Parco Verde, Ponticelli e altre periferie nuova opportunità per i ragazzi a rischio: finanziato il progetto “SosteniAmo il Quartiere” della Città Metropolitana

La Città Metropolitana di Napoli mette a segno un nuovo importante colpo nell’ambito della prevenzione delle devianze giovanili nei quartieri più a rischio dell’area metropolitana: il Ministero dell’Interno ha comunicato, infatti, l’ammissione a finanziamento, per complessivi 937mila euro, del Progetto “SosteniAMO il Quartiere”, presentato dall’Ente di piazza Matteotti nell’ambito dell’Asse 4 del POC Legalità.

Il nuovo piano nasce in continuità con il progetto “Esserci nel Quartiere”, già realizzato dalla Città Metropolitana nello scorso biennio, e si pone l’obiettivo di prevenire e ridurre i fenomeni di devianza e grave marginalità minorile attraverso azioni di strada e prossimità mirate ad ‘agganciare’ giovani e adolescenti che vivono situazioni di rischio, promuovendo percorsi personalizzati e individualizzati, ovvero laboratori professionalizzanti finalizzati all’inserimento o al reinserimento scolastico, sociale e lavorativo.

L’area di intervento coinvolge due quartieri di NapoliSan Giovanni a Teduccio Ponticelli, e cinque quartieri di altrettanti Comuni della Città Metropolitana: il Rione Salicelle ad Afragola, il Parco Verde Caivano, il Parco Enrico De Nicola Castello di Cisterna, il Rione Casacelle Giugliano e il Quartiere Pontecitra Marigliano. I quartieri individuati sono tutti caratterizzati da gravi sacche di marginalità sociale e degrado socio-economico e culturale.

Per i due quartieri del capoluogo saranno individuati 49 destinatari ciascuno, 35 per Giugliano, 21 per ognuno degli altri 4 territori coinvolti: un totale di 217 ragazzi, una metà dei quali già presenti in “Esserci nel Quartiere” e un’altra metà da agganciare e prendere in carico. Il progetto durerà 20 mesi.

“Gli spazi urbani individuati, di concerto con il Sindaco Gaetano Manfredi – afferma il Consigliere metropolitano delegato ai Fondi comunitari e nazionali per le Politiche di Coesione, Giuseppe Sommese – sono quelli in cui si riscontrano titoli di studio più bassi, una precoce uscita dal sistema di istruzione e formazione e quindi più NEET, ovvero più ragazzi che non studiano, non lavorano né frequentano corsi di formazione. Tali situazioni sono spesso aggravate da esperienze di vita difficili, disgregazione o disagio familiare, difficoltà economiche, persistenti forme di precarietà abitativa, forti carenze culturali”.

In alcuni quartieri di Napoli, infatti, i NEET raggiungono il 58,8% dei giovani, mentre la disoccupazione giovanile, in città, viaggia intorno al 60%; l’indice di permeabilità mafiosa, in Campania, si attesta al 61,21%, con punte altissime proprio nell’area metropolitana partenopea. In alcune aree di Caivano, come il Parco Verde, il tasso di dispersione scolastica si aggira intorno al 58%, la disoccupazione intorno al 35% per la popolazione maschile e al 44% per quella femminile, mentre specificatamente quella giovanile è intorno al 65% a fronte di un dato nazionale che si ferma al 34%. Allo stesso modo si rilevano dati allarmanti in relazione alla devianza giovanile.

“Sono dati allarmanti – prosegue Sommese – rispetto ai quali ci conforta un elemento: nelle aree in cui siamo intervenuti con la precedente edizione abbiamo riscontrato sensibili miglioramenti”.

 

Il percorso

Il primo passo sarà quello di coinvolgere la parte dei destinatari del precedente percorso e ‘agganciare’ i nuovi destinatari, attraverso azioni di strada e prossimità direttamente nei loro spazi di vita e di relazione; si procederà, poi, con la presa in carico dei giovani beneficiari e del loro contesto familiare e di vita.

Dopo una fase di ascolto e di conoscenza, insieme con i ragazzi si arriverà all’elaborazione di “Piani individualizzati di accompagnamento educativo” (PIAE) finalizzati al reinserimento scolastico, sociale e lavorativo, con il coinvolgimento di una rete di attori, vere e proprie “comunità educative” costituite, da un lato, da istituzioni scolastiche, parrocchie, oratori, centri sportivi, servizi del terzo settore e del volontariato e, dall’altro, dalle risorse territoriali come imprese, botteghe artigiane, operatori della cultura e dello spettacolo.

Risultati lusinghieri per il precedente progetto: circa un terzo dei destinatari è stato accompagnato con successo nel proprio corso di studi, un terzo inserito in percorsi di istruzione e formazione professionale e un terzo è stato avviato al lavoro o orientato professionalmente.

L’articolo Parco Verde, Ponticelli e altre periferie nuova opportunità per i ragazzi a rischio: finanziato il progetto “SosteniAmo il Quartiere” della Città Metropolitana proviene da Comunicare il sociale.

CSVnet e UniCredit siglano un accordo nazionale per sostenere il volontariato e il terzo settore

UniCredit e CSVnet, l’associazione nazionale che rappresenta i 49 Centri di servizio per il volontariato (Csv) italiani, hanno firmato un accordo nazionale volto a rafforzare il sostegno agli Enti del terzo settore (Ets) e al volontariato in tutta Italia. L’intesa mira a fornire strumenti concreti per la crescita e la sostenibilità delle organizzazioni non profit, favorendo lo sviluppo di progetti che abbiano un impatto positivo sulle comunità.

Un focus particolare sarà dedicato allo sviluppo di iniziative di raccolta fondi che vedranno protagonisti gli Ets territoriali, grazie al coinvolgimento della rete dei Csv attivi su tutto il territorio nazionale.
Per garantire un impatto efficace e diffuso, l’accordo partirà con alcuni progetti pilota distribuiti nelle diverse aree geografiche del Paese: Nord-Est, Nord-Ovest, Centro e Sud. Questi progetti consentiranno di testare e affinare le migliori strategie di raccolta fondi, creando un modello replicabile su scala nazionale.
L’accordo prevede inoltre un impegno congiunto per promuovere la progettualità degli Etssupportare la formazione di volontarie e volontarifacilitare l’accesso al credito e incentivare la cultura della rendicontazione. UniCredit metterà a disposizione la propria esperienza nel settore bancario per accompagnare le realtà del volontariato nella gestione delle risorse e nella raccolta fondi.

La collaborazione con UniCredit rappresenta un’importante opportunità per rafforzare le capacità operative degli Ets e dare valore al loro contributo per il benessere delle comunità”, ha dichiarato Chiara Tommasini, presidente di CSVnet. “Grazie a questo accordo, i Centri di servizio per il volontariato potranno offrire nuove occasioni di crescita e formazione agli enti, alle volontarie e volontari italiani, facilitando l’accesso a strumenti finanziari e di supporto per il terzo settore.”

“In Italia la realtà del volontariato rappresenta un pilastro centrale della società civile e noi, come UniCredit, vogliamo continuare a fare la nostra parte, amplificandone l’efficacia insieme a CSVnet” – conferma Annalisa Areni, Head of Client Strategies di UniCredit. “In coerenza con la nostra strategia sociale, essere vicini al Terzo settore e a chi è in prima linea nelle attività di sostegno alle fasce di popolazione maggiormente vulnerabili significa contribuire al progresso delle comunità in cui operiamo, determinati a promuoverne una crescita duratura, inclusiva e sostenibile”.

L’accordo, di durata annuale con possibilità di rinnovo, prevede anche incontri periodici per monitorare l’andamento della collaborazione e identificare nuove sinergie.

L’articolo CSVnet e UniCredit siglano un accordo nazionale per sostenere il volontariato e il terzo settore proviene da Comunicare il sociale.

A Striano nasce l’agricoltura sociale: al via “Impiantiamo” per valorizzare il Pomodoro San Marzano DOP

Un gesto semplice ma carico di significato: piantare. È da qui che prende vita “Impiantiamo – da qui nasce il Pomodoro San Marzano DOP”, l’iniziativa promossa dalla Pro Loco di Striano APS, in collaborazione con le associazioni del territorio Cittadinanza Attiva e Colibrì ABA, con il supporto dell’Assessore all’Agricoltura Luigi Rega.

L’appuntamento è per mercoledì 16 aprile alle ore 15.00 in Via Rivolta 40, Striano (NA), presso un terreno sociale concesso in comodato gratuito dall’Azienda Agricola Cordella Pasquale. Un appezzamento di seminativo irriguo che diventa simbolo concreto di agricoltura condivisa, sostenibilità e cultura rurale.

Qui, infatti, ragazzi e ragazze speciali coltiveranno il pomodoro San Marzano dop, tipico del territorio strianese: le piantine saranno curate con amore e dedizione fino alla raccolta, quando i frutti del lavoro verranno trasformati in deliziosi barattoli da un’azienda del territorio.

I pomodori che nasceranno da questo progetto saranno i veri protagonisti della prossima Sagra del Pomodoro, in programma a settembre a Striano.

All’evento interverranno:

  • Tommaso Romano, Presidente del Consorzio del Pomodoro San Marzano DOP
  • Luigi Barbati, Presidente Unpli Campania
  • Luigi Rega, Assessore all’Agricoltura di Striano
  • Olimpia Rega, Vicesindaco di Striano
  • Giulio Gerli, Sindaco di Striano

La giornata prevede la piantumazione collettiva del Pomodoro San Marzano DOP, patrimonio agricolo e identitario del nostro territorio. A seguire, un rinfresco con prodotti tipici locali, nel segno della convivialità e della promozione delle eccellenze enogastronomiche.

L’articolo A Striano nasce l’agricoltura sociale: al via “Impiantiamo” per valorizzare il Pomodoro San Marzano DOP proviene da Comunicare il sociale.

Dalle esperienze di Napoli, Messina e Reggio Calabria cresce l’impegno per dare nuova strada ai neet. Ecco il libro “Sentieri, Ponti e Passerelle”

Un libro che presenta una proposta per il contrasto all’abbandono e alla dispersione scolastica per il protagonismo e l’autonomia dei ragazzi in una missione locale, un modello di intervento innovativo per prevenire e contrastare la dispersione scolastica degli studenti e di coloro che di fatto hanno già abbandonato e nei prossimi anni abbandoneranno gli studi obbligatori. E’ “Sentieri Ponti e Passerelle. Un progetto con i giovani espulsi dalla scuola realizzato a Napoli, Reggio Calabria e Messina” (INU Edizioni, 15 Euro, e-Book gratuito https://aqssepopas.it/ebook/) che è stato presentato oggi nell’aula magna di Palazzo Gravina a  Napoli dall’autore Giovanni Laino, vicepresidente dell’Associazione Quartieri Spagnoli che ha guidato il progetto finanziato dalla “Impresa sociale con i bambini”, che ha coinvolto 80 giovani fra i 15 e i 18 anni, esclusi dai percorsi scolastici. Il libro presenta gli esiti del progetto realizzato fra il 2021 e il 2024 nelle tre città del Sud che è stato molto apprezzato anche dalle amministrazioni pubbliche, tra cui il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

Un modello per un approccio di tipo integrato, a dote, a rete, ibrido, non dipendente dallo stillicidio dei progetti a bando, in coprogettazione e cogestioni fra enti locali e Terzo settore. Un coordinamento operativo dentro e fuori le scuole, per evitare la cristallizzazione di condizioni di disagio e isolamento dei giovani e offrire, in modo molto personalizzato, ponti, sentieri e passerelle per sostenere la loro autonomia. “Speriamo – ha spiegato Marco Rossi Doria – che le amministrazioni pubbliche riescano a recepire. Ci sono delle opportunità, perché tutte le Regioni hanno fondi per i neet,  devono saper declinare per i neet poveri e quindi questo diventa un modello per le pubbliche amministrazioni. L’applicazione di questa pratica sarà esaminata ancora meglio quando arriverà la valutazione di impatto perché valutiamo tutto con grande serietà, e intanto si sta pensando a un nuovo bando importante sui neet a livello nazionale, perché le buone pratiche poi spiegano le istanze dei territori ma anche le risposte che funzionano e questo ci permette di andare avanti nel clima della sussidiarietà, dove lo stato, vede le sue articolazioni delle fondazioni bancarie, del terzo settore e delle scuole mettersi d’accordo con i Comuni per azioni mirate e ben organizzate”.

Per il problema dei neet da diversi anni il Comune di Napoli già realizza un programma in ogni municipalità: il progetto “Dote Comune” che aggrega quindici ragazze/i in condizioni neet miscelando formazione in aula e inserimento in tirocini. Nella II Municipalità “Dote comune” è fatto dall’Associazione Quartieri Spagnoli. Oltre ai testi di vari autori in cui viene dettagliatamente presentata l’esperienza, documentata anche da

molte foto e tanti video, il libro parte da una ipotesi di fondo: nel passaggio d’epoca che stiamo vivendo il legame sociale è colpito radicalmente e le crisi di bambini e giovani non sono congiunturali. L’educazione, la formazione sono in crisi strutturale, vanno radicalmente ripensate, in riferimento alla riproduzione delle disuguaglianze, alla digitalizzazione e alla intelligenza artificiale generativa. La dispersione esplicita e l’esclusione scolastica sono il più grande scandalo della Repubblica e servono strategie plurali e articolate, a bassa soglia nei territori, preoccupandosi dell’esigibilità dei diritti e non della sola esistenza di dispositivi. L’efficacia dei progetti è esito di: spirito di servizio, radicamento territoriale, esperienza, lavoro di rete, approccio integrato, protagonismo delle persone, disponibilità di risorse, riflessività ricorrente, costruzione di contesti e pratiche abilitanti, forte personalizzazione degli interventi. È necessario “uscire dal quadrato” delle mura (della scuola, dei servizi standard), esplorando, mettendo al centro il “fare” con i ragazzi, la pratica dell’altrove, la pedagogia del viaggio, con grande spazio alla personalizzazione. “Bisogna ora chiedersi – spiega Giovanni Laino – se é solo il trionfo della superficialità o si tratta di un cambio profondo delle modalità di pensare, studiare, comunicare, di alimentare e utilizzare l’intelligenza. Il libro tratta alcuni temi centrali ponendo delle domande: chi sono i giovani poveri che non studiano e non lavorano? Cosa si può fare con loro e per loro? Come sollecitare le scuole ad uscire dal quadrato delle loro mura e delle loro metodologie oggi inadeguate? Come evitare un trattamento amministrativo inefficace dei problemi?”. Strade su cui si è lavorato con i ragazzi di Napoli, Reggio Calabria e Messina e si è pronti a fare passi avanti nel progetto per i prossimi anni, in un’Italia in cui Aldo Policastro, procuratore generale presso la Corte d’Appello di Napoli, “purtroppo fa sentire le stesse emergenze in atto dal 1990 in poi, dette ogni anno ma senza riuscire a risolverle. C’è una società che tenta di rimuovere le sacche che restano nelle nostre città. Il rischio maggiore oggi è quando tutta la classe dirigente, non solo la politica, cerchi in realtà di rimuovere ciò che non va, ritenendolo un incidente occasionale, senza rendersi conto che sono evidenze di quello che le politiche pubbliche non hanno prodotto. C’è invece narrazione che cerca di presentare una Italia con grande piacere ignorando le difficoltà sociali. Proprio sull’inclusione e sulla fine dell’improvvisazione parla perfettamente questo libro. Per anni si sono investiti in Italia soldi senza pensare ai veri risultati, invece bisogna lavorare seriamente su chi ha lasciato la scuola, pensando a quanto possiamo incidere sul sistema scolastico che viene lasciato come vediamo ora, con fondi Pnrr distribuiti a pioggia sulle scuole, che spesso non sanno come investirli e non riescono ad avere risultati veri”.

Il libro “Sentieri Ponti e Passerelle. Un progetto con i giovani espulsi dalla scuola realizzato a Napoli, Reggio Calabria e Messina” verrà presentato anche al Salone del Libro a Torino il 15 maggio e poi a Milano, Venezia, Bologna, Bari, Reggio Calabria e Messina.

L’articolo Dalle esperienze di Napoli, Messina e Reggio Calabria cresce l’impegno per dare nuova strada ai neet. Ecco il libro “Sentieri, Ponti e Passerelle” proviene da Comunicare il sociale.

“Secondigliano Special”: il sogno dell’inclusione che diventa squadra

Ancora un sogno realizzato, un altro passo importante per il quartiere napoletano di Secondigliano dove è nato il “Secondigliano Special” un progetto che conferma nei fatti che lo sport è uno strumento di aggregazione, crescita e integrazione sociale. Si tratta della prima squadra paralimpica del quartiere, frutto della collaborazione tra Secondigliano ASD e le associazioni “Un Posto nel Mondo” e “La Battaglia di Andrea” (attive, queste ultime, nel mondo dell’autismo e delle disabilità). Il team parteciperà alle attività della FIGC – Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, offrendo a tanti ragazzi e ragazze con disabilità l’opportunità di scendere in campo tra impegno e divertimento. “Il Secondigliano Special è molto più di una squadra”, spiega Elvira Terracciano, presidente dell’associazione Un Posto nel Mondo, “è un messaggio forte al nostro territorio che portiamo avanti insieme ad associazioni come La Battaglia di Andrea e, ovviamente, il Secondigliano Asd. Questo progetto ci ricorda che l’inclusione non è un favore, ma un diritto. E farlo attraverso lo sport, in una comunità che si mette in gioco, è un segnale bellissimo di speranza e futuro”.







Una iniziativa ambiziosa che prende vita in un luogo simbolo del quartiere: il campo del parco Laudati all’interno del Rione dei Fiori, recentemente riqualificato grazie all’impegno del Secondigliano ASD e al sostegno della Fondazione del Fatto Quotidiano, che ha contribuito con una raccolta fondi a restituire ai giovani del quartiere uno spazio sportivo sicuro e accogliente. “Con il Secondigliano Special realizziamo un sogno che avevamo sin dall’inizio: offrire a tutti, davvero a tutti, la possibilità di vivere il calcio come esperienza di crescita, gioia e condivisione”, commenta Vincenzo Strino, presidente del Secondigliano ASD, “Questo progetto è il risultato di un lavoro di squadra e di un’idea chiara di sport come strumento di inclusione sociale che va ad aggiungersi a ciò che già portiamo avanti con 200 piccoli atleti del territorio che studiano e giocano sotto l’occhio attento di allenatori, volontari e genitori. Vedere questi ragazzi scendere in campo, sorridere e sentirsi parte di qualcosa è la più grande vittoria”.
di Gabriella Bellini 

L’articolo “Secondigliano Special”: il sogno dell’inclusione che diventa squadra proviene da Comunicare il sociale.

“UN LAVORO PER TUTTI”, ECCO LA GUIDA PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

Un lavoro per tutti, per abbattere le barriere che ancora oggi ostacolano l’accesso al mondo del lavoro per chi vive con una disabilità. È lo sprone che ha spinto Fish Campania a creare una guida specifica.
Uno strumento pensato per chi cerca un’opportunità professionale e per chi si occupa di inclusione nel mondo del lavoro. La guida è realizzata nell’ambito del progetto Fabula – Laboratorio di Comunità, finanziato da fondazione Con il Sud nell’ambito del bando “Il bene torna comune”.
“Partner del progetto è la cooperativa Terra Felix ed ha come obiettivo quello di dare informazioni ai cittadini e alle cittadine con disabilità che si vogliono affacciare al mondo del lavoro”, spiega Daniele Romano presidente di FISH Campania, “Ancora oggi un tabù per tante persone con disabilità. Inoltre legheremo insieme realtà che già da anni si interessano di occupazione delle persone con disabilità come il terzo settore e le istituzioni. L’obiettivo è quello di rimettere al centro dell’agenda politica regionale questo tema. Lavoriamo insieme per abbattere barriere e creare opportunità per tutti”.
Nel corso dell’evento di presentazione della guida sono stati annunciati nuovi tirocini che offriranno a giovani con disabilità l’opportunità di iniziare un percorso professionale, favorendo l’inclusione lavorativa attraverso esperienze concrete.
Per ulteriori informazioni è possibile collegarsi a www.fishcampania.it sullo stesso sito, tra qualche giorno, sarà pubblicata la guida da scaricare in pdf.

 

                                                              di Gabriella Bellini

 

L’articolo “UN LAVORO PER TUTTI”, ECCO LA GUIDA PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ proviene da Comunicare il sociale.