Scuola e Volontariato 2021: ecco i vincitori del premio “Visioni di Valori”

Volge al termine la quattordicesima edizione di Scuola e Volontariato, il progetto di CSV Napoli che offre ai giovani la possibilità di conoscere il mondo del volontariato e alle associazioni l’opportunità di fare rete con tutti gli altri soggetti coinvolti nella crescita civile e responsabile dei nostri territori.

Il progetto è, ormai, una buona prassi consolidata nella città metropolitana di Napoli che ci permette ogni anno di sensibilizzare centinaia di giovani alla solidarietà e promuovere il volontariato come agenzia educativa, luogo privilegiato per l’acquisizione di competenze, occasione di condivisione, crescita e conoscenza.

Un’altra edizione, insieme a quella del 2020, realizzata quasi interamente online a causa della pandemia ma ripensata per consentire comunque agli studenti di comprendere il valore dell’impegno volontario attraverso il racconto di chi, ogni giorno, è impegnato per aiutare chi è in difficoltà e per facilitare i processi di coesione e inclusione sociale.

17 le associazioni di volontariato che hanno aderito quest’anno, mentre 18 sono gli Istituti Scolastici di Napoli e provincia. Di questi, 3 si sono aggiudicati il premio Visioni di Valori: al primo posto l’IMS Virgilio di Pozzuoli, al secondo posto il Liceo Q. Orazio Flacco di Portici e al terzo posto il Liceo Salvatore Di Giacomo di San Sebastiano al Vesuvio. Il premio ha inteso valorizzare l’impegno degli studenti protagonisti del progetto che hanno dimostrato di aver compreso il valore della cittadinanza attiva e della solidarietà, raccontando con creatività e originalità, attraverso le immagini, la propria personale esperienza nel mondo del volontariato.

Guarda il video dell’edizione 2020-2021 di Scuola e Volontariato

Organo di controllo nel Terzo settore, ecco come fare i verbali

Riproponiamo l’articolo di Lara Esposito per Cantiere Terzo Settore relativo agli strumenti utili all’organo di controllo degli Enti di Terzo settore

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cncec) mette a disposizione un vero e proprio kit di strumenti utili all’organo di controllo degli enti del Terzo settore. Si tratta di format di verbali e procedure da adattare e contestualizzare alle specifiche esigenze degli enti e degli organi stessi e che rispondono a una maggiore uniformità e disciplina di alcuni aspetti che prima della riforma del Terzo settore erano demandati alle indicazioni statutarie.

A disposizione non solo i verbali dell’organo di controllo, ma anche un format di verbale della sua nomina, delibera che solitamente compete all’assemblea degli associati.

I verbali presentati nel documento comprendono:

  • Verbale dell’adunanza di assemblea (o dell’organo deputato nelle fondazioni) per la nomina dell’organo di controllo (libro degli associati o aderenti);
  • Verbale di insediamento dell’organo di controllo (libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’organo di controllo) contenente tra l’altro:
  • la Dichiarazione di insussistenza di ragioni di incompatibilità o ineleggibilità per la nomina di componente effettivo dell’organo di controllo;
  • la Dichiarazione di accettazione della nomina di componente dell’organo di controllo;
  • la Valutazione delle cause di ineleggibilità e dell’indipendenza;
  • Verbale di pianificazione dell’attività di vigilanza dell’organo di controllo (libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’organo di controllo).

Come si legge nella comunicazione ufficiale, i verbali dovranno essere letti nella logica di complessità organizzativa, amministrativa e contabile in cui si trova ad operare l’ente, spesso proporzionale alla dimensione economica e agli interessi mossi dall’attività. In molti casi, infatti, potrebbero non risultare presenti o pertinenti alcune tematiche in realtà necessarie al caso del singolo ente del Terzo settore. In questo caso sarà lo stesso professionista ad adeguare i formati esistenti alla situazione in modo da definire le indicazioni che meglio rappresentano l’organizzazione.

I format arrivano in una fase di numerose nomine per molti enti del Terzo settore. Numerosi enti, infatti, hanno già provveduto ad adeguarsi alla normativa e l’organo di controllo inizia ad essere una realtà diffusa. In particolare, in vista degli adeguamenti statutari semplificati per organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e Onlus la cui scadenza è stata recentemente prorogata di un altro anno, al 31 maggio 2022, molti enti hanno provveduto a nominare un organo di controllo e, se necessario, di revisione.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali aveva già stabilito in una nota del novembre 2020 che gli enti del Terzo settore obbligati a nominare l’organo di controllo e il revisore legale dei conti (artt. 30 e 31 del dlgs 117/2017) dovranno farlo da subito, al di là dell’istituzione del registro unico nazionale (per saperne di più ecco l’articolo “Terzo settore, l’organo di controllo è obbligatorio fin dal 2020”) e quindi per l’approvazione del bilancio di esercizio 2019.

Nel caso in cui le nomine non siano state effettuate con l’approvazione del bilancio d’esercizio 2019, sarebbero dovute avvenire con la prima assemblea utile, che potrebbe anche coincidere con l’approvazione del bilancio d’esercizio 2020, convocabile quest’anno entro il 29 giugno 2021. Una volta che diverrà operativo, le nomine dovranno essere oggetto di pubblicità nel registro unico nazionale del Terzo settore.

Sul tema dei controlli, il consiglio nazionale dei commercialisti lavora da tempo, organizzando una serie di eventi e pubblicando diversi documenti utili ai professionisti investiti da questo incarico ma anche agli enti. Tra questi, le “Norme di comportamento dell’Organo di controllo degli enti del Terzo settore”. I verbali successivi servono a rendere ancor più operative le norme tecniche contenute nelle norme di comportamento fornendo esemplificazioni applicative delle stesse. L’intendimento dei verbali, allineati anche, se compatibili, con le recenti versioni degli analoghi verbali del collegio sindacale delle società non quotate, è quello di concentrarsi sulla “fase iniziale” degli incarichi.

Volontariato Sicuro: aperta la call per le associazioni di protezione civile che vogliono collaborare alla realizzazione di video informativi in tema di sicurezza

CSV Napoli in collaborazione con Inail Direzione Regionale Campania ha avviato, a settembre 2019, il progetto VOLONTARIATO SICURO, iniziativa nata con lo scopo di offrire al mondo variegato e in costante crescita del volontariato l’opportunità di informarsi ed educarsi in tema di sicurezza sul lavoro.

Nell’ambito di questo progetto è prevista, a breve, la realizzazione di 3 video che approfondiscano, con un linguaggio diretto e immediato, alcuni dei temi più utili alle associazioni per la tutela dei propri appartenenti e di tutte le persone con cui entrano in contatto quotidianamente.
Nello specifico i video affronteranno gli aspetti relativi al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, alla movimentazione manuale dei carichi e alla sicurezza dei volontari che operano su strada.

CSV Napoli chiede, pertanto, alle associazioni di protezione civile che possono garantire disponibilità di spazi, attrezzature e volontari di rispondere alla presente call per partecipare attivamente alla realizzazione dei video informativi.

Per aderire è necessario compilare l’apposito form entro e non oltre il giorno 18 luglio 2021.

A seguito dell’adesione, le associazioni selezionate saranno contattate dagli operatori della comunicazione di CSV Napoli per concordare modalità e tempi delle riprese.

Rapporto con la Pa: entro il 30 giugno da pubblicare l’attestazione di trasparenza

Riproponiamo l’articolo di Chiara Meoli per Cantiere Terzo settore relativo alle indicazioni per la pubblicazione dei dati in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza.

Anche alcuni enti non profit dovranno assolvere ai doveri di pubblicazione previsti dalle indicazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) relativi ad alcune attività svolte con la pubblica amministrazione.

Entro il 31 maggio 2021 tutti gli enti pubblici ed alcuni enti di diritto privato dovevano rendere pubblici alcuni dati in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza.

Il 30 giugno 2021 scade il termine entro il quale gli organi preposti ai controlli sono tenuti ad attestare l’assolvimento della loro pubblicazione così come previsto dall’art. 14, comma 4, lett. g) d. lgs n. 150/2009 e dalla delibera n. 294 del 13 aprile 2021 dell’Anac – da leggersi unitamente alla delibera n. 1134 del 20 novembre 2017 (cosiddette Linee guida sulla trasparenza).

Chi è tenuto alla pubblicazione e alla comunicazione

Oltre agli enti pubblici, sono però anche tenuti all’obbligo di pubblicazione gli enti di diritto privato individuati all’art. 2-bis, comma 3 dlgs n. 33/2013 ossia:

  • associazioni
  • fondazioni
  • altri enti di diritto privato, anche privi di personalità giuridica

che rechino due requisiti cumulativamente necessari:

  1. un bilancio superiore a cinquecentomila euro, requisito da considerarsi integrato “laddove uno dei due valori tra il totale attivo dello stato patrimoniale e il totale del valore della produzione ove presente si rivelino superiore a detto importo. Ciò consente di considerare incluse nella disciplina tutte le associazioni e le fondazioni o altre tipologie di enti di diritto privato diverse dalle società che, pur non disponendo di un attivo patrimoniale rilevante, perseguano le proprie finalità attraverso l’utilizzo di contributi in conto di esercizio o di altre forme di proventi” (pp. 14-15 Linee guida);
  2. indipendentemente dalla partecipazione delle pubbliche amministrazioni nell’ente di diritto privato, svolgano attività di pubblico interesse, ossia:
  • esercitino funzioni amministrative (es. rilascio di autorizzazioni o concessioni, espropriazioni etc.);
  • svolgano attività di produzione di beni e servizi a favore delle amministrazioni pubbliche strumentali al perseguimento delle proprie finalità istituzionali (es. raccolta dati o servizi editoriali di interesse per la pubblica amministrazione affidante);
  • svolgano attività di erogazione di servizi pubblici, sulla base di un affidamento diretto (es. affidamenti in house) o previa gara concorrenziale (secondo la disciplina prevista dal codice dei contratti pubblici) da parte dell’amministrazione; da queste sono escluse le attività di servizio svolte solo sulla base di una regolazione pubblica (autorizzazione) o di un finanziamento parziale.

Per la corretta individuazione delle attività, e quindi comprendere se si rientra o meno nell’obbligo, le linee guida sottolineano che l’onere ricade sui singoli enti diritto privato d’intesa con la pubblica amministrazione.

Quale è l’organo di controllo che rilascia l’attestazione

Negli enti di diritti privato è l’organo di controllo (laddove in concreto abbiano svolto attività di vigilanza in tema di trasparenza), o in mancanza il rappresentante legale.

Quali dati attestare

La normativa individua specifiche categorie di dati di cui gli organi preposti sono tenuti ad attestare la pubblicazione al 31 maggio 2021.

Sul sito dell’Anas sono disponibili una griglia di rilevazione dei dati per gli enti di diritto privato e il facsimile di attestazione.

Nel caso di associazioni, fondazioni e enti di diritto privato trattasi di:

  • Bilanci (art. 29 dlgs 33/13);
  • Servizi erogati (art. 32 dlgs 33/13 e solo per il Ssn anche art. 41, co. 6 d. lgs. 33/13): in particolare, devono essere caricate le carte dei servizi o documenti assimilabili contenenti gli standard di qualità dei servizi erogati, class action (eventuali notizie di ricorsi in giudizio, sentenze, misure adottate in ottemperanza alle sentenze); costi contabilizzati; liste di attesa (criteri formazione, tempi attesa previsti e tempi di attesa medi per i diversi servizi);
  • Bandi di gara e contratti (art. 37 dlgs 33/13): le informazioni richieste devono essere pubblicate soltanto nel caso in cui l’ente abbia la qualifica di stazione appaltante;
  • Accesso civico (art. 5, 5 bis e 5 ter dlgs 33/13): le modalità di accesso civico sono in forma “semplice” (accesso a informazioni che dovrebbero già essere note in ottemperanza alla normativa sulla trasparenza) o generalizzata (eventuali informazioni ulteriori, che, però, potranno essere motivatamente negate). Occorrerà tenere un file excel con la data, tipologia richiesta e esito.

Verifica successiva da parte dell’Anac

È anche prevista l’effettuazione di verifiche, d’ufficio o su segnalazione, sui siti web istituzionali di un campione di soggetti tenuti all’applicazione delle disposizioni previste dal dlgs n. 33/2013, esaminandone i contenuti e confrontandoli con i dati effettivamente pubblicati dagli stessi soggetti ai sensi del dlgs 33/2013 e con le indicazioni nel tempo fornite con propri atti e delibere.

L’autorità terrà conto dei valori esposti nelle griglie di rilevazione, acquisite tramite posta elettronica, nello svolgimento di analisi che potranno essere effettuate nell’ambito delle proprie attività istituzionali.

L’autorità può inoltre segnalare agli organi di indirizzo delle amministrazioni/enti/società interessate i casi di mancata o ritardata attestazione degli obblighi di trasparenza e altresì le ipotesi in cui la verifica condotta dall’Anac rilevi una discordanza tra quanto contenuto nelle attestazioni e quanto effettivamente pubblicato nella sezione «Amministrazione trasparente» o «Società trasparente».

All’attività di vigilanza potrà seguire un controllo documentale da parte della Guardia di Finanza – effettuato mediante estrazione di un campione casuale semplice che garantisca imparzialità e le stesse probabilità, per ogni soggetto, di entrare a far parte del campione – diretto a riscontrare l’esattezza e l’accuratezza dei dati attestati.

Il processo negoziale per il Terzo settore. Nuova pubblicazione di CSV Napoli per facilitare il dialogo con imprese, enti pubblici e società civile

“Il processo negoziale per il Terzo settore” è la nuova pubblicazione di CSV Napoli, un testo agile e operativo, a cura di Setefano Martello, che vuole offrire strumenti e spunti di riflessione per favorire la condivisione dei processi, il confronto e la collaborazione tra organizzazioni responsabili, pubbliche e private, profit e no profit, protagoniste dello sviluppo e della coesione sociale dei nostri territori.

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Nessun uomo è un’isola. Online il numero di Giugno di Comunicare il Sociale

Un focus sulla solitudine (che per certe categorie si acuisce durante i mesi estivi), ma non solo: anche interviste, approfondimenti, inchieste. Nessun uomo è un’isola è il nuovo numero di Comunicare il Sociale.

La rivista è in distribuzione gratuita nelle sedi di associazioni ed Enti che hanno richiesto di diventare punto di distribuzione e scaricabile gratuitamente al link dedicato:

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