10 Feb, 2021 | In evidenza, News dalle odv
CoorDown insieme a numerose associazioni, gruppi di studenti e genitori, insegnanti di sostegno ed educatori lancia un’iniziativa di protesta per manifestare al Ministero dell’Istruzione l’unanime dissenso sul D.I. 182/2020 e i nuovi modelli di PEI. Una grande mobilitazione online che punta a dar voce alle migliaia di persone che chiedono modifiche concrete al nuovo Decreto PEI per garantire il diritto ad una scuola davvero inclusiva per gli alunni con disabilità.
Innanzitutto è stata avviata una una petizione online su Change.org con il duplice obiettivo di fare pervenire al Presidente della Repubblica e al Governo ancora in carica, ma anche alle associazioni di persone con disabilità che hanno condiviso e approvato il testo del decreto, il dissenso di moltissime famiglie, docenti, educatori e studenti.
CooDown e le sigle firmatarie dell’appello ritengono che il provvedimento emanato presenti troppi punti critici, lesivi del diritto all’istruzione degli alunni con disabilità, che legittimano cattive prassi, da sempre stigmatizzate, e che segnano un cambio di rotta rispetto al percorso inclusivo in atto:
- – l’esonero da alcune discipline di studio, con possibilità di allontanare l’alunno con disabilità dal gruppo classe e dai suoi docenti, con la conseguente riapertura di spazi “laboratoriali” o di “aule riservate” o attività individuali che, di fatto, ricreano le classi differenziali;
- – la riduzione dell’orario di frequenza;
- – l’approvazione del PEI;
- – il ruolo marginale della famiglia nel GLO. Il nuovo GLO, Gruppo di lavoro Operativo per l’inclusione, è formato dal Team docente o dal Consiglio di classe presieduto dal Dirigente Scolastico, che ne definisce la configurazione (art. 3, c. 1, del DI 182/2021). In questo nuovo gruppo di lavoro, la famiglia è uno dei soggetti chiamati a “partecipare ai lavori del GLO”: appare evidente come il suo ruolo, nel processo decisionale a favore del figlio, risulti marginale.
I promotori chiedono, quindi, con la massima urgenza la convocazione di un tavolo di confronto con le Istituzioni competenti e con il mondo associativo per poter rappresentare le criticità e le necessarie proposte di modifica.
Vai alla petizione e sottoscrivi su https://bit.ly/noesonero
Inoltre con le parole d’ordine #NOESONERO–L’inclusione non si fa fuori!, sabato 13 febbraio alle 12:00, si terrà un flashmob virtuale che vedrà decine e decine di studenti e famiglie, con e senza disabilità, insegnanti ed educatori per diffondere insieme le immagini creative, con le quali viene espresso il desiderio di inclusione.
Collegandosi al sito https://bit.ly/mobnoesonero è possibile creare la propria foto in formato polaroid: le immagini sono da utilizzarsi durante il flashmob. Come fare? È sufficiente caricare la foto con cui si vuole partecipare (viene adattata automaticamente con la grafica della campagna), scaricarla e postarla alle 12.00 di sabato 13 febbraio con l’hashtag #noesonero. Obiettivo dell’azione è di dare visibilità e voce, attraverso i social (Facebook, Twitter e Instagram), alle numerosissime persone che si oppongono al Decreto PEI, inviando così alla politica e ai media i loro messaggi.
Lo slogan #NOESONERO può essere condiviso anche grazie alla grafica predisposta per personalizzare il proprio profilo Facebook; si tratta di modificare la propria immagine sul social media cliccando “aggiungi motivo” e selezionando NoEsonero tra quelli disponibili. Salvando la nuova immagine si partecipa attivamente alla campagna testimoniando la propria adesione.
10 Feb, 2021 | In evidenza, News dalle odv
Contenuti aggiornati, una lista di siti e fonti utili più ampia, una veste grafica rinnovata: così si presenta la nuova edizione di “Hate speech, conoscerlo e contrastarlo – Guida breve per combattere i discorsi d’odio online”, con l’obiettivo di offrire ai lettori uno strumento sempre più facile da consultare e rispondente alle esigenze di chi, in prima persona, vuole contribuire alla battaglia contro l’intolleranza in rete.
Il manuale, la cui prima edizione risale al 2019, è a cura di Amnesty International Italia ed è stato ideato per poter offrire una guida snella e pratica a tutti coloro che vogliono avvicinarsi all’approfondimento di questo fenomeno o provare a impegnarsi direttamente nel suo contrasto. Il testo raccoglie al suo interno una prima parte che fornisce nozioni teoriche e spunti di riflessione per comprendere cosa sono i discorsi d’odio e quali sono i meccanismi che li generano e una seconda sezione con informazioni e consigli pratici circa le possibili strade da intraprendere quando ci si imbatte in essi.
Presenti, tra i contenuti sulle possibili modalità di contrasto, anche le indicazioni frutto dell’esperienza della Task Force Hate Speech, gruppo di attivisti reclutati da Amnesty per combattere i focolai di odio e discriminazione online, anche per mezzo della contro-narrazione.
Il manuale “Hate speech, conoscerlo e contrastarlo – Guida breve per combattere i discorsi d’odio online” può essere scaricato qui.
09 Feb, 2021 | Appelli e raccolte fondi, In evidenza, News dalle odv
In Italia la povertà educativa priva milioni di bambini del diritto di crescere e di seguire i loro sogni, e le gravi conseguenze di questa situazione non si fermano con il passare degli anni, è un circolo vizioso che nega ai futuri cittadini il diritto ad una vita dignitosa, trasmettendo poi questa ingiustizia di generazione in generazione.
Per fermarla è nato il progetto Affido Culturale e voi potreste essere una delle 400 famiglie che attraverso la condivisione solidale di momenti culturali – come andare al teatro, sentire un concerto, visitare un museo o passeggiare in un bosco – contribuiranno a creare un ponte solido per l’accesso libero di tutti i bambini a spazi in cui potranno far fiorire liberamente le loro capacità, i loro talenti e le loro aspirazioni.
Il progetto Affido Culturale è alla ricerca di 400 famiglie “affidatarie” residenti nelle città di Roma, Napoli, Bari o Modena (100 per ogni città) per accompagnare 400 bambini in povertà educativa, di età compresa tra i 6 e i 10 anni, accompagnati da un familiare per partecipare insieme a 29 eventi culturali nell’arco di 14 mesi.
La partecipazione è aperta ad ogni tipo di famiglia: con bambini, senza bambini e singoli che abitualmente partecipi agli eventi culturali della città. La cosa importante è che si abbia voglia di contagiare i più piccoli con l’amore per la cultura ed essere aperti mentalmente imparando a guardare con i loro occhi. In questo modo una visita al museo o uno spettacolo teatrale diventerà un momento di aggregazione e un modo per riprendere una radice comune e trovare forme di contatto tra le proprie diversità.
L’idea del progetto è quella di avvicinare bambini e adulti, facendogli scoprire e condividere insieme il patrimonio culturale della propria città, in modo tale da ridurre le barriere sociali e culturali che tante volte impediscono a famiglie in povertà educativa di vivere a pieno gli spazi e i momenti culturali.
In Affido Culturale sono coinvolti un numero vasto di spazi culturali: cinema, teatri, librerie, biblioteche, musei, parchi e ludoteche sostengono il progetto proponendo una ricca offerta culturale di qualità rivolta ai bambini.
Le famiglie coinvolte potranno accedere all’offerta tramite l’app del progetto in cui si troveranno tutte le informazioni riguardo l’evento. Saranno loro stessi ad organizzarsi, guidati sempre dagli specialisti di Affido Culturale, rispettando l’impegno di partecipare ai 29 incontri entro i 14 mesi.
La famiglia “affidataria” riceverà una dotazione di e-ducati, una moneta virtuale solidale di Affido Culturale, con cui potrà pagare i biglietti di accesso ai luoghi convenzionati. La partecipazione al progetto è parzialmente gratuita, per ogni bambino in povertà educativa sono previsti 3 ingressi gratuiti per ognuna delle 29 iniziative culturali, per un totale di 87 ingressi gratuiti.
Le famiglie abituate a vivere l’offerta culturale della propria città, oltre a condividere la propria passione, avranno anche un risparmio equivalente ad un biglietto per ogni evento. Inoltre, nel caso ci fosse anche un bambino all’interno della famiglia affidataria, questo potrà partecipare gratuitamente insieme al suo nuovo amico ad un campo estivo.
Il progetto Affido Culturale, vincitore del bando “Un passo avanti” dell’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo della povertà educativa, unisce in un’unica rete gli sforzi di venticinque realtà che vantano tutte una grande esperienza nel mondo della cultura, della formazione e del sociale.
Ognuna delle 4 città partecipanti ha un “capogruppo cittadino” a cui rivolgersi nel caso vogliate partecipare.
Roma: Casa dello Spettatore | affidoculturale.roma@gmail.com – 351 988 2078
Napoli: Con La Mano del Cuore | affidoculturale.napoli@gmail.com – 327 855 9833
Bari: Fondazione SAT | affidoculturale.bari@gmail.com – 351 122 7065
Modena: PopBrains | affidoculturale.modena@gmail.com – 059 867 7814
09 Feb, 2021 | In evidenza, News dalle odv
WeWorld e Frequenza 2000 hanno organizzato l’evento online: “Dalla comunità educante ai patti educativi. Quale futuro per la collaborazione tra pubblico e privato nel contrasto alla povertà educativa?”. L’evento sarà trasmesso sulla pagina Facebook di WeWorld giovedì 11 febbraio dalle 14,30 alle 16.
A intervenire saranno, a seguito dell’introduzione di WeWorld, Marco Rossi Doria, Vicepresidente Impresa Sociale “Con i Bambini”, Andrea Morniroli, Forum Disuguaglianze Diversità, Cooperativa Dedalus, seguirà la presentazione del Brief Report Il Community Worker nel progetto REACT a cura di WeWorld
08 Feb, 2021 | News dalle odv
Dalla messa alla prova all’assistenza ai clochard, dal carrello solidale allo sportello amico, passando per molte altre iniziativa. “Insieme si può odv”, con sede a Brusciano, è una realtà del mondo del volontariato di tutta l’area metropolitana di Napoli e da anni è attiva sul territorio con iniziative di solidarietà.
Tra queste, menzioniamo i progetti di “messa alla prova” di imputati per reati minori (sono 5 le persone che operano presso l’organizzazioni di volontariato di Brusciano) il carrello solidale, che in questo periodo di emergenza sanitaria ha avuto una funzione molto importante. I volontari di “Insieme si può” raccolgono, infatti, alimenti fuori ai market della zona intorno a Brusciano, dove si sistemano insieme a clown che regalano pop corn ai bambini: “E’ il nostro modo di rendere più allegra e coinvolgente la solidarietà, perché crediamo che tutti abbiamo sempre bisogno di un sorriso”, spiega il presidente dell’associazione Giuseppe Di Maio.
Una volta a settimana, inoltre, i volontari di “Insieme si può” portano pasti, vestiti e coperte ai clochard, mentre in sede è attivo il progetto “Guardaroba”, che consente di donare abiti che poi saranno destinati a chi ne ha bisogno. Attivo anche lo sportello amico, con l’assistenza a distanza di tipo psicologico da parte di un esperto e la spesa a domicilio per i malati di covid e chi sta in isolamento a Brusciano.
Spiega ancora il presidente Di Maio: “Siamo un gruppo compatto, animato dalla voglia di fare solidarietà. Appena sarà possibile torneremo ad organizzare anche i tanti laboratori in presenza, presso la nostra sede di via Padula, 127 a Brusciano”
08 Feb, 2021 | In evidenza, News dalle odv
Secondo gli ultimi dati UNESCO, provenienti da indagini condotte in paesi industrializzati, la percentuale di minorenni che ha sperimentato cyberbullismo varia tra il 5% e il 20% della popolazione minorile, con conseguenze psicofisiche che vanno dal mal di testa ai dolori allo stomaco e/o che si manifestano con mancanza di appetito o disturbi del sonno. Coloro che hanno sperimentato episodi di bullismo/cyberbullismo hanno inoltre maggiori probabilità di sviluppare difficoltà relazionali, di sentirsi depressi, soli, ansiosi, di avere scarsa autostima o sperimentare pensieri suicidi.
L’aumento del cyberbullismo riflette la rapida espansione dell’accesso di bambini e ragazzi ad internet: nel 2017 circa il 70% della popolazione mondiale tra i 15 e i 24 anni risultava connessa ad internet e dai dati provenienti da 7 Paesi europei, la percentuale di bambini e adolescenti tra gli 11 e i 16 anni esposti a cyberbullismo è aumentata tra il 2010 e il 2014 passando dal 7% al 12%.
In occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, che si celebra ogni anno il 7 febbraio, l’Unicef Italia ha realizzato e presentato una guida per aiutare i genitori a prevenirlo.
“A seguito di un anno in cui i bambini e giovani, a causa della pandemia da COVID-19, hanno trascorso online un numero elevato di ore per continuare a studiare e socializzare – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia – abbiamo realizzato la guida “Genitori e il Fattore Protettivo – prevenire il cyberbullismo” per parlare di questo fenomeno in famiglia, perché riteniamo importante che i genitori imparino a riconoscere i segnali di pericolo e quindi essere attenti a eventuali cambiamenti di umore o del comportamento dei propri figli. Attraverso questo strumento però vogliamo raccomandare anche di non demonizzare i nuovi media e rassicurare sul fatto che parlarne con una persona di fiducia significa poter essere tutelati e intervenire tempestivamente a difesa del rispetto della propria persona e della propria salute fisica e mentale.”
La guida Genitori e il Fattore Protettivo – prevenire il cyberbullismo è stata realizzata in collaborazione con lo Studio di psicologia del ciclo di vita – P.I.N.S. – Pensare Insieme Sentire, con l’obiettivo di promuovere una genitorialità positiva, un dialogo aperto in famiglia e insegnare un uso responsabile dei nuovi media, al fine di riconoscere e prevenire il cyber bullismo. Tra i suggerimenti per i genitori, una proposta di 6 regole base da istituire in famiglia:
- non condividere nomi utente o password;
- non fornire informazioni personali in profili, chat room e altri forum;
- astenersi dall’inviare foto personali o inappropriate di sé;
- non rispondere a messaggi minacciosi e informare immediatamente un adulto;
- spegnere il proprio dispositivo se viene visualizzato un messaggio minaccioso;
- non cancellare eventuali tracce sui social o nelle chat
Per ulteriori informazioni visita l’indirizzo: unicef.it/cyberbullismo