P-BLSD, si aprono le iscrizioni al corso di formazione

CSV Napoli apre le iscrizioni al corso di formazione in “Rianimazione cardiopolmonare di base e defibrillazione precoce – PBLSD”. Il corso di carattere teorico-pratico ha lo scopo di far conoscere ai volontari, con l’uso di manichini antropomorfi, le manovre di primo soccorso per assistere nella respirazione e nella stimolazione della frequenza cardiaca un bambino che ha perso conoscenza. Inoltre si pone la finalità di aggiornare i volontari già in possesso della certificazione PBLSD.

L’attività è volta al rilascio dell’attestato di Categoria A – SOCCORRITORE LAICO (volontario senza specializzazione in ambito sanitario).

La lezione si realizzerà a distanza tramite didattica digitale per quanto riguarda la parte teorica e si terrà Giovedì 22 ottobre alle ore 9:00 alle 11:00 su Piattaforma on line, mentre l’addestramento pratico sarà organizzato in previsione delle restrizioni dettate dai decreti di emergenza ed avrà luogo Sabato 24 ottobre alle ore 9:00 alle 14:00 presso la sede del CSV Napoli al Centro Direzionale.

Il corso è gratuito. Per partecipare è necessario compilare l’apposito form attraverso l’area riservata del sito csvnapoli.it entro e non oltre il giorno 18 ottobre.

Per maggiori informazioni scarica la locandina.

I custodi della bellezza. Cittadini e istituzioni si prendono cura dei beni comuni nel nuovo libro di Gregorio Arena

Si intitola “I Custodi della bellezza. Prendersi cura dei beni comuni. Un patto fra cittadini e istituzioni per far ripartire l’Italia” , il nuovo libro di Gregorio Arena, presidente di Labsus-Laboratorio per la sussidiarietà, che invita a riflettere sul significato delle tante esperienze di cittadini che si prendono carico dei beni comuni e, mettendosi in rete in un disegno condiviso, possono diventare il perno di un Patto nazionale per la ripartenza.

Il libro si rivolge a tutti: cittadini, volontari, amministratori, funzionari per far conoscere esperienze che possono contribuire alla ripresa del Paese. Vengono raccontate infatti le realtà – sviluppatesi nel nostro paese – che vedono i cittadini prendersi cura “di parchi, scuole, piazze, beni culturali, teatri, sentieri, spiagge, boschi, aree abbandonate e tanti altri beni pubblici sia materiali, sia immateriali, come la legalità, la memoria collettiva, i canti popolari o i dialetti. Non si tratta di una mera operazione di supplenza a compiti delle istituzioni, ma, secondo le parole dell’autore, di orgogliosa espressione di cittadinanza, di sovranità e di assunzione di responsabilità verso il Paese e al tempo stesso di creatività trasformativa, in grado, soprattutto quando inserita in una visione consapevole e condivisa, di cambiare il volto delle nostre città.

Secondo l’autore i custodi sono quei cittadini che, singolarmente o entro forme associate, scelgono di prendersi cura dei beni comuni affiancando le istituzioni; la bellezza è l’Italia, paese ricco di storie, culture, paesaggi da tramandare alle generazioni future e oggi da sostenere nello sforzo di ripartenza successivo all’emergenza sanitaria. E il fatto di prendersi cura di beni comuni genera di per sé comunità: “Con il “pretesto” di prendersi cura dei beni comuni del proprio paese o del proprio quartiere gli abitanti di un borgo o di una città escono di casa, scendono in strada, si incontrano, discutono, si organizzano, lavorano insieme con gli altri cittadini e con l’amministrazione producendo senso di appartenenza, senso civico e coesione sociale, liberando le infinite energie positive nascoste nelle nostre comunità”

Il libro di Gregorio Arena “I custodi della bellezza. Prendersi cura dei beni comuni. Un patto tra cittadini e istituzioni per far ripartire l’Italia” è scaricabile dal sito di Labsus in formato elettronico con una spesa di 5 euro, destinati al sostegno delle attività di Labsus.

Ethnos, torna il Festival internazionale di musica etnica. Ecco i prossimi concerti in programma

Per il suo venticinquesimo compleanno, il Festival internazionale di musica etnica Ethnos torna per valorizzare l’immenso tesoro della Campania, celebrando il “miglio d’oro” con eventi che si terranno tra Napoli, Torre Annunziata, San Giorgio a Cremano, Torre del Greco, Ercolano e Portici. 

La manifestazione nasce nel 1995 con l’intento di recuperare le arcaiche tradizioni dell’area vesuviana e nel tempo è diventato uno dei maggiori osservatori di musica etnica e uno tra i festival di musica più importanti e attesi d’Italia, con l’obiettivo di favorire l’incontro tra culture e il dialogo attraverso la musica. Negli anni, Ethnos ha portato in Campania grandi artisti internazionali, immagine tangibile di mondi e culture lontani. La rassegna si rivolge ad un pubblico interessato alla scoperta dei luoghi storici, delle bellezze paesaggistiche, attratto dall’ascolto dei concerti di musica popolare, dei grandi nomi della musica etnica, nonché amanti della cultura e dei percorsi intellettuali di riscoperta delle tradizioni etniche dei popoli della terra.

I link per prenotarsi ai singoli concerti saranno resi pubblici due giorni prima rispetto alla data di ogni evento sulla Pagina Facebook. Di seguito il calendario degli eventi:

Giovedì 1 ottobre, alle ore 20.30, a Villa Campolieto, Ercolano, con il concerto di Aynur. La cantante e musicista curda è una celebre rappresentante del suo popolo in Turchia, oltre ad essere molto dotata artisticamente, ha vinto il Mediterranean Music Award nel 2017 ed è al suo settimo lavoro discografico, dal titolo “Hedûr” (conforto). 

Venerdì 2 ottobre, alle ore 20.30, a Villa Parnaso, Torre Annunziata, per la cantante e violinista estone Maarja Nuut. Un’artista che lavora sulla fusione tra la musica tradizionale e le nuove tecnologie per creare un suono minimalista che incontra polke e Baltic folk. Start alle ore 20.30.

Sabato 3 ottobre, alle ore 20.30, a San Giorgio a Cremano nella cornice di Villa Vannucchi. Animerà la serata il concerto di Anouar Brahem Trio, il compositore tunisino, autore di colonne sonore per il cinema, oltre che direttore d’orchestra e virtuoso dell’oud, insieme ai suoi compagni mescola nei suoi progetti musica classica araba, motivi folk e jazz europeo. 

Domenica 4 ottobre ci saranno invece due eventi, che chiuderanno la rassegna. Alle ore 17.00, a Villa Bruno, San Giorgio a Cremano, ci sarà il Taranta Atelier, workshop di danza a cura di Maristella Martella. Alle ore 20.30, a Villa Vannucchi, invece il concerto dal titolo Aguas, eseguito da Omar Sosa e Yilian Canizares, con la partecipazione di Gustavo Ovalles come special guest. Sarà un mix di sonorità afro-cubane e musica classica occidentale, jazz e world music.

Enti del terzo settore: è possibile un amministratore unico

Riproponiamo l’articolo di Lara Esposito pubblicato sul portale di CSVnet relativamente alla nota pubblicata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sugli organi di amministrazione degli enti di Terzo settore.

Negli enti del Terzo settore la governance partecipata è quella più usuale ma è anche possibile avere un’amministrazione monocratica. Il chiarimento in una nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che apre a questa possibilità a condizione che si rispetti la natura dell’ente e i rapporti con gli altri organi.

Alla base delle indicazioni, la natura stessa del Terzo settore che comprende diverse tipologie di enti, ognuna con proprie specifiche caratteristiche. Una struttura “flessibile”, quindi, che non mette limiti alla futura emersione di soggetti con strutture al momento sconosciute, in linea con la vitalità che contraddistingue questo mondo e l’emergere di nuovi bisogni sociali. Per questo motivo, non esiste una risposta unica sulla struttura dell’organo di amministrazione degli enti ma, allo stesso tempo, quest’ultima deve essere “conseguenza, ragionevole e coerente, della natura, della vocazione dell’ente, dello stadio vitale in cui esso si trova delle modalità più razionali che esso individua per perseguire le proprie finalità ultime e il proprio oggetto sociale, sia pure all’interno dei limiti posti dalla legge e più in generale, dalla volontà del legislatore”.

Fermo restando l’autonomia degli enti del Terzo settore, quindi, il ministero sceglie di dare delle linee di indirizzo generali che partono dalla lettura del Codice del terzo settore. Nel decreto, infatti, viene utilizzato il termine “amministratori” al plurale (art. 26) e non viene esplicitamente previsa la possibilità di una costituzione monocratica dell’organo di amministrazione (a differenza di quello di controllo).

Associazioni e fondazioni, due approcci differenti
In linea di massima rimane preferibile per gli enti costituiti in forma di associazione un organo collegiale, in quanto si tratta di organizzazioni che si contraddistinguono per una pluralità di associati, le cui caratteristiche necessarie sono il carattere aperto (possibilità di nuovi ingressi), la democraticità interna (uguaglianza degli associati ed elettività delle cariche sociali). Di conseguenza, anche l’organo di amministrazione dovrebbe rispecchiare questa natura, considerando che è responsabile non sono della gestione delle risorse dell’ente, ma anche dell’applicazione dei principi cui si ispira: democrazia e uguaglianza. Non a caso, l’organo di amministrazione è subordinato a quello assembleare: è insieme che valutano l’operato dell’ente, con il supporto dell’organo di controllo.

L’elemento che caratterizza le fondazioni, invece, è l’esistenza di un patrimonio costituito per il raggiungimento di un determinato scopo. In questo caso, quindi, l’organo di amministrazione lavora per gestire questo patrimonio in linea con la volontà espressa di fondatori. Per le fondazioni, quindi, è possibile un’amministrazione monocratica, fermo restando l’obbligo di individuarne le caratteristiche nello statuto.

Per le associazioni in fase di costituzione organo monocratico solo temporaneo
Vista l’apertura al tema da parte del ministero, in particolari casi si può inserire nell’atto costitutivo la possibilità di un organo monocratico temporaneo con il rinvio a una integrazione elettiva dell’organo stesso ma solo entro un determinato periodo o anticipatamente, nel caso in cui si sia raggiunto un numero di soci superiore al minimo.

La temporaneità è importante: nel caso in cui, il numero di associati iniziali sia particolarmente ridotto, individuare nell’atto costitutivo inizialmente un numero di amministratori di poco inferiore o anche coincidente con quello degli associati creerebbe una serie di difficoltà nel funzionamento dell’ente. Questa situazione estrema, infatti, non consentirebbe una effettiva distinzione tra organo di amministrazione e organo assembleare o tra le rispettive manifestazioni di volontà.

Imprese sociali in forma di società: prevale la natura di ente del Terzo settore
La nota ministeriale è anche un’occasione per chiarire il tema della “compatibilità” di alcune disposizioni presenti nel Codice del terzo settore con alcune norme in materia di società con il Codice civile (ma non di società cooperative), in particolare quelle che consentono di optare per un’amministrazione unipersonale in alternativa a quella di tipo collegiale. Il ministero sottolinea che il modello e la disciplina societaria sono sostanzialmente estranei al Terzo settore, all’infuori di alcune esplicite previsioni della norma.

Anche nel caso delle imprese sociali costituite in forma societaria, nel caso in cui le disposizioni civilistiche relative alla forma di impresa consentissero una composizione monocratica, tale possibilità sarebbe preclusa dalle indicazioni riguardanti la sua natura di ente del Terzo settore. Un esempio su tutti, la presenza di almeno un componente dell’organo di amministrazione da parte dei lavoratori ed eventualmente degli utenti.

Il caso degli enti religiosi civilmente riconosciuti
Per queste particolari organizzazioni, il regolamento che disciplina lo svolgimento delle attività ai fini dell’iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore può prevedere che l’amministrazione sia affidata ad un organismo di carattere monocratico.

D-Madre Ri-belle. Al Madre la scena è delle donne. Al via due mesi di laboratorio inclusivo e gratuito

Al Madre la scena è delle donne con D-Madre, Ri-belle, un progetto originale della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e f.pl. femminile plurale, che coniuga l’esperienza de “La scena delle donne – percorsi teatrali con le donne a Forcella” con i progetti di arte per e con il sociale del museo d’arte contemporanea della Regione Campania. 

Due mesi di laboratorio teatrale, che si svolgerà presso le sale del museo e lo Spazio Comunale Piazza Forcella, dove f.pl. femminile plurale svolge da anni le proprie attività, durante i quali prenderà vita una performance teatrale site specific con la regia di Marina Rippa, appositamente concepita, che debutterà al Madre il 25 novembre 2020, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Una trama inedita, che trae spunto da vite di artiste, connesse alle storie delle donne che andranno in scena, per restituire la narrazione delle loro “ribellioni” personali.

Il bando per partecipare al laboratorio, interamente gratuito e rivolto a donne dai 25 ai 70 anniprovenienti da Forcella o da altri quartieri, è disponibile sul sito www.madrenapoli.it; sarà possibile presentare la propria candidatura inviando una mail all’indirizzo formazione@madrenapoli.it entro il 6 ottobre 2020. 

Ri-belle rientra nell’ambito del progetto D-Madre, realizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità della Regione Campania e Sviluppo Campania, volto a promuovere la cultura delle pari opportunità e la diffusione della conoscenza degli strumenti disponibili per agevolare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso un percorso formativo e di inclusione con la pratica artistica. D-Madre si colloca tra gli eventi speciali del museo Madre, in parallelo al calendario delle mostre, e costituisce un’ulteriore apertura verso i temi legati al sociale e all’etica, alle questioni di genere e alle connessioni interculturali.

Contrasto alla povertà educativa: costruire la comunità educante – Il webinar di FQTS

La povertà educativa minorile è una emergenza sociale che tocca l’intera comunità nazionale. Dopo la pandemia rafforzare l’alleanza tra scuola e comunità locale è una necessità per fronteggiare l’emergenza derivante dal rispetto delle norme di prevenzione del contagio e, al tempo stesso, rappresenta un’opportunità per una maggiore valorizzazione delle risorse educative del territorio. Uno strumento importante è il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile destinato al sostegno di interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.

Il Fondo è alimentato dalle Fondazioni di Origine bancaria con il sostegno dello Stato per un terzo del complessivo ed è operativo attraverso l’impresa sociale Con i Bambini le cui strategie di intervento sono definite da un comitato di indirizzo composto dall’Associazione delle Fondazioni di Origine bancaria e dal Forum Nazionale del Terzo Settore.

La collaborazione con gli Enti del Terzo Settore, attraverso lo sviluppo di sistemi educativi integrati, rappresenta un fattore decisivo per contrastare la povertà educativa, ampliare i servizi educativi per l’infanzia, sviluppare l’interazione tra scuola, mondo del lavoro e comunità territoriale, sostenere il diritto all’apprendimento permanente. Più in generale, l’interazione con il Terzo Settore apre ai percorsi dell’apprendimento formale l’opportunità di valorizzare il patrimonio culturale e naturale locale e tutte le conoscenze, abilità e competenze acquisite dalla comunità mediante l’apprendimento non formale e informale.

La sottoscrizione di “Patti educativi di comunità” tra istituzioni scolastiche, Enti locali, soggetti del Terzo Settore e altre realtà pubbliche e private del territorio può promuovere alleanze capaci di integrare e arricchire i percorsi educativi attraverso l’attivazione della comunità territoriale con la collaborazione dei diversi attori.

Di questo e tanto altro si parlerà nel corso del webinar FQTS “Contrasto alla povertà educativa: costruire la comunità educante” che si terrà Mercoledì 30 settembre alle ore 17.00. Questo il programma:

ore 17.00 Coordina i lavori: Mauro Giannelli
Interventi: “Patti educativi di comunità
Vanessa Pallucchi, Presidente di Legambiente Scuola Formazione;
Mauro Battuello, Vicepresidente CDO opere sociali

Tavola rotonda:
Contrasto alla povertà educativa: sistemi educativi integrati
Coordina Carlo Borgomeo, Presidente Fondazione Con Il SUD
Intervengono:
Marco Rossi Doria, Vice Presidente dell’impresa sociale Con i Bambini;
Claudia Fiaschi, Portavoce Forum Terzo Settore;
Stefano Tabò, Presidente CSVnet;

Interviene
Lucia Azzolina, Ministra della Pubblica Istruzione [in attesa della conferma]

ore 19.00 Presentazione quaderno interattivo Terzo Settore con SmemoLab/DentroTutti

Per partecipare: https://zoom.us/j/95484033735?pwd=VjBMSmFmcmZnb2xnK1ZXRUxSZWJCUT09
Meeting ID: 954 8403 3735