La collina di Argo: a Napoli il primo canile comunale

E’ ufficialmente entrata in funzione “La collina di Argo”, il primo canile comunale della città destinato ad accogliere fino a cento cani.

Il complesso di circa 600mq, è costituito da un manufatto edilizio, un’area esterna che ospita i box di accoglienza per gli animali, due aree recintate di sgambamento per i cani, un ampio parcheggio, aiuole e spazi a verde. La struttura si compone di un piano seminterrato per i locali di servizio e un piano terra che ospita i seguenti ambienti: reception con zona di attesa, spazio per servizio di guardiania, uffici amministrativi, aula per formazione e/o incontri con cittadini o scolaresche, sala medica per visite veterinarie, area accoglienza animali con adottante, ambiente per test comportamentali dei cani, ambiente per pet-therapy, locale per toelettatura per cani, servizi igienici e servizi igienici per diversamente abili.

Gli elementi installati per ospitare i cani – tutti realizzati in conformità alle caratteristiche tecniche strutturali previste dalla normativa regionale di settore – sono gruppi modulari di box, dotati di impianti idrici, elettrici, riscaldamento, oltre che di idonee soluzioni tecniche atte a prevenire la diffusione di malattie infettive all’interno dell’impianto.

Più precisamente, sono presenti 37 box di differenti quadrature per l’accoglienza di complessivi 100 cani di taglia grande, distribuiti in stecche modulari, come di seguito dettagliato:
– 13 box delle dimensioni di 6,00 mq;
– 12 box delle dimensioni di 24,00 mq;
– 4 box delle dimensioni di 14,00 mq;
– 8 box delle dimensioni di 18,00 mq.

La collina di Argo non è solo un canile, è anche un catalizzatore tra i soggetti istituzionali territorialmente competenti, in particolare tra il Comune di Napoli, il CRIUV, la Asl Napoli 1, l’Università di Napoli Federico II, l’Istituto Penitenziario di Napoli Secondigliano per dare vita ad un modello virtuoso di co – progettazione, occasioni di formazione, pratiche socialmente innovative.

Per saperne di più fondazionecavecanem.org

Tratta, prostituzione e schiavitù. Nuove frontiere e nuove sfide.

Cambiano le rotte, ma cambiano anche le politiche di accoglienza. Cambiano le modalità di sfruttamento e cambiano pure le vittime della tratta costrette a prostituirsi. Chi sono le nuove schiave della prostituzione coatta? Da dove vengono? Dove e come sono forzate a vendere il loro corpo?

Nel mondo sono oltre 40 milioni le vittime di tratta. Tra queste, il 72% sono donne, mentre il 23% sono minori. Fra le principali finalità della tratta vi sono lo sfruttamento sessuale (quasi 60%) e il lavoro forzato (34%). In questi ultimi anni il fenomeno della tratta è cambiato anche in Italia, specialmente per quanto riguarda la prostituzione coatta. Sono diminuite infatti le donne nigeriane – i cui sbarchi sono calati drasticamente, ma il cui sfruttamento è diventato ancora più brutale in Libia – e sono aumentare le donne di altre nazionalità così come le persone transessuali. Il fenomeno, inoltre – anche a causa del Coronavirus – si è ulteriormente spostato dalla strada all’indoor (e all’online), rendendo le vittime ancora più invisibili, inavvicinabili e vulnerabili.

Anche quest’anno, in vista della Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta voluta da Papa Francesco (che si celebra l’8 febbraio, festa di Santa Bakhita), il Centro Pime di Milano, Mani Tese e Caritas Ambrosiana propongono, in collaborazione con Ucsi Lombardia, un’occasione preziosa di confronto e approfondimento su un fenomeno in continua e drammatica evoluzione.

Sabato 6 febbario dalle ore 10.00 alle ore 12.00 in diretta streaming si terrà il convegno “Tratta, prostituzione e schiavitù. Nuove frontiere e nuove sfide” che ospiterà anche un focus sulla tragedia che coinvolge proprio in queste settimane migliaia di migranti lungo la rotta balcanica, dove sono vittime di gravissime violazioni dei diritti umani.

GLI INTERVENTI

LAURENCE HART, direttore Ufficio OIM per il Mediterraneo
Le rotte della tratta

Video testimonianza di Joy (Nigeria-Italia)

CINZIA BRAGAGNOLO, coordinatrice Numero Verde Antitratta
Lo sfruttamento in Italia

MANUELA DE MARCO, Ufficio politiche migratorie e protezione internazionale di Caritas Italiana
Le risposte possibili (e necessarie)

Conclusione: Focus Balcani

NELLO SCAVO, giornalista di Avvenire, esperto di migrazioni
La gelida vergogna

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Innovazione e sostenibilità: torna, in versione digitale, il Social Innovation Campus

Dopo il successo della prima edizione, con oltre 2000 partecipanti ci cui oltre 800 giovani studenti delle superiori, universitari e cooperatori, torna la seconda edizione del Social Innovation Campus in versione digitale e accessibile a tutti.

Un appuntamento internazionale che si terrà nei giorni 3 e 4 febbraio prossimi e che sarà incentrato su INNOVAZIONE e IMPATTO SOCIALE, TECNOLOGIE SOSTENIBILI e INCLUSIVE, NUOVE GENERAZIONI.

“Social Tech: la reazione per rinascere”è il tema di questa edizione che vuole mettere insieme tutte le migliori innovazioni, energie e idee per reagire al difficile scenario economico e sociale tracciato dalla pandemia e promuovere la co-progettazione tra mondi diversi.

Protagonisti delle due giornate, insieme ai giovani, saranno infatti anche i rappresentanti del mondo accademico e della ricerca, della filantropia, dell’advocacy per la sostenibilità, della finanza, della tecnologia, degli enti locali e, soprattutto, del terzo settore e dell’economia civile.

Con FORMAT coinvolgenti: hackathon – contest – dibattiti – laboratori interattivi – workshop tematici – testimonianze internazionali e percorsi dedicati agli STUDENTI delle SCUOLE superiori di II grado, leFF, IFTS, UNIVERSITA’.

Consulta il programma della giorni e compila il modulo di pre-iscrizione…clicca qui

Scuola: la runner Di Martino corre per i bambini delle periferie

Ivana Di Martino, runner non professionista che dal 2013 corre a scopo benefico, sostiene “Stringhe: piccoli numeri in movimento”, progetto nazionale promosso dalla Fondazione Mission Bambini, selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Si tratta del primo progetto in Italia che unisce educativa digitale motoria ed è rivolto a bambini dai 5 agli 11 anni che vivono in contesti di fragilità: realizzato principalmente all’interno e in collaborazione con il sistema scolastico, prevede l’introduzione di attività che si basano sull’uso combinato del coding e della robotica con la psicomotricità e l’attività sportiva.

Giovedì 28 gennaio Ivana darà il via ufficiale al progetto con una corsa solidale: alle ore 14.30 partirà dalla sede di Mission Bambini (via Ronchi 17) e, dopo un percorso di 9,3 km attraverso la periferia milanese, raggiungerà l’Istituto Comprensivo Statale “Trilussa” (via Arturo Graf 74). Durante la corsa porterà con sé un testimone da consegnare al traguardo al Dirigente Scolastico che, simbolicamente, rappresenta tutte le scuole e tutti i bambini beneficiari del progetto.

Il percorso che Ivana Di Martino correrà non è casuale ma è il risultato di un primo laboratorio digitale di coding applicato all’attività sportiva, che ha coinvolto 7 bambini che frequentano la quarta elementare. Ai bambini è stata fornita una mappa di Milano su cui hanno potuto studiare il percorso più veloce da sottoporre a Ivana per raggiungere il traguardo. Una volta terminata la parte teorica, hanno testato il percorso grazie all’utilizzo di MatataLab, un piccolo robot specificatamente pensato per l’apprendimento e la messa in pratica del coding: MatataLab ha simulato sulla mappa il percorso di Ivana permettendo così ai bambini di verificare e perfezionare il lavoro svolto.

Questa corsa solidale rappresenta una nuova piccola-grande sfida per Ivana, che da anni è nota per le sue imprese a scopo benefico: una donna che ha dedicato la propria vita alla corsa e alla solidarietà. “Ho sposato con grande entusiasmo l’iniziativa di Mission Bambini proprio perché si occupa nel concreto di aiutare le famiglie più in difficoltà. Per questo l’idea mi è piaciuta subito e ho voluto dare il mio contributo – le parole di Ivana Di Martino – Quando c’è da correre per aiutare un progetto che fa sorridere i bambini, sono sempre la prima a mettermi in gioco. La corsa è la mia vita e utilizzarla per fare del bene mi riempie di gioia e orgoglio, e anche stavolta sarà così“.

Il progetto Stringhe, di durata quadriennale, ha come beneficiari ogni anno circa 2600 bambini di età 5-11 anni, 200 famiglie e 200 operatori fra educatori ed insegnanti di 10 scuole dell’infanzia e primarie in periferie con conclamate fragilità: Quarto Oggiaro, Bruzzano e Niguarda a Milano; Scampia e Secondigliano a Napoli; Librino a Catania.

L’obiettivo è mettere a punto una nuova metodologia educativa, replicabile ed economicamente sostenibile, che sia capace di integrare attività motoria e attività digitale per favorire l’acquisizione di una serie di soft skill e competenze cognitive e relazionali fondamentali per i bambini ma che spesso sono difficili da far raggiungere a tutti gli alunni, specie nei contesti caratterizzati da povertà educativa diffusa.

In questi 4 anni nelle scuole coinvolte saranno realizzate nuove attività curriculari ed extra-curriculari, come ad esempio laboratori di attività motoria e laboratori di robotica educativa. Al termine sarà predisposto un vero e proprio toolkit che permetterà anche ad altre scuole di introdurre questa metodologia nei propri programmi didattici. Le stesse attività si svolgeranno anche presso le Smart Gym, luoghi di aggregazione già presenti sul territorio e aperti a bambini che non frequentano le scuole aderenti al progetto ma che in questo modo hanno l’opportunità di beneficiare del progetto.

Iniziamo questo nuovo anno di attività con dieci mesi molto complessi alle spalle, durante i quali la pandemia ha colpito tutta la popolazione e in maniera più forte le famiglie già fragili” – commenta Sara Modena, Direttore Generale di Fondazione Mission Bambini. “Con i nostri educatori non abbiamo fatto mancare la nostra presenza e la nostra azione, ma ora è giunto il momento di guardare avanti e investire sul domani. E proprio a questo serve Stringhe: un progetto che abbiamo scelto di realizzare all’interno delle scuole, per dare la possibilità a tutti i bambini di accedere a strumenti didattici innovativi, necessari a delineare le loro competenze e il loro futuro“.

É possibile seguire in diretta la corsa di Ivana Di Martino collegandosi a partire dalle 14.30 sulla piattaforma Zoom. Durante la corsa, in collegamento da Milano, Napoli e Catania, interverranno diversi ospiti per raccontare il progetto Stringhe.

Per iscriversi gratuitamente e per il programma completo dell’evento online: https://www.missionbambini.org/connettiti/informati/evento-stringhe

Terzo settore, la formazione per guardare lontano: arriva Fqts 2021

Torna il progetto di formazione per il terzo settore delle regioni del Sud Italia (Fqts), promosso dal Forum nazionale del terzo settore e da CSVnet e con il sostegno della Fondazione con il Sud.

Tante le novità di questa 13^ edizione. La prima riguarda proprio le associazioni, che saranno le destinatarie dirette del percorso formativo.

Gli enti di terzo settore (Ets) e le circa 160 reti attive nelle regioni interessate dalla formazione (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna) avranno la possibilità di partecipare a un percorso didattico fortemente innovativo che ogni anno sperimenta le forme e i modi più efficaci per raggiungere le persone e condividere saperi, prassi e conoscenze.

Gli Ets e le reti – formalizzate o comunque riconoscibili e stabili – che si iscriveranno compilando il modulo online entro il 15 febbraio e che saranno selezionate, potranno individuare i dirigenti e i componenti degli organi direttivi da coinvolgere nella formazione. Saranno poi loro a scegliere eventuali ulteriori partecipanti tra volontari, operatori, soci, o anche soggetti esterni, individuati nel proprio territorio o nella comunità di riferimento.

Complessivamente saranno iscritti al percorso formativo 160 Ets o Reti, e quindi di fatto 160 territori e/o comunità per ogni anno, con l’obiettivo di arrivare a quasi 600 territori e/o comunità in 3 anni, coprendo così un quarto dei comuni delle sei regioni del Sud e raggiungendo per ogni annualità oltre 1.500 persone in formazione.

I temi

Quest’anno i temi al centro della formazione saranno quelli della co-programmazione, della dimensione comunitaria e dell’attivazione di relazioni per produrre sviluppo e cambiamento nei territori e nelle comunità.

Dal punto di vista operativo La formazione è incentrata su 5 assi che si differenziano per obiettivi, per tipologia di destinatari e per metodologia e percorsi formativi.

Il primo “Il futuro delle comunità: il ruolo degli Ets nella co-programmazione”, si rivolge a due tipologie di destinatari ed è organizzato in due linee formative che affronteranno anche il tema del rapporto fra associazioni ed enti pubblici e privati.

“Rafforzamento delle capacità politiche e di ruolo” è il titolo del secondo asse formativo diretto a potenziare le abilità relazionali dei partecipanti (gestione conflitti, negoziazione creativa, public speaking) con l’obiettivo di avere ricadute positive sulle organizzazioni.

Il terzo asse “Enti e reti di Terzo settore nello sviluppo di comunità” punta a sostenere gli enti nella costruzione di alleanze e partenariati strategici. È organizzato in sette linee formative come lo studio di strumenti e metodi per generare impatto sui territori, imprenditoria sociale, studio di obiettivi e processi per lo sviluppo sostenibile.

Supportare le associazioni nella valorizzazione delle competenze e nella realizzazione di percorsi formativi che abbiano ricadute concrete sul territorio di riferimento è l’obiettivo del 4 asse “Supporto tecnico e culturale – capacitazione dei territori e delle comunità”, mentre l’ultimo asse riguarda la formazione regionale.

Come negli anni scorsi, ma ancora di più durante quest’anno particolare caratterizzato dal distanziamento fisico legato alla pandemia, alla formazione in aula in presenza, saranno affiancate modalità innovative a distanza, grazie a una piattaforma formativa, seminari e corsi in modalità “Mooc” (Massive online open course).

Gli appuntamenti da non perdere

Oltre alla scadenza del 15 febbraio per le iscrizioni il secondo appuntamento da non perdere è la presentazione ufficiale di questa nuova annualità, prevista il 5 marzo 2021 in modalità on-line (a breve tutti i dettagli per partecipare).