02 Ago, 2021 | In evidenza, News dalle odv
Consentire a sempre più persone di conoscere la demenza e fornire un vero e proprio vademecum costantemente aggiornato con le informazioni e gli strumenti pratici per realizzare iniziative “Amiche delle Persone con Demenza”. È questo l’obiettivo del sito www.dementiafriendly.it realizzato dalla Federazione Alzheimer Italia, che aggiunge un ulteriore tassello al progetto delle “Comunità Amiche delle Persone con Demenza”. L’iniziativa, avviata in Italia nel 2016, è nata con l’obiettivo di creare una rete di cittadini consapevoli che sappiano rapportarsi alle persone con demenza e farle sentire a proprio agio nella propria comunità, ma anche avviare un processo di cambiamento sociale in cui le persone con demenza si sentano completamente accolte e incluse. In Italia si stima che la demenza colpisca 1.241.000 persone e sono già 32 i quartieri, i paesi e le città che hanno accolto l’invito della Federazione Alzheimer Italia.
Il nuovo sito intende essere un luogo dove le Comunità Amiche delle Persone con Demenza attive su tutto il territorio italiano possano dare il via ad uno scambio di esperienze, vissuti e buone pratiche che favorisca e incoraggi sempre più persone a mettersi in gioco e comprendere meglio cosa significa vivere con la demenza, per contribuire a costruire una società più inclusiva.
Collegandosi su www.dementiafriendly.it è possibile, innanzitutto, informarsi e aumentare la propria conoscenza della demenza: cos’è, quali sono i sintomi e le regole per tenere allenata la propria mente. Una sezione illustra il progetto “Comunità Amiche delle Persone con Demenza”: la nascita, il percorso necessario per aderire all’iniziativa, alcuni esempi e progetti internazionali e una mappa interattiva che mostra le 31 comunità sul territorio. Segue una parte che si occupa di fornire le informazioni e le indicazioni anche pratiche per creare una “Comunità Amica delle Persone con Demenza” e come coinvolgere la propria rete di conoscenze per dare il via a sempre più realtà e luoghi inclusivi per le persone con demenza. Una sezione è interamente dedicata a raccontare le storie delle Comunità attraverso le voci di tante persone, volontari, negozianti, rappresentanti delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine, insegnanti e studenti che, con passione e impegno, portano avanti iniziative e progetti di inclusione per le persone con demenza.
Il sito ha anche l’obiettivo di essere anche un vero e proprio percorso formativo che, affrontando i principali temi medici e comportamentali, spiega come tutti possano diventare “Amici delle Persone con Demenza” e dimostrare come anche la conoscenza e la vicinanza possano concretamente dare un aiuto a coloro che affrontano la malattia. Cliccando su “Partecipa” l’utente viene poi accompagnato a scoprire quali sono i passi concreti per intraprendere questo percorso: si parte con l’informazione su cosa significa essere “Amico delle Persone con Demenza” e chi può diventarlo. Attraverso un quiz con 10 domande è possibile mettere alla prova la propria conoscenza della demenza e ricevere un vero e proprio attestato che certifica il proprio impegno.
“Le Comunità Amiche delle Persone con Demenza sono luoghi dove ascolto, comprensione e inclusione sono le parole all’ordine di ogni giorno. Noi della Federazione Alzheimer Italia ci impegniamo perché sempre più persone conoscano la demenza per cancellare lo stigma nei confronti dei malati e dei loro familiari. Il motto “Working to become” ci dice che si tratta di un percorso in continua evoluzione e senza la parola “fine”: l’obiettivo del sito è quindi quello di fornire alle persone e alle comunità gli strumenti di conoscenza ma anche pratici perché siano sempre più consapevoli e attente ai diritti delle persone con demenza.”, commenta Gabriella Salvini Porro, presidente di Federazione Alzheimer Italia.
30 Lug, 2021 | In evidenza, News dalle odv
«Uno sforzo per assicurare terapie salvavita ai pazienti acuti e cronici. Prima di partire per le vacanze, prenotiamo la nostra donazione». È l’appello lanciato dal presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, alla luce dei dati che, sull’intero territorio italiano, stanno mostrando una massiccia flessione nella raccolta sia di globuli rossi che di plasma.
Le associazioni di pazienti talassemici, nel corso delle ultime settimane, hanno segnalato al Centro nazionale sangue una carenza diffusa di sacche di sangue in diverse regioni. Proprio per questo motivo, dopo aver promosso la campagna #Donaindoppio, AVIS sta chiedendo un ulteriore sforzo a tutti i donatori veicolando un messaggio tanto semplice, quanto diretto ed essenziale attraverso i propri canali di comunicazione: “C’è bisogno di sangue. C’è bisogno di te. Vieni a donare”.
La richiesta di sangue ed emocomponenti non va mai in vacanza e proprio in questo periodo dell’anno, complici le partenze e i viaggi, si registra un incremento degli incidenti stradali. Ecco perché, se già quotidianamente circa 1800 pazienti hanno bisogno di una trasfusione, durante l’estate questo numero rischia di aumentare vertiginosamente. Nell’ultimo report pubblicato dal CNS, quello relativo al mese di giugno, il calo nella raccolta dei globuli rossi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è stato del 10%, nonostante il 2020 fosse l’anno in cui era esplosa la pandemia.
Che si parta o si trascorra l’estate in città, prenotare la donazione è necessario: «I numeri dell’ultimo mese non possono farci restare inermi – conclude Briola – perché con l’estate ormai in corso rischiamo di mettere a repentaglio la ripresa delle regolari attività ospedaliere a partire da settembre. Per questo il nostro invito, il nostro appello, è quello di contattare la sede Avis più vicina, prenotare la propria donazione e compiere questo gesto straordinario per potersi godere con serenità le meritate vacanze e permettere, a tanti pazienti che ne hanno bisogno, di vedersi assicurate le terapie salvavita».
30 Lug, 2021 | In evidenza, News dalle odv
“La storia del nostro Paese è segnata da disastri ambientali che soltanto dopo l’introduzione nel Codice penale del delitto 452 quater sono oggi al centro di processi come quello sull’ex Ilva o sulla discarica Resit in Campania, che consentono alle popolazioni colpite di avere fiducia nella giustizia. O ancora, di tanti procedimenti ambientali aperti, a partire da quello sui Pfas in Veneto, ritrovati nel sangue dei bambini che vivono in quei territori. Per queste ragioni e per la complessità delle inchieste necessarie ad accertare la verità, chiediamo al governo Draghi e alle forze politiche che lo sostengono di inserire il disastro ambientale tra i reati per cui non sono previsti termini che ne determinino l’improcedibilità. Sarebbe una scelta di civiltà, fatta con la consapevolezza che ad essere in gioco sono l’ambiente in cui viviamo, la salute delle persone e la credibilità stessa della giustizia”.
Questo l’appello lanciato oggi da Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Luigi Ciotti, presidente di Libera e del Gruppo Abele, Donatella Bianchi, presidente del WWF e Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, al Governo Draghi e alla guardasigilli Marta Cartabia, a poche ore dall’intesa raggiunta in Consiglio dei ministri sulla tanto discussa riforma della Giustizia che domenica 1° agosto approderà in aula alla Camera.
All’appello sull’assoluta necessità di includere (alla pari dei reati per mafia, terrorismo, violenza sessuale e traffico di stupefacenti) il disastro ambientale tra quelli per cui non scatta la mannaia dell’improcedibilità, è possibile aderire scrivendo alla mail segreteria@legambiente.it.
30 Lug, 2021 | In evidenza, News dal Csv
Riproponiamo l’articolo di Lara Esposito per Cantiere Terzo Settore relativo alle novità introdotte dal Consiglio Nazionale del Terzo settore.
Il Consiglio nazionale del Terzo settore ha dato il suo via libera ieri 29 luglio alle bozze di due importanti provvedimenti attuativi della riforma: uno che disciplina il tema della raccolta fondi e l’altro che stabilisce i criteri per il coinvolgimento dei lavoratori e degli utenti nelle attività dell’impresa sociale.
Due provvedimenti fondamentali per sbloccare ulteriori tasselli per la completa attuazione della riforma. In merito alle linee guida sulla raccolta fondi, c’è da segnalare la scelta di fondo che ha caratterizzato la sua stesura: come si legge nella bozza, il tema viene trattato sotto il profilo sostanziale, mentre su quello fiscale sarà l’amministrazione finanziaria competente – e quindi l’Agenzia delle entrate – a intervenire con specifici documenti di prassi, circolari e atti di indirizzo. Le indicazioni fornite dalle linee guida sono finalizzate a orientare l’attività di raccolta fondi coerentemente con i principi di verità, trasparenza e correttezza, debitamente esplicitati. La bozza contiene anche un quadro di massima, anche se non esaustivo né cogente, delle diverse tecniche attraverso le quali procedere alla raccolta fondi.
In merito linee guida per l’individuazione delle modalità di coinvolgimento dei lavoratori, degli utenti e di altri soggetti direttamente interessati alle attività dell’impresa sociale, è utile segnalare che la bozza interviene disciplinando le modalità di informazione e consultazione e dedica una sezione apposita al tema della tutela dei diritti.
Nella seduta di giovedì 29 luglio si è avviata, inoltre, la riflessione sui concetti di “interesse sociale” e di “particolare interesse sociale” previsti all’articolo 5 del codice del Terzo settore.
Per l’occasione il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando ha ripercorso in breve le tappe fondamentali del cammino appena avviato, citando in particolare il decreto ministeriale del 31 marzo, riguardante le Linee guida sui rapporti collaborativi tra pubblica amministrazione ed enti del Terzo settore, il regolamento del 19 maggio sulle attività diverse e il decreto interministeriale (di concerto con il MISE) del 24 giugno 2021, relativo ai criteri di computo dei ricavi dell’impresa sociale. L’ultima convocazione, infatti, risale al 16 ottobre del 2020, e quello di ieri è il primo incontro presieduto dall’attuale ministro che ha ribadito la grande attenzione del suo mandato al Terzo settore. Basti pensare che lo stesso Orlando ha scelto di seguire personalmente questo percorso tenendo per sé la delega al tema.
Annunciato, inoltre, un percorso formativo rivolto a funzionari pubblici, nel quale saranno coinvolti anche i quadri degli Enti del Terzo Settore, finalizzato al consolidamento su tutto il territorio nazionale della conoscenza degli strumenti collaborativi previsti nel codice del Terzo Settore (artt. 55-56-57). Il tema è quello degli istituti collaborativi e sarà realizzato dopo la pausa estiva dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani
Insediato con una compagine rinnovata e con un maggiore coinvolgimento dei rappresentanti delle reti associative che passano dai 42 della precedente consiliatura, agli attuali 50, il Consiglio conta la presenza anche di CSVnet, l’associazione nazionale dei centri di servizio per il volontariato, la cui rappresentante effettiva è la presidente Chiara Tommasini, e del Forum nazionale del Terzo settore, con la sua portavoce Claudia Fiaschi, riconfermata vicepresidente del Consiglio nazionale stesso.
29 Lug, 2021 | In evidenza, News dal Csv
Informiamo i nostri utenti che gli uffici di CSV Napoli resteranno chiusi al pubblico per la pausa estiva dal 13 al 20 agosto 2021.
Le attività riprenderanno regolarmente lunedì 23 agosto.
Buone vacanze a tutti.