22 Mag, 2023 | Corsi 2023, Corsi Attivi, Formazione, In evidenza, News dal Csv
CSV Napoli propone un ciclo di seminari per approfondire le tematiche della progettazione sociale, del fundraising e della valutazione di impatto nell’ambito del più generale percorso di “DEMOCRAZIA, PARTECIPAZIONE, ACCOUNTABILITY. IL RUOLO DEL VOLONTARIATO E DEL TERZO SETTORE” organizzato con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli.
5 appuntamenti che si svolgeranno online da giugno ad ottobre 2023 e che sono rivolti ai volontari degli ETS della città metropolitana di Napoli, agli studenti e agli aspiranti volontari.
Gli incontri sono gratuiti e per partecipare è necessario compilare l’apposito form online accedendo direttamente all’Area Riservata, registrando la propria anagrafica e quella del proprio ente (se non già censiti). Ad accoglienza della candidatura, i partecipanti riceveranno la richiesta di compilazione della scheda di ingresso e successivamente i dati di accesso alle piattaforme di e-learning.
L’iniziativa è disponibile anche su Gluo, la piattaforma collaborativa per il volontariato promossa da CSVnet e dalla rete dei Csv, dove trovare e condividere corsi formativi, consigli, spazi e attrezzature
Per maggiori informazioni scarica la locandina
18 Mag, 2023 | News dal Csv, News dalle odv
Condividiamo il commento del costituzionalista Luca Gori, pubblicato su Cantiere Terzo Settore, sulle modifiche all’articolo 6 che integrano i dispositivi di amministrazione condivisa previsti dal codice del Terzo settore.
La “dialettica” fra Codice dei contratti pubblici (Ccp) e codice del Terzo settore (Cts) – è noto – non è stata semplice sin dall’entrata in vigore di quest’ultimo. La radici di questo rapporto difficile sono antiche e preesistono, in buona parte, alla riforma del Terzo settore. Merito della nuova disciplina del Terzo settore del 2017 è stato, anzi, portare in chiaro questa tensione, fino al punto di provocare pronunce del giudice costituzionale (Corte costituzionale 131/2020) e, successivamente, l’intervento del legislatore che, nel 2020, ha modificato il Codice dei contratti pubblici, facendo salva la disciplina del codice del Terzo settore. Si è trattata di una svolta epocale, perché ha segnato l’inserimento del tessuto normativo della contrattualistica pubblica della dinamica propria dei rapporti collaborativi fra pubblica amministrazione (Pa) e Terzo settore (Ts). Da lì poi hanno preso avvio le legislazioni regionali più innovative (Toscana, Molise, Umbria, Emilia-Romagna).
L’attesa per la riforma del Codice dei contratti pubblici era per l’inserimento, finalmente, di una norma di sistema, che fosse di sutura fra Cts e disciplina europea dei contratti pubblici. Non più semplicemente fare salva la disciplina del Terzo settore, ma riconoscere come i rapporti fra pubblica amministrazione e Terzo settore siano parte integrante del più ampio e variegato scenario fra pubblica amministrazione e soggetti privati. Anzi, essi (i rapporti fra Pa e Ts) avrebbero dovuto essere riconosciuti una parte qualificante, perché radicati nel principio di solidarietà e improntati al modello della sussidiarietà orizzontale.
Da queste pagine, si era provato ad esaminare il contenuto dello schema di decreto legislativo presentato dal Governo in Parlamento, formulando alcune proposte di modifica che, in effetti, i pareri approvati dalle Camere hanno sostanzialmente recepito. Il Governo, in sede di adozione del decreto legislativo definitivo, ha globalmente tenuto conto della posizione parlamentare, pur non accogliendola completamente.
La disposizione di riferimento è, oggi, contenuta all’art. 6 del dlgs n. 36/2023, che così dispone:
«In attuazione dei principi di solidarietà sociale e di sussidiarietà orizzontale, la pubblica amministrazione può apprestare, in relazione ad attività a spiccata valenza sociale, modelli organizzativi di amministrazione condivisa, privi di rapporti sinallagmatici, fondati sulla condivisione della funzione amministrativa con gli enti del Terzo settore di cui al codice del Terzo settore di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, sempre che gli stessi contribuiscano al perseguimento delle finalità sociali in condizioni di pari trattamento, in modo effettivo e trasparente e in base al principio del risultato. Non rientrano nel campo di applicazione del presente codice gli istituti disciplinati dal Titolo VII del codice del Terzo settore, di cui al decreto legislativo n. 117 del 2017».
La valutazione è positiva, nel complesso.
Provando ad interpretare la norma, si può ritenere che il legislatore si sia mosso secondo una prospettiva a cerchi concentrici. Dapprima ha definito un ambito ampio di rapporti collaborativi fra Pa e Terzo settore, di cui si descrivono i caratteri salienti. Dentro questo cerchio più ampio, un sottoinsieme è sicuramente costituito dagli istituti della co-programmazione, della co-progettazione e dell’accreditamento, che quei caratteri li possiedono sicuramente e che costituiscono l’asse portante – ad oggi – di quei rapporti collaborativi, per la disciplina che essi hanno ricevuto (dal Cts e dal dm 72/2021).
Dunque, guardando al cerchio più largo – quello dell’amministrazione condivisa in senso ampio – Pa ed enti del Terzo settore possono apprestare modelli organizzativi di amministrazione condivisa, le cui caratteristiche siano (1) l’assenza di rapporti sinallagmatici (che caratterizzano, invece, i rapporti disciplinati dal Codice dei contratti pubblici) e (2) la condivisione della funzione amministrativa con gli enti del Terzo settore. Esiste uno spazio riconosciuto di discrezionalità, a disposizione di ciascuna amministrazione, per scegliere di impostare l’esercizio della funzione amministrativa in forme di “tradizionale” esternalizzazione (per così dire), oppure di sperimentare – entro i limiti e nei modi stabiliti dalla legge – nuovi modelli relazionali.
Questi modelli sono possibili «in relazione ad attività a spiccata valenza sociale». Si tratta di una espressione che si era criticata, in fase di esame parlamentare, per la sua vaghezza. Una possibile soluzione interpretativa, nel nuovo contesto normativo e nell’ottica di una valorizzazione del principio di sussidiarietà, è che senz’altro vi siano ricompresi dentro tutti gli ambiti di attività di interesse generale di cui agli art. 5 Cts e art. 2 del dlgs n. 112/2017 (impresa sociale) – che si potrebbero definire “a spiccata valenza sociale ex lege” – ma che, addirittura, motivando, le amministrazioni potrebbero individuare anche altri ambiti di attività «a spiccata valenza sociale», in ambiti ulteriori a quelli già riconosciuti dal Cts (ad esempio, le nuove forme di imprenditoria comunitaria, che significativamente si stanno diffondendo nel Paese). Pertanto, la capacità espansiva del principio di sussidiarietà, porta ad ipotizzare addirittura un allargamento possibile degli orizzonti dell’amministrazione condivisa, purché questa si realizzi fra Pa ed enti del Terzo settore.
Alla luce dell’interpretazione proposta, si comprende anche perché il legislatore scriva che l’amministrazione condivisa è ammessa «sempre che gli stessi [gli Ets, cioè] contribuiscano al perseguimento delle finalità sociali in condizioni di pari trattamento, in modo effettivo e trasparente e in base al principio del risultato». Ciò deve essere letto, infatti, come richiamo generale al fatto che i rapporti di amministrazione condivisa, comunque disciplinati, devono rispondere al perseguimento di finalità sociali effettivamente e trasparentemente (qui gioca un ruolo importante la motivazione degli atti), assicurando altresì la parità di trattamento fra i diversi Ets coinvolti. Anche in questo caso, si può ritenere che gli istituti disciplinati dal Cts già soddisfino, di per sé, questi requisiti (come afferma la sentenza n. 131/2020); eventuali altri istituti che potrebbero essere declinati dovranno inserirsi all’interno di tale schema generale.
Più criptico è il richiamo al principio del risultato (la cui definizione è all’art. 1 Ccp). È una formulazione che si era criticata in sede di esame parlamentare. Tale richiamo continua a sembrare inappropriato. Fabio Giglioni, in un suo editoriale su Labsus, ne ha proposto una interessante interpretazione, da approfondire. Vi è il rischio, ad avviso di chi scrive, di una interpretazione del principio del risultato che porti a ritenere che il principio del risultato imponga una sorta di comparazione fra ricorso all’amministrazione condivisa e applicazione degli istituti del codice dei contratti pubblici: vale a dire, in tanto si può applicare l’amministrazione condivisa in quanto, comunque, gli esiti siano equivalenti. Ciò equivarrebbe a negare la ratio stessa dell’amministrazione condivisa che si fonda – nell’art. 6 Ccp – sulla costruzione di risposte in collaborazione fra amministrazione e Terzo settore e, quindi, sulla valorizzazione non solo del risultato bensì pure del processo (che – come chiunque abbia sperimentato dei procedimenti di amministrazione condivisa sa – non è detto sia più celere, o più semplice del ricorso a esternalizzazioni a fronte di corrispettivi…). Ecco, allora, che il richiamo al principio del risultato pare dover essere letto come una più generale esigenza di congruità fra le scelte procedimentali e gli esiti attesi, di misurazione degli esiti effetti raggiunti, di responsabilizzazione di tutti gli attori (pubblici e del Ts).
L’art. 6 si chiude – come si è visto – con una clausola di esclusione degli istituti disciplinati dal Titolo VII del codice del Terzo settore, di cui al decreto legislativo n. 117 del 2017 (co-programmazione, co-progettazione, convenzioni con organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, convenzioni trasporto emergenza-urgenza). Nella proposta interpretativa che qui si è avanzata, l’esclusione dall’ambito di applicazione è la logica e giuridica conseguenza di quanto visto in precedenza: si tratta di istituti che, nella loro attuale formulazione, contengono già tutte le caratteristiche previste dal primo periodo e che quindi, naturalmente, sono esclusi dall’ambito di applicazione del Ccp. Essi costituiscono, quindi, la parte di amministrazione condivisa già codificata nel diritto positivo. Ma – come visto – da queste esperienze, possono irradiarsi ulteriori forme ed esperienze che il legislatore statale e regionale, le autonomie locali e quelle funzionali possono sperimentare fra Pa e Terzo settore, dentro il binario segnato dalla confluenza fra diritto costituzionale e diritto dell’Ue.
18 Mag, 2023 | In evidenza, News dal Csv
Il registro unico nazionale del Terzo settore (Runts) è ormai popolato da oltre 104mila enti.
Per fare il punto sulle principali scadenze che gli enti che sono entrati a far parte del Runts dovranno rispettare, Cantiere terzo settore organizza un approfondimento online dal titolo “Iscritti al registro unico nazionale del Terzo settore… e ora?” che sarà trasmesso giovedì 1 giugno 2023 dalle ore 11 alle 12.15 sui canali facebook e //www.youtube.com/@cantiereterzosettore2267“>youtube di Cantiere terzo settore.
Il focus informativo sarà anche occasione per presentare alcune delle guide operative e video tutorial su come operare nella piattaforma del registro unico nazionale del Terzo settore messe a disposizione sul sito di Cantiere terzo settore e realizzate da alcuni centri di servizio per il volontariato, in particolare Csv Biella-Vercelli, Celivo, Csv Lombardia e Csv Polis.
All’incontro, moderato da Chiara Meoli e Lara Esposito di Cantiere terzo settore, parteciperanno Simone Perotto, referente dello sportello consulenza digitale Runts Celivo – Csv Genova che interverrà sul tema “Come operare nel registro: gli strumenti digitali” e Stefano Farina, Coordinatore Area servizi alle Organizzazioni del Csv MLS – Centro di servizio per il volontariato di Monza Lecco Sondrio Ets sul tema “Cosa fare nel registro: scadenze e adempimenti”.
A fine evento saranno messi a disposizione ulteriori materiali informativi su adempimenti e scadenze per gli enti iscritti al registro unico nazionale del Terzo settore.
16 Mag, 2023 | Formazione, In evidenza, News dal Csv
I corsi di BLS-D e PBLS-D hanno l’obiettivo di far acquisire ai volontari gli strumenti conoscitivi e metodologici e le capacità necessarie per riconoscere lo stato d’incoscienza e di arresto respiratorio nonché le manovre essenziali per la rianimazione cardio-polmonare e defibrillazione di adulti e bambini. Inoltre, hanno la finalità di aggiornare i volontari già in possesso delle certificazioni BLSD e PBLSD. L’attività è volta al rilascio dell’attestato di Categoria A – SOCCORRITORE LAICO (volontario senza specializzazione in ambito sanitario).
I corsi sono gratuiti e si svolgeranno presso le sedi degli sportelli territoriali di CSV Napoli.
Ancora pochi posti sono disponibili presso:
SPORTELLO AREA COSTIERA – via della Rimembranza 1- 80069, Vico Equense (Na) c/o Comune
BLS-D sabato 10 giugno 2023 ore 9:00 – 14:00 (compila il form e iscriviti entro il 29 maggio)
P BLS-D sabato 1 luglio 2023 ore 9:00 – 14:00 (compila il form e iscriviti entro il 19 giugno)
SPORTELLO AREA VESUVIANA – Piazza della Libertà – 80057, Sant’Antonio Abate (NA) c/o Comune
BLS-D martedì 23 maggio 2023 ore 14:00 – 18:00 (compila il form e iscriviti entro il 18 maggio)
P BLS-D martedì 20 giugno 2023 ore 14:00 – 18:00 (compila il form e iscriviti entro l’ 11 giugno)
Sono ammessi uno/due volontari per ogni ODV della città metropolitana di Napoli, con priorità di accesso per le ODV del territorio di riferimento ed in ordine cronologico di prenotazione, fino ad un massimo di 16 corsisti. È possibile iscriversi ad una edizione di BLS-D e una di P BLS-D. Per partecipare bisogna compilare l’apposito form online entro le date su indicate, accedendo direttamente all’Area Riservata, registrando la propria anagrafica e quella del proprio ente (se non già censiti). Ad accoglienza della candidatura verrà inviata la richiesta di compilazione della scheda d’ingresso che ti consentirà di accedere al corso.
Per maggiori informazioni scarica la locandina
10 Mag, 2023 | In evidenza, News dal Csv
Mercoledì 31 maggio alle ore 17.00 su piattaforma zoom, si terrà una presentazione di VERIF!CO, il software di accompagnamento e capacitazione degli Enti del Terzo settore, dedicata alle funzionalità per le associazione che si occupano di sostegno a distanza.
il webinar è, infatti, promosso da ForumSaD, Rete Nazionale di associazioni di sostegno a distanza e cooperazione internazionale, con più di 217 aderenti diretti e indiretti, che ha lavorato con gli sviluppatori del software alle nuove funzioni che saranno illustrate nel corso dell’incontro.
Per prenotarsi cliccare QUI
Scarica la brochure informativa
09 Mag, 2023 | In evidenza, News dal Csv
VolCamp 2023 è l’iniziativa di CSV Napoli ETS per promuovere l’impegno civico e facilitare lo sviluppo di una cultura della solidarietà attraverso l’orientamento al volontariato, opportunità formative ed esperienziali per i giovani che vogliono avvicinarsi al mondo del volontariato.
Possono candidare una proposta le ODV e le APS iscritte al RUNTS della città metropolitana di Napoli che intendono organizzare tra luglio e settembre 2023 campi residenziali di orientamento e formazione al volontariato nell’area metropolitana di Napoli.
Le proposte di VolCamp devo rispondere alle seguenti caratteristiche:
- coinvolgere almeno 12 partecipanti;
- coinvolgere giovani di età compresa tra i 14 e 28;
- avere una durata di almeno 5 giorni;
- garantire la residenzialità prevedendo vitto e alloggio per i volontari o aspiranti tali
Le organizzazioni che intendono partecipare si rendono disponibili ad una fase di condivisione degli obiettivi e degli strumenti di monitoraggio, gestione e rendicontazione.
Le organizzazioni si impegnano altresì ad individuare le risorse umane qualificate nel rispetto della normativa di settore vigente, ad applicare la normativa in tema di sicurezza sul lavoro, ad indicare almeno due volontari qualificati di cui uno in qualità di responsabile del progetto e l’altro in qualità di referente persona di riferimento perdi CSV Napoli per la gestione del campo
Le proposte devono pervenire esclusivamente attraverso la compilazione del form on-line disponibile nell’area riservata del sito csvnapoli.it entro e non oltre il 30 maggio 2023.
CSV Napoli, in qualità di co-organizzatore, sosterrà i progetti selezionati con risorse di propria competenza fino ad un massimo di 20.000,00 euro. Ogni campo potrà ricevere un sostegno a titolo di copertura delle spese fino ad un massimo di 5.000,00 euro.
Per maggiori informazioni scarica l’avviso e la relativa modulistica.