In Campania oltre 23 mila reati contro l’ambiente negli ultimi 5 anni. Il rapporto di Legambiente

C’è un virus da combattere che dura da anni. Il “virus” dell’ecomafia che non si arresta né conosce crisi. Negli ultimi cinque anni in Campania sono 23.037 i reati contro l’ambiente, con 20.543 persone denunciate, 183 persone arrestate e 7.888 sequestri effettuatiLa maggior parte dei reati sono concentrati nella Provincia di Napoli e Salerno, in particolar modo in questi ultimi cinque anni, il 32% dei reati contro l’ambiente pari 7.399 sono concentrati nell’area metropolitana napoletana mentre il 18% pari 4.227 nella provincia salernitana. In questi anni a spartirsi la torta, insieme ad imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi, sono stati circa 80 clan attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell’economia circolare. È questa la fotografia della Campania scattata dal Rapporto Ecomafia 2023 con i nuovi dati degli ultimi cinque anni di criminalità ambientale in Campania presentato stamattina presso il Casale di Teverolaccio a Succivo, sede operativa del circolo Legambiente Geofilos e della Cooperativa Terra Felix oggetto negli ultimi mesi di atti intimidatori. Importante, per queste ragioni, la presenza istituzionale: alla conferenza stampa sono intervenuti il prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, il presidente della Commissione parlamentare Ecomafia, Jacopo Morrone, Federico Cafiero de Raho, vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, Antonio Ricci, procuratore aggiunto della Procura di Napoli, Maria Antonietta Troncone, procuratore della Repubblica della Procura di Napoli Nord, Mario Morcone, assessore alla Sicurezza, Legalità a Immigrazione della Regione Campania, Ciro Silvestro, viceprefetto incaricato per la “Terra dei fuochi”, il comandante del Gruppo Carabinieri Tutela ambientale e sicurezza energetica di Napoli, ten. col. Pasquale Starace. In sala, tra i presenti, i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto a livello provinciale e regionale.

I numeri e le storie raccolte nel rapporto – dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – confermano il lavoro importante svolto da forze dell’ordine, Capitanerie di porto, enti di controllo e magistratura.E dovrebbero sollecitare risposte coerenti ed efficaci da parte di chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Le ecomafie continuano ad affondare le loro radici nell’ambiente, spinte da interessi trasversali in cui si intrecciano sempre di più criminalità ambientale, economica e organizzata in un triangolo perfetto. È urgente affiancare alla risposta giudiziaria, una risposta politica-istituzionale ancora troppo carente. Siamo ancora in attesa che inizi concretamente con tempi e regole certe la bonifica del territorio, di azioni concrete per la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti che fermino quei “tour” che da sempre alimentano le ecomafie. Così come siamo in attesa delle ruspe per abbattere il cemento illegale, una delle ferite aperte della nostra regione alimentata da una classe politica che continua a proporre condoni per meri calcoli elettorali o perché, in molti casi, è direttamente coinvolta in questi fenomeni.”

Le piaghe da sanare – Come dimostrano i dati dei reati degli ultimi cinque anniil ciclo dei rifiuti resta il settore maggiormente interessato dai fenomeni più gravi di criminalità ambientale: dal 2018 sono 8.461 i reati contestati, con 8.307 persone denunciate, 118 arresti e 4.343 sequestri. La Provincia di Napoli con 2.308 reati e 2.629 persone denunciate risulta la provincia più colpita, seguita dalla Provincia di Caserta con 1.156 reati, e 956 persone denunciate. La Campania continua a bruciare di rifiuti. Dal primo censimento avviato da Legambiente nel 2013 al 30 aprile 2023 gli incendi ai vari tipi di impianti di gestione di rifiuti in Campania sono stati 177, seconda regione d’Italia dopo la Sicilia.

La Campania si conferma capitale del cemento connection con 7.360 reati accertati dal 2018 con 7.694 persone denunciate, 33 persone arrestate e 1554 sequestri effettuati. La provincia di Avellino con 1.922 reati, 1.934 persone denunciate si conferma in testa alla classifica provinciale, seguita da quelle di Napoli con 1.702 reati e Salerno (1.491). In Campania dal 2004 al 2022 il numero delle demolizioni eseguite è del 13,1% (pari a 3.107) dei 23.635 immobili abusivi per i quali è stato stabilito l’abbattimento da parte dei 110 Comuni che hanno risposto in maniera completa al monitoraggio civico promosso da Legambiente, pari al 20% del campione totale. Secondo l’ultimo rapporto sul BES (Benessere Equo e Sostenibile) dell’Istat, secondo le stime elaborate in collaborazione con il Cresme, la situazione in Campania rimane “insostenibile”,con 50,4 abitazioni costruite illegalmente ogni 100 realizzate nel rispetto delle regole. La provincia con il migliore rapporto tra ordinanze emesse ed eseguite dai comuni del suo territorio è quella di Benevento (32%) con 462 ordinanze emesse e 148 demolizioni eseguite, segue provincia di Avellino con 1.695 ordinanze di demolizioni emesse e 516 eseguite pari al 30,4%. Salerno con 4.864 ordinanze e 686 eseguite (14,1%). Chiudono Caserta con 887 ordinanze di demolizioni e 116 eseguite (13,1%) e la Provincia di Napoli con 15.727 ordinanze e solo 1641 eseguiti pari al 10,4%

Abbiamo scelto di presentare a Succivo il Rapporto Ecomafia- commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – come risposta ai continui attacchi intimidatori nei confronti della nostra cooperativa e per ribadire con chiarezza che verra’ rispedito al mittente ogni tentativo di voler mettere in ginocchio l’esperienza dei ragazzi e soci di Succivo. Sin dal 1994, anno della prima presentazione del Rapporto sulle ecomafie abbiamo acceso i riflettori sulla Campania e in questi trent’anni nel nostro agire politico associativo la lotta ai “ladri di futuro” è stata prioritaria con iniziative, denunce, mobilitazioni. E’ necessario mettere in campo maggiori attività di prevenzione e di controllo, nuove normative stringenti come i delitti contro le agromafie e la fauna che ancora faticano a vedere la luce e avvalersi della nuova direttiva europea sui crimini ambientali recependo in tempi brevi. La direttiva- conclude Ciafani- approvata a fine febbraio dal parlamento europeo, prevede nuovi illeciti come l’ecocidio, un inasprimento delle sanzioni, maggiori tutele per chi denuncia e l’impegno di facilitare l’accesso alla giustizia per le associazioni”

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CNGEI cerca volontari per dare supporto al movimento scout laico

Insegnare ai giovani i principi del rispetto, della pari dignità delle persone in contesto per consolidare nel mondo la prospettiva della solidarietà da garantire a tutti. Un investimento sul presente e soprattutto sul futuro, puntando sulle giovani generazioni chiamate a essere i cittadini consapevoli del domani. Questo, e molto altro, si propone di fare sin dalla sua nascita Il CNGEI- Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani – che a livello internazionale conta ben 50 milioni di iscritti. Associazione laica e indipendente, affrancata da ogni credo religioso e ideologico, il CNGEI accoglie giovanissimi compresi tra gli 8 e i 19 anni, senza distinzione di etnia, sesso, cultura e religione divisi in tre gruppi: I Lupetti, dagli 8 ai 12 anni, che apprendono grazie alle avventure vissute da Mowgli nel Libro della Giungla di Rudyard Kipling riprodotte nel percorso di formazione. Gli Esploratori, tra i 12 e i 16 anni, che hanno la possibilità di sperimentare la vita all’aria aperta e l’avventura dove a prevalere è l’aiuto reciproco e l’autonomia. Infine i Rover, tra i 16 e i 19 anni, a cui viene data l’opportunità di dare il proprio supporto alla società, a trovare insieme la propria strada dedicandosi ai bisogni della collettività.

Il Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani ha una sua ramificazione anche a Napoli la cui sezione opera addirittura dal 1915. Composto attualmente da più di 410 iscritti, circa 320 educandi dagli 8 ai 19 anni e circa 90 educatori diretti o indiretti, dall’età di 19 anni in su, il CNGEI Napoli ha due gruppi attivi al Vomero, uno nel quartiere Materdei e uno a Capri a cui s’è di recente aggiunto un quinto nell’area di Bagnoli/Fuorigrotta. Proprio per tener fede a questa sua dinamicità, la sezione partenopea sta cercando nuovi volontari adulti dai 19 anni in su per consolidare la presenza sul territorio e permettere a sempre più ragazzi di vivere avventure entusiasmanti svolgendo diversi servizi: a livello locale, regionale e nazionale, a diretto contatto con i ragazzi in qualità di “capi” scout o, in alternativa, offrendo il proprio supporto a livello amministrativo e funzionale/gestionale.

Mirta Cimmino, Responsabile educativa del CNGEI sezione di Napoli racconta il motivo per il quale ha deciso di essere parte integrante di questa avventura. «Sono scout volontaria del CNGEI perché fare servizio in questa associazione mi permette di avere un impatto positivo sulla società attraverso l’educazione dei giovani». Allo stesso tempo, aggiunge, «mi offre continue occasioni per crescere, migliorarmi e sperimentarmi, per vivere esperienze divertenti e indimenticabili, stringere legami significativi e sentirmi parte di una famiglia sparsa in tutto il mondo che condivide gli stessi valori e si impegna per realizzare il sogno di un mondo migliore». Far parte del Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani è un vanto anche per il presidente della sezione Napoli, Biagio Parascandolo. Facendone parte, spiega, «posso dare il mio contributo affinché tanti nostri giovani possano fare un percorso educativo che li possa portare ad una maggiore autonomia, sicurezza in sé stessi ed attitudine alla collaborazione con gli altri. Farlo in un’associazione laica – dice ancora Parascandolo – significa inoltre dare loro ulteriori opportunità di confronto e di stimoli in un mondo sempre più multiculturale ed interconnesso. Per me fare questo percorso educativo dagli 8 ai 18 anni è stato fondamentale per la mia vita da adulto».

Per entrare in contatto con il CNGEI Napoli è possibile collegarsi al sito internet  o  alla pagina Facebook CNGEI Sezione di Napoli Associazione scout laica.

di Antonio Sabbatino

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LAVORO, COMUNITÀ E FUTURO: IL VALORE SOCIALE DELLA COOPERAZIONE

Il 26 marzo si terrà a Napoli, presso il Centro Congressi della Stazione Marittima, l’Assemblea di Confcooperative Campania, per il rinnovo delle cariche sociali.

I lavori avranno inizio a partire dalle ore 10.00 con la Tavola rotonda “Lavoro comunità futuro, il valore sociale della cooperazione” a cui  interverranno S.E. Mons. Gaetano Castello, Vescovo Ausiliare Diocesi di Napoli; Gaetano Manfredi, Sindaco Comune di Napoli; Lucia Fortini, Assessore Scuola, Politiche sociali, Politiche giovanili Regione Campania; Felice Casucci, Assessore Turismo, Semplificazione amministrativa Regione Campania; Mario Morcone, Assessore Sicurezza, Legalità, Immigrazione Regione Campania e Nicola Caputo, Assessore Agricoltura Regione Campania. L’introduzione sarà di Antonio Borea, Presidente Confcooperative Campania e le conclusioni saranno di Maurizio Gardini, Presidente Confcooperative Nazionale.

Al termine della Tavola rotonda, si svolgeranno gli adempimenti assembleari che si concluderanno nel pomeriggio con l’elezione dei nuovi organi dell’Organizzazione che in Campania rappresenta, assiste, tutela le imprese cooperative.

“Le sfide ed il ruolo della cooperazione in un momento così delicato per la società e gli assetti socio economici sono il focus della stagione assembleare, che da una parte esprime la complessità e la dignità di essere cooperatori e dall’altra propone partecipazione e soluzioni alle macroquestioni delle nostre comunità. Grazie alla loro capacità di coniugare efficacemente obiettivi economici, sociali ed ecologici, le cooperative hanno il potenziale per contribuire ad alleviare e superare la crisi, indicando vie d’uscita alternative a quelle attualmente proposte. Le cooperative sono soggetti orientati a risolvere problemi collettivi e la Campania ha bisogno delle cooperative” commenta il presidente Antonio Borea.

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“Barra Festival”, domenica il concerto alla Parrocchia Ave Gratia Plena

Si terrà domenica 24 marzo, con inizio alle 18.30, nei locali della Parrocchia Ave Gratia Plena a Napoli ( corso Sirena, 272, quartiere Barra) il concerto di Pasqua promosso dalla Fraternità Laica Domenicana, dalla Parrocchia Ave Gratia Plena e dalla Parrocchia Maria SS. di Caravaggio. L’evento rientra nel programma della kermesse “Barra Festival”, che prevede iniziative di musica, arte e cultura realizzate con il patrocinio del Comune di Napoli e della VI Municipalità.

Nel corso del concerto saranno eseguiti brani di Edward Elgar, Antonio Vivaldi, Wolfgang Amadeus Mozart, con l’esibizione di Davide Troìa, maestro del coro Orchestra Filarmonica di Benevento, di Pasquale Valerio, direttore d’orchestra di fama internazionale e del soprano napoletano Luigia Gargiulo.

La rassegna “Barra Festival”, iniziata a gennaio, proseguirà ad aprile e maggio con altri appuntamenti musicali e culturali.

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Reti e strategie collaborative: un workshop per facilitare processi condivisi che generano valore nelle comunità

Un momento di confronto teso all’ascolto e all’emersione dei bisogni per costruire nuove collaborazioni. E’ il senso del workshop “Reti e strategie collaborative” promosso da CSV Napoli e Agenzia di Sviluppo dei Comuni dell’Area Nolana. Nel corso dell’evento, anche un’esercitazione sulla ricerca dei dispersi in luoghi impervi attraverso l’utilizzo di moderne strumentazioni a pilotaggio remoto (droni)

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SANITA’: PSICOLOGO DI BASE, RICHIESTE IN AUMENTO NELL’ASL NA3 SUD

A circa quattro mesi dall’attivazione del servizio di Psicologia di base, anche nel distretto 34 dell’Asl Na3 Sud i risultati sono molto incoraggianti e i dati mostrano una progressiva crescita delle richieste da parte dei cittadini.

L’Asl Na3 Sud è stata la prima azienda sanitaria della Campania a indire la manifestazione pubblica per dotarsi dello psicologo di base. Una figura sanitaria che, lavorando in stretta collaborazione con i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, offre un primo livello di assistenza psicologica gratuito. Nello specifico, si occupa di sintomatologie ansioso-depressive, problemi legati alle fasi del ciclo di vita e all’adattamento (lutti, perdita del lavoro, separazioni, malattia cronica), disagi emotivi transitori ed eventi stressanti. Offre inoltre sostegno alla diagnosi infausta e alla cronicità o recidività di malattia, per le problematiche psicosomatiche, per i disturbi psicologici lievi e/o transitori e per le problematiche relazionali.

“La collaborazione tra psicologo, medico di base e pediatra di libera scelta – afferma il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Giuseppe Russo – permette di agire in maniera tempestiva sui primi disagi che il paziente o il medico avvertono, e questo ha un impatto notevole sulla vita del paziente stesso e sulla qualità dell’assistenza sanitaria pubblica generale. È importante sottolineare che, grazie all’attività di prevenzione e intervento precoce garantito dal servizio di Psicologia di base, si attendono anche effetti sulla riduzione dei ricoveri impropri, delle prescrizioni di psicofarmaci e degli accessi ai pronto soccorso”.

“La presenza di due psicologi di base in tutti i distretti sanitari della regione – sottolinea il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, Armando Cozzuto – come previsto dalla legge 35 del 2020, è una rivoluzione epocale per il nostro territorio ed è frutto di un lungo e complesso lavoro portato avanti dall’Ordine, insieme con la Regione, le Asl e altre istituzioni del territorio. I dati che stiamo raccogliendo e che presenteremo a breve, dimostrano quanto bisogno ci fosse di questo servizio. Come Ordine abbiamo fortemente voluto e accompagnato questo processo e siamo in prima fila per monitorare l’andamento del servizio e apportare ulteriori miglioramenti, superando nel più breve tempo possibile le fisiologiche difficoltà iniziali”.

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