17 Apr, 2025 | Comunicare il sociale
In Campania, riconosciuti quattro nuovi ecomusei. Si tratta del Moss-Ecomuseo diffuso di Scampia, dei Transluoghi-Ecomuseo del Bussento Contemporaneo di Salerno, dell’Ecomuseo dei Picentini-Le Terre di Felicità, sempre nel salernitano e dell’EcuRu-Ecomuseo delle Cucine Rurali dell’Alta Irpinia ad Avellino. La Regione Campania, attraverso l’articolo 4 della Legge regionale 13 del 2023, “Riconoscimento e promozione degli ecomusei della Campania’’, ha attribuito il riconoscimento per l’importanza che tali realtà hanno costituito sui territori operando per la conoscenza, la tutela e la promozione dei beni immateriali e materiali e del patrimonio verde dei loro territori.
Gli Ecomusei, come ricordato durante la conferenza stampa di presentazione nella sede di Chi Rom e Chi No di Scampia dove si trova il Moss, promuovono arte pubblica e sperimentazioni, itinerari paesaggistici e culturali, tradizioni e gestualità, narrazioni e sostenibilità ambientale ed economica, formazione e lavoro in territori complessi e considerati periferici. Al contempo pieni di storie, umanità e biodiversità. Tra gli obiettivi principali della loro nascita è quello di rendere gli ecomusei luoghi ricchi di esperienza e formazione per la fruizione pubblica nonché attrattori culturali.
I quattro ecomusei- L’ecomuseo Moss di Scampia è il primo nella città di Napoli. Lungo i percorsi si trovano installazioni artistiche e temporanee, che è possibile conoscere attraverso passeggiate sociali nel quartiere a Nord del capoluogo le varie lotte per la resistenza, sviluppo e valorizzazione del territorio. L’Ecomuseo dei Picentini-Le Terre della Felicità si snoda in un territorio di 371 km raccordando tutte le componenti culturali, storiche, artistiche, archeologiche, ambientali, gastronomiche e paesaggistico del territorio che comprende diversi comuni di quest’area del salernitano. L’Ecomuseo del Bussento (Sa) permette di vivere sette percorsi tematici percorribili a piedi o in bicicletta, con la possibilità di esplorare l’intero patrimonio culturali e paesaggistico come l’Oasi del WWF, il mulino ad acqua, l’eremo di San Michele, il Museo Etnografico, il Palazzo Baronale, la Ferriera. Visitando l’Ecuru, nell’avellinese, si ha la possibilità di conoscere le realtà contadine attive che sino agli anni ’50 capaci di avere l’accesso all’acqua, all’energia, al riscaldamento, alla refrigerazione, essicazione, conservazione dei cibi e la loro produzione utilizzando le risorse naturali in un modo oggi non più sperimentato.
di Antonio Sabbatino
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17 Apr, 2025 | Comunicare il sociale
Dopo la grande partecipazione delle passate edizioni, con oltre 200 candidati alle selezioni, si apre il terzo ciclo di Audiovisual Napoli Hub, il percorso di formazione professionale, completamente gratuito, nel settore della produzione audiovisiva e cinematografica, destinato a giovani a rischio di marginalità sociale, culturale ed economica, dai 18 ai 29 anni, residenti nei Comuni della Città Metropolitana di Napoli.
Promosso da Altra Napoli EF e Apogeo ETS, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, e con la partnership delle associazioni Amici di Peter Pan, Il Grillo Parlante Onlus, IPE e Sanitansamble EF, il progetto si avvale del prezioso supporto di aziende e fondazioni private: Fondazione CON IL SUD, che aveva già raddoppiato i contributi raccolti, Fondazione CDP, Fondazione Bracco, Reale Foundation, Fondazione Haiku Lugano, UniCredit, Entain Foundation, Cesare Attolini.
L’offerta formativa è articolata in corsi teorico-pratici e masterclass specialistiche. Il programma didattico prevede una formazione completa in progettazione e riprese video, montaggio, post-produzione e lavorazione del suono, fornendo ai partecipanti tutte le competenze necessarie per inserirsi nel settore audiovisivo. I lavori realizzati dai partecipanti dei primi due cicli formativi, sono visionabili sul sito e sui canali social ufficiali del progetto.
Le masterclass rappresenteranno un momento di alta formazione, con la partecipazione di esperti del settore e rappresentanti di importanti realtà come Prime Video, Sky, Netflix, Cinecittà e l’Accademia del Teatro alla Scala. Questi partner contribuiranno all’offerta didattica attraverso lezioni di alto livello formativo, tenute da alcuni dei loro executives, aperte anche agli studenti universitari.
Un elemento centrale del percorso restano le esperienze professionali presso importanti realtà nazionali e internazionali del settore culturale, artistico e audiovisivo. I giovani selezionati avranno l’opportunità di lavorare con enti e aziende, partecipare a progetti reali e vivere esperienze su set e festival cinematografici. Prime Video, in particolare, offrirà opportunità di stage sui set di future produzioni locali Amazon Original, permettendo ai partecipanti di applicare sul campo le competenze acquisite.
Il progetto, patrocinato da RAI e dal Comune di Napoli, continuerà ad essere valorizzato dal sostegno della Film Commission Regione Campania e del Cohousing Cinema del Comune di Napoli, oltre che dalla partecipazione di altre prestigiose istituzioni e aziende che operano nel mondo della cultura e dell’audiovisivo, come Accademia di Belle Arti di Napoli, Accademia Teatro alla Scala, Confindustria Radio Televisioni, Teatro di San Carlo, Teatro Bellini e Upside Production. Questa terza edizione coinvolgerà anche nuovi partner di rilievo, i cui nomi saranno presto annunciati. Grandi realtà che contribuiranno ad ampliare il network, arricchendo ulteriormente l’offerta formativa e le opportunità professionali per i partecipanti.
Audiovisual Napoli Hub risponde alla crescente domanda di professionisti nel settore audiovisivo in Campania formando, attraverso docenti ed esperti di fama nazionale e internazionale, figure professionali come operatori di ripresa, montatori video, videomaker, fonici di presa diretta e sound designer.
Il percorso formativo si articolerà in cicli di lezioni frontali e masterclass tenute da esperti del settore e si svolgerà nei 200 mq di spazi riqualificati e messi a disposizione dal Dipartimento di Scienze Sociali della Federico II in vico Monte della Pietà 1, nel centro storico di Napoli.
Il programma prevede, al termine del percorso, l’assegnazione dell’Open Badge Audiovisual Napoli Hub, rilasciato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II e riconosciuto a livello internazionale.Il bando resterà aperto fino al 30 aprile 2025.
Tutti i dettagli e le modalità di partecipazione sono disponibili sul sito ufficiale di Audio Visual
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17 Apr, 2025 | Comunicare il sociale
“La lotta all’HIV procede troppo lenta e non sta dando i risultati sperati, quelli che dovrebbero garantire la fine dell’epidemia entro il 2030, come stabilito dalle Nazioni Unite. Nonostante i progressi della ricerca scientifica e delle terapie antiretrovirali, la mancanza di informazione, la scarsa diffusione della PrEP, lo stigma persistente e il silenzio che ancora avvolge l’HIV impediscono la diminuzione del numero di nuove infezioni. Gli ultimi dati italiani indicano che nel 2023 sono state registrate ancora oltre 2.300 nuove diagnosi, di cui il 60% avvenute quando il sistema immunitario è già compromesso”. Le strategie per rendere nuovamente centrale il tema dell’infezione da HIV nell’agenda politica e sanitaria italiana e rilanciare l’azione pubblica per contrastarne la diffusione sono state al centro di ‘HIV SUMMIT: Ending the HIV Epidemic in Italy’, l’evento che si è svolto oggi a Roma e che ha coinvolto istituzioni, decisori politici, esperti del mondo medico-scientifico e rappresentanti delle associazioni.
Particolare attenzione è stata posta al tema della prevenzione, strumento “chiave” per cambiare rotta e raggiungere l’obiettivo di diminuire drasticamente il numero di nuove infezioni, hanno fatto sapere gli esperti, e sul concetto di U=U (undetectable=untransmittable, cioè non rilevabile, non trasmissibile). L’innovazione terapeutica, infatti, da una parte consente di pensare a una protezione pre-esposizione efficace e flessibile, dall’altra a terapie in grado di abbassare così tanto la carica virale da impedire la trasmissione del virus da parte della persona con HIV.
“Nonostante questi innegabili successi, restano ancora criticità che è necessario affrontare a livello globale- ha fatto sapere nel corso dell’evento il professor Stefano Vella, Infettivologo e docente di salute globale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma- Va garantito un maggior accesso alle terapie sia per prevenire l’infezione sia per curare chi l’ha contratta. La storia dell’HIV ci insegna che ogni traguardo è stato raggiunto grazie alla collaborazione tra ricerca scientifica, attivismo e volontà politica. È questo il modello che dobbiamo rilanciare oggi, per superare le disuguaglianze nell’accesso ai trattamenti, rafforzare l’aderenza terapeutica e rimettere al centro la prevenzione. Solo così potremo davvero parlare di fine dell’epidemia”.
Le opzioni attuali di prevenzione, in particolare la profilassi pre-esposizione (PrEP), non sempre rispondono pienamente alle esigenze di coloro che desiderano o necessitano di protezione contro l’HIV. Per molti, le soluzioni esistenti non sono sufficienti e c’è una crescente richiesta di modalità di prevenzione più accessibili, efficaci e pratiche. “Allo stato attuale, si stima che in Italia ci siano circa 140.000 persone che vivono con l’HIV- ha evidenziato Andrea Antinori, direttore del Dipartimento Clinico dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani IRCCS di Roma- Per affrontare davvero l’epidemia, è fondamentale mettere in campo strategie di prevenzione strutturate, che rendano accessibili strumenti come il test per l’HIV, il profilattico e soprattutto la PrEP. Serve un investimento deciso su informazione, cultura della percezione del rischio e servizi territoriali, come i checkpoint, che devono essere rafforzati anche grazie a risorse pubbliche. Solo con una risposta condivisa e intersettoriale potremo far emergere il sommerso, interrompere le nuove infezioni e costruire una rete di prevenzione davvero efficace”.
All’evento hanno preso parte rappresentanti istituzionali, clinici, ricercatori, attivisti e decisori politici, in un’ottica di collaborazione intersettoriale. L’obiettivo comune è la costruzione di una “roadmap concreta per il raggiungimento dei target UNAIDS 95-95-95, fondamentali per porre fine all’epidemia da HIV entro il 2030”. Infine, il Summit ha riconosciuto il “ruolo cruciale” della comunicazione pubblica e delle campagne di sensibilizzazione, strumenti “essenziali” per abbattere lo stigma ancora persistente e promuovere una cultura di inclusione e informazione.
“L’HIV è una questione di salute pubblica che non può essere affrontata solo con approcci locali o settoriali, ma deve essere al centro delle politiche sanitarie nazionali- ha commentato Mauro D’Attis, Componente V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione e primo firmatario della Proposta di legge sull’HIV- L’impegno istituzionale che stiamo mettendo va oltre la pur decisiva allocazione di risorse: occorre una nuova legge poiché è necessario garantire che i fondi pubblici siano indirizzati in modo efficace verso la sensibilizzazione e la prevenzione a 360 gradi, la cura e la riduzione delle disuguaglianze nell’accesso ai trattamenti. Così, con politiche mirate e la collaborazione con le comunità scientifiche e civili, possiamo raggiungere l’obiettivo di porre fine all’epidemia- ha concluso- e migliorare la vita delle persone che vivono con l’HIV”.
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17 Apr, 2025 | Comunicare il sociale
Btinkeeng è tra le prime aziende italiane ad assumere persone rifugiate grazie al progetto ReadyForIT – Labor Pathways for Refugees. I lavoratori che inizieranno un nuovo percorso professionale provengono dall’Uganda e sono state formate per essere inserite nel settore dell’Information Technology.
L’iniziativa, promossa da UNHCR – Agenzia ONU per i Rifugiati – insieme a Fondazione Italiana Accenture ETS e ad altri partner internazionali, rappresenta un modello innovativo e replicabile di integrazione lavorativa. I rifugiati selezionati, tra i 19 e i 46 anni, hanno completato un percorso formativo altamente specializzato in ambito IT, acquisendo competenze avanzate in linguaggi di programmazione come Java e SQL, oltre a una preparazione civico-linguistica per favorire l’inserimento nel tessuto sociale e professionale italiano.
“Per Btinkeeng, aderire al progetto #ReadyForIT significa trasformare i valori di inclusività, innovazione e co-creazione in azione concreta – dichiara Giovanni Vaia, Presidente di Btinkeeng – L’iniziativa rappresenta il risultato di un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, aziende e organizzazioni e rispecchia la nostra costante attenzione per favorire l’inclusione sociale e professionale. Crediamo fortemente che il talento non abbia confini e che ogni sfida possa diventare un motore di crescita, per le persone e per le imprese. Accogliere questi professionisti nel nostro team è una scelta di responsabilità, ma anche di lungimiranza: sono portatori di competenze, esperienze e visioni che arricchiranno il nostro modo di pensare e fare innovazione”.
Btinkeeng è un’azienda agile, eterogenea ed elastica, che affronta ogni sfida strategica e tecnologica a fianco dei propri clienti. Il team, composto da professionisti con competenze trasversali in ambiti quali Data Science, IOT, Project Management, Business Analysis, Cybersecurity, costruisce soluzioni efficaci grazie a un approccio integrato che unisce Strategy, Delivery e Change Management.
L’adesione al progetto ReadyForIT si inserisce perfettamente nella visione di Btinkeeng: disegnare strategie a lungo termine, implementare tecnologie avanzate – dall’intelligenza artificiale all’IoT – e valorizzare il capitale umano, contribuendo allo sviluppo di una cultura organizzativa basata su innovazione, competenze e inclusione.
Il progetto “ReadyForIT Labor Pathways for Refugees” rientra nell’ambito dei Corridoi Lavorativi per Rifugiati, un’iniziativa che prevede la selezione e la formazione di rifugiati in Paesi terzi già qualificati in specifici settori professionali per il loro ingresso regolare nel mercato del lavoro italiano. Questi percorsi di mobilità lavorativa, che rientrano nelle linee programmatiche del Global Compact on Refugees (Patto Globale sui Rifugiati), offrono ai rifugiati un’opportunità concreta di ricostruire una vita dignitosa, allineata alle loro competenze, e alle aziende italiane di rispondere al fabbisogno di lavoratori qualificati.
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16 Apr, 2025 | Comunicare il sociale
In occasione delle festività pasquali e dei ponti primaverili del 25 aprile e del 1° maggio, è stato potenziato il numero dei collegamenti per venire incontro alle esigenze dei viaggiatori, considerato anche il notevole afflusso di turisti previsto in Campania. L’iniziativa di Ferrovie dello Stato implementa, così, la mobilità sostenibile favrendo l’uso del trasporto pubblico
Nei giorni festivi sono stati aggiunti 22 collegamenti, per un totale di oltre 14mila posti offerti in più al giorno, sulle linee Napoli – Caserta, Napoli Campi Flegrei – Torre Annunziata, Napoli Campi Flegrei – Villa Literno e sulla Linea 2 metropolitana, in accordo con la Regione Campania.
L’incremento di posti offerti è mirato anche ad agevolare viaggi di andata e ritorno per il Comicon, la XXV edizione del Festival Internazionale della cultura pop in programma alla Mostra d’Oltremare di Napoli da giovedì 1° maggio a domenica 4 maggio. Nei giorni festivi e nei giorni della fiera saranno, inoltre, previsti presidi di Assistenza alla Clientela e di FS Security nelle stazioni di Napoli Piazza Garibaldi, Napoli Montesanto e Napoli Piazza Cavour per agevolare il flusso dei passeggeri.
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16 Apr, 2025 | Comunicare il sociale
Inizierà il 16 maggio 2025, dal Santuario della Beata Vergine di Pompei, per concludersi, il 24 maggio 2025 nell’Arcidiocesi di Napoli, il Pellegrinaggio giubilare di speranza sulle orme della Laudato si’, promosso dalla Conferenza Episcopale Campana per celebrare i dieci anni dell’enciclica sulla cura della Casa comune.
Undici le diocesi direttamente impegnate nell’organizzazione, il cui territorio sarà percorso da un gruppo di pellegrini costituito da delegati di ogni Chiesa locale. I camminatori attraverseranno l’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia per poi raggiungere la Diocesi di Nola (17 maggio), di Acerra (18 maggio), di Aversa (19 maggio), di Caserta (20 maggio), le Diocesi di Teano Calvi e Sessa Aurunca (21 maggio), l’Arcidiocesi di Capua (22 maggio), la Diocesi di Pozzuoli (23 maggio). I pellegrini giungeranno nella Arcidiocesi di Napoli il 24 maggio, data in cui, nel 2015, fu pubblicata l’enciclica Laudato si’. Un grande Meeting a Piazza del Gesù concluderà il cammino.
In questo tempo giubilare, l’iniziativa vuole essere un segno di speranza per una terra dalle non poche ferite all’ambiente, con pesanti ricadute sulla salute degli abitanti. Preghiera, penitenza, de-nuncia e annuncio le caratteristiche di questo cammino delle Chiese campane che toccherà alcuni luoghi simbolo dello scempio territoriale, con l’intento di tenere alta l’attenzione sulla cura dell’ambiente e offrire occasioni di confronto coinvolgendo istituzioni, associazioni, scuole, società civile.
«Le chiese della Campania hanno raccolto in questi anni il grido di dolore di un popolo colpito da quello che i vescovi hanno chiamato “dramma umanitario”. Lo stesso Pontefice ha confessato che sorvolare in elicottero le terre tra Napoli e Caserta è stato uno tra i motivi dominanti per scrivere le profetiche pagine della Laudato si’, che già il 26 settembre 2015 determinò per le nostre Chiese una svolta: tutti i vescovi convennero ad Acerra in occasione della Giornata regionale del Creato. Fu già quello un “pellegrinaggio interiore” quale tappa di sintesi di un percorso nelle diocesi sulla salvaguardia del creato. Perciò a maggio prossimo, per sette giorni, attraverseremo il territorio di diocesi con siti inquinati di “interesse nazionale” toccando luoghi simbolo, evidenziando criticità ma anche opere segno. Tutte le chiese della Campania sono unite spiritualmente: quelle non direttamente coinvolte promuoveranno locali iniziative» spiega monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Conferenza Episcopale Campana. E aggiunge: «Con il Giubileo ribadiamo che la cura della Casa comune parte dall’accoglienza della sofferenza di un popolo dal quale siamo stati convertiti alla causa ambientale, in relazione con il lavoro e i poveri».
Il fiume Sarno, lo Stir di Tufino e le cave nel nolano, l’inceneritore ad Acerra, il biodigestore di Gricignano d’Aversa, la discarica di località Lo Uttaro nel casertano e quella dell’area ex-Pozzi Ginori a Calvi Risorta, la zona di Bagnoli e quella di Napoli Est, sono alcuni dei luoghi che i pellegrini raggiungeranno. Non mancherà la voce di chi si impegna per le bellezze locali e per la cura di quanti vivono condizioni di fragilità. Il gruppo di delegati visiterà luoghi di interesse naturalistico, come la foce del Volturno, e storico-artistico; incontrerà esperienze di speranza e solidarietà come quelle di Campo Laudato sì di Caserta, di Impronta Solidale della Caritas di Nola, della Locanda del Gigante, comunità per tossicodipendenti ad Acerra, del Centro di prima accoglienza Fernandes nell’Arcidiocesi di Capua, del Centro polifunzionale Arcobaleno della Diocesi di Pozzuoli.
Il 12 maggio 2025, alle 11:00, presso il palazzo vescovile di Acerra (Biblioteca diocesana – Piazza Duomo) si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa con la presenza dei vescovi campani, dell’equipe regionale che ha seguito l’organizzazione, dei testimoni di impegno e speranza che saranno protagonisti delle undici tappe.
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