Avviso pubblico per la manifestazione di interesse ad aderire alla Consulta degli immigrati del Comune di Napoli

Con Deliberazione di Giunta Comunale n. 82 del 28/02/2018 è stata proposta al Consiglio Comunale l’istituzione della Consulta comunale degli Immigrati, quale organo di consulenza e di orientamento in materia di immigrazione.

La Consulta è istituita per favorire l’integrazione dei cittadini immigrati provenienti da Paesi non appartenenti all’Unione Europea e delle loro famiglie. E’ il luogo:

a) della promozione della partecipazione dei cittadini immigrati alle istituzioni;

b) della partecipazione, del confronto e dello scambio politico-istituzionale, culturale e sociale;

c) di elaborazione di proposte che perseguano il miglioramento della qualità della vita degli immigrati, favorendone la formazione, l’istruzione, l’informazione, l’integrazione sociale e lavorativa;

d) della promozione dei diritti fondamentali delle persone.

La Consulta: a) formula proposte agli organi competenti su tutte le materie relative ai fenomeni dell’immigrazione ed esprime, su richiesta dell’Amministrazione Comunale, pareri non vincolanti su tutti gli atti di indirizzo e di programmazione in materia di immigrazione.

La durata della Consulta è di 2 (due) anni al termine dei quali si scioglie e viene rinnovata a seguito di apposito Avviso. La partecipazione alla Consulta cittadina è gratuita.

Le istanze degli interessati devono pervenire esclusivamente via PEC all’ indirizzo emergenze.sociali@pec.comune.napoli.it entro e non oltre le ore 12,00 del 4 luglio 2020 specificando nell’oggetto della pec “Avviso Pubblico per la manifestazione di interesse ad aderire alla Consulta degli Immigrati – Istanza.

Per richiedere ulteriori informazioni è possibile scrivere al Servizio Politiche di Integrazione e Nuove Cittadinanze al suddetto indirizzo pec: emergenze.sociali@pec.comune.napoli.it specificando nell’oggetto “Richiesta informazioni per Avviso Pubblico per la manifestazione di interesse ad aderire alla Consulta degli Immigrati”.

Maggiori informazioni su www.comune.napoli.it

 

Insieme per un’economia più giusta. Altromercato e CSVnet siglano un protocollo d’intesa.

Insieme per promuovere lo sviluppo sostenibile e mettere volontari, cooperative e associazioni al centro delle sfide poste dall’Agenda 2030 dell’Onu. È questo il fulcro del protocollo d’intesa siglato il 23 giugno a Genova fra Altromercato e CSVnet, due reti consolidate che hanno fatto della presenza capillare sul territorio il tratto distintivo del loro agire: CSVnet, che associa tutti i 55 Centri di servizio per il volontariato, conta infatti più di 400 fra sedi e sportelli operativi; mentre 225 sono le Botteghe gestite dalle 94 cooperative e organizzazioni non profit socie di Altromercato.
Alla base dell’impegno di Altromercato c’è lo sviluppo del Commercio Equo e Solidale e la diffusione dei principi dell’economia sostenibile a livello nazionale e internazionale, grazie alla presenza dell’impresa sociale fra i soci di “Equo Garantito”. Tematiche che ben si integrano con la mission dei Csv, impegnati da più di vent’anni nel sensibilizzare i cittadini alla solidarietà e che, con la riforma del terzo settore, sono stati chiamati a rafforzare la presenza e il ruolo dei volontari in tutti gli enti del terzo settore.
Una connessione, quella con la riforma, ripresa anche nell’accordo che cita gli articoli del Codice del terzo settore a cui si riferiscono le due organizzazioni, come l’art. 5 che cita il Commercio Equo fra le attività di “interesse generale” che qualificano gli Enti di terzo settore (Ets) oppure gli articoli 17 e 63 che riguardano il volontariato e l’accreditamento dei Csv.
Diverse le azioni in programma, illustrate nell’accordo che integra il protocollo d’intesa. Oltre allo sviluppo di sinergie fra i soggetti delle due reti che operano nei territori “concordando iniziative comuni, comunicazioni mirate e definendo periodici accordi applicativi”, le due organizzazioni hanno intenzione di pianificare un’indagine sul profilo dei volontari che operano nel circuito di Altromercato, grazie all’esperienza maturata nella ricerca sociale da CSVnet con alcuni studi importanti come il primo rapporto sugli empori solidali realizzato insieme a Caritas italiana e la recente indagine “Volontari Inattesi” sull’impegno delle persone di origine straniera nel volontariato.
Previsti inoltre interventi di tipo formativo, progettuale e consulenziale, con particolare riferimento ai temi dell’Agenda Onu, al fine di valorizzare le rispettive competenze ed il coinvolgimento nei rispettivi eventi istituzionali “di punta” come la Conferenza nazionale di CSVnet e la Giornata mondiale del Commercio Equo e Solidale, in programma ogni anno il secondo weekend di maggio.
“Per poter costruire un futuro più equo per tutti, – afferma Cristiano Calvi, vicepresidente e amministratore delegato di Altromercato, – è indispensabile concorrere alle sfide culturali che caratterizzano il nostro tempo. Grazie all’accordo con CSVnet vogliamo valorizzare sempre più i volontari presenti nella nostra rete, incrementarne il numero e qualificarne il ruolo. Il protocollo d’intesa e l’accordo con CSVnet sono l’inizio di un percorso che vedrà in numerosi ambiti una collaborazione per la promozione del volontariato, tassello fondamentale in questo momento storico, in cui assieme dobbiamo agire per ricostruire un’economia più giusta”.
“Questo accordo giunge in un momento particolarmente complesso non solo per il mondo del non profit, ma per tutta la società, – dichiara il presidente di CSVnet Stefano Tabò – e rientra in una logica di adesione concreta all’Agenda 2030 che tutta la rete dei centri di servizio sta perseguendo, attraverso l’integrazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile in tutte le attività e favorendo la diffusione di comportamenti e pratiche sostenibili all’interno e fuori dai centri stessi. Le azioni messe in atto ci consentiranno di capire meglio il fenomeno del volontariato in questo ambito e di definire obiettivi strategici che orientino anche la nostra azione”.

Per saperne di più: www.altromercato.itwww.csvnet.it

Traffico di essere umani, corso online dell’OIM

L’OIM (l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni) propone un’interessante occasione formativa online sulla lotta al traffico di esseri umani.

Il traffico di esserti umani è definito dalle Nazioni Unite come «il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l’alloggiamento o l’accoglienza di persone con la minaccia di ricorrere alla forza, o con l’uso effettivo della forza o di altre forme di coercizione, mediante il rapimento, la frode, l’inganno, l’abuso di autorità o una situazione di vulnerabilità, o con l’offerta o l’accettazione di pagamenti o di vantaggi al fine di ottenere il consenso di una persona avente autorità su di un’altra ai fini dello sfruttamento. Lo sfruttamento include, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione di altre persone, o altre forme di sfruttamento sessuale, lavori o servizi forzati, schiavismo o prassi affini allo schiavismo, servitù o prelievo di organi[». Tale fenomeno è trasversale ed interessa molti paesi del mondo, compresa l’Unione Europea e l’Italia, dove ogni anno migliaia migranti, soprattutto di sesso femminile, sono attratti con la promessa di un lavoro per poi essere indotti con la forza alla prostituzione.

Il corso dell’OIM – disponibile in inglese, francese, spagnolo e arabo – è sviluppato da esperti dell’agenzia in collaborazione con l’ “Office to Monitor and Combat Trafficking in Persons” del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. I destinatari sono gli operatori delle organizzazioni non governative, organizzazioni internazionali, istituzioni locali operanti in settori dove si verifica il fenomeno.

La formazione sarà gratuita e si articolerà in undici moduli della durata di tre ore disponibili a questo link.

Il Garante dei Disabili, avvocato Paolo Colombo “Non si può vivere con 285 euro al mese”. Sentenza storica della Corte Costituzionale.

Il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Campania, l’avv. Paolo Colombo, rende noto, con grande soddisfazione, che la Corte Costituzionale, il 23 giugno u.s., si è pronunciata su una questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte d’appello di Torino.

La decisione riguarda il caso di una persona affetta da tetraplegia spastica neonatale, incapace di svolgere i più elementari atti quotidiani della vita e di comunicare con l’esterno.

Situazione che individua l’ipotesi di “invalido civile”, al quale il sistema assistenziale riconosce varie tutele.

La Corte ha emesso una sentenza storica in cui ha sancito, una volta per tutte, che “un assegno mensile di soli 285,66 euro sia manifestamente inadeguato a garantire a persone totalmente inabili al lavoro i “mezzi necessari per vivere” e perciò vìoli il diritto riconosciuto dall’articolo 38 della Costituzione, secondo cui “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.”

È stato quindi affermato che il cosiddetto “incremento al milione” (in origine pari a 516,46 euro, adeguati negli anni, oggi rivalutata a 651 euro) da tempo riconosciuto, per vari trattamenti pensionistici, dall’articolo 38 della legge n. 448 del 2011, debba essere assicurato agli invalidi civili totali, di cui parla l’articolo 12, primo comma, della legge 118 del 1971, senza attendere il raggiungimento del sessantesimo anno di età, attualmente previsto dalla legge. Conseguentemente, questo incremento dovrà d’ora in poi essere erogato a tutti gli invalidi civili totali che abbiano compiuto i 18 anni e che non godono, in particolare, di redditi su base annua pari o superiori a 6.713,98 euro.

La pronuncia non ha effetto retroattivo e si applica solo per il futuro.

“La politica – spiega il Garante dei Disabili della Regione Campania, Colombo – arriva in ritardo rispetto alla magistratura che viene chiamata a svolgere un ruolo suppletivo. È auspicabile un intervento normativo che estenda gli effetti di tale sentenza, anche alle categorie di invalidi finora non coinvolte, quali: i ciechi, i sordi e gli invalidi parziali. Tutto ciò per evitare una valanga di cause, un aggravio di spese per lo Stato per violazione del principio costituzionale di uguaglianza”.

Prevenzione delle tossicodipendenze, 4 milioni di euro a sostegno di progetti sperimentali

Il Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha emanato un Avviso pubblico per sostenere progetti in materia di prevenzione delle tossicodipendenze, secondo quanto disposto dal DPCM del 13 febbraio 2020 sottoscritto dai Ministri dell’Istruzione, della Salute e dell’Economia e delle Finanze che ha assegnato le risorse del Fondo per la prevenzione della dipendenza da stupefacenti, per un valore complessivo di 4 milioni di euro.

Fino alle ore 14.00 del 20 luglio 2020, sarà possibile presentare le proposte progettuali, mediante la procedura informatizzata presente all’indirizzo www.avvisipubblicidpa.gov.it e attraverso l’utilizzo esclusivo della modulistica allegata all’Avviso, nei tre settori d’intervento:

I) Specifici interventi nelle scuole secondarie di primo e secondo grado;

II) Identificazione precoce delle condizioni di vulnerabilità e dell’uso occasionale di sostanze con la finalità di ridurre i tempi di accesso alle cure;

III) Supporto educativo e formativo in favore delle famiglie e del personale scolastico.

L’ Avviso è indirizzato ai SER.D. dotati di autonomia organizzativa e finanziaria, agli enti, alle reti del privato sociale e alle associazioni senza scopo di lucro (di cui agli articoli 114, 115 e 116 del D.P.R. n. 309/1990) purché in possesso di comprovata esperienza, almeno quinquennale, nei settori d’intervento.

Per richiedere informazioni sulla procedura informatizzata: progettidpa@governo.it

Per quesiti non concernenti la procedura informatizzata: direzionedpa@pec.governo.it

Per consultare l’avviso pubblico…clicca qui

“It’s time to”, al via la II edizione della campagna social contro la violenza sulle donne

Sono oltre trenta gli artisti e i volti noti che hanno aderito alla campagna social di sensibilizzazione e informazione “It’s time to” per contrastare la violenza sulle donne, promossa dall’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne del Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Rosaria Bruno. Per la seconda edizione, in versione interamente digitale, i protagonisti pubblicheranno video e foto sui propri profili social con contenuti tematici esplicativi contro la violenza e gli stereotipi di genere. Per il cinema hanno partecipato Vincenzo Salemme, Edoardo De Angelis, Marco D’Amore, Serena Rossi, Ivana Lotito, Tosca D’Aquino, Cristina Donadio, Pina Turco, Antonia Truppo, Angela e Marianna Fontana, Ludovica Nasti, Fortunato Cerlino, Massimiliano Gallo. Tra i registi anche Pappi CorsicatoIvan Cotroneo e Ciro D’Emilio insieme agli attori Giovanni Esposito, Simona Tabasco, Antonella Morea, Lucianna De Falco, Giorgia Gianetiempo, Silvia Mazzieri, Patrizio Rispo, Giampiero De Concilio, Ludovica Coscione, Maria Bolignano, Martina Attanasio, Gina Amarante. Con loro, lo scrittore Maurizio de Giovanni, Monica Lima del duo “Arteteca”, la cantante Emiliana Cantone, il make up artist Ciro Florio. E per il food, i maestri della pizza Franco Pepe e Gino Sorbillo con la chef Rosanna Marziale. 

L’iniziativa segue l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sul pericolo che la violenza aumenti in situazioni di guerra, disastri naturali ed epidemie. E proprio la drammatica emergenza sanitaria, che ha imposto tra le misure restrittive il divieto di lasciare il domicilio, ha esposto le donne che vivevano già in un contesto di violenza ad un rischio altissimo e le ha rese ancora più vulnerabili. “It’s time to” si collega alle misure nazionali, derivate dal preoccupante scenario, messe in atto anche con la nuova campagna mediatica di sensibilizzazione contro la violenza di genere. 

Nell’ambito di “It’s time to” nasce anche il sito dedicato www.stopviolenzadonne.itsul quale è possibile reperire informazioni utili, sia per riconoscere i contesti di violenza, sia per avere notizie sulle risorse e sugli strumenti di contrasto, nonché i centri d’ascolto e di aiuto attivi in Campania, oltre che promuovere il numero nazionale 1522 che consente alle donne di chattare con le operatrici e chiedere aiuto e informazioni in sicurezza. Il sito è accessibile anche tramite quello istituzionale dell’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne che, in qualità di organismo di controllo del Consiglio Regionale della Campania, oltre a misurare e monitorare il triste fenomeno, seppur con nuove modalità di interazione dettate dalla difficile situazione che vive il nostro Paese, continua la sua azione a sostegno di tutte le donne vittime di violenza.