“La Fondazione s’Illumina”, da San Giovanni a Teduccio un arcobaleno a fare da ponte con la città

Sostituire il grigio con i colori e riempire di luci il buio della notte. Questa sera, 7 luglio, a partire dalle 20.30, i muri esterni della Fondazione Famiglia di Maria si illumineranno di led colorati per accendere anche simbolicamente i riflettori sulla zona di Napoli Est e intensificare il dialogo con la città e la sua cultura. L’installazione delle luci, sponsorizzata da Unicoenergia, sarà attiva tutti i giorni per un mese dalle 20.30 alle 2 di notte. L’accensione delle luci sarà accompagnata dal pianoforte del maestro Pasquale Cirillo di Napulitanata che suonerà pezzi di musica classica napoletana.

“Napoli è mille culure – commenta la presidente della Fondazione Anna Riccardi – e grazie a Unicoenergia illumineremo via Salvatore Aprea a San Giovanni a Teduccio con il rosa e l’azzurro, i colori della fondazione. Sarà un arcobaleno di energie positive con l’incrocio dei bambini, le loro famiglie e l’intera città di Napoli che arriverà in periferia. Ringrazio l’amministratore Aldo Arcangioli che ha dimostrato una grande sensibilità sostenendo questo progetto”.

“La filosofia di Unicoenergia è diffondere una nuova cultura dell’illuminazione, che tenda a valorizzare lo splendore del territorio, donando una nuova luce alla storia e alla bellezza dei luoghi della nostra città. Per noi è un piacere dare il nostro contributo all’iniziativa ‘La Fondazione s’Illumina’ promossa dalla Fondazione Famiglia di Maria, faro di speranza e bellezza nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Da sempre ci stanno a cuore le iniziative sociali che, come questa, intensificano il dialogo con la città” dichiara l’amministratore di Unicoenergia Aldo Arcangioli.

La Fondazione Famiglia di Maria opera nel territorio di Napoli Est in favore di minori e famiglie con disagi socio-economici per aiutarli a sviluppare valori di solidarietà, rispetto reciproco, legalità e non violenza, in una zona, il rione Villa, caratterizzata da abitazioni di edilizia popolare spesso lasciate all’incuria o case storiche ma di impianto e derivazione sub proletaria. Una condizione che si sviluppa in un’area potenzialmente bellissima, in quanto si affaccia sul mare, ma vessata anche da condizioni gravissime di inquinamento industriale, con livelli occupazionali bassissimi e un grado di istruzione e scolarizzazione al di sotto della media che raccontano un territorio che ha come esigenza primaria quella del riscatto e dello sviluppo.

 

UICI Napoli, al via attività e laboratori estivi rivolti a bambini e ragazzi con disabilità visiva

La Fondazione Istituto Strachan Rodino in collaborazione dell’ Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Provincia di Napoli e il CCT – Centro di Consulenza Tiflodidattica Napoli della Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” e della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro-Ciechi, al fine di favorire la crescita, l’autonomia e l’integrazione dei bambini ciechi ed ipovedenti, ha deciso di finanziare delle attività estive laboratoriali rivolte a 10 bambini di età compresa tra i 7 e i 14 anni, residenti in tutta l’Area Metropolitana di Napoli.
Il periodo di pandemia e lockdown che ci siamo lasciati alle spalle è stato complesso e difficile, e per chi viveva già la normalità della vita quotidiana come una continua sfida ai propri limiti è stato un ulteriore aggravio che ha richiesto la messa in campo di tutte le proprie energie, mentali e fisiche, per affrontarla. Per i bambini e ragazzi con disabilità visiva, l’improvviso passaggio da una rassicurante quotidianità di vita scolastica ad una didattica a distanza mai sperimentata e spesso complicata da mille difficoltà tecniche, esperienziali e familiari, ha probabilmente allargato il gap tra i compagni di scuola e il bambino/ragazzo che studiava a casa. Da qui l’esigenza di proporre delle attività che permettessero di mettere in gioco tutto quanto possibile per compensare, almeno in parte, il vuoto di relazioni sociali e amicali, che questo periodo complesso ha creato.

Sulla base della bella e felice esperienza dello scorso anno, si è pensato di riproporre il laboratorio di fotografia come filo conduttore di tutto il progetto estivo, da svolgersi presso differenti locations che offriranno la possibilità di fare esperienze educative e formative, in un contesto ludico e di socializzazione finalizzato alla promozione dello sviluppo personale. Il gruppo sarà affiancato da personale con un profilo di alta competenza per l’educazione tiflologica in ambito evolutivo e da Marzia Bertelli, fotografa con esperienza nella disabilità visiva. Il laboratorio fotografico si realizzerà in contemporanea con le attività proposte al gruppo attraverso un rapporto 1:1 tra la fotografa e la/il partecipante. L’attività svolta diventerà quindi lo scenario e il soggetto da fotografare.

Le esperienze che i ragazzi potranno vivere a partire dal prossimo 6 luglio, vanno dalla canoa Kayak, grazie alla collaborazione del Circolo Ilva Bagnoli e degli istruttori federali, alle escursioni presso importanti siti culturali della regione Campania tra i quali il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, ai laboratori di attività motoria che si svolgeranno presso i giardini di Villa Fernandes a Portici, importante edificio confiscato alla criminalità organizzata e restituito alla cittadinanza; ai laboratori musicali, alle esperienze a cavallo.

“Grazie a questi laboratori – afferma il Presidente della Fondazione Istituto Strachan Rodinò e dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli Mario Mirabile – questi bambini faranno delle esperienze davvero irripetibili ed è doveroso ringraziare sia tutti coloro che si sono adoperati per la costruzione del progetto, sia gli educatori che seguiranno i ragazzi con abnegazione e disponibilità, ma soprattutto i componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Istituto Strachan Rodinò per l’entusiasmo con cui hanno accolto questa proposta progettuale”. “E’ doveroso riconoscere – aggiunge Mirabile – come con altrettanto entusiasmo il Circolo ILVA ha messo a disposizione competenze e professionalità per una causa così nobile”

Per maggiori informazioni: Mario Mirabile 3393456120

Volontariato di prossimità: ecco le proposte di Legambiente per l’estate

La situazione particolare che stiamo vivendo ci impone di non abbassare la guardia e di agire con molta prudenza. Mascherine e il giusto distanziamento sociale sono le regole che ancora dobbiamo osservare per impedire che il corona-virus continui a diffondersi.  Ovviamente questo limita le attività di volontariato, in particolare dei campi estivi, che in molti attendono con impazienza per viaggiare, conoscere nuove situazioni e persone con cui condividere la passione per l’ambiente.

La buona notizia è che mentre aspettiamo tempi migliori,  possiamo accrescere le nostre conoscenze ambientali e renderci utili con il volontariato di prossimità: progetti NON residenziali che prevedono azioni di una o più giornate in cui verranno osservate tutte le misure necessarie per operare in totale sicurezza. Il volontariato di prossimità ci consentirà di conoscere a fondo il nostro territorio, scoprire tutti i suoi tesori e consolidare il legame con le nostre radici. Un’ esperienza che vi appassionerà.

Ripristino dei beni comuni, inclusione sociale, economia circolare saranno alcuni dei temi al centro delle attività proposte da Legambiente per questa estate. Tante opportunità per mettersi in gioco e dedicarsi alla pulizia di parchi, aree verdi urbane, spiagge;  al monitoraggio scientifico dei rifiuti abbandonati lungo le coste, al censimento fotografico di specie animali e vegetali. E tanto altro ancora.

Scopri le attività in programma.

Per maggiori informazioni volontariato@legambiente.it

“Didattica a Distanza: Quale supporto in caso di BES”. Partecipa al webinar di Telefono Azzurro

Si terrà domani, martedì 7 luglio, alle ore 16.00 il webinar “Didattica a Distanza: Quale supporto in caso di BES” promosso da Telefono Azzurro e rivolto a docenti, formatori, genitori, operatori del terzo settore e volontari che lavorano con i minori.

Questo webinar, così come agli altri percorsi formativi online già tenuti da Telefono Azzurro, ha lo scopo di affrontare e approfondire insieme contenuti e argomenti sul tema della didattica a distanza e nello specifico sul maggior bisogno di facilitazioni per l’apprendimento per i bambini con BES o DSA.

L’ appuntamento avrà la durata di un’ora, e permetterà di esplorare perplessità e attese sul futuro della scuola. Verranno presentati anche i contenuti fondamentali del progetto Generazioni Connesse, il suo funzionamento e le sue potenzialità nell’ambito del supporto alla didattica.

Al termine di ogni webinar ci sarà un momento dedicato unicamente al confronto e la partecipazione sarà certificata tramite rilascio di un attestato di frequenza.

Per partecipare…clicca qui

Arcipelago Educativo: attività e risorse dedicate all’apprendimento

Durante l’estate, la chiusura prolungata delle scuole genera nei bambini e nei ragazzi una naturale perdita degli apprendimenti.
Questo fenomeno è particolarmente presente nei contesti più deprivati e a rischio povertà educativa, dove nei minori si riscontrano spesso condizioni di privazione materiale e culturale, che ne causano un limitato accesso alle risorse educative extra-scolastiche.

Questa estate, a causa dell’emergenza Covid-19 e della conseguente chiusura delle scuole, si accentua il rischio  della perdita di apprendimento e di motivazione allo studio e il consequenziale aumento della povertà educativa e della dispersione scolastica nel nostro paese.

Save the Children e Fondazione Agnelli, con il sostegno di Fondazione Bolton Hope e il supporto delle organizzazioni Partner locali, promuovono il progetto Arcipelago Educativo che ha come obiettivo di favorire il benessere psicofisico di bambine/i,  ragazzi e ragazze, il consolidamento e il recupero di competenze di base e trasversali, la relazionalità tra pari e sostenere un più adeguato clima educativo in famiglia.

Nell’ambito del progetto, si intende offrire un patrimonio di risorse che educatori, genitori e ragazze e ragazzi possono utilizzare per svolgere e organizzare attività presso i centri educativi estivi, a scuola, a casa, in famiglia o in qualsiasi altro posto, in gruppo o da soli. Nell’ambito delle tante risorse ed esperienze educative è possibile utilizzare dei filtri di ricerca per area di interesse, tema, competenze ed età, così da trovare l’attività più adatta per sostenere al meglio il loro apprendimento.

Il progetto Arcipelago Educativo fa parte della campagna Riscriviamo il futuro lanciata da Save the Children per promuovere opportunità educative ai bambini, alle bambine e agli adolescenti ai tempi del Covid-19.

Famiglie e coronavirus, i risultati dell’indagine UNICEF

Coronavirus e COVID-19, due parole per identificare un nemico microscopico che nel giro di poche settimane ha costretto la quasi totalità della popolazione mondiale a ridefinire il proprio stile di vita.

A livello globale, la pandemia ha fatto registrare oltre 9,5 milioni di casi confermati e 485.000 vittime.

Per proteggerci dal pericolo del contagio sono state messe in atto una serie di misure per garantire il distanziamento sociale, che nel periodo di massima allerta hanno portato, nella maggior parte dei Paesi colpiti, alla chiusura pressoché totale delle attività e delle possibilità di socializzazione (lockdown).

Nel nostro Paese oltre 8 milioni di alunni e alunne della scuola primaria e secondaria sono rimasti a casa, oltre ai bambini e alle bambine della fascia prescolare (sotto i 6 anni).

Ci sono state nuove modalità di lavoro per i genitori che hanno usufruito dello smartworking, ma anche, per altri, la perdita improvvisa del lavoro stesso o l’obbligo di recarsi sul posto di lavoro per i cosiddetti lavoratori essenziali. E poi la paura del contagio e la sofferenza per la perdita o la malattia di una persona cara.
 
Come tutto questo ha influito sul benessere psicologico delle famiglie con figli minorenni in Italia?
 
A questa domanda ha tentato di rispondere una ricerca online promossa dall’UNICEF Italia in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre.
L’indagine è stata condotta attraverso un questionario online attivo dal 21 aprile al 3 maggio 2020, nel pieno delle fasi finali del lockdown.
Il questionario era rivolto a genitori con bambini di età compresa tra 18 mesi e 17 anni, per indagare le possibili ripercussioni in termini di salute mentale delle misure di contenimento.

 

In particolare l’indagine si è focalizzata sul benessere psicologico dei genitori e sulla sfera comportamentale di bambini e adolescenti.

Sono stati raccolti complessivamente 3.100 questionari, 2.473 dei quali correttamente compilati ai fini dell’indagine.

L’82,1% dei questionari sono stati compilati dalle madri, a possibile conferma degli indicatori nazionali che restituiscono una fotografia di cura della famiglia ancora sbilanciata sulla figura femminile.

I risultati preliminari evidenziano che:

  • le mamme mostrano, in generale, maggiori segnali di stress rispetto ai papà
  • si registrano quote significative di stress legate all’evento per i genitori con bambini più piccoli
  • le mamme riferiscono maggiori reazioni emotive negative in termini di depressione, ansia e stress
  • le mamme riferiscono un maggiore utilizzo di strategie di sostegno sociale (es. ricerca di informazioni), di orientamento trascendente (es. assenza di umorismo) o di negazione del fenomeno, modalità di fronteggiare lo stress che non concorrono propriamente al benessere psicologico delle madri stesse
  • i papà di bambini più piccoli hanno utilizzato più degli altri strategie attive, tese ad agire sul contesto per risolvere le difficoltà

Anche sulla base di questi primi risultati, l’UNICEF chiede che venga incentivata la possibilità per i genitori di usufruire di forme di sostegno psicologico accessibile e di qualità.

Leggi i risultati preliminari del sondaggio su Coronavirus e famiglie

Quì altri risultati preliminari evidenziati della ricerca.