Raccolta fondi: al via la nuova indagine IID sulla propensione al dono in Italia

L’Istituto Italiano della Donazione ha lanciato la XXII edizione dell’indagine sull’andamento delle Raccolte Fondi: le Organizzazioni Non Profit sono invitate a partecipare entro il 22 luglio 2024 compilando il questionario che IID propone per indagare l’attuale andamento delle raccolte fondi.

La XXII edizione dell’Indagine IID sull’andamento della Raccolta fondi è inserita nel progetto più ampio dell’Osservatorio sul Dono (qui il Report 2023) che, in occasione del Giorno del Dono di ogni anno, si pone l’obiettivo di tracciare le tendenze sulla propensione al dono degli italiani.

Contribuiranno al Report 2024 dell’Osservatorio sul dono anche ASSIF, BVA Doxa, Caritas Italiana, Fidas, Istat, Osservatorio di Pavia, Scuola di Fundraising di Roma, WaldenLab. Enti patrocinanti: Centro Nazionale Sangue, Centro Nazionale Trapianti, CMW e Euconsult Italia.

Dalle risposte al questionario verrà elaborata la consueta ricerca che da oltre 10 anni restituisce al non profit stesso tutte le tendenze rispetto alle dinamiche delle raccolte fondi.

I dati trattati dal questionario, la cui compilazione richiede non più di 10 minuti, verranno analizzati in forma aggregata ed anonima nel rispetto del GDPR, Regolamento Generale sulla protezione dei dati 2016/679. I risultati del questionario saranno resi noti il prima possibile e inviati a tutti coloro che avranno partecipato.

COMPILA IL QUESTIONARIO CLICCANDO QUI

Per tutti gli aggiornamenti via social: #OsservatorioDono.

L’Istituto Italiano della Donazione invita tutti gli enti non profit interessati e che parteciperanno al questionario ad iscriversi anche al Giorno del Dono sulla piattaforma dedicata.

“Volontariato, scuola e beni comuni”, l’evento di CSV Napoli il 30 e 31 maggio

Si terrà il 30 e 31 maggio nel Complesso di Monte Sant’Angelo – Università degli Studi di Napoli Federico II (Via Vicinale Cupa Cintia, 26 – Napoli) l’evento promosso da CSV Napoli – Centro di Servizio per il Volontariato della città metropolitana di Napoli denominato “Volontariato, scuola e beni comuni”.

Due giorni tesi a incoraggiare e promuovere l’agire volontario e l’interazione per il bene comune, sensibilizzando alla sostenibilità, solidarietà e responsabilità condivisa, con l’obiettivo di promuovere la crescita e la coesione sociale nelle comunità, con una particolare attenzione alle nuove generazioni.

L’iniziativa, che si inserisce nelle celebrazioni per il ventennale dei CSV della Campania, mira a sensibilizzare sull’importanza dei Beni comuni e ospiterà la partecipazione di circa 1200 studenti delle scuole dell’area metropolitana, partecipanti ai progetti di CSV Napoli: “Scuola e Volontariato”, “Giovani Redattori” e “Le uChronicles E-vol”. I tre progetti sono realizzati con la preziosa collaborazione degli Enti di Terzo settore impegnati in attività di volontariato, alcuni dei quali saranno presenti alla manifestazione nell’Agorà a loro riservata.

Si parte alle 9,30 con i saluti istituzionali di Nicola Caprio, Presidente di CSV Napoli, di Matteo Lorito, Rettore della Federico II, di Domenico Credendino, Presidente OTC Campania-Molise; di Alessandro Seminati, Direttore CSVnet; di Francesca Amadori, Coordinatrice Scuola e Volontariato di CSVnet; di Filomena Petrone, Ufficio Scolastico Regionale per la Campania e di diversi esponenti del mondo della politica.

Sia il 30 che il 31 maggio, dalle 9,30, si terrà l’evento conclusivo del progetto “Scuola e Volontariato” che prevede la proiezione dei video degli studenti e l’animazione a cura di Francesco Mastandrea, Gaetano Gaudiero, Daniele Ciniglio, Maria Bolignano.

“Scuola e Volontariato” è il progetto che avvicina i giovani ai temi della solidarietà sociale, intervenendo presso gli istituti scolastici e con attività esperenziali presso le associazioni di volontariato. Obiettivo prioritario è quello di sensibilizzare maggiormente i giovani al tema del volontariato, incentivando la loro disponibilità ad entrare in contatto ed impegnarsi in associazioni. Per l’occasione gli studenti si confronteranno sui Beni comuni con Renato Briganti, docente di Diritto pubblico all’Università Federico II

Il 30 maggio, con inizio alle 14,30, si terrà il corso di formazione professionale per giornalisti dal titolo “Il linguaggio della comunicazione sociale” (è possibile iscriversi dalla piattaforma dedicata www.formazionegiornalisti.it) con i saluti istituzionali di Nicola Caprio (Presidente CSV Napoli), Carola Barbato (Presidente Corecom Campania), Ottavio Lucarelli (Presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania) e le relazioni dei giornalisti ed esperti di comunicazione sociale Stefano Trasatti e Giulio Sensi.

Il 31 maggio focus su “Le uChronicles E-vol”, il nuovo progetto di apprendimento collaborativo territoriale. Si tratta di un’iniziativa di valorizzazione della cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva che sta coinvolgendo le scuole e gli ETS dell’area metropolitana di Napoli in un percorso formativo e laboratoriale, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di un ecosistema di apprendimento collaborativo territoriale.

Nel corso dei due giorni, spazio alle web radio protagoniste del progetto “Giovani Redattori”, il percorso educativo-laboratoriale promosso da CSV Napoli che attraverso l’utilizzo della tecnologia digitale intende favorire la partecipazione dei giovani alla comunicazione sociale e la trasmissione di saperi per la crescita individuale.

Scarica la locandina

Chiusura uffici CSV Napoli

Informiamo i nostri utenti che nei giorni 30 e 31 maggio 2024 gli uffici della sede centrale e gli sportelli territoriali resteranno chiusi.

Tutti gli operatori saranno impegnati nell’evento “VOLONTARIATO, SCUOLA E BENI COMUNI” che si terrà all’Università Federico II, nel Complesso di Monte Sant’Angelo a Napoli.

Le attività riprenderanno regolarmente lunedì 3 giugno.

Prima persona plurale. Online il numero di maggio di Comunicare il Sociale

Fiducia, cooperazione e reciprocità sono i valori che le persone devono essere capaci di attivare per costruire una relazione del noi.
Prima persona plurale è il titolo della copertina dell’ultimo numero di Comunicare il Sociale. Articoli, interviste, inchieste, editoriali dedicati al volontariato e al Terzo settore.
Comunicare il Sociale è disponibile in versione sfogliabile
al seguente link
Qui, invece, la versione in pdf

Iva e Terzo settore: come scegliere tra il regime forfettario e quello della 398

Riproponiamo l’articolo di CHIARA BORGHISANI per Cantiere Terzo Settore relativo al regime fiscale per gli Enti di Terzo settore

Come illustrato nel precedente contributo, “Iva e Terzo settore, cosa cambia dal 1° gennaio 2025”, il decreto legge n. 146 del 2021 ha introdotto una serie di fondamentali modifiche all’art. 4 del  “Decreto Iva” (Dpr n. 633 del 1972), riscrivendone integralmente il testo e prevedendo che le disposizioni contenute nel documento vadano ricomprese nel novero delle prestazioni oggettivamente in Iva, alcune nel regime di esenzione (art. 10 Dpr n. 633 del 1972) mentre altre confluite direttamente nel regime di imponibilità. Per avere il quadro di come sono cambiate le disposizioni di cui agli articoli 4 e 10 del Decreto Iva è possibile consultare la tabella a questo link.

Tali disposizioni avrebbero dovuto entrare in vigore, inizialmente, il 1° gennaio 2022, poi prorogate al 1° gennaio 2024, e successivamente, con un susseguirsi di disposizioni di proroga, al 1° gennaio 2025.

Lo stesso decreto legge n. 146 del 2021 ha inoltre previsto una novità importante per le organizzazioni di volontariato (Odv) e le associazioni di promozione sociale (Aps), introducendo la possibilità di utilizzare il regime forfettario dei contribuenti minimi (art. 5 comma 15-quinquies del decreto legge n. 146 del 2021) per le operazioni rilevanti ai fini Iva svolte da queste due tipologie di enti.

Tale previsione è entrata in vigore 1° gennaio 2024 ed è quindi ad oggi operativa.

Questo regime si affianca a quello attualmente ancora previsto dalla Legge n. 398 del 1991: ecco un approfondimento che mette a confronto i due sistemi, per poter scegliere consapevolmente.

La possibilità per Odv e Aps di utilizzare il regime forfettario dei contribuenti minimi

Per le Odv e le Aps è stata quindi prevista la possibilità (non l’obbligo) di adottare il regime forfettario dei contribuenti minimi (di cui all’art. 1, commi da 58 a 63, della legge n. 190 del 2014) quale regime forfettario “ponte”, in attesa dell’entrata in vigore delle disposizioni fiscali recate dal Titolo X del codice del Terzo settoreper gestire quelle attività che dal regime di esclusione passeranno al regime di imponibilità (ci riferiamo, ad esempio, alle prestazioni di servizi in bar ed esercizi similari rese da Aps).

La condizione per accedere a detto regime, che opera ai soli fini dell’imposta sul valore aggiunto, è che i ricavi, ragguagliati per anno solare, non superino il tetto dei 65.000 euro.

Praticamente il regime forfettario, mutuato da quanto previsto per le persone fisiche, consente alle Odv e alle Aps di non applicare l’Iva sulle operazioni attive poste in essere e, allo stesso tempo, non consente la detrazione dell’Iva sugli acquisti.

La disposizione si affianca a quanto previsto, sempre in tema di regimi forfettari, dalla legge n. 398 del 1991.

Il regime 398 non sarà più applicabile dagli Ets iscritti al registro unico nazionale del Terzo settore (Runts) a partire dall’entrata in vigore del Titolo X del codice del Terzo settore, vale a dire dal 1° gennaio dell’esercizio successivo al parere che sarà reso dalla Commissione europea. Pertanto, a oggi e sino al termine appena citato, è ancora applicabile tale disposizione che da sempre ha rappresentato la scelta “per eccellenza” per gestire le attività commerciali da parte non solo di Odv e Aps, ma anche da associazioni e società sportive dilettantistiche, associazioni senza scopo di lucro, proloco, cori bande e filodrammatiche, platea ben più ampia di quella prevista dall’art. 5, comma 15-quinquies, riservato, come detto, ad Odv e Aps.

Analogie e differenze tra regime 398 e regime dei contribuenti minimi

In un confronto tra il regime dei contribuenti minimi e il regime 398, “l’appeal” di quest’ultimo è sicuramente maggiore.

Vediamo quali sono le principali analogie e differenze, fermo restando che, come già indicato, la norma relativa ai contribuenti minimi vale ai soli fini Iva mentre il regime 398 opera anche a livello reddituale.

Il primo elemento di rilievo è il tetto di ricavi per poter accedere al regime forfettario: 65.000 euro per il regime dei contribuenti minimi, 400.000 euro per il regime 398.

Ulteriore elemento di diversificazione è legato ai ricavi delle attività esercitate: per il regime 398 devono essere attività commerciali connesse con gli scopi istituzionali, mentre nell’articolato del decreto legge n. 146 del 2021 non è prevista alcuna specifica in ordine alle attività commerciali esercitabili.

Ulteriore profilo, non di poco conto, di differenziazione è legato all’imposta sul valore aggiunto: non applicabile (fuori campo Iva) nel caso del regime dei contribuenti minimi mentre pienamente applicabile, con aliquota in funzione del tipo di prestazione/cessione, nel caso del regime 398. In questo ultimo regime l’imposta applicata è poi versata in misura forfettaria:

  • versamento del 50% dell’Iva a debito nella generalità dei casi;
  • versamento dei 2/3 dell’Iva a debito per le operazioni di cessione o concessione di diritti di ripresa televisiva o trasmissione radiofonica.

Il versamento dell’Iva (sul quale non sono dovuti gli interessi trimestrali) nel regime 398 va fatto entro il 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento, e nello specifico:

  • entro il 16 maggio per il 1° trimestre (gennaio-febbraio-marzo);
  • entro il 16 agosto per il 2° trimestre (aprile-maggio-giugno);
  • entro il 16 novembre per il 3° trimestre (luglio-agosto-settembre);
  • entro il 16 febbraio per il 4° trimestre (ottobre-novembre-dicembre).

Da sottolineare che la percentuale di Iva non versata rimane nelle disponibilità finanziarie dell’ente e non concorre a formare imponibile ai fini reddituali. Per entrambi i regimi l’Iva sugli acquisti non può essere detratta e rimane un costo a carico dell’ente quale consumatore finale.

Sotto un profilo reddituale, il regime 398 contiene una forfettizzazione per la determinazione dell’imponibile fiscale pari al 3% dei ricavi, previsione che manca nel regime dei contribuenti minimi utilizzabile da Odv e Aps: per quest’ultimo è possibile applicare il regime forfettario recato dall’articolo 145 del Dpr n. 917 del 1986 (Testo unico delle imposte sui redditi).

Di seguito si riporta in tabella il confronto tra le due disposizioni.

  REGIME DEI CONTRIBUENTI MINIMI

(Articolo 5, comma 15 quinquies, DL 146/2021)

REGIME 398

(Legge 398/1991)

Quali attività Attività commerciali Attività commerciali connesse con gli scopi istituzionali
Quali soggetti ODV e APS ASD/SSD, associazioni senza scopo di lucro, proloco, cori bande e filodrammatiche
Fattura Elettronica Elettronica
Aliquota IVA operazioni attive Fuori campo IVA In funzione del tipo di prestazione/cessione (normalmente 22%)
Tetto ricavi 65.000 euro 400.000 euro
IVA operazioni passive Indetraibile-costo come consumatore finale Indetraibile-costo come consumatore finale
IVA da liquidare // Il 50% dell’IVA incassata sulle fatture di vendita (i 2/3 in caso di diritti di ripresa televisiva e trasmissione radiofonica)
Adempimenti Conservazione e numerazione fatture di acquisto, obbligo certificazione e conservazione corrispettivi Conservazione e numerazione fatture di acquisto, tenuta del registro dei contribuenti minori
Imponibile IRES Possibilità di applicare regime forfettario art. 145 TUIR Regime forfettario ai sensi della Legge 398/91 (3% dei ricavi)
Dichiarativi Dichiarazione Unico ENC e IRAP

No dichiarazione IVA

Dichiarazione Unico ENC e IRAP

No dichiarazione IVA

Al fine di comprendere appieno la disamina condotta si riporta un esempio concreto, legato al caso di una prestazione di servizi per pubblicità pari a 100 euro.

REGIME DEI CONTRIBUENTI MINIMI

(Articolo 5, comma 15 quinquies, DL 146/2021)

REGIME 398

(Legge 398/1991)

Emissione fattura in formato elettronico Totale fattura: 100 euro Totale fattura: 122 euro
Versamento IVA // 11 euro (entro il 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento)
Detrazione IVA acquisti // //
Adempimenti Conservazione e numerazione fatture di acquisto, obbligo certificazione e conservazione corrispettivi Conservazione e numerazione fatture di acquisto, tenuta registro contribuenti minori
Imponibile fiscale A scaglioni dal 15% al 25% nel caso di applicazione dell’art. 145 del TUIR 3%
IRES Imposta 3,60 euro Imposta 0,72 euro
Importi che non concorrono alla determinazione imponibile fiscale // 11 euro
Netto finanziario che rimane all’ente 96,40 euro 110,28 euro

 © Foto in copertina di Nadia Bolognaprogetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”