Scuola campana delle arti performative, occasione per i giovani e formazione gratuita per aspiranti artisti

Napoli e la Campania coltivano i propri talenti artistici e lo fanno grazie e Nap, l’accademia delle Performing Arts Naples del Maestro Carlo Morelli, da sempre sensibile alle attività sociali con l’associazione da lui fondata Ad Alta Voce ETS. Il progetto si propone come il punto di riferimento per lo studio e il perfezionamento di figure professionali altamente qualificate nel campo delle arti performative, inclusi canto, teatro, movimento scenico, trucco, composizione musicale, arte visiva, music business, big band pop e molto altro. L’Accademia è pensata per intercettare i talenti e accompagnarli nel loro percorso formativo, che è gratuito, offrendo loro l’opportunità di esprimere e sviluppare pienamente la loro creatività.
«Abbiamo già concluso un primo ciclo di audizioni- spiega Maria Pia Viola, che si occupa di progettazione e management per Nap- quindi una parte di giovani artisti sono già stati individuati. Vista la grande richiesta, però, di concerto con la Regione Campania che sostiene l’Accademia si è deciso di raddoppiare i posti disponibili quindi adesso c’è possibilità per altri 60 giovani della nostra regione”. L’età per accedere alle audizioni è compresa tra i 14 e i 35 anni, con esperienza o forte interesse in diverse discipline tra cui il canto, la recitazione e la musica.
«L’obiettivo è quello di formare – prosegue Viola- e offrire opportunità concrete di inserimento lavorativo. Già per la stagione estiva puntiamo a coinvolgere alcuni allievi in un’esperienza di stage con MSC». Il percorso formativo di NAP dura circa 1 anno e le lezioni, così come le audizioni che si stanno tenendo in questi giorni, si faranno nella chiesa di San Potito a Napoli. «Per le audizioni- spiega il Maestro Morelli- siamo attenti a selezionare persone che abbiano una reale inclinazione per la disciplina in cui si presentano, a questa, se selezionati, sarà affiancata un’altra scelta dei docenti. Quindi i giovani faranno un doppio percorso di preparazione e formazione». Tra i formatori Carlo Morelli, Lino Volpe e Vittorio Riva e poi una serie di masterclass con Pierpalo Guerrini, Gigi De Rienzo e Samuel Peron.
La NAP si impegna a creare uno spazio educativo unico in cui gli studenti possano esprimersi liberamente, sviluppare le proprie competenze e contribuire all’evoluzione culturale e artistica di Napoli e oltre.Fondata con l’obiettivo di diventare un centro di eccellenza nazionale e internazionale, la NAP intende offrire una formazione professionale nelle arti e mestieri dello spettacolo, creando opportunità per i giovani talenti, con particolare attenzione ai contesti svantaggiati. NAP si prefigge di contribuire al rinascimento culturale di Napoli e di restituire alla città il suo ruolo di capitale della musica e delle arti a livello globale.
Per poter accedere alla Scuola Campana delle Arti Performative, gli aspiranti allievi devono presentare domanda tramite la piattaforma www.napacademy.it, compilando il form di partecipazione e inviandolo all’indirizzo email segreteria@napcademy.it, insieme a un curriculum artistico di massimo una pagina, lettera motivazionale di massimo 300 parole e video di presentazione della durata compresa tra 3 e 5 minuti che dimostri le competenze nella disciplina scelta.

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Pino Daniele, ecco l’inedito dell’ “uomo in blues” dedicato a suo figlio Francesco

Nel  giorno del 70° compleanno di Pino Daniele, del suo onomastico e della Festa del Papà, esce in digitale “UNA PARTE DI ME” (Warner Music Italy), brano inedito dell’indimenticabile artista napoletano. Il brano è una toccante dedica di Pino Daniele a Francesco, il suo figlio più piccolo.
Nella foto di copertina, scattata dal secondogenito Alessandro, sono ritratti Pino e Francesco che si guardano negli occhi. Con un gesto che sottolinea ancora una volta l’intimità del brano, è stato lo stesso Francesco a scrivere il titolo della canzone nella cover.
Il brano è stato composto nel 2009, in un periodo di passaggio tra la produzione di un disco acustico e l’idea di un album di remake arricchito con qualche inedito. Pino Daniele produsse l’accompagnamento di chitarra, registrando anche un paio di take di voce. Successivamente provò a incidere una chitarra solista che, però, non venne mai completata. Per motivi discografici, il pezzo fu messo momentaneamente da parte.
Oggi il brano è stato recuperato, grazie al ritrovamento dei multitraccia, e portato a termine attraverso un delicato lavoro di coproduzione che ha rispettato in pieno le intenzioni di Pino Daniele: in particolare, desiderava che il M° Gianluca Podio scrivesse un arrangiamento per organico orchestrale, idea che è stata ripresa e concretizzata nella produzione definitiva.
Prodotto dallo stesso Pino Daniele, autore del testo e della musica, e co-prodotto da Alessandro Daniele e Fabrizio Bianco, “Una parte di me” è stato suonato da Pino Daniele (chitarre e voci), Alfredo Golino (batteria e percussioni), Fabrizio Bianco (basso), Prisca Amori (1° violino), Mariana Dudnic (2° violino), Gisella Horvat (viola) e Rossella Zampiron (violoncello). Gli archi, arrangiati e diretti dal M° Gianluca Podio, sono stati registrati presso il Mob Studios di Roma. Fonico di ripresa e supervisione tecnica a cura di Jurij Gianluca Ricotti.
Il brano è stato mixato e masterizzato da Pino “Pinaxa” Pischetola.
L’inedito porta il sigillo del “70/10 Anniversary”, il marchio distintivo ideato dalla Fondazione Pino Daniele, che garantisce l’autenticità e l’ufficialità delle iniziative dedicate a Pino Daniele, in occasione dei 10 anni dalla sua scomparsa e dei 70 anni dalla sua nascita.
Ascolta il brano qui

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FONDAZIONE CON IL SUD: 2 MLN DI EURO PER VALORIZZARE I BENI CONFISCATI ALLE MAFIE

La Fondazione Con il Sud promuove, a partire da quest’anno e per tutto il triennio 2025 -2027, una nuova modalità di sostegno a interventi per la valorizzazione di beni confiscati alle mafie in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
E’ infatti disponibile sul sito della Fondazione, www.fondazioneconilsud.it, un regolamento per accedere a una modalità erogativa “a richiesta”,  rivolta agli enti di terzo settore che per la prima volta decidono di affrontare un percorso di impegno civile in rete, valorizzando beni confiscati che non siano stati già oggetto di finanziamento da parte della Fondazione attraverso iniziative di natura sociale, culturale ed economica sostenibili nel tempo, capaci di favorire lo sviluppo e la riappropriazione del bene da parte della comunità di riferimento.
Per questa prima annualità, a disposizione ci sono complessivamente 2 milioni di euro, con un contributo massimo di 400 mila euro per progetto presentato e selezionato.
Dopo le prime 5 edizioni del bando dedicato alla valorizzazione dei beni confiscati, per questo triennio abbiamo deciso di sperimentare una modalità differente di presentazione delle proposte progettuali da parte del terzo settore, anche con l’obiettivo di allargare la platea delle organizzazioni e dei partenariati che si cimentano in questo delicato ambito dai risvolti decisivi per lo sviluppo del Sud Italia”, ha commentato Stefano Consiglio, Presidente della Fondazione Con il Sud. “La Fondazione investe da sempre sul tema della valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, come potente strumento di accrescimento del benessere – sociale ed economico – delle comunità, oltre che simbolo della capacità dello Stato e della legalità di vincere il potere mafioso: nel periodo 2007-2024, infatti, abbiamo contribuito alla valorizzazione di 102 beni confiscati, attraverso l’assegnazione di 90 contributi per un importo complessivo di circa 26 milioni di euro”.
Le partnership progettuali dovranno essere composte da tre o più organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo settore. Nei progetti potranno essere coinvolti, inoltre, il mondo delle istituzioni, della scuola, dell’università, consorzi privati e imprese appartenenti al tessuto imprenditoriale locale e nazionale.
Due le fasi del processo di selezione: la prima, di presentazione di un’idea progettuale e di verifica dei principali requisiti di ammissibilità; la seconda, dedicata allo sviluppo dell’idea attraverso la redazione, con il supporto degli uffici della Fondazione, di un progetto esecutivo comprensivo di un dettagliato piano di attività e costi, degli indicatori di risultato e impatto, di un piano di sostenibilità.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa e per richiedere l’accesso alla sezione del portale Chàiros in cui caricare l’idea progettuale, è possibile contattare gli uffici della Fondazione a partire dal prossimo lunedì 24 marzo.
Il regolamento è pubblicato sul sito www.fondazioneconilsud.it e, per la prima annualità, le proposte potranno essere presentate entro il 30 settembre 2025. I termini di chiusura potranno variare in relazione alla disponibilità residua delle risorse stanziate; in tal caso ne verrà data comunicazione pubblica.

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Fondazione Pol.i.s. : “strappata la targa del Punto Lettura, intitolato alla giovane vittima di femminicidio”

“Questa notte la targa del Punto Lettura di piazza Ottocalli a Napoli, intitolato a Ornella Pinto, giovane vittima di femminicidio del territorio, è stata strappata dall’ingresso della canonica della parrocchia dei Santi Giovanni e Paolo. Un atto verso il quale, come Fondazione, esprimiamo un profondo rammarico. Con questo vile gesto viene strappato un richiamo alla memoria e l’indicazione di un luogo dove bambine e bambini crescono con la lettura dialogica, aprendosi a tante opportunità di vita. Questo disgustoso gesto ci impone di continuare a lavorare sul fronte dell’educazione, della cultura, della comprensione del vivere comunitario. Il nostro abbraccio va al parroco don Salvatore, a tutti i suoi fedeli, alle nostre operatrici che accolgono le famiglie del quartiere. Proprio ieri abbiamo presentato la nostra ricerca sulle vulnerabilità e sulle devianze alle quali le nostre ragazze e i nostri ragazzi sono sottoposti. Quanto è accaduto è un invito ancora più forte a lavorare, a non demordere e a volgere lo sguardo verso la costruzione di un futuro migliore.” Così don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania.

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“Skills for Transition”, il programma di formazione gratuito per sviluppare competenze green

Nell’ambito dell’ampio accordo tra UniCredit e Confagricoltura Campania, l’organizzazione di rappresentanza e tutela dell’impresa agricola sostiene Skills for Transition, un innovativo programma di formazione realizzato dalla Banca con lo scopo di contribuire allo sviluppo di
competenze “green” per supportare la transizione verso economie incentrate sull’uso efficiente delle risorse e a basse emissioni di carbonio.
L’iniziativa rappresenta uno strumento a supporto dell’ampio programma congiunto di attività tra UniCredit e Confagricoltura che si articola attraverso iniziative creditizie e servizi consulenziali a sostegno delle filiere agricole e progetti legati all’innovazione e all’agritech per migliorare la sostenibilità del business delle aziende del comparto, in ottica ESG.
La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio sta trasformando il mercato del lavoro, rendendo sempre più necessaria l’acquisizione di nuove competenze per affrontare i cambiamenti in corso. Skills for Transition nasce proprio con l’obiettivo di formare lavoratori e aziende affinché possano adattarsi a questa evoluzione e cogliere le opportunità offerte
dalla transizione ecologica.
Il programma di formazione di UniCredit è rivolto in particolare ai dipendenti di aziende, clienti e non clienti, che operano nei settori maggiormente interessati dalla transizione verde. È aperto anche a tutti coloro che desiderano acquisire conoscenze utili per affrontare le sfide della sostenibilità e migliorare la propria competitività nel mercato del lavoro. Grazie alla sua struttura digitale, Skills for Transition offre ai partecipanti la massima flessibilità: i corsi possono essere
seguiti online in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo, garantendo un accesso semplice e inclusivo alla formazione. Un programma formativo completamente gratuito, interamente finanziato da UniCredit, e accessibile a tutti. Un’opportunità per le aziende, che possono contare su dipendenti più qualificati, riducendo i costi di formazione e migliorando la produttività, e un valore aggiunto per i lavoratori, che possono sviluppare competenze richieste dal mercato e adattarsi alle nuove esigenze del mondo del lavoro.
“La transizione ecologica – afferma il presidente di Confagricoltura Campania, Fabrizio Marzano -trasformerà profondamente il mondo del lavoro, creando nuove professioni e integrando competenze green nei diversi settori, in particolare in agricoltura. Per cogliere queste opportunità, l’aggiornamento professionale è essenziale, così come una maggiore consapevolezza finanziaria per le imprese. Il rapporto tra agricoltura e credito è strategico per la crescita: per questo, Confagricoltura Campania sostiene il programma di UniCredit che punta su formazione e confronto per accompagnare le aziende in questo percorso”.
“UniCredit – ha dichiarato Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di UniCredit – è sempre in prima linea a supporto della crescita sostenibile delle imprese e siamo particolarmente fieri di aver messo a disposizione, anche delle aziende del Sud, un programma come Skills for Transition, coerente con il forte impegno di UniCredit nel promuovere una transizione equa e giusta e utile a far crescere la cultura delle imprese del territorio”.

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INCLUSIONE SCOLASTICA, FISH: “PERSISTONO CRITICITÀ PER IL SOSTEGNO”

I dati Istat confermano un costante aumento degli alunni con disabilità nelle scuole italiane. Quasi 359mila gli studenti con disabilità, pari al 4,5% del totale, con un incremento del 26% negli ultimi cinque anni. Un dato che evidenzia una maggiore consapevolezza e un ampliamento dell’accesso all’istruzione, ma che al tempo stesso solleva interrogativi sulla qualità dell’inclusione scolastica.
Nonostante la crescita della percentuale di docenti specializzati, resta elevata la quota di insegnanti privi di una formazione adeguata, che sono il 27% del totale, con punte del 38% nel nord Italia. L’11% degli insegnanti viene assegnato con ritardo, compromettendo la continuità educativa. Un problema, quest’ultimo, aggravato dal fatto che il 57% degli alunni con disabilità ha cambiato insegnante di sostegno da un anno all’altro e l’8,4% ha subito questa variazione addirittura nel corso dello stesso anno scolastico. A pesare ulteriormente è la carenza di assistenti all’autonomia e alla comunicazione. Oltre 15mila studenti avrebbero bisogno di questo supporto, ma non ne usufruiscono, mentre quasi 5mila necessiterebbero di un assistente igienico personale.
Di fronte a questa situazione, FISH ribadisce la necessità di interventi strutturali per garantire un reale diritto allo studio. Tra le proposte avanzate dalla federazione vi è l’istituzione di una cattedra specifica per il sostegno, al fine di assicurare un’adeguata formazione agli insegnanti e una maggiore stabilità del personale.
“L’aumento degli alunni con disabilità nelle scuole italiane rappresenta una sfida che deve essere affrontata con interventi concreti. Non basta garantire l’accesso all’istruzione, è necessario che l’inclusione sia reale ed efficace. La formazione e la continuità didattica sono due pilastri imprescindibili per un sistema scolastico che sia davvero inclusivo. I dati Istat confermano che troppi studenti vedono ancora negati i loro diritti ad un’istruzione di qualità. La federazione continuerà a lavorare affinché la scuola italiana non lasci indietro nessuno e rispetti i diritti di tutti gli studenti”. A dirlo il presidente FISH, Vincenzo Falabella.

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