FISH CAMPANIA, GENNARO PEZZURRO NUOVO PRESIDENTE

Si è svolto lo scorso 7 giugno, presso Fabula – Laboratorio di comunità a Sant’Arpino (Ce), il congresso di FISH Campania. L’assemblea ha eletto la nuova giunta della federazione regionale, impegnata a rafforzare la propria presenza e azione sui territori, nel solco del lavoro portato avanti dal presidente uscente Daniele Romano.

A guidare la nuova giunta sarà Gennaro Pezzurro, nominato presidente regionale. Insieme a lui sono stati eletti nella nuova giunta esecutiva Maria Rosaria Duraccio, Nicola Longo, Alessia Malasomma, Alessandro Parisi, Raffaele Puzio, Daniele Romano. È stato inoltre rinnovato il comitato dei Garanti, formato da Vincenzo Gargiulo, Miriana Di Maio, Angela Lepore.

Il congresso è stato occasione di confronto sullo stato dei diritti delle persone con disabilità in Campania e sulle sfide da affrontare nei prossimi mesi, a partire dalla legge delega sulla disabilità. Tema sul quale si sono confrontati il presidente nazionale di FISH, Vincenzo Falabella, i deputati Stefano Graziano del PD e Gimmi Cangiano di Fratelli d’Italia, il capogruppo della Lega in Consiglio regionale della Campania, Severino Nappi, il presidente di Adips, Carmine De Blasio, la presidente della VI Commissione Politiche sociali della Regione Campania, Bruna Fiola, la portavoce dell’Alleanza contro la povertà in Campania, Melicia Comberiati.

“Ringrazio la federazione per la fiducia. Abbiamo davanti una sfida importante: costruire una Campania più inclusiva, in cui le persone con disabilità siano protagoniste e non spettatrici. Lavoreremo assieme, come squadra, con competenza e passione, per rendere concreta l’attuazione della legge delega sulla disabilità, e dunque dei diritti per le persone con disabilità e le loro famiglie, e per dare voce ai bisogni reali dei territori”. A dirlo il neopresidente Gennaro Pezzurro.

L’articolo FISH CAMPANIA, GENNARO PEZZURRO NUOVO PRESIDENTE proviene da Comunicare il sociale.

Sicurezza stradale, la Polizia municipale entra nelle scuole

Si è conclusa la Campagna di sensibilizzazione alla sicurezza stradale ed urbana che, come già avviene da anni, porta negli istituti scolastici del territorio puteolano il Nucleo di educazione stradale del Corpo di Polizia municipale di Pozzuoli. L’anno scolastico 2024/2025 ha visto per la prima volta coinvolgere nel progetto le classi 1 e 2 di un istituto di istruzione superiore, il liceo Statale “Virgilio”.

Gli agenti che hanno tenuto le lezioni hanno sviluppato un format incentrato principalmente sui temi della guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti e delle conseguenze, talvolta drammatiche, che ne deriverebbero. Altrettanta importanza è stata data all’imputabilità dei reati ai minori di anni 18 ed alle conseguenze sulla limitazione della libertà personale. Agli alunni del liceo Virgilio è stata data la possibilità di visionare le strumentazioni di cui dispone la Polizia municipale, fra cui l’Unità nobile dotata di una serie di strumentazioni quali il targascan, l’etilometro, il droga test, l’attrezzatura per la segnalazione ed il rilevamento di sinistri stradali.
Al termine del percorso presso il Liceo è stato organizzato un concorso per la realizzazione di elaborati digitali e non, sulle tematiche affrontate. Fra i videoclip, poadcast e powerpoint presentati è stata decretata vincitrice del concorso la classe 2^ A con un videoclip intitolato “Scegli la tua Storia”, interamente realizzato dagli alunni sul tema della guida in stato di ebrezza.

L’articolo Sicurezza stradale, la Polizia municipale entra nelle scuole proviene da Comunicare il sociale.

5 per 1000: fondi scelti dai cittadini, ma non tutti arrivano a destinazione. Dal Forum del Terzo settore l’appello per eliminare il tetto che congela le donazioni

Gli italiani donano tanto, ma non tutte le risorse arrivano a destinazione. Parliamo del 5 per mille, rispetto al quale gli organismi di terzo settore hanno intrapreso un percorso che intende ottenere l’eliminazione dei limiti di legge che impongono un tetto massimo per le devoluzioni. Per superare l’ostacolo, occorrerebbe mettere mano alla legge che prevede lo sbarramento delle donazioni. E infatti il Forum del Terzo Settore – insieme ad altre dieci organizzazioni del mondo non profit, tra cui ActionAid, Fondazione Airc, Aism-Fism Emergency, Fai, Lega del Filo d’Oro, Medici Senza Frontiere, Save the Children, Telethon e Unicef – ha lanciato un appello al governo italiano per eliminare il tetto massimo della raccolta del 5 per mille, equiparandolo all’8 per mille, per il quale non è invece previsto alcun limite. Per il Forum, il tetto attuale di 525 milioni di euro non tiene conto della crescente partecipazione dei contribuenti e limita la capacità degli enti del terzo settore di finanziare progetti di interesse sociale. Nell’anno 2023, sono stati 17,2 i milioni di contribuenti che hanno destinato il loro 5 per mille a enti del terzo settore, con un incremento di circa 730.000 adesioni rispetto all’anno precedente, per un totale di 552 milioni di euro. Tuttavia, a causa del tetto massimo previsto dalla legge, solo 525 milioni di euro sono stati effettivamente erogati, lasciando circa 27 milioni di euro non distribuiti. Questo limite, stabilito dalla legge 190 del 2014 (legge di stabilità 2015), impedisce che una parte delle risorse arrivino a destinazione, penalizzando gli enti che hanno ricevuto più adesioni. Va detto che i cittadini sono incentivati ad aderire al 5 per mille in quanto esso non costituisce un costo aggiuntivo, ma fa parte di una quota del gettito fiscale che lo Stato andrebbe comunque a incassare. Ed è per questa ragione che le associazioni chiedono che venga eliminato il tetto massimo di spesa, permettendo una distribuzione completa dei fondi raccolti. Il 5 per mille, introdotto nel 2006 e reso strutturale nel 2015, ha consentito di raccogliere oltre 8 miliardi di euro, sostenendo migliaia di enti impegnati in attività di ricerca scientifica, assistenza sanitaria, tutela ambientale e culturale. Nel 2023, i fondi sono stati distribuiti a oltre 81.000 enti, tra cui 58.870 del terzo settore e onlus, 13.306 associazioni sportive dilettantistiche, 446 enti di ricerca scientifica, 106 enti di ricerca sanitaria, 177 enti impegnati nella tutela del patrimonio culturale, 24 gestori di aree naturali protette e 7.909 Comuni italiani. Tuttavia, nonostante l’aumento delle adesioni, il tetto massimo di spesa non è stato adeguato, con conseguenti risorse non distribuite. Facciamo un esempio: nel 2023, il tetto è stato sforato di quasi 28 milioni di euro; soldi che – senza la soglia limite – avrebbero finanziato associazioni che erogano servizi per le persone fragili, per le famiglie più vulnerabili, progetti di ricerca medico-scientifica e di tutela ambientale e culturale. Il meccanismo di ricalcolo penalizza di più gli enti che hanno raccolto un maggior numero di adesioni, riducendo ulteriormente le risorse disponibili per i progetti.

Andando a cercare un esempio concreto, la Lega del Filo d’Oro ha visto andare in fumo circa mezzo milione di euro: risorse che avrebbero permesso l’assunzione di almeno 15 operatori a supporto delle diverse sedi territoriali, con un impatto notevole sulle famiglie che si rivolgono alla fondazione. Allo stesso modo, Save the Children ha perso circa 175.000 euro, risorse che avrebbero potuto sostenere per un anno le attività di un Punto Luce, uno dei 26 centri educativi presenti nei quartieri più svantaggiati di tutta Italia per combattere la povertà educativa e offrire opportunità formative a circa 350 minori. Eliminare la soglia di sbarramento, garantirebbe la distribuzione completa delle risorse raccolte. Ciò darebbe pienamente seguito alla volontà dei cittadini e di garantire un sostegno adeguato agli enti che operano quotidianamente a favore della collettività. Per comprendere l’impatto del 5 per mille, basta fare una panoramica dei destinatari. E troviamo asociazioni e enti che si dedicano all’assistenza, all’educazione, alla sanità e all’ambiente, naturalmente tutte iscritte al Runts, il registro unico nazionale del terzo settore o rientranti nell’anagrafe delle onlus.

I contribuenti italiani hanno scelto di destinare fondi significativi anche agli enti operativi nel campo dei progetti di medicina e biotecnologia. Sono 106 i soggetti attivi nella ricerca sanitaria che hanno beneficiato oltre 83 milioni di euro, mentre quelli attivi nella ricerca scientifica (446) hanno percepito quasi 70 milioni. Anche i Comuni compaiono, sebbene in quota molto ridotta rispetto alle altre realtà, tra gli enti premiati dal 5 per mille. Quesro evidenzia la volontà dei cittadini di finanziare servizi per gli anziani, progetti educativi, o sostegno alle famiglie in difficoltà. Sono stati oltre 15 milioni di euro destinati ai 7.909 Comuni italiani presenti nel rapporto divulgato dall’Agenzia delle Entrate.

di Mary Liguori

L’articolo 5 per 1000: fondi scelti dai cittadini, ma non tutti arrivano a destinazione. Dal Forum del Terzo settore l’appello per eliminare il tetto che congela le donazioni proviene da Comunicare il sociale.

INSIEME PER I DIRITTI, IL CONGRESSO DI FISH CAMPANIA

Domani, sabato 7 giugno, avrà luogo il congresso di FISH Campania. Insieme per i diritti. Strumenti, risorse, soluzioni, Questo il titolo della giornata. Un appuntamento cruciale per il mondo associativo e per il territorio, che riunirà rappresentanti istituzionali, esponenti della politica regionale e nazionale, realtà del terzo settore e della società civile. Appuntamento alle 9 presso Fabula – laboratorio di comunità a Sant’Arpino, in provincia di Caserta.

I lavori prenderanno il via con i saluti del presidente di FISH Campania, Daniele Romano, della portavoce dell’Alleanza contro la povertà in Campania, Melicia Comberati, del portavoce del Forum del Terzo Settore Campania, Giovanpaolo Gaudino. A seguire il panel La legge delega sui territori, a che punto siamo? con gli interventi del presidente nazionale di FISH e consigliere CNEL Vincenzo Falabella, del  presidente di Adips Carmine De Blasio,  dei deputati  Stefano Graziano del PD, Gimmi Cangiano di Fratelli d’Italia, del vicepresidente della Camera per il M5S Sergio Costa. A seguire il Capogruppo in Consiglio Regionale della Lega Severino Nappi e  Bruna Fiola del Pd e presidente della VI Commissione Politiche sociali della Regione Campania. A moderare sarà Giovanna De Rosa, direttrice del CSV Napoli.

Nel pomeriggio spazio al congresso elettivo di FISH Campania che si concluderà alle 18. Un momento per confrontarsi sul futuro e rinnovare gli organismi che guideranno la federazione campana nel prossimo mandato.

“Questo appuntamento rappresenta un passaggio fondamentale per rilanciare con forza il ruolo di FISH Campania come interlocutore attivo nelle politiche regionali. In un momento in cui si parla tanto di riforme, il nostro compito è di vigilare, proporre, costruire soluzioni concrete insieme alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Chiediamo il pieno riconoscimento dei diritti, a partire dai territori, dove troppo spesso le disuguaglianze si moltiplicano. In Campania c’è ancora tanto da fare per garantire piena inclusione, pari opportunità, accesso ai servizi e autodeterminazione alle persone con disabilità”. A dirlo il presidente di FISH Campania, Daniele Romano.

L’articolo INSIEME PER I DIRITTI, IL CONGRESSO DI FISH CAMPANIA proviene da Comunicare il sociale.

Guida narrativa d’Europa: emozioni in viaggio con Homo Scrivens

Il nuovo capolavoro editoriale targato Homo Scrivens si prepara a rivoluzionare il concetto di guida di viaggio tradizionale. Guida narrativa d’Europa, curata da Giancarlo Marino e Aldo Putignano, non è solo un libro, ma un’esperienza immersiva che attraversa le tappe imprescindibili del continente europeo.

Il testo sarà disponibile dal 6 giugno 2025 anche online e nelle librerie.

A rendere ancora più suggestivo il volume, che rappresenta un illuminante omaggio all’arte del viaggio, è la prestigiosa prefazione firmata da Giovanni Scipioni, per anni direttore dell’inserto “I Viaggi di Repubblica”, che illustra ai lettori: «Non c’è modo più efficace della narrazione per spiegare un viaggio e alimentare il desiderio di viaggiare».

Dalle maestose capitali come Londra, Madrid e Lisbona agli angoli più nascosti della Croazia o della Transilvania, questo volume accompagna il lettore in un viaggio emozionante tra racconti inediti, rubriche utili e consigli d’autore: cosa mettere in valigia, i monumenti imperdibili, le curiosità e persino itinerari per foto “insolite” tutte da replicare.

Non una semplice guida turistica, ma un racconto intimo per creare la tua connessione personale con le città che visiti. Guida narrativa d’Europa è molto più di un libro, è il compagno di viaggio ideale, costruito per ispirare e rendere unica ogni destinazione.

Attraverso oltre cinquanta racconti coinvolgenti, questa guida abbatte i cliché delle classiche guide turistico-informative e integra momenti di riflessione, esperienze personali degli autori e un mix perfetto tra narrativa e praticità.

Ogni capitolo è arricchito da rubriche originali come “Perché andare”, “Le 5 cose da vedere”, e “Consigli personali”, offrendoti una visione immersiva delle culture europee e aiutandoti a pianificare ogni tappa delle tue vacanze. Dal lusso di Vienna al mistero di Bruges, dalle coste dorate di Dubrovnik al fascino malinconico di San Pietroburgo, lasciati trasportare da storie vibranti che attraversano passato e presente.

 

 

Una casa editrice indipendente che racconta Napoli e il mondo

 

Fondata a Napoli nel 2002, Homo Scrivens è una delle principali realtà editoriali indipendenti del panorama italiano, con una missione chiara: valorizzare la narrativa contemporanea e dare voce a scrittori emergenti e affermati.

Homo Scrivens, la prima compagnia italiana di scrittura, ha collaborato con numerosi editori di ogni parte d’Italia e ha portato alla pubblicazione circa quattrocento autori, molti dei quali esordienti.

Da quest’esperienza è nata nel 2012 la casa editrice Homo Scrivens, al fine di continuare questo impegno in forma autonoma, e condurre testi e autori all’attenzione diretta del pubblico.

“Siamo scrittori, scrittori che hanno deciso di trasformarsi in editori, per permettere a tanti come noi un approdo sereno, per creare un luogo d’incontro accessibile a tutti coloro che sono animati dalla nostra stessa passione e hanno la voglia e la testa per coltivarla, senza il rischio di annegare nel fango dell’editoria a pagamento.” – spiegano gli scrittori che hanno dato vita a questa prestigiosa e innovativa realtà editoriale.

Sotto la direzione editoriale di Aldo Putignano, la casa editrice ha costruito un catalogo ricco e trasversale, che spazia dalla narrativa al saggio, dalla poesia alla divulgazione.

Tra le pubblicazioni più celebri, spicca “Gatti neri e vicoli bui“: un volume di tre racconti di Maurizio De Giovanni, Serena Venditto e Francesco Pinto. Un lavoro che ha contribuito a consolidare il prestigio della casa editrice, cui ha fatto ora seguito “Nero come il buio” con Franco Forte, Diego Lama e Letizia Vicidomini.

Homo Scrivens è anche editore di rare perle della letteratura dimenticata, come “Mercy Merrick. La nuova Maddalena” di Wilkie Collins, riproposto in una traduzione curata e aggiornata. La casa editrice si distingue anche per i suoi progetti culturali, le collane tematiche e gli eventi letterari che animano la scena napoletana e nazionale.

Tra i titoli più noti pubblicati spiccano il già citato Gatti neri e vicoli bui e Pizzeria Inferno, La spia ha i capelli rossi, Fango e cenere, Lady Madonna, Naso di cane (di Attilio Veraldi), Per favore, non toccatemi i disabili, La valigia del Rugby e Petrosino. Il terrore della mano nera (riedizione).

Homo Scrivens è anche organizzatrice del Concorso letterario nazionale Visioni. Immaginare il passato per costruire il futuro e del Visioni City Festival, che quest’anno si terrà dal 3 al 6 luglio 2025 a Sessa Aurunca (CE), con ospiti quali Maurizio de Giovanni, Viola Ardone e Antonio Scurati.

 

Evento di presentazione a Napoli

La presentazione ufficiale del testo avrà luogo mercoledì 10 giugno 2025, presso Slash art/music – sito in via Gemito 20, Napoli, nel quartiere Vomero.

Un’occasione speciale per incontrare gli autori, che parleranno dei loro viaggi e sveleranno i retroscena dei racconti, accompagnati dai curatori della guida.

Lo Slash, pub-bistrot dallo spirito culturale e conviviale, è anche il luogo perfetto per un aperitivo: alla prima consumazione, la seconda è in omaggio.

L’articolo Guida narrativa d’Europa: emozioni in viaggio con Homo Scrivens proviene da Comunicare il sociale.

Dalla Cedu al Polo della Sostenibilità: la rinascita possibile della Terra dei Fuochi

Un punto di partenza, ma soprattutto un segnale di speranza. La sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sulla Terra dei Fuochi rappresenta, per chi da anni si batte per il risanamento ambientale del territorio, una svolta significativa. «Nel 2019 ho iniziato a collaborare con Let’s Do It Italy, portando avanti un’attività di monitoraggio della situazione ambientale nella Terra dei Fuochi», racconta l’avvocato Raffaella D’Antonio, «un percorso che ha permesso anche all’associazione Let’s do it Italy di intervenire come parte terza nella causa davanti alla Cedu. Quella decisione rappresenta l’inizio di una nuova fase, che dovrà essere segnata da un monitoraggio costante e da un impegno concreto per la rinascita del nostro territorio».

Ed è proprio da qui che nasce il Polo della Sostenibilità Ambientale, nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio, una struttura rigenerata da un passato di degrado, che diventa simbolo di un futuro possibile. A spiegare nel dettaglio le attività è Giulio Iocco, tra i responsabili del progetto: «Il cuore del polo sarà il monitoraggio dei rifiuti tramite la centrale digitale e l’app Threshold. Sarà un’attività itinerante di mappatura dei versamenti illeciti, soprattutto nei sentieri del Vesuvio, realizzata da sentinelle ambientali formate ad hoc. Non solo: ci saranno anche laboratori di educazione agroalimentare, iniziative di sensibilizzazione sull’agricoltura sostenibile e uno showroom permanente che collegherà cittadini consapevoli e aziende locali».

Il progetto ha radici profonde, come ricorda Vincenzo Capasso: «Siamo partiti oltre 12 anni fa, da un’idea di giovanissimi volontari, e oggi abbiamo una struttura stabile, situata all’interno di un’area Natura 2000. Con partner eccezionali e le guide escursionistiche del Vesuvio, vogliamo fare del polo un esempio di educazione ambientale e di cittadinanza attiva». E’ il trionfo del terzo settore perché il progetto, finanziato dalla Regione Campania con fondi statali dei ministeri del Lavoro e delle Politiche sociali, è opera di Let’s Do It ma ha visto la partecipazione di un gruppo di associazioni di volontariato con una storia radicata sul territorio.

Angelo Buonomo, di Sott’e Ncoppa, ha sottolineato la portata sociale dell’iniziativa: «Vogliamo valorizzare i terreni inutilizzati per promuovere agricoltura biologica e sociale. È una sfida incredibile, ma siamo pronti ad affrontarla insieme alle comunità». Anche Giulia Sodano, dell’associazione N’Sea Yet, insiste sull’importanza dell’attivismo dal basso: «Agiamo sul territorio con azioni di volontariato diretto: raccogliamo rifiuti, piantiamo alberi, coltiviamo educazione ambientale. Vogliamo trasformare lo spazio in bellezza».

Sul fronte agroalimentare, Mario Riccardi di Slow Food Vesuvio si è soffermato sulla necessità di un nuovo paradigma: «Agricoltura sostenibile e tutela della biodiversità devono andare di pari passo. Dobbiamo produrre cibo buono, pulito e giusto per tutti». Il supporto delle istituzioni locali è stato cruciale per la riqualificazione dello spazio. Come racconta il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, Giuseppe Panico: «Quell’immobile era un ex canile, poi diventato autoparco. Grazie al terzo settore, oggi è rinato. Siamo grati per il Polo e per il contributo che darà alla nostra comunità».

A dare forza all’iniziativa la presenza del vicepresidente della Camera, Sergio Costa: «La partecipazione dei cittadini è essenziale. Dobbiamo fare monitoraggio avanzato, ma anche educazione, formazione, esperienze concrete. Solo così potremo tutelare davvero il nostro patrimonio naturale». Dalla Terra dei Fuochi al Vesuvio, dal degrado alla rigenerazione: la sfida è lanciata. E oggi, più che mai, la speranza ha le radici nella terra.

L’articolo Dalla Cedu al Polo della Sostenibilità: la rinascita possibile della Terra dei Fuochi proviene da Comunicare il sociale.