Un hashtag, un invito, una necessità che però per molte donne ha rappresentato l’inizio di un incubo. Sono le vittime della violenza di genere, di abusi e vessazioni domestiche, costrette adesso dall’emergenza sanitaria a passare le giornate con i propri aguzzini.

Per questo motivo i centri antiviolenza del territorio e il movimento Non una di meno stanno diffondendo un appello per chi si sente in pericolo, attraverso l’istituzione di un numero apposito da chiamare per denunciare la violenza, il 1522.

Il numero è totalmente gratuito – anche se la chiamata viene fatta dal cellulare -, multilingue, attivo 24 ore su 24 ed è promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento per le Pari opportunità.

WeWorld, organizzazione italiana che da 50 anni difende i diritti di donne e bambini in 29 Paesi del Mondo, inoltre, offre una mail, ascoltodonna@weworld.it, cui rivolgersi per ogni evenienza.

Mentre i Centri Antiviolenza della rete D.i.Re si sono organizzati per rispondere all’emergenza COVID-19 e alle disposizioni emanate dal governo con l’istituzione della zona rossa a livello nazionale, in modo da non lasciare sole le donne che hanno subito violenza.

Clicca qui per conoscere la lista con tutti i punti di ascolto sparsi sul territorio nazionale.