“Conto termico 3.0”, ecco la consultazione per estendere il beneficio al Terzo settore. C’è tempo fino al 10 maggio

Riproponiamo l’articolo di Lara Esposito per Cantiere Terzo Settore relativo all’iniziativa del Mase che ha l’obiettivo di allargare la platea dei beneficiari al sostegno per interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni

Il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica (Mase) dal 2012 ha messo a disposizione con il dm “Conto termico” una dotazione annua di 900 milioni di euro per finanziare in conto capitale fino al 65% interventi di sostituzione efficiente degli impianti di climatizzazione invernale, l’installazione di collettori solari per la produzione dell’acqua calda sanitaria e, limitatamente alla Pa, anche interventi di riqualificazione energetica profonda degli edifici, dalla semplice sostituzione di infissi fino alla demolizione e ricostruzione efficiente degli immobili stessi. L’intervento è reso possibile dal Gestore dei Servizi Energetici – Gse S.p.A., società del Mef.

Il beneficio, per ora riservato alle pubbliche amministrazioni, potrebbe essere esteso con una revisione del decreto anche agli enti del Terzo settore (Ets) per interventi su edifici quali strutture pubbliche e private utilizzate a fini sociali, impianti sportivi, etc.

Per farlo, ha avviato lo scorso 28 marzo una consultazione pubblica sul testo del decreto “Conto Termico 3.0” sul sito del Mase per aggiornare il decreto stesso che si concluderà il prossimo 10 maggio. Le parti interessate possono inviare osservazioni all’indirizzo di posta elettronica pec cee@pec.mite.gov.it utilizzando il Modulo di adesione alla consultazione allegato e indicando come oggetto della e-mail “Consultazione DM Conto termico “.

Ecco il link al documento di consultazione pubblica dm Conto Termico e quello alla brochure che sintetizza il funzionamento del meccanismo ad oggi.

VolCamp 2024: graduatoria delle proposte ammesse

Si comunica la graduatoria definitiva con gli esiti della valutazione delle proposte presentate a valere con la Manifestazione di interesse VolCamp 2024– Campi residenziali di orientamento e formazione al volontariato, l’iniziativa di CSV Napoli per promuovere l’impegno civico e facilitare lo sviluppo di una cultura della solidarietà attraverso l’orientamento al volontariato, opportunità formative ed esperienziali per i giovani che vogliono avvicinarsi al mondo del volontariato.

Le organizzazioni che hanno presentato proposte valutate idonee al sostegno di CSV Napoli saranno convocate a breve (mezzo mail) per la firma della convenzione e la consegna della documentazione necessaria all’avvio delle attività.

I responsabili del progetto, referenti per l’organizzazione del campo, dovranno rendersi disponibili ad una fase di co-progettazione e condivisione degli obiettivi e degli strumenti di monitoraggio, gestione e rendicontazione.

Per tutte le altre attività si fa riferimento alla Manifestazione di interesse

Clicca qui per consultare la graduatoria

Come coinvolgere nuovi volontari? Ecco il corso di Peopleraising. Iscrizioni aperte per tutti gli ETS della Campania

Un nuovo percorso di consulenza collettiva promosso dal CSV ASSO.VO.CE. ETS in collaborazione con CSV Napoli e CSV Sodalis, pensato per afforzare le competenze dei volontari nel processo di reperimento di risorse funzionali a garantire la sostenibilità nel tempo delle azioni di volontariato.

A partire dal 3 maggio, il Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Caserta, promuove il percorso di consulenza collettiva “Come coinvolgere nuovi volontari? Il Peopleraising e i suoi strumenti”.

Il percorso prevede 8 incontri online, articolati in 3 incontri in-formativi e 5 laboratori collettivi, e consentirà ai partecipanti di acquisire gli strumenti necessari per attivare campagne di peopleraising.

Nello specifico il percorso consentirà di rafforzare la capacità degli ETS che parteciperanno nel:

  1. osservarsi, mettersi in discussione, valorizzare i propri obiettivi (strategici e operativi)
  2. fare sintesi sul bisogno e individuare quali azioni potrebbe costruire l’ETS grazie al supporto di nuovi volontari
  3. accogliere nuove risorse volontarie e destinarle ad un impiego di tempo che sia di qualità e in grado di restituire valore al volontariato
  4. definire il tempo da dedicare al peopleraising e alla sua pianificazione.
  5. comunicare, scegliendo immagini e parole “giuste”.

Calendario degli incontri:

  • Venerdì 3, 10 e 17 maggio dalle ore 15:45 alle ore 17:45
    Incontri in-formativi per acquisire nuove conoscenze, utili per il reclutamento di nuovi volontari, e per la gestione, la pianificazione del tempo donato all’ente da risorse volontarie)
  • Giovedì 23 e 30 maggio, e 6, 13 e 20 giugno con orari da concordare con gli ETS partecipanti
    Incontri laboratoriali di consulenza collettiva a supporto della realizzazione di campagne o azioni di Peopleraising

Il CSV Caserta, sulla base di un bisogno comunemente riscontrato anche dagli altri CSV della Campania e della collaborazione tra Centri, intende estendere l’attività anche ai volontari operativi nelle altre province campane nel rispetto dei principi di universalità, integrazione ed economicità dei servizi offerti.

La partecipazione al corso è gratuita. Per iscriversi, i volontari dovranno registrarsi o accedere con il proprio account personale (accesso come “Persona”) all’Area Riservata my.csvassovoce.it Per maggiori informazioni sulla registrazione a my.csvassovoce.it è possibile consultare la guida disponibile a questo link.

Per maggiori informazioni è possibile contattare la sede centrale o gli sportelli territoriali del CSV ASSO.VO.CE. ETS

Bilanci degli enti del Terzo settore: quali sono gli errori più ricorrenti?

Riproponiamo l’articolo di Walter Chiapussi per Cantiere Terzo Settore relativo agli errori più comuni nella redazione dei rendiconti economici delle attività svolte

In questi mesi gli enti del Terzo Settore (Ets) sono alle prese con la redazione dei bilanci relativi all’esercizio 2023, il terzo esercizio di operatività degli schemi di bilancio approvati con dm 5 marzo 2020. I primi due esercizi, corrispondenti all’anno 2021 e 2022, si sono rivelati un banco di prova complesso e di non semplice compimento a causa dell’introduzione delle nuove disposizioni, che hanno introdotto regole e schemi, a differenza del passato, quando gli enti redigevano bilanci secondo i propri usi e la loro prassi.

Mentre per l’esercizio 2021 i criteri sono stati applicati in modo piuttosto flessibile, proprio per la novità di introduzione dei modelli, l’esercizio 2022 ha rilevato diverse tipologie di errori che gli uffici del registro unico nazionale del Terzo settore (Runts) hanno evidenziato anche attraverso il procedimento di respingimento del deposito.

L’analisi delle casistiche ha evidenziato 5 tipologie di errori ricorrenti.

Bilancio o rendiconto per cassa

L’articolo 13 del dlgs 117/2017 prevede che gli Ets debbano redigere il bilancio di esercizio formato dallo stato patrimoniale, dal rendiconto gestionale e dalla relazione di missione, introducendo in deroga la redazione nella forma del rendiconto per cassa qualora l’ente rilevi entrate inferiori a 220.000 euro. I molti Ets che possono godere della deroga hanno quindi la possibilità di poter ottemperare all’obbligo di redazione con il rendiconto di cassa, una forma più agevole di gestione contabile e redazionale.

Errore ricorrente

Alcuni Ets hanno interpretato la norma in deroga in modo piuttosto estensivo, allegando al rendiconto per cassa una breve relazione sulla stregua della relazione di missione. Tuttavia, questo non è consentito dalla normativa, che è vero consente la redazione di un rendiconto di cassa in luogo del bilancio, ma lo stesso deve essere comunque redatto sul modello ministeriale previsto dal dm 5 marzo 2020 senza interpretazioni estensive o modificative del formato, per cui se l’Ets può avvalersi della deroga deve seguire le regole previste dal rendiconto per cassa senza aggiunte e/o modificazioni non previste dalla normativa.

Colonna T e colonna T-1

Lo schema di rendiconto gestionale per chi redige il bilancio e di rendiconto per cassa per chi ha la facoltà di poter adottare la norma in deroga, prevede due colonne denominate T e T-1. La previsione discende dalla maggiore richiesta di trasparenza che permea la riforma del Terzo settore in modo che gli stakeholder, sia interni che esterni, possano valutare in confronto due esercizi consecutivi dell’ente.

La colonna T riporta le risultanze dell’esercizio appena concluso (nel nostro caso l’esercizio 2023) e la colonna T-1 riporta le risultanze dell’esercizio precedente (nel caso in oggetto l’esercizio 2022), dati che devono essere riportati esattamente come nel bilancio 2022 depositato al Runts senza riclassificazioni successive per evitare incongruenze con il bilancio precedentemente depositato.

Errore ricorrente

Gli uffici si sono trovati di fronte a due tipologie di errori, il primo ha riguardato l’omessa compilazione della colonna T-1 a fronte di un bilancio depositato nell’anno 2022; il secondo ha rilevato come alcuni enti hanno riportato nella colonna T-1 le risultanze dell’esercizio 2022 ma con le voci dislocate in modo diverso rispetto al bilancio dell’esercizio 2022 già depositato al Runts.

Attività diverse

Conosciamo le attività diverse, introdotte dall’articolo 6 del dlgs 117/2017 come quelle attività che finanziano le attività di interesse generale e collettivo, ma che ne devono essere secondarie e strumentali, secondo il regolamento introdotto dal decreto 19 maggio 2021, n. 107.

La strumentalità ma soprattutto la secondarietà è definita con l’applicazione di due criteri alternativi, il primo prevede che i ricavi delle attività diverse non superino il 30% del totale delle entrate, il secondo che i ricavi delle attività diverse non possano coprire più del 66% dei costi (ricomprendendo nella definizione di costi anche gli oneri figurativi). La scelta di applicazione del criterio deve essere effettuata dall’organo di amministrazione (nella maggior parte dei casi definito consiglio direttivo) e ne deve essere data indicazione in bilancio o nel rendiconto di cassa.

Errore ricorrente

Molti bilanci in cui è compilata la sezione “attività diverse”, risultano mancanti dell’indicazione della scelta effettuata dall’organo di amministrazione e dell’estensione del calcolo che comprovi la secondarietà delle attività diverse. Tale indicazione deve essere riportata nella relazione di missione per gli Ets che redigono il bilancio e in calce al rendiconto per cassa per gli Ets che possono avvalersi della deroga.

Bilanci relativi alla raccolta fondi

La sezione C del rendiconto gestionale ovvero del rendiconto di cassa evidenzia le attività di raccolta fondi attuate da un ente del Terzo settore come previsto dall’articolo 7 del dlgs 117/2017.

L’articolo 87, comma 6 del dlgs 117/2017 ha previsto per gli Ets che effettuino raccolte pubbliche occasionali di fondi, l’obbligo di inserire nel bilancio, ovvero nel rendiconto per cassa, uno o più rendiconti specifici per ogni singola raccolta pubblica di fondi, utilizzando il modello delineato dalle Linee guida ministeriali (recate dal decreto 9 giugno 2022 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali).

Quindi, qualora la sezione C2 del rendiconto gestionale (“proventi da raccolte fondi occasionali”) ovvero del rendiconto per cassa (“entrate da raccolte fondi occasionali”), risulti movimentata, è obbligatorio allegare i bilanci delle singole raccolte pubbliche occasionali di fondi con specifiche modalità; per chi redigerà il bilancio tali schemi dovranno essere inseriti nella relazione di missione, per chi si potrà avvalere della deroga dovrà allegare i bilanci delle singole raccolte fondi in calce al rendiconto per cassa.

Errore ricorrente

Nei bilanci depositati a fronte della compilazione delle menzionate voci della sezione C del rendiconto gestionale ovvero del rendiconto di cassa, non sono stati allegati i bilanci delle singole raccolte pubbliche occasionali di fondi.

Oneri figurativi

Gli oneri figurativi sono originati da gratuità di terzi a favore dell’Ets e quindi non generano un relativo movimento contabile che consenta la loro iscrizione negli schemi del bilancio ovvero del rendiconto per cassa. Si tratta di dati facoltativi ma di alto valore perché sono generati dall’attività dei volontari a favore dell’ente e dalle erogazioni liberali in natura che l’Ets ha ricevuto, si tratta di informazioni molto rilevanti per evidenziare la capacità dell’ente di attrarre aiuti diversi dal denaro.

L’Ets che volesse valorizzare gli oneri figurativi, oltre ad inserirli nella sezione specifica del rendiconto gestionale ovvero di rendiconto per cassa, deve darne descrizione nella relazione di missione nel caso di redazione del bilancio ovvero in calce al rendiconto per cassa.

Errore ricorrente

In questa fattispecie ci si è trovati di fronte ad una casistica di errori più variegata che può essere ricondotta a tre tipologie:

  • nel bilancio ovvero in calce al rendiconto per cassa non sono stati riportati i criteri e i calcoli con sui sono stati conteggiati gli oneri figurativi;
  • le erogazioni liberali in natura sono stimate in modo “teorico” senza l’applicazione delle previsioni introdotte dal decreto interministeriale del 28 novembre 2019 relativo alle “Erogazioni liberali in natura a favore degli Enti del Terzo Settore”;
  • la valorizzazione dell’attività dei volontari è stata stimata in modo difforme da quanto previsto dal dm 5 marzo 2020 “attraverso l’applicazione, alle ore di attività di volontariato effettivamente prestate, della retribuzione oraria lorda prevista per la corrispondente qualifica dai contratti collettivi di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81”.

Per concludere, l’analisi degli errori nella redazione dei bilanci ha dimostrato che questi errori possono essere ancora imputati al breve periodo di tempo trascorso dall’introduzione delle nuove regole che gli enti stanno imparando gradualmente ad applicare. L’incremento della familiarità con schemi e regole consentirà agli enti di redigere bilanci migliori sia da un punto di vista formale ma soprattutto in grado di comunicare, anche attraverso i numeri, la capacità dell’ente e il valore delle attività svolte.

Leggi anche il vademecum “Il rendiconto per cassa degli enti del Terzo settore” 

Scarica la “Check-list per evitare gli errori più frequenti nella redazione del rendiconto per cassa degli enti del Terzo settore di piccole dimensioni (Mod. d)” in versione grafica

Scarica la “Check-list per evitare gli errori più frequenti nella redazione del rendiconto per cassa degli enti del Terzo settore di piccole dimensioni (Mod. d)” in stampabile

Siglato l’accordo quadro tra AISM e CSVnet

L’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) APS e CSVnet – Associazione dei Centri di Servizio per il Volontariato (Csv) hanno siglato un importante accordo quadro volto a promuovere il volontariato e le reti locali di terzo settore e sostenere l’inclusione e la partecipazione sociale delle persone con sclerosi multipla, con neuromielite ottica (NMOSD) e MOGAD e patologie correlate.

L’AISM, attiva da oltre 55 anni sull’intero territorio nazionale, si impegna costantemente nella promozione, qualificazione e erogazione di servizi sanitari, sociali e sociosanitari, nonché nella rappresentanza e affermazione dei diritti delle persone con sclerosi multipla e patologie correlate. In questo contesto, l’AISM ha sviluppato un’importante rete associativa articolata in 98 Sezioni Provinciali e 16 Sedi Regionali, con l’aiuto di circa 14 mila volontari, il 97% delle persone attive nell’Associazione, con l’obiettivo di garantire supporto e sostegno a chiunque sia coinvolto dalla malattia.

Un lavoro capillare su tutto il territorio nazionale che caratterizza anche il sistema dei Csv. Con oltre 300 punti di servizio i 49 Csv sono presenti in tutte le regioni italiane per promuovere il volontariato. Ogni anno sono circa 50mila le organizzazioni sostenute, insieme a 1600 tra enti pubblici e altri soggetti e 135mila cittadini, raggiunti dalle attività.

L’accordo quadro appena firmato dalle due associazioni prevede la collaborazione su diversi ambiti di intervento, tra cui il contributo al funzionamento e allo sviluppo delle reti associative, la promozione del volontariato, la sensibilizzazione e l’informazione su temi di interesse generale, la formazione di volontari e quadri associativi, la partecipazione a programmi e progetti di territorio, la ricerca sociale e ulteriori linee di attività da sviluppare in un quadro di collaborazione strategica e di valorizzazione del terzo settore italiano.

La partnership tra AISM e CSVnet mira a valorizzare le risorse e le competenze di entrambe le organizzazioni, promuovendo iniziative concrete e progetti condivisi per migliorare la qualità della vita delle persone coinvolte.

“Con questo accordo ci impegniamo a potenziare il volontariato, rafforzare il nostro ruolo attivo nelle reti territoriali, e ad aumentare la consapevolezza sulla SM, contribuendo così al benessere delle persone con sclerosi multipla e delle loro famiglie, e più in generale delle persone con gravi patologie e con disabilità. Siamo certi che insieme potremo raggiungere importanti traguardi”, dichiara il Presidente Nazionale di AISM, Francesco Vacca.

Anche la Presidente Nazionale CSVnet, Chiara Tommasini, ha espresso soddisfazione per questa partnership: “L’accordo con Aism formalizza una collaborazione nazionale che è la sintesi perfetta di anni e anni di partecipazione preziosa della rete AISM a livello territoriale nei singoli Csv. Ci auguriamo di crescere insieme, giorno dopo giorno, sul territorio nazionale, al fine di potenziare la presenza del volontariato e lo sviluppo di progetti legati alla tutela del diritto alla salute e che possano contribuire al miglioramento della qualità della vita di tutti, anche nei contesti più difficili”.

L’accordo quadro tra AISM e CSVnet è un passo importante verso la costruzione di una comunità più solidale e inclusiva, a livello nazionale e di singoli territori, attraverso la diffusione della cultura e della pratica del volontariato e la realizzazione di programmi e iniziative rivolte allo sviluppo del bene comune.