviare i dati necessari per il modello 730 precompilato.

Progetto “Volontariato e Professione”: aperta una call per le Associazioni che vogliono accogliere tirocinanti

CSV Napoli, nell’ambito del progetto “Volontariato e professione”, invita le associazioni dell’area metropolitana di Napoli ad inviare la propria manifestazione di interesse per accogliere tirocinanti da inserire a supporto delle proprie attività.

Nello specifico potranno aderire alla call le organizzazioni che hanno attualmente attivi sportelli di ascolto o percorsi di inclusione sociale (attraverso laboratori ricreativi, linguistici, di doposcuola), o che cercano volontari per la valorizzazione di percorsi culturali nel proprio territorio.

I tirocinanti selezionati saranno studenti provenienti dai dipartimenti di Scienze della Formazione, Psicologia, Scienze della Comunicazione, Scienze Umanistiche dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e affiancheranno i volontari per un totale di 44 ore.

“Volontariato e professione” è un progetto nato proprio dalla collaborazione tra il CSV Napoli, l’Università Suor Orsola Benincasa e il Servizio di Ateneo per le Attività degli studenti con Disabilità e DSA. Si tratta di un percorso rivolto ai giovani che intende accendere i riflettori sul valore della coesione e sul potere socializzante del volontariato professionale, per stimolare la riflessione sull’importanza di apprendere durante tutto l’arco della vita e in contesti diversi da quelli formali, riconoscendo il volontariato come luogo privilegiato per l’acquisizione di competenze utili anche a progettare la propria professione.

Per aderire all’iniziativa, le associazioni devono compilare l’apposito form attraverso l’area riservata del sito csvnapoli.it entro e non oltre il giorno 20 marzo.