15 Ott, 2020 | In evidenza, News dalle odv
Al via il progetto Rights Seek a Home (RSH), finanziato dal fondo No One Left Behind (Nessuno lasciato indietro) di ILGA Europe.
In collaborazione con il Centro di Ateneo SInAPSi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Antinoo Arcigay Napoli, capofila del progetto, condurrà attività di ricerca e formazione sull’inclusione delle persone LGBTI nel sistema antiviolenza italiano.
Dalla revisione della letteratura scientifica e delle buone pratiche di accoglienza si evince che sono disponibili scarse informazioni sull’inclusione delle persone LGBTI nei centri antiviolenza e nelle case rifugio.
A seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19 si è acuita la necessità di non lasciare indietro nessuno e di far sì che le persone LGBTI in particolare stato di fragilità (senza fissa dimora, survivors di violenza domestica, etc.) vedano riconosciuto il loro diritto all’accoglienza.
Pertanto il progetto si chiama “Rights seek a home”, letteralmente “I diritti cercano una casa”. La scelta dell’utilizzo del verbo seek (e non look for), che in inglese viene utilizzato per definire qualcosa di astratto è determinata dalla volontà di porre enfasi su home, inteso come spazio di inclusione non solo fisico.
Il logo di fatti rappresenta una casa vissuta, simbolicamente con il camino acceso e una bandiera inclusiva, non solo arcobaleno, ma anche con i colori della comunità nera e transgender, sovente maggiormente stigmatizzata e marginalizzata, per evidenziare l’approccio intersezionale adottato dal partenariato.
Successivamente alla fase di ricerca qualitativa (attualmente in corso), Antinoo e SInAPSi struttureranno una FAD destinata ai policy maker, ai cav e ai rifugi italiani.
12 Ott, 2020 | News dalle odv
Si svolgerà venerdì 16 ottobre a Roma, presso la sede di Palazzo Maffei Marescotti, la cerimonia per il XIII Premio Carlo Castelli per la solidarietà. Il concorso letterario riservato ai detenuti delle carceri italiane è promosso dalla Società di San Vincenzo De Paoli, con il patrocinio di Senato della Repubblica, Camera dei deputati, Ministero della Giustizia e Università europea di Roma e con lo speciale riconoscimento della medaglia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ai primi tre classificati la giuria assegna un “doppio” premio in denaro: una parte viene consegnata all’autore, mentre un’altra somma viene destinata ad un’opera di solidarietà. Così anche chi ha “sbagliato” nella vita e vive l’esperienza della reclusione ha la possibilità di compiere una buona azione. “Riteniamo che questo – afferma Antonio Gianfico, presidente della Federazione nazionale della Società di San Vincenzo De Paoli – sia uno stimolo per aiutare il recluso a riconciliarsi con il proprio vissuto e con la società”.
Il tema della tredicesima edizione è: “Il mondo di fuori visto da dentro”. “Viene da chiedersi come possa una persona ristretta in carcere percepire la realtà esterna” è la domanda che pone Claudio Messina, delegato nazionale carceri della Società di San Vincenzo De Paoli e ideatore del Premio Carlo Castelli: “La galera interrompe bruscamente una condizione di vita e ne determina un’altra piena di limitazioni e divieti, tagliando contatti esterni e causando grossi condizionamenti ed una forte regressione nello sviluppo della personalità e nelle relazioni”.
Il Premio Castelli vuole esprimere vicinanza a coloro che hanno intrapreso un percorso di cambiamento, o di conversione, a chi ancora non se ne sente capace, nonché provocare una riflessione in tutte le persone che non vogliono vedere e sentir parlare di carcere.
Ai tre vincitori di questa edizione vanno rispettivamente 1.000, 800 e 600 euro, con il merito di finanziare anche un progetto di solidarietà. In aggiunta ai premi, a nome di ciascuno dei tre vincitori saranno devoluti, nell’ordine: 1.000 euro per finanziare la costruzione di un’aula scolastica nel Centro Effata di Nisiporesti (Romania); 1.000 euro per un progetto formativo e di reinserimento sociale di una giovane dell’Istituto minorile di Casal del Marmo (Roma); 800 euro per l’adozione a distanza di una bambina dell’India.
Sarà possibile seguire la diretta sulla pagina facebook della Società di San Vincenzo De Paoli.
12 Ott, 2020 | Appelli e raccolte fondi, In evidenza, News dalle odv
Il Movimento nazionale verso Rifiuti Zero, da decenni impegnato per la riduzione dei rifiuti e le buone pratiche di gestione dei materiali post consumo, lancia un appello a Presidi, Insegnanti e Genitori per questo inizio di anno scolastico dettato dall’emergenza Coronavirus che sta costringendo tutta la comunità civile ad un surplus di responsabilità.
Ed è giusto essere responsabili e rigorosi dinanzi al rischio per la salute e la vita di tutti.
Ma l’ambiente, anch’esso, reclama giustizia e non è ammissibile, dinanzi alle alternative scientificamente validate, inquinare oltre misura il nostro habitat e l’intero pianeta.
Ci rivolgiamo a quanti, con diligenza e responsabilità stanno osservando il distanziamento sociale, l’igiene personale e l’uso delle mascherine per ridurre il rischio di contagio.
Ancor più in un ambiente chiuso e confinato come quello scolastico in cui alunni, insegnanti, operatori e dirigenti sono a contatto per lungo tempo.
Qui l’uso delle mascherine, là dove gli spazi non lo consentono, diventa determinante fattore di protezione personale.
Il Governo, nella persona del Commissario Arcuri ha predisposto l’invio alle scuole di 11 milioni di mascherine chirurgiche usa e getta al giorno, con una azione d’imperio a dir poco scellerata, che non tiene conto delle indicazioni dello stesso CTS di Governo che consiglia l’usa e getta ma non lo obbliga, come pubblicato nel documento del 28 maggio: “gli alunni dovranno indossare… nei locali scolastici una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione, fatte salve le dovute eccezioni…” (pag. 18-19) concetto ribadito nel successivo verbale del 31 agosto 2020 n.104 (pag. 4).
La stessa OMS (linee guida aggiornate al 21 agosto) sostiene: “I bambini che sono in buona salute possono indossare una mascherina di tessuto (non medical or fabric mask)“.
Invece le mascherine chirurgiche monouso, se va bene, andranno ad impattare con la raccolta differenziata dei Comuni accrescendo il sacco nero dell’indifferenziato, con costi maggiori per le comunità per lo smaltimento in inceneritori.
Se va male, e di questo abbiamo riscontri quotidiani, verranno abbandonate in strada, sugli argini, nei ruscelli, che la pioggia trasporterà ai fiumi e da questi in mare, col littering di ritorno sulle spiagge, che contribuirà ad inquinare il già devastato ecosistema marino.
Da qui’ l’appello di ZeroWaste/RifiutiZero Italy affinché si sostituiscano le mascherine chirurgiche monouso con quelle che quotidianamente milioni di cittadini usano, quelle di stoffa riusabili e sanificabili che garantiscono uguale se non migliore protezione e possono essere riutilizzate numerose volte abbattendo costi, trasporti e inquinamento a go go.
L’appello che rivolgiamo è innanzitutto ai Genitori a rifiutare per i propri figli le mascherine che la scuola mette a disposizione, sostituendole, come previsto dallo stesso DPCM, con quelle personalizzate che a casa si provvede a lavare e sanificate quotidianamente.
Ai Presidi/Dirigenti scolastici e Insegnanti di favorire l’utilizzo delle mascherine riusabili , tenendo una piccola scorta delle chirurgiche a scuola per eventuali emergenze o dimenticanze, e restituendo il surplus che potrebbero servire alle ASL, alle RSA, ai centri di accoglienza dove hanno un razionale d’uso, cosa che di fatto rallenterà la produzione a monte e i rifiuti connessi a valle.
Ai Sindaci dei Comuni virtuosi e in particolare a quelli che hanno aderito a “Rifiuti Zero 2022” perché si prendano carico delle loro scuole incentivando questo percorso che si tradurrà, per le loro comunità, in un risparmio di costi di smaltimento e un territorio meno inquinato.
E infine sollecitiamo anche il Presidente della Regione, sulla stregua della valida protesta messa in campo a maggio scorso quanto rispedì indietro al Commissario di Governo le maschere di ”bugs bunny”, di fare uno sforzo straordinario per re inviare a casa degli studenti della Campania un numero minimo di mascherine in tessuto, riusabili, rafforzando così la campagna contro l’usa e getta oltre a ridurre la percentuale di rifiuto indifferenziato che premierebbe lo sforzo che in questi anni ha reso la Campania virtuosa per quota di R.D..
E’ stato calcolato che se solo un ragazzo per classe (5% della popolazione scolastica) disperdesse per strada, volontariamente o meno, la propria mascherina, ogni giorno verrebbero rilasciate in natura 1,4 tonnellate di plastica.
Viceversa gettando nell’indifferenziato ci saranno ogni giorno 44 tonnellate di rifiuti da bruciare in più.
A fine anno scolastico sarebbero 68 milioni di mascherine per un totale di 270 tonnellate di rifiuti plastici non biodegradabili e in un anno, 2 miliardi e 200 milioni di pezzi da acquistare, trasportare, distribuire, raccogliere, incenerire. Una quantità enorme di rifiuti e uno sforzo economico-organizzativo che potrebbe essere evitato o ridotto con le mascherine riusabili certificate, equivalenti a quelle monouso.
E là dove si vuole davvero andare alla radice del problema abolendo di fatto lo spreco non mancano eccellenze virtuose da riproporre anche in Campania, come l’azienda Eta Beta di Bologna (nata anni fa per la sanificazione di pannolini lavabili) che ora fa anche lavaggio di DPI (mascherine chirurgiche e FFP2/3).
Insomma, l’alternativa all’usa e getta esiste e andrebbe incentivata.
E la lotta all’inquinamento da plastica e al monouso passa anche dalla scuola, la prima agenzia formativa del Paese.
Ma davvero si vuole ostacolare le buone pratiche in un momento in cui la natura, a modo suo, ci chiede il conto della nostra protervia nei suoi confronti?
E su questi principi di ecologia/economia la Rete nazionale Rifiuti Zero il 30 e 31 p.v. lancerà iniziative contro l’usa e getta delle mascherine chirurgiche in tutte le Regioni.
Restiamo convinti che la scuola si faccia carico della tutela della Salute, ma inondarla di milioni di mascherine usa e getta al giorno è quanto di più scellerato, inquinante, malsano, diseducativo che si potesse proporre.
Il punto non è la tipologia della mascherina ma la salvaguardia della Salute e per questo appare semplicemente inconcepibile, come strategia per tutelare la Salute, nella fattispecie dal SarsCov2 che aggredisce i polmoni, sia un boom di produzione di migliaia di tonnellate di rifiuti indifferenziati da bruciare negli inceneritori o da disperdere nell’ambiente.
Le alternative ecosostenibili ci sono e, pertanto, l’invito è ad agire con senno e responsabilità.
La generazione di Greta non può più accontentarsi di altre chiacchiere.
12 Ott, 2020 | In evidenza, News dalle odv
Dopo aver preso parzialmente in gestione la Biblioteca Comunale di Sant’Antonio Abate rispondendo a un bando emanato dall’Amministrazione di Ilaria Abagnale, l’associazione di promozione sociale “Tutta n’ata storia” annuncia la prima iniziativa pubblica per dare nuova linfa vitale alla struttura: una serata di aggregazione, confronto, musica e intrattenimento.
L’iniziativa, intitolata “Tutta n’ata storia in Biblioteca: incontri, musica e candeline”, sarà articolata in tre momenti:
– A partire dalle 19, dibattito pubblico per discutere coi presenti innovazioni e attività da introdurre in Biblioteca
– A partire dalle 21, esibizione live del cantautore abatese “Spinelli per tutti”, che presenterà in anteprima il suo nuovo album
– Al termine della serata, momento conclusivo per celebrare i tre anni dell’associazione, anniversario caduto ufficialmente lo scorso 29 settembre.
Queste le dichiarazioni del presidente Feliciana Mascolo:
“Quando abbiamo risposto al bando emanato dal Comune di Sant’Antonio Abate abbiamo presentato un progetto molto chiaro: volevamo che la Biblioteca diventasse un luogo per giovani da rivoluzionare insieme ai giovani. Purtroppo i primi mesi di gestione ci hanno impegnato moltissimo dal punto di vista burocratico e l’unica innovazione significativa che abbiamo potuto introdurre è stata l’estensione dell’orario d’apertura, che riteniamo comunque importante per tutti quegli studenti che non hanno un luogo tranquillo e attrezzato per preparare i loro esami universitari. Con l’evento del 16 ottobre vogliamo mostrare ufficialmente la nostra idea di Biblioteca e chiediamo una mano alla comunità giovanile abatese per concretizzarla”.
Così commenta invece Umberto Piezzo, vicepresidente dell’associazione:
“Siamo molto felici che il nostro primo evento in biblioteca sia anche l’occasione per tornare a collaborare con “Spinelli per tutti”, amico e cantautore abatese di cui abbiamo profonda stima. Chissà che il suo live non apra le porte a future collaborazioni con altri giovani talenti locali. Ci piacerebbe se trovassero in Biblioteca lo spazio per esprimersi e farsi conoscere sul territorio”.
Nel rispetto della normativa anti-Covid, l’evento sarà aperto a un numero limitato di partecipanti.
Sui canali social dell’associazione e sul sito web www.tuttanatastoriasaa.it è possibile riservare il proprio posto compilando un apposito modulo. I partecipanti sono pregati di arrivare in orario e muniti di mascherina.
L’iniziativa sarà realizzata con i finanziamenti che il Comune di Sant’Antonio Abate ha destinato all’associazione per il progetto di affidamento della Biblioteca Comunale.
Per info
Cell.: 3454913330 | Pagina Facebook: Tutta n’ata storia – Associazione e Informazione | Profilo Instagram: @tuttanatastoriasaa | Sito web: www.tuttanatastoriasaa.it | Email: tuttanatastoria.saa@gmail.com
12 Ott, 2020 | In evidenza, News dalle odv
Nuova veste quest’anno per la sesta edizione della zuppa della Bontà targata Progetto Arca: per tutto il mese di ottobre l’evento sbarca online con l’obiettivo di garantire la distribuzione di 10mila pasti caldi alle persone senza dimora durante l’inverno.
Nelle scorse edizioni i volontari della Fondazione sono stati impegnati in molte piazze italiane con la distribuzione di confezioni di zuppa secca a fronte di piccole donazioni necessarie a sostenere il servizio di preparazione e distribuzione di pasti caldi alle persone in difficoltà. Quest’anno, per tutelare la salute e la sicurezza sia dei volontari sia dei cittadini, la zuppa si trasferisce online, continuando a sostenere le persone fragili e senza dimora che in tutta Italia gli operatori e i volontari di Progetto Arca assistono durante i mesi più freddi.
Per tutto il mese di ottobre è possibile aderire alla zuppa della Bontà sul sito:
https://www.retedeldono.it/la-zuppa-della-bonta-2020
A fronte di ogni donazione, sono previste delle “ricompense solidali”, come il “ricettario della bontà” e la partecipazione a uno speciale “food tour” per scoprire dove bere il miglior cappuccino o mangiare la migliore pizza di Milano.
06 Ott, 2020 | In evidenza, News dalle odv
Si terrà domenica 11 ottobre, con inizio alle 10, la “Festa del Rifugio San Francesco”. L’appuntamento è in via Torino, 15 a Castelvolturno (Caserta). L’evento è patrocinato dal CSV Napoli.
Il Rifugio San Francesco è nato molti anni fa dal desiderio di alcuni volontari di offrire un tetto ai tanti cani randagi che personalmente accudivano. Dal 1965, anno della sua fondazione, continua a battersi senza sosta per aiutare gli animali in difficoltà.
Dal 22 gennaio 2015 è gestito dall’Associazione Rifugio del Cane San Francesco onlus costituita da vecchi e nuovi soci convinti che il rispetto e la protezione degli animali rappresentino un valore etico irrinunciabile per una società civile.
È iscritta, n. 103, all’Albo Regionale delle Associazioni per la Protezione degli Animali, istituito presso la Presidenza della Giunta regionale della Campania.
Il Rifugio ospita circa 300 cani. Non ricevendo alcun contributo dalle Istituzioni locali e nazionali si mantiene unicamente grazie al sostegno generoso dei soci, al quotidiano lavoro di tre dipendenti (due dei quali si occupano della pulizia e della distribuzione dei pasti, ed uno della manutenzione della struttura) e all’impegno costante dei volontari.
Tra le varie attività di cui si occupano quotidianamente questi ultimi, vi sono: la socializzazione e il contatto con l’animale, l’educazione del cane all’uso del guinzaglio e della pettorina, la pulizia delle orecchie e il taglio delle unghie, lo spazzolamento e il bagno durante il periodo estivo, l’applicazione di antiparassitari cutanei secondo una tabella prestabilita dal veterinario. Quando le condizioni meteorologiche lo permettono, i volontari si adoperano anche per portare in passeggiata i cani fuori dalle mura del rifugio.
L’obiettivo primario del Rifugio è garantire il benessere del cane, la cui massima realizzazione risiede nell’adozione.
Attualmente dispone di 125 box di varia metratura, costituiti da una zona coperta e chiusa in muratura ed una zona aperta e recintata con reti elettrosaldate, posate su di un muretto in pietra, come previsto dalle normative vigenti. Sono, inoltre, presenti quattordici zone di sgambettamento di varia dimensione per consentire ai nostri ospiti di correre in libertà.
Infine, l’Associazione si adopera per sensibilizzare sui problemi legati al maltrattamento e l’abbandono, operando ovunque vengano lesi i diritti degli animali.