La coprogettazione in pratica: pubblicato il 3° Report di Euricse

Il terzo e conclusivo rapporto sul welfare collaborativo in Italia, a cura di Euricse e con la supervisione scientifica del professor Luca Fazzi, è ora disponibile online. Quest’opera di fondamentale importanza offre una base di conoscenza più ampia sugli strumenti di amministrazione condivisa. Intitolato “Costruire i servizi e gli interventi: la co-progettazione in pratica”, pone un’attenzione particolare sulla co-progettazione come elemento cruciale per il successo delle nuove collaborazioni tra la pubblica amministrazione e il Terzo Settore.

La ricerca di Euricse “Il nuovo welfare collaborativo in Italia: Co-Programmazione e Co-Progettazione come strumenti per l’innovazione del welfare locale”, rappresenta la prima indagine a livello nazionale che approfondisce l’applicazione concreta dell’articolo 55 del Codice del Terzo Settore. Questo articolo ha introdotto gli strumenti giuridici per promuovere una nuova concezione più collaborativa e paritaria dei rapporti tra lo Stato e gli enti del Terzo Settore.

I risultati di questa ricerca sono stati resi disponibili in tre rapporti distinti a cominciare da marzo 2023. Il primo, Il nuovo welfare collaborativo in Italia: Co-Programmazione e Co-Progettazione come strumenti per l’innovazione del welfare locale, ha fornito un quadro dell’evoluzione del welfare locale a livello nazionale, contestualizzando il nuovo welfare collaborativo e offrendo una prima valutazione degli effetti positivi e delle criticità emerse dall’indagine. Il secondo si è concentrato sulle condizioni e i vincoli necessari per abilitare la collaborazione, esaminando le condizioni che la favoriscono. Il terzo ha analizzato le dimensioni operative dei processi collaborativi.

Il terzo studioCostruire i servizi e gli interventi: la co-progettazione in praticamette l’accento sulla co-progettazione come elemento cruciale per il successo delle nuove collaborazioni tra la pubblica amministrazione e il Terzo Settore. Entrando più in dettaglio, il primo capitolo analizza il funzionamento dei tavoli di lavoro, esaminando chi vi partecipa, come lo fa e con quali strumenti, e quali impatti ciò ha sulla soddisfazione e la motivazione dei partecipanti. Il secondo capitolo si focalizza sul processo di trasformazione delle idee in progetti operativi, evidenziando le questioni chiave da considerare, gli apprendimenti e le criticità che possono emergere in questo passaggio cruciale. Nel terzo capitolo, viene approfondita la creazione degli accordi di partenariato come output finale del processo collaborativo. Viene fornita un’analisi dettagliata sulle sfide e opportunità all’interno del contesto del welfare collaborativo nazionale, mettendo in luce le differenze sostanziali tra gli accordi contrattuali della co-progettazione e quelli degli affidamenti tradizionali dei servizi.

Questo terzo rapporto conclude la trilogia di pubblicazioni di Euricse dedicati ai risultati della ricerca sul welfare collaborativo, che fornisce una  base più ampia di conoscenze riguardo agli strumenti di amministrazione condivisa, ed alla loro implementazione pratica sul territorio nazionale.

Fiscalità e Terzo settore, un gruppo di lavoro per l’approvazione Ue

Riproponiamo l’articolo di Lara Esposito per cantiere Terzo settore relativo all’impegno del Governo del Governo per sbloccare la fiscalità annunciato dal direttore generale del Ministero del Lavoro Alessandro Lombardi, intervenuto alla Summer school organizzata da Cesvot e Scuola Sant’Anna – Centro di Ricerca Maria Eletta Martini.

Il tema della fiscalità nel Terzo settore è uno degli snodi fondamentali per la vita di migliaia di enti e per una piena attuazione della riforma. Il tassello mancante rimane quello dell’autorizzazione della Commissione Europea delle previsioni contenute nel codice del Terzo settore. E non a caso l’attenzione del Governo in questo senso è molto alta, tanto da aver attivato uno specifico tavolo di lavoro sul tema. Lo ha spiegato il direttore generale del Terzo Settore e della responsabilità sociale delle imprese del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Alessandro Lombardi giovedì 7 settembre in apertura della terza edizione della Summer School “Orizzonti del Terzo settore. Le prospettive della riforma” organizzata da Cesvot e Scuola Sant’Anna – Centro di Ricerca Maria Eletta Martini a Lucca.

“Il tema fiscale è sempre stato oggetto di riflessioni nella riforma – ha spiegato Lombardi. Già l’estate scorsa, con il decreto Semplificazioni, sono state apportate una serie di modifiche all’impianto fiscale. Questo ha dato un sufficiente livello di certezza e stabilità alle disposizioni fiscali del codice del Terzo settore, permettendo al Ministero di avviare un’interlocuzione con l’Unione Europea, con cui si erano già sviluppati alcuni importanti contatti. Nel confronto, abbiamo preliminarmente messo in evidenza come le disposizioni fiscali siano la conseguenza di un sistema e una concezione del Terzo settore che l’ordinamento italiano ha delineato. A sua volta, la Commissione ha richiesto ulteriori specifiche sulle singole misure fiscali e su come andranno a calarsi sulle attività degli enti. Questi documenti sono ora in fase di perfezionamento”.

Un processo delicato, quindi, su cui c’è grande attenzione. “La centralità del tema fiscale – continua Lombardi – è avvertita in modo particolare da parte del Governo: è stato, infatti, creato su indicazione del viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, un tavolo specifico con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dedicato alla fiscalità e al Terzo settore all’interno del quale uno dei temi principali è proprio la notifica delle disposizioni fiscali alla Commissione Europea. Al tavolo partecipa non solo il viceministro Leo, ma anche le componenti tecniche dei due ministeri, dell’Agenzia delle entrate e alcuni esperti delle rappresentanze del Terzo settore. Una partecipazione plurale di questo processo su cui riponiamo grande fiducia, perché con l’autorizzazione dell’Ue si completa il quadro di attuazione della riforma, e si dà la possibilità alle 22.000 onlus di scegliere definitivamente se entrare o meno nel Runts”. Sempre sulla fiscalità, Lombardi ha anche ricordato l’importanza della legge delega fiscale che prevede anche una serie di modifiche anche all’impianto del Terzo settore.

Registro terzo settore: dall’analisi dei numeri alle novità sulla delega

E se la fiscalità è ancora un sistema da avviare, il registro unico nazionale del Terzo settore è invece già pienamente operativo, contando circa 114mila enti. Come ha ribadito lo stesso direttore generale a Lucca, a questi numeri bisogna aggiungere una parte residuale di organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale che non hanno concluso la verifica post trasmigrazione e circa 22mila Onlus in attesa che si definisca il quadro fiscale per scegliere se entrare o meno nel Runts. Altro dato fondamentale è che da novembre 2021 a oggi ci sono circa 20mila nuovi enti che sono entrati a far parte del Terzo settore con un popolamento significativo di tutte le sezioni, comprese quelle destinate ad accogliere nuove figure, come gli enti filantropici, le reti associative e gli altri enti del Terzo settore. “Una testimonianza di estrema vitalità del contesto sociale e dell’attrattività del Terzo settore”.

Il confronto con le 370mila istituzioni non profit rilevate dall’Istat nel suo censimento, però, non può essere ignorato. “Secondo un’attendibile proiezione, nel Runts potrebbero entrare 150mila enti, ma questo non significa che la riforma debba considerarsi un fallimento, anzi. Bisogna innanzitutto distinguere tra Terzo settore e non profit, a partire dagli enti che non possono entrare strutturalmente nel Runts. È importante ricordare, poi che c’è una buona fetta di Onlus che, per come previsto dall’articolo 4 del dlgs 117/2017, non possono entrare a far parte del Terzo settore”.

Con il Runts, inoltre, si apre tutto il tema dell’analisi dei dati, perché – sempre secondo Lombardi – potrebbero emergere diverse informazioni finora sottotraccia. “Quelli dell’Istat, infatti, si basano su autodichiarazioni da parte degli enti, ma con il Runts anche le rilevazioni potrebbero essere fatte in modo diverso, basti pensare che nella trasmigrazione sono emersi circa 9mila enti che non erano più operativi rispetto ai precedenti registri”.

Ma il registro unico nazionale è soprattutto uno strumento di trasparenza. Anche su questo si è espresso Lombardi, evidenziando il lavoro che si sta facendo per mettere a disposizione di tutti, in modo accessibile, i dati contenuti nel Runts. “Dietro le quinte c’è un continuo lavoro di evoluzione e perfezionamento dello strumento. Abbiamo lavorato molto per migliorare la funzionalità per gli uffici Runts e per gli enti, grazie anche alla dialettica costante con le rappresentanze del Terzo settore, i centri di servizio per il volontariato e gli stessi uffici regionali e provinciali. Questo lavoro sta portando ulteriori affinamenti, come la possibilità di utilizzare lo strumento della delega all’interno del Runts, su cui la discussione è già in fase avanzata. La proposta è stata, infatti, già affrontata ed esaminata nell’ultima riunione del Consiglio nazionale del Terzo settore”.

L’orizzonte finale, però, rimane quello dell’apertura del Runts a un pubblico più vasto, in modo da rendere possibile un facile accesso ai dati presenti nel sistema e, in un’ottica di trasparenza, permettere di fare analisi, studi e ricerca sugli stessi. “Si tratta di un traguardo fondamentale, che permetterà di cambiare anche la percezione dei cittadini sul Terzo settore”, ha concluso il direttore generale. Come più volte ribadito nel suo intervento, infatti, un’analisi dell’impatto della riforma non può che essere a medio-lungo termine: “molti effetti verranno a prodursi o a consolidarsi in una fase successiva e di questo dobbiamo essere consapevoli”.

Ma un effetto è già sotto gli occhi di tutti ed è quello legato alla formazione degli elenchi del 5 per mille. “Abbiamo una situazione diversa rispetto al passato visto che, a parte le Onlus, oggi il presupposto di legittimazione per l’accesso al 5 per mille è il Runts”.

Statuti standard, amministrazione condivisa e Pnrr

Il direttore Lombardi nel suo intervento ha voluto sottolineare anche alcuni importanti passi avanti nel lungo percorso attuativo della riforma, a partire dalla moltiplicazione dei modelli di statuto standard delle reti associative, che al momento sono 16, e “rappresentano un tassello importante per l’uniformità dell’attuazione normativa”.

“Non è da sottovalutare, inoltre, l’intenso lavoro del legislatore regionale. La Toscana ha il merito di aver rotto il ghiaccio perché è stata la prima a legiferare sul Terzo settore, seguita dal Molise e poi dalla Regione Umbria sull’amministrazione condivisa e dell’Emilia Romagna. Ma la riflessione sullo stato di avanzamento dell’impianto normativo passa anche attraverso il protagonismo del Terzo settore nell’attuazione del Pnrr, in particolare nella missione 5. C’è infatti una percentuale significativa di amministratori che ha fatto ricorso all’istituto della co-progettazione per realizzare le attività previste in quella parte del Pnrr. Si tratta di un tema importante, basti pensare anche il Ministero del Lavoro è intervenuto con una nota a giugno scorso sull’attuazione della co-progettazione in rapporto al Codice degli appalti, in particolare sul tema delle spese”.

Infine, il metodo. Come più volte sottolineato nei suoi interventi in questi anni, Lombardi ha ribadito l’importanza della partecipazione al percorso di costruzione della riforma, la quale ha aperto a nuovi approcci. “La riforma ha inevitabilmente favorito la partecipazione ai tavoli istituzionali delle rappresentanze, come il Forum Nazionale del Terzo settore e CSVnet”.

Bandi Regione Campania e Fondazione Con il Sud: CSV Napoli promuove un webinar di approfondimento

Mercoledì 20 settembre, alle ore 14.30, si terrà un incontro di approfondimento online relativo all’ Avviso Pubblico della Regione Campania per la realizzazione di interventi diretti alle persone con disturbo dello spettro autistico e al Bando Socio Sanitario 2023 della Fondazione Con il Sud finalizzato a sostenere interventi a favore dei caregiver che assistono familiari con bisogni di cura elevati.

I consulenti alla progettazione di CSV Napoli illustreranno nel corso del webinar le caratteristiche generali, i requisiti e le modalità di partecipazione ai suddetti avvisi facilitandone la comprensione da parte degli Enti di Terzo settore interessati a presentare proposte progettuali.

Per partecipare all’incontro è necessario iscriversi compilando l’apposito form online. A seguito dell’iscrizione verrà inviato il link per il collegamento al webinar.

Runts: le indicazioni per gli enti che non hanno ricevuto comunicazioni

Riproponiamo l’articolo di Daniele Erler per Cantiere Terzo Settore relativo alle indicazioni per le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale nei confronti delle quali gli uffici regionali e provinciali non hanno emanato nessun provvedimento né avviato interlocuzioni.

Con il 5 novembre scorso si è concluso il termine entro cui gli uffici del registro unico nazionale del Terzo settore (Runts) avrebbero dovuto ultimare le verifiche sulle organizzazioni di volontariato (Odv) e le associazioni di promozione sociale (Aps) sottoposte al procedimento di “trasmigrazione” dai precedenti registri. Per un maggiore approfondimento si rinvia all’articolo “Registro unico nazionale del Terzo settore, entro il 5 novembre le verifiche sulle trasmigrazioni” e al “memo” di Cantiere Terzo Settore relativo al tema.

Ecco un punto sulla situazione degli enti nei cui confronti gli uffici del Runts non abbiano emanato nessun provvedimento o avviato alcuna interlocuzione entro il termine del 5 novembre.

L’iscrizione degli enti a seguito di silenzio assenso per decorrenza dei termini della “trasmigrazione”

Le organizzazioni nei cui confronti i competenti uffici del Runts non abbiano emanato alcun provvedimento espresso di iscrizione o diniego, o comunque formulato alcuna richiesta istruttoria entro il termine menzionato, risultano iscritte al registro unico nella sezione di provenienza tramite il meccanismo del silenzio assenso a partire dal 7 novembre scorso.

La lista degli enti iscritti al registro senza provvedimento per decorrenza dei termini è consultabile nell’apposita sezione del sito del Ministero del Lavoro e nei prossimi giorni sempre sul sito ministeriale verranno pubblicati gli appositi elenchi contenenti le organizzazioni iscritte per decorrenza dei termini della “trasmigrazione”.

Agli enti iscritti per silenzio assenso sarà allo stesso modo inviata una comunicazione che li informerà dell’avvenuta iscrizione: tale comunicazione arriverà però solamente se l’ente ha comunicato al sistema un indirizzo Pec o mail di riferimento valido. Qualora un ente non avesse comunicato nessun indirizzo di posta elettronica, potrà vedere la propria iscrizione al Runts a seguito della pubblicazione degli elenchi sul sito menzionati in precedenza.

Fino a che un ente non riceve la comunicazione o non viene pubblicato l’elenco in cui è iscritto, esso mantiene la qualifica di Odv o Aps (anche ai fini, ad esempio, di accesso ai contributi e in generale alle diverse misure agevolative previste a favore degli enti del Terzo settore).

Il consiglio è comunque quello di monitorare costantemente l’indirizzo di posta elettronica o la Pec comunicata al sistema, il sito istituzionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e quello del registro unico nazionale del Terzo settore.

Il deposito degli atti e l’aggiornamento delle informazioni per gli enti “trasmigrati” a seguito di silenzio assenso

Gli enti dovranno accedere al portale telematico, procedere a depositare alcuni documenti e completare le informazioni presenti in esso.

Con la nota n. 5941 del 5 aprile 2022 il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha stabilito che le Odv e le Aps coinvolte nella “trasmigrazione” debbano effettuare comunque il deposito del bilancio di esercizio 2021 (che, si ricorda, per tali organizzazioni deve essere redatto in conformità ai nuovi schemi di bilancio contenuti nel decreto ministeriale n. 39 del 5 marzo 2020).

Devono inoltre essere depositati:

  • rendiconti delle raccolte pubbliche occasionali di fondi, qualora esse siano state svolte nel corso del 2021 (allegandoli al bilancio di esercizio);
  • il bilancio sociale 2021 per gli enti obbligati alla redazione di tale documento (l’obbligo vi è per gli enti del Terzo settore che nell’esercizio precedente abbiano avuto entrate superiori ad 1 milione di euro). Si ricorda che, indipendentemente dall’iscrizione al Runts, l’ente doveva pubblicare il bilancio sociale sul proprio sito internet (o, se esso ne è sprovvisto, su quello della rete associativa cui esso aderisce) entro il 30 giugno 2022.

Gli stessi enti devono poi completare le informazioni presenti sul Runts e che gli uffici del registro unico non hanno inserito.

La circolare n. 9 del 21 aprile 2022 ha precisato che si tratta nello specifico:

  • dei dati sui titolari di cariche sociali (amministratori ed eventuali componenti dell’organo di controllo) e dei relativi poteri: ciò consentirà, tra l’altro, a tali soggetti di accedere alla piattaforma ed effettuare, per conto dell’ente, il deposito degli atti o l’aggiornamento delle informazioni da quel momento in avanti;
  • di indicare le eventuali sedi secondarie (si ricorda che non costituiscono sedi secondarie dell’ente le sedi legali delle proprie articolazioni autonome o quelle degli enti ad esso affiliati);
  • di aggiornare l’elenco degli enti aderenti (per gli enti di secondo livello);
  • di inserire l’affiliazione ad un ente, anche se questo non sia ancora qualificabile come rete associativa.

I depositi e gli aggiornamenti appena elencati devono essere effettuati, in base ai due documenti di prassi ministeriale menzionati, entro 90 giorni dalla data di pubblicazione sul sito ministeriale degli elenchi degli enti iscritti per silenzio assenso. È importante sottolineare come i 90 giorni non partano dalla data del 7 novembre 2022 (che rappresenta comunque la data di iscrizione dell’ente al Runts a seguito di silenzio assenso per decorrenza dei termini della “trasmigrazione”) ma dalla data di pubblicazione degli elenchi sul sito del Ministero.

Qualora gli enti menzionati non depositino i bilanci o non completino le informazioni elencate nei 90 giorni, gli uffici competenti del Runts potranno avviare la procedura prevista dall’art. 48, c. 4 del codice del Terzo settore, la quale prevede l’assegnazione all’ente di un nuovo termine perentorio per il deposito o l’aggiornamento delle informazioni e, in caso di ulteriore mancato adempimento, la cancellazione dal registro unico.

Una volta abilitati ad accedere alla piattaforma, gli enti potranno inoltre manifestare l’intenzione di accedere al 5 per mille, formulando sul portale la specifica richiesta. Per approfondire il tema dell’accesso al 5 per mille per gli enti in “trasmigrazione” si rinvia all’articolo “5 per mille 2022: dalla scadenza del 30 settembre alle indicazioni per gli enti in trasmigrazione al registro unico”.

Nella tabella sottostante sono riepilogati i menzionati obblighi di deposito e aggiornamento per le Odv e le Aps iscritte al Runts per silenzio assenso per scadenza del termine previsto per la “trasmigrazione”.

ADEMPIMENTI PER ODV E APS ISCRITTE AL RUNTS AL TERMINE DELLA “TRASMIGRAZIONE”
E QUINDI PER SILENZIO ASSENSO
Tipo di adempimento Enti obbligati Termine
Deposito del bilancio di esercizio 2021 Tutte le Odv e le Aps Entro 90 giorni dalla pubblicazione degli elenchi sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Deposito dei rendiconti delle raccolte pubbliche di fondi Le Odv e le Aps che hanno effettuato raccolte pubbliche occasionali di fondi nel corso del 2021 Entro 90 giorni dalla pubblicazione degli elenchi sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Deposito del bilancio sociale Le Odv e le Aps che hanno avuto entrate per più di 1 milione di euro l’anno precedente Entro 90 giorni dalla pubblicazione degli elenchi sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Aggiornamento dei dati dei titolari di cariche sociali e dei relativi poteri Tutte le Odv e le Aps Entro 90 giorni dalla pubblicazione degli elenchi sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Indicazione di eventuali sedi secondarie Le Odv e le Aps che, oltre alla sede legale, hanno anche sedi secondarie Entro 90 giorni dalla pubblicazione degli elenchi sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Aggiornamento dell’elenco degli enti aderenti Le Odv e le Aps di secondo livello (che hanno come associati altri enti) Entro 90 giorni dalla pubblicazione degli elenchi sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Inserimento dell’affiliazione ad una rete associativa, anche se questa non sia ancora qualificabile come tale Le Odv e le Aps affiliate ad una rete associativa Entro 90 giorni dalla pubblicazione degli elenchi sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Come accedere e come operare nel Runts

Per poter fare accesso alla piattaforma del registro unico nazionale del Terzo settore e di conseguenza interagire con gli uffici competenti, le organizzazioni devono necessariamente dotarsi di alcuni strumenti digitali di comunicazione:

  • la posta elettronica certificata (Pec) dell’ente (non di uno dei suoi membri né di un professionista collegato all’organizzazione);
  • lo Spid (sistema pubblico di identità digitale) o carta d’identità elettronica (Ciepersonali del legale rappresentante;
  • la firma digitale (in modalità CAdES) anch’essa personale del legale rappresentante.

Per comprendere come depositare gli atti ed aggiornare le informazioni menzionate nel paragrafo precedente, si rinvia all’apposita sezione del sito di Cantiere terzo Settore dove è possibile consultare guide, approfondimenti e video per facilitare l’accesso e le procedure nella piattaforma del Runts.

Nel caso vi siano difficoltà nell’accesso alla piattaforma o richieste di approfondimento di alcune questioni, si consiglia di contattare l’ufficio del Runts territorialmente competente.

Scarica il memo con tutti gli adempimenti a questo link.

Come gestire i volontari negli enti del Terzo settore. Due webinar per illustrare le novità introdotte dalla Riforma

La gestione dei volontari negli enti del Terzo settore (Ets) alla luce della riforma prevede una serie di novità rispetto alle precedenti normative di riferimento, in particolare la legge n. 266 del 1991. Il nuovo impianto giuridico, infatti, ne riconosce il valore e il ruolo, come uno degli elementi caratterizzanti dell’intero sistema. Rispetto al passato, il codice si riferisce esplicitamente alla persona che fa volontariato, non più alla sola attività, e sottolinea che può donare la sua opera anche negli enti del Terzo settore, senza ricevere alcun tipo di retribuzione da parte dall’ente ammettendo solo rimborsi spese effettivamente sostenute e documentate. Previsti anche una serie di obblighi per gli Ets – come nel caso del registro per i volontari non occasionali – e l’assicurazione, ma anche regole precise nel rapporto con il personale retribuito. Alcune prescrizioni, quindi, ma anche misure per la promozione della cultura del volontariato come il riconoscimento delle competenze sviluppate facendo volontariato.

Per chiarire modalità e procedure utili alle organizzazioni, Forum Nazionale del Terzo Settore e CSVnet, attraverso il progetto di comunicazione Cantiere terzo settore gestito dalle due reti nazionali, avviano un momento di confronto e di formazione sul tema.

L’11 e il 18 luglio, dalle ore 17.30 alle 19.00, sono in programma due webinar su “Come gestire i volontari negli enti del Terzo settore”. I due incontri si svolgeranno on-line, attraverso la piattaforma zoom e saranno diffusi anche sui canali facebook di Cantiere terzo settore e rilanciati su CSVnet e Forum Nazionale Terzo Settore.

L’11 luglio: “La figura del volontario: inquadramento, tipologia, compatibilità, riconoscimento delle competenze” con gli interventi di Luca Gori, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – Centro di ricerca Maria Eletta Martini, su “Volontariato e attività volontaria nell’art.17 del codice del Terzo settore”, Mario Moiso presidente dell’organo controllo di Anpas nazionale su “Volontariato e concorrenza sleale: la gestione nelle cooperative sociali e imprese sociali”, Francesca Colecchia di Arsea srl su “La differenza tra volontari continuativi e occasionali” e Mauro Giannelli del Forum Nazionale del Terzo Settore su “Il riconoscimento delle competenze maturate nell’attività di volontariato”.

Il 18 luglio il secondo appuntamento: “Dal registro all’assicurazione: gli adempimenti per la gestione dei volontari”. Interverranno Elena D’Alessandro di CSVnet su “Rimborsi spese ed eventuale regolamento in autocertificazione: modalità di approvazione e contenuti”, Francesca Colecchia di Arsea srl su “Registro volontari cartaceo e telematico e gestione dei volontari occasionali” e Mario Moiso presidente dell’organo controllo di Anpas nazionale su “L’assicurazione dei volontari: come attivarla e quali rischi copre”.

Per partecipare agli incontri…clicca qui

Si invita ad inviare i propri quesiti e casi specifici all’indirizzo email info@cantiereterzosettore.it entro il 31 luglio 2022. L’obiettivo è raccogliere le sollecitazioni pervenute dagli enti e di creare una serie di utili faq sul sito di Cantiere terzo settore, CSVnet e Forum Nazionale del Terzo Settore.

La privacy negli ETS: webinar di approfondimento per orientarsi nell’applicazione del GDPR

Si terrà Giovedi 7 luglio p.v.  alle ore 16.30  il webinar La privacy negli ETS organizzato da CSV Napoli per accompagnare i volontari delle associazioni nell’applicazione del GDPR (Regolamento UE 2016/679) e informarli sui relativi obblighi di trasparenza, pubblicità e protezione dati. La norma, infatti, riguarda tutte le organizzazioni che conservano dati personali di ogni tipo, inclusi quelli di dipendenti, volontari, utenti di servizi, membri, sostenitori e donatori.

L’iniziativa sarà anche occasione per presentare la nuova pubblicazione della collana nerosunbianco intitolata La privacy negli ETS: guida pratica per orientarsi nell’applicazione del GDPR, uno strumento realizzato per rendere comprensibili e facilmente applicabili le norme contenute nel Regolamento Europeo, al fine di aiutare le associazioni a strutturare un corretto sistema di gestione dei dati personali.

Per partecipare al webinar è necessario iscriversi attraverso l’apposito form disponibile nell’area riservata del sito csvnapoli.it.

A seguito della richiesta di partecipazione, sarà inviato il link per accedere al seminario che si terrà online su piattaforma GoToMeeting.

Scarica la locandina