22 Mag, 2019 | News dalle odv
A raccontare i colori della Campania sono i fotografi di Scatti di partecipazione 2019. Al noto concorso fotografico social, ideato da Maria Settembre, giunto quest’anno alla terza edizione, hanno partecipato 200 fotografie, sono state ammesse alla selezione 98 con i requisiti richiesti e selezionate 50. Cinque sono le prime fotografie vincitrici che riceveranno tutti i premi. Gli autori sono: Paco Stabile, Gerardo Niccolini, Claudia Fattorusso, Datlas Erre, Sabrina Collela. Il mare è il soggetto protagonista del 2019. I colori della Campania offrono nuove prospettive a piazze e strade, come la fotografia di Piazza Plebiscito di Giuseppe Ricciardiello della ProLoco Qualiano. A caratterizzare Scatti di partecipazione sono proprio le assocciazioni che organizzano e sostengono l’iniziativa, dando spazio ai cittadini di raccontarsi attraverso scatti ricchi di emozioni.
Giovedì 23 maggio alle 17.00 si terrà la premiazione al Csv Napoli al Centro Direzionale, Isola E 1. Tutti i 98 fotografi riceveranno gli attestati ed avranno la possibilità di raccontarsi. I primi classificati riceveranno dei premi materiali/immateriali. L’iniziativa è organizzata dalle associazioni Codici Campania, Cittadinanzattiva Campania in collaborazione con 20 associazioni del territorio, ProLoco, Legambiente, Slowfood, associazioni più piccoline Lo sguardo che trasforma e tante altre, con il patrocinio del Csv, Osservatorio Universitario sul Turismo della Federico II, Terza Municipalità del Comune di Napoli, Scale di Napoli, Unpli. I primi premi sono donati da Il Piccolo Museo del Cammeo, Mariagrazia Voto fotografa, Noemi Parisi, associazione Fantasmatica.
Danila Navarra

29 Apr, 2019 | Comunicare il sociale
Autismo e Pittura?
“Basta entrare, prendere un pennello e dipingere».
Caroline Peyron, artista, sostiene che per partecipare al progetto di pittura collettiva, giunto alla V edizione, che conduce al complesso di San Giuseppe delle Scalze a Napoli, basta davvero poco, basta volerlo fare.
Nella sua straordinaria capacità di coinvolgere nella pittura tutte e tutti i presenti è possibile intravedere la cifra stilistica dell’artista: intersezionare le differenze che siano di classe, di età o condizione così da decostruire tutte quelle categorie culturalmente predeterminate e naturalizzate, su cui si strutturano le relazioni umane.
“C’è qualcuno lì dentro” è il laboratorio di pittura che coinvolge persone autistiche e non, accomunate tutte dal piacere per l’arte. Quando il laboratorio inizia, una grande tela bianca viene stesa su un tavolo posto al centro della sala, ci si muove intorno, si parla, si ride e il movimento fisico non si limita ad essere tale ma si trasforma in movimento sensoriale, comunicativo, di condivisione dell’esperienza oltre che espressione artistica. Ci si muove collettivamente, c’è allegria, complicità, creazione artistica e tutte e tutti si lasciano coinvolgere. Caroline nomina un segno, disegnandolo. Interiorizzando il segno i pennelli vengono immersi nel colore e fatti muovere sulla tela, le pennellate liberano la capacità emotiva di tutti. L’arte prende forma e il pennello diventa il medium che rompe e supera le difficoltà di una comunicazione diretta, rivela che non si parla solo per comunicare stimolando, così, un processo di autorivelazione e liberazione della propria capacità immaginifica che permette di dar forma e comunicare la propria interiorità emotiva. Le tele si colorano, le pennellate si differenziano, i segni si moltiplicano e le forme diventano irripetibili. Non è arte terapia, è volontà di fare arte in tutta la sua spontanea e irrefrenabile bellezza.
Si dipinge per passione, non per curare.
Non si individuano i sintomi, si libera la volontà d’espressione e comunicazione dell’individuo. A Le Scalze, una volta al mese si incontrano intorno al rettangolo pittorico persone con età differenti, abilità e esperienze differenti sfatando, così, tutti quegli stereotipi e costruzioni culturali sull’autismo. Si cerca di rompere quell’ isolamento costruito da una società che ci vuole categorizzare, dicotomicamente, tra normali e diversi. Talento e immaginazione si incontrano intorno la tela bianca e si dà vita a uno spazio relazionale, al cui interno si muove un intero universo di sensi e conoscenze, che permette una condivisione e un confronto di esperienze individuali che aiutano, i protagonisti, a prendere coscienza di sé non solo intellettualmente ma anche emotivamente. Ariele, partecipante del laboratorio, nella grande chiesa vive un clima di festa, si sente a suo agio, come se fosse a casa.
Trova il suo posto intorno al tavolo, così come tutti, e si lascia andare alla sua passione per la pittura e la condivide e la interseziona a quella degli altri: «Sono convinto che laddove c’è un posto per tutti, quello è un posto dell’anima – dice Ariele, che si dice orgoglioso che -che tutti quei pazzarelli simpatici e toccatelli, me compreso, riescono a fare tutto questo». Tramite l’arte Caroline Peyron e i suoi artisti e le sue artiste, riescono a produrre uno spazio rappresentativo, funzionale all’(r)esistenza della libertà d’espressione artistica e comunicativa dove ciò che conta è cio che ha un individuo e non ciò che gli manca.
testi e foto: Emanuela Rescigno
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29 Apr, 2019 | Comunicare il sociale
Un principe spagnolo in visita all’ospedale pediatrico Santobono. Anzi, due. Per i bimbi ricoverati nel reparto diretto dai dottori Paolo Siani e Claudio Santoro, è stata organizzata una speciale sorpresa. Il Principe Don Pietro di Borbone, Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, insieme al principe Don Giacomo di Borbone delle Due Sicilie, hanno fatto visita e giocato insieme ai “clown” della Fondazione Sorrisi con i piccoli pazienti. Un pomeriggio di allegria e buonumore, ma anche di solidarietà.












La giornata è stata occasione per presentare infatti il dono che il Sacro Ordine Costantiniamo di San Giorgio ha fatto alla Fondazione Santobono – Pausilipon: si tratta di uno speciale “caschetto” che permetterà ai dottori di individuare più facilmente l’apparato venoso dei bimbi per intraprendere le terapie. “Un’avanzata tecnologia con cui si potrà gestire più velocemente le emergenze, per esempio nei pazienti oncologici”, spiega Claudia Matrisciano, direttrice della Fondazione Santobono-Pausilipon. “Siamo venuti per ammirare questa magnifica attività sanitaria e portare un po’ di allegria ai bimbi e alle loro famiglie”, afferma il Principe Don Pietro di Borbone. Durante la visita, i ragazzi della Fondazione Sorrisi che si occupano di clownterapia hanno giocato e scherzato con i piccoli pazienti. Daniele Dell’Aquila, il presidente, orgoglioso dell’iniziativa, spiega quanto sia importante la clowterapia non solo per i bimbi, ma anche per i familiari: “Noi rappresentiamo non solo un momento di svago per i bambini che sono costretti a stare in reparto, ma siamo anche una valvola di sfogo per i loro familiari. E’ per questo che organizziamo anche corsi di formazione, per entrare in contatto con questo ambiente occorre essere preparati. Proprio come recita un versetto biblico, c’è più piacere nel dare che nell’avere, e di fronte alle sofferenze e alle difficoltà, laddove ci si potrebbe arrendere, noi invece troviamo motivi per ritornare sempre”.
di Roberta De Maddi
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29 Apr, 2019 | Comunicare il sociale, Plastic free
Si è tenuta a Napoli, presso il Gran Caffè Gambrinus, la presentazione di “Vesuvius Plastic Free”, la rassegna di eventi promossi dal Parco Nazionale del Vesuvio, che si svolgeranno nel territorio dell’area protetta a partire da maggio e che avranno come comune denominatore la sostenibilità ambientale ed in particolare l’eliminazione dell’uso della plastica.
Si parte con lo sport il 12 maggio con la “Vesuvio Ultra Marathon”, gara trail di 42 km che vedrà centinaia di atleti provenienti da tutta Europa gareggiare correndo in montagna nella cornice mozzafiato dei sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio.
La rassegna continua con l’enogastronomia il 14 e 15 luglio con “Off – Ottaviano Food Festival”, evento che si terrà al Palazzo Mediceo di Ottaviano con la partecipazione di circa cento Chef tra stellati ed emergenti che prepareranno i loro piatti unendo l’innovazione ai prodotti di eccellenza del nostro territorio.
Il programma si chiude il 28 luglio con la musica del Pomigliano Jazz con un concerto al tramonto in cima al Cratere del Vesuvio, in una delle location più suggestive al mondo.
Tutti gli eventi saranno realizzati con la massima attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale, con particolare riguardo all’azzeramento della plastica monouso. Per sancire tali buone pratiche è stato firmato un codice di condotta che gli organizzatori si sono impegnati a rispettare.
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29 Apr, 2019 | Comunicare il sociale
UBI Banca annuncia l’emissione di un nuovo prestito obbligazionario solidale (Social Bond) “UBI Comunità per l’Arcidiocesi di Milano” per un ammontare complessivo di 20 milioni di euro, i cui proventi saranno devoluti, a titolo di liberalità, all’Arcidiocesi di Milano per il progetto intitolato “Mtendere Mission Hospital” in Zambia. Fondato nel 1964 nella cittadina di Chirundu come un piccolo centro di salute rurale, il Mtendere Mission Hospital (MMH) è oggi un importante presidio sanitario per migliaia di persone, in un contesto di grande povertà. Di proprietà della Diocesi di Monze, il Mtendere Mission Hospital è gestito dalla Congregazione delle Suore di Maria Bambina ed è sostenuto dall’Arcidiocesi di Milano nell’ambito di una solidarietà tra chiese sorelle.
Il progetto ha come obiettivo il miglioramento della qualità del servizio di assistenza sanitaria nel Mtendere Mission Hospital garantendo la disponibilità di farmaci e reagenti per un corretto percorso diagnostico e terapeutico. Inoltre, contribuirà a ridurre il tasso di mortalità materno infantile nel Distretto di Chirundu, consentendo al personale medico e paramedico di migliorare la gestione delle gravidanze nell’Ospedale (con particolare attenzione all’ambito della chirurgia ostetrica e del servizio ecografico) e di incrementare il supporto nella gestione dei pazienti nelle 7 Cliniche rurali e negli Health Post (piccoli dispensari di villaggio per interventi di prima assistenza e distribuzione di farmaci essenziali) che fanno riferimento allo stesso Mtendere Mission Hospital.
Beneficiari del progetto saranno i circa 64.000 abitanti del Distretto di Chirundu e non solo: l’ospedale ha infatti un bacino di utenza maggiore a causa della precaria situazione dei servizi sanitari nei distretti limitrofi e in Zimbawe.
Fino a 100.000 € di contributo mediante erogazione liberale
Il contributo complessivamente devoluto da UBI Banca all’Arcidiocesii di Milano, a titolo di liberalità, per sostenere il progetto “Mtendere Mission Hospital”, può arrivare fino a 100.000 euro in caso di sottoscrizione dell’intero ammontare nominale delle obbligazioni oggetto dell’offerta.
Le obbligazioni, emesse da UBI Banca, hanno un taglio minimo di sottoscrizione pari a 1.000 euro, durata 3 anni, cedola semestrale, tasso annuo lordo pari a 0,80% il primo anno (0,592% netto annuo), 1,00% il secondo anno (0,740% netto annuo) e 1,20% il terzo anno (0,888% netto annuo). Possono essere sottoscritte dal 24 aprile 2019 al 29 maggio 2019, salvo chiusura anticipata dell’offerta.
In riferimento al progetto, viene calcolato il valore del beneficio sociale per i destinatari e la collettività collegato al Social Bond, come già avvenuto in occasione del sostegno a iniziative legate a precedenti collocamenti. Il metodo scelto per tale quantificazione è il social return on investment – SROI. Lo SROI è il mezzo per quantificare, in termini economici, il valore sociale o ambientale generato da un progetto, un’iniziativa, un’organizzazione sociale. L’Arcidiocesi di Milano ha calcolato i benefici sociali, stimati in € 3,73 ex-ante per ogni euro investito. Tali benefici sono rappresentati in via principale dalla riduzione del tasso di mortalità adulta e infantile e dal miglioramento della qualità del servizio di assistenza sanitaria nel Distretto di Chirundu, garantendo la disponibilità di farmaci e reagenti per un corretto percorso diagnostico e terapeutico.
Ulteriori ricadute riguarderanno le persone adulte ricoverate, con patologie infettive e non, presso il Mtendere Mission Hospital: beneficeranno infatti di una migliore assistenza grazie a maggiori competenze del personale in loco, riducendo così le morti dovute a malattie curabili. Inoltre, grazie all’accresciuta disponibilità di farmaci e mezzi chirurgici e anestesiologici, si otterrà una riduzione della percentuale di mortalità materna. Infine, grazie al miglioramento dell’assistenza ostetrica e alla trasmissione di nozioni su una corretta igiene e nutrizione infantile, sono attese ricadute in termini di riduzione della malnutrizione e della percentuale di morti infantili. Al termine del progetto verrà rendicontato e comunicato il risultato consolidato (ex-post).
I Social Bond sono prestiti obbligazionari finalizzati al sostegno di iniziative di elevato valore sociale, che offrono ai sottoscrittori un rendimento di mercato e prevedono che, con il funding rinveniente dal collocamento, la Banca eroghi somme di denaro a titolo di liberalità o di finanziamento a condizioni competitive a sostegno di progetti o investimenti ad elevato impatto sociale. Coinvolgono e premiano realtà significative del non profit nei territori di riferimento, caratterizzate da buona capacità di mobilitazione degli stakeholder e con progetti ad alto impatto sociale.
Da aprile 2012 ad aprile 2019 il Gruppo UBI Banca ha emesso 93 Social Bond UBI Comunità, per un controvalore complessivo che supera il miliardo di euro, che hanno reso possibile la devoluzione di contributi a titolo di liberalità per oltre 5 milioni di euro volti a sostenere iniziative di interesse sociale e sono stati sottoscritti da più di 37.000 clienti del Gruppo UBI. Inoltre sono stati attivati plafond per finanziamenti per oltre 21 milioni di euro destinati a consorzi, imprese e cooperative sociali.
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