14 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
Lunedì 21 luglio dalle ore 20:30 in Piazza De Martino a Palma Campania (NA), si terrà l’iniziativa intitolata “Una luce per la Pace”, volta al sensibilizzare le coscienze e promuovere la pace, la non violenza, l’unione e il dialogo tra i popoli. L’evento vedrà lo svolgimento di un flash mob, insieme a un momento di preghiera e raccoglimento, e l’allestimento di un gesto simbolico ma dal forte impatto visivo, al fine di prendere posizione contro il conflitto israelo-palestinese, russo-ucraino e contro tutte le guerre del mondo.
Promotrice della manifestazione è l’amministrazione comunale insieme alle associazioni di Palma Campania, che punta al coinvolgimento dell’intera comunità proprio in uno spirito di unione e fratellanza, chiamando all’attiva partecipazione non solo i singoli cittadini, ma anche parrocchie, quadriglie, scuole sportive e artistiche, estendendo espressamente l’invito altresì alle prevalenti comunità immigrate presenti a Palma Campania, ovvero bengalese e ucraina.
«Credo con forza che sia giunto il momento di fermare la logica della guerra – afferma la vicesindaco Elvira Franzese – e scegliere, senza esitazioni, la via della pace. Non possiamo accettare che la sofferenza degli innocenti venga ignorata o sacrificata in nome di interessi più grandi. Ogni progetto che opprime l’innocente e ogni profitto costruito sul dolore è disumano. Le istituzioni e la politica non possono restare indifferenti di fronte alla sofferenza e alle ingiustizie che attraversano il mondo».
Sirene di allarme, campane all’unisono e buio improvviso faranno da corredo all’evento rievocando l’atmosfera di guerra; l’unione nello spazio di condivisione per eccellenza quale la piazza e l’effetto della luce che illuminerà questa rete solidale, saranno strumenti per lanciare un messaggio multi-significativo ma dal valore univoco: Palma contro la guerra.
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14 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
In una scuola primaria il primo esperimento di progettazione concreta di una classe che ha partecipato al percorso ABCDono. Risultato? L’allestimento, a scuola, di un angolo lettura con tutti gli elementi indispensabili. L’obiettivo del progetto ABCDono (percorso, vissuto a scuola e condotto da professionisti e insegnanti, basato su attività di gioco, narrativa, laboratori e occasioni creative) ideato, promosso e realizzato da Fondazione Comunità Novarese, è la diffusione della Cultura del Dono tra i bambini e le bambine della scuola primaria (www.abcdono.it).
Contemporaneamente alla fase finale del terzo anno di progetto realizzato in quattordici classi quarte di scuole primarie del territorio, insieme a CreAttivi – Officina di Idee ossia i formatori che hanno predisposto le sei unità di apprendimento del percorso (basate sulle parole chiave Relazione – Gratuità – Bisogni- Fiducia – Comunità – Condivisione) e le hanno attivate nelle classi, la volontà è stata quella di rispondere a una domanda: “Cosa rimane in seguito al progetto? Cosa si è seminato? Cosa succede DOPO?”.
Ciò ha dato via all’esperimento “ABCDOPO”, nato in seguito alla partecipazione della classe quarta (oggi quinta) di Vespolate, in provincia di Novara, (IC Ramati) che ha partecipato al progetto ABCDono durante l’anno scolastico 2023-2024. Durante il progetto, le allieve e gli allievi avevano espresso il desiderio di avere uno spazio lettura che potesse essere condiviso da tutta la scuola.
Così, durante l’anno scolastico successivo (appena terminato), la classe diventata quinta, seguita da Davide Dagosta dei CreAttivi coadiuvato dalla docente Anna Maria Bernascone e con l’adesione della Dirigente Scolastica Giuseppina Ferolo, ha messo in campo un’azione concreta per rispondere al bisogno emerso, promuovendo sentimenti di partecipazione, creatività e senso di comunità. Mettendo in atto, quindi, ciò che si è imparato lungo il percorso di ABCDono.
“Seguendo ciò che le bambine e i bambini hanno imparato con il progetto ABCDono – spiega Davide Dagosta dei CreAttivi – tra cui anche le modalità di funzionamento della Fondazione abbiamo attivato dei laboratori per imparare a impostare la raccolta fondi attraverso la realizzazione di una pubblicazione che contenesse disegni e poesie realizzati dai bambini, ideare e organizzare un evento pubblico in cui condividerla con la comunità e, soprattutto, presentare l’idea progettuale alla Fondazione”.
E Fondazione Comunità Novarese ha risposto: “Siamo molto orgogliosi del percorso che questa classe ha attuato – spiega il Presidente di Fondazione Comunità Novarese, Prof. Davide Maggi – perché ci dimostra che le bambine e i bambini hanno appreso i contenuti del progetto, capito come funziona il nostro ente e compreso come rapportarsi con noi. Ecco perché abbiamo scelto di sostenere questo progetto attraverso l’erogazione di un contributo con cui acquistare poltrona, libreria e punto luce ossia gli elementi dell’ambito angolo lettura”.
Martedì 8 luglio, nella piazza di Vespolate si è, così, tenuto l’evento pubblico realizzato in collaborazione con il Comune di Vespolate, in cui è stato presentato il volume “Nel mio nome, la mia storia”, raccolta di poesie scritte dalla classe 5A della scuola primaria “Giovanni Pascoli” di Vespolate che contiene anche un intervento dello scrittore Alessandro Barbaglia. Barbaglia ha, inoltre, scelto di donare una copia del suo ultimo libro per ragazzi intitolato “Nenè, nel Paese delle Magarie” affinchè fosse il primo volume ad essere posizionato sulla libreria, appena acquistata. Un’altra importante donazione è stata quella di Cinzia Seccamani e dell’agenzia Find Out Team che ha consegnato alla classe numerosi libri illustrati scritti in diverse lingue così da arricchire, in modo prezioso, l’angolo lettura.
“Siamo molto contente di vivere questo momento di comunità – hanno introdotto il Sindaco Silvia Caccia Colombo e il vice sindaco Nicoletta Bazzani – in un luogo significativo come la Biblioteca che ha una storia di cultura e tradizione molto profonda, a Vespolate. In questo spazio che ha ospitato tante vicende imprescindibili per il territorio, oggi si inseriscono le storie dei nostri bambini”.
“Oggi è un pomeriggio di festa – ha aggiunto Giuseppina Ferolo, Dirigente Scolastica dell’IC “Ramati” – perché testimonia che quando ci sono dei bravi insegnanti che sanno stimolare gli allievi, la scuola funziona. Le bambine e i bambini hanno compreso il potere delle parole e l’hanno trasformato in poesia; oggi si tratta di filastrocche ma domani la parola vi renderà forti e liberi”.
I bambini e le bambine hanno recitato le proprie poesie (ciascuno con la propria identificata con il nome di battesimo oltre ad una dedicata proprio al progetto ABCDono) e, successivamente, il volumetto è stato distribuito ai presenti che hanno potuto averlo a fronte di donazioni la cui somma, insieme al contributo di Fondazione Comunità Novarese e dell’azienda risicola Riso Rizzotti, ha reso possibile l’obiettivo preventivato dalla classe.
“La scelta dei materiali per l’angolo lettura – aggiunge Dagosta – è avvenuta in modo partecipato e condiviso: dopo aver immaginato insieme lo spazio ideale, le bambine e i bambini hanno proposto e votato le soluzioni preferite durante un momento di autogestione che ha rafforzato il senso di responsabilità e di coesione del gruppo”.
“Inutile dire che il valore dell’iniziativa – conclude il Presidente FCN, Prof. Maggi – si moltiplica anche per il fatto che tutto l’impegno degli studenti non andrà a loro beneficio poiché il prossimo anno, i nostri giovanissimi progettisti, staranno tutti frequentando la scuola media. La soddisfazione, quindi, è poter vedere con i nostri occhi un cerchio che si chiude; il risultato concreto di un percorso che è stato pensato con l’obiettivo di coinvolgere i più piccoli nel mondo della Cultura del dono, con la speranza di gettare i semi giusti per la crescita di quelli che saranno cittadini generosi e consapevoli, un domani. Il nome è la propria impronta nel mondo; ciò che ci rende immediatamente riconoscibili a noi stessi e agli altri. Ci accompagna per tutta la vita ed è, se ci pensiamo, il primo dono che ci viene fatto. Il titolo del volumetto che raccoglie le poesie dei bambini esprime al meglio il senso che sta alla base del progetto ABCDono”.
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14 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
Martedì 15 luglio 2025, a cinque anni dalla morte di Mario Paciolla, cooperante ONU trovato senza vita in Colombia nel 2020, Napoli scende di nuovo in piazza per chiedere verità e giustizia.
Il corteo partirà alle ore 18.30 da Piazza Municipio per concludersi alle 19.30 in Piazza Dante. Seguirà alle 20.00 un evento pubblico al Parco Ventaglieri, con la proiezione dell’inchiesta giornalistica firmata da Antonio Musella per Fanpage, interventi istituzionali, testimonianze e contributi musicali. A moderare la serata sarà il giornalista Massimo Romano.
La manifestazione avviene a seguito dell’archiviazione del caso da parte del Tribunale di Roma, che ha recentemente ritenuto la morte un suicidio. Una decisione che la famiglia, il Collettivo Giustizia per Mario Paciolla e numerose realtà sociali considerano inaccettabile, alla luce delle gravi contraddizioni mai chiarite.
Interverranno, tra gli altri, Laura Lieto, vicesindaca del Comune di Napoli; Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele; Vittorio Di Trapani, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana; Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21; Marco Sarracino deputato alla Camera per il Partito Democratico; Dario Carotenuto deputato alla Camera per Movimento 5 Stelle; Luigi de Magistris, portavoce di Unione Popolare; i docenti Chiara Ghidini e Diego Lazzarich dell’Università L’Orientale; Lia Cacciottoli e Mario Leombruno in rappresentanza del Direttivo del Festival del Cinema dei Diritti Umani; Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis; Don Tonio Dell’Olio, referente della Pro Civitate Christiana; Don Paolo Iannaccone del centro Ernesto Balducci di Udine.
La serata sarà arricchita dalla partecipazione di importanti artisti della scena musicale napoletana, tra cui PeppOh, Giuseppe Di Taranto, Dario Sansone, Maldestro e la Banda Basaglia, che attraverso la musica contribuiranno a tenere viva la memoria e il messaggio di Mario.
Durante l’iniziativa sarà anche presentato e sottoscritto da tutte le realtà presenti un Manifesto collettivo, che verrà consegnato come atto formale e pubblico della mobilitazione in corso.
Il Collettivo invita cittadine e cittadini, istituzioni, università, movimenti e organizzazioni a partecipare numerosi: la memoria di Mario non può essere archiviata, e la verità non può essere ignorata.
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14 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
Un’opportunità per i giovani interessati a sostenibilità, economia circolare e nuove imprese in Campania. Appuntamento da non perdere lunedì 8 settembre al CSV Napoli (Centro Direzionale Isola E1, primo piano, interno 2) per conoscere da vicino il percorso “Investire su se stessi”, rivolto a ragazze e ragazzi che vogliono costruire il proprio futuro nel segno dell’imprenditorialità sostenibile.
Il progetto, promosso dall’associazione Coltiviamo la Nostra Terra ETS con il supporto della Regione Campania e di Hekauxilium, offre un percorso biennale completamente gratuito pensato per giovani motivati, diplomati o laureati, con un interesse concreto per l’economia circolare, la transizione verde e la sostenibilità ambientale.
Il programma prevede:
- formazione specialistica e pratica per avviare una startup, impresa o cooperativa;
- tutoraggio e consulenza personalizzata;
- rimborso spese per i partecipanti;
- orientamento, soft skills e accompagnamento al mondo del lavoro;
- supporto alle famiglie e sportello informativo per nuove idee imprenditoriali;
- lavoro di gruppo e co-progettazione per realizzare almeno due nuove imprese giovanili.
L’obiettivo è chiaro: valorizzare il patrimonio ambientale e culturale della Campania, offrendo ai giovani strumenti concreti per costruire un futuro professionale all’altezza delle sfide della transizione ecologica e digitale, nel pieno rispetto dell’Agenda 2030 e delle politiche europee Farm to Fork.
Il giorno 8 settembre sono previsti due incontri informativi:
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dalle 10:00 alle 12:00
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dalle 15:00 alle 17:00
Interverranno: Gennaro Pezzurro (Hekauxilium ETS), Umberto Cristadoro (presidente CSV Napoli), Castrese Galluccio (Terra Nostra Tor Dei)
Per partecipare alla presentazione dell’8 settembre è necessario iscriversi compilando il form qui sotto:
https://gestionale.csvnapoli.it/Frontend/Questionario/Questionario.aspx?ID=-1&IDQ=2357&IDR=34379&IDRT=21
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14 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
Un Manifesto per la Napoli del 2050 e un Atlante Emotivo di tutti i quartieri della città che rispecchiano la visione dei suoi abitanti, dei giovani, degli artisti, degli educatori delle associazioni che ne immaginano il futuro. L’iniziativa “Napule Sente’’ di sabato scorso, che rientra nel progetto Futuro Quotidiano, che a sua volta si inserisce nelle celebrazioni per i 2500 anni dalla nascita di Neapolis promosso dal Comune di Napoli e alla direttrice artistica Laura Valente, dà l’opportunità a chi vive il tessuto della città di esprimere la propria visione contribuendo alla narrazione e alla fissazione di alcuni punti cardine proveniente dalle proprie sensazioni. Luogo di incubazione delle idee per il Manifesto e l’Atlante Emotivo (tante le idee giunte sia online che al laboratorio di sabato scorso partecipato da diversi ragazzi della città), l’Albergo Dei Poveri di piazza Carlo III divenuto il centro di questa connettività.
«Tutto è partito dalla modifica dell’articolo 9 della Costituzione, che ha inserito al suo interno il pensiero verso le future generazioni prossime, non quelle giovani già presenti e quindi l’eredità» spiega Lucia Abbinante responsabile del progetto per la parte del Manifesto per le future generazioni. L’incipit di quest’idea è chiaro: «Abbiamo agganciato quest’idea di parlare di Napoli Millenaria partendo dalle radici – aggiunge Abbinante – occupandoci non solo delle nuove generazioni ma anche dell’eredità per quelle che verranno. Vorremmo lasciare delle proposte che facciano capire come interpretare diversi ecosistemi, la sostenibilità, l’eredità culturale». In attesa della presentazione in autunno del Manifesto, alcune delle proposte giunte in queste settimane per la sua stesura spesso toccano in un punto fondamentale: vivere gli spazi. «Questa esigenza si sta ripetendo» conferma Lucia Abbinante. Al Manifesto per la Napoli 2050 si abbina l’Atlante Emotivo come ricorda Daniele Taurino, ceo Knowledge of Society srl.
«Insieme alla dottoressa Antonia Marano abbiamo presentato una serie di giovani e non solo, un gruppo intergenerazionale – universitari, cittadini- questionario che collega i quartieri di Napoli, i vissuti delle persone, le storie ma anche canzoni, immagini». Tutto ciò andrà a costituire un archivio digitale della città che produrrà anche uno studio analitico dello studio che avremo andando a vedere quali sono i colori e le tonalità emotive che caratterizzano Napoli. Le proposte, sottolinea Taurino, «hanno l’obiettivo di trasformare le criticità di una città importante come Napoli (ma gli esempi di altre città non mancano) in emozioni positive» sostanziate dalle «persone che vivono nel proprio ambiente». A tal proposito, «l’Albergo dei Poveri è il catalizzatore di queste iniziative ma anche emotivo per tutti gli usi che ci sono stati nel tempo di questo spazio, anche emozionalmente negativi» conclude Taurino.
di Antonio Sabbatino
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11 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
Duelli a fil di spada e colpi di archibugio, sbandieratori al ritmo incalzante dei tamburi, incendio di Borgo Terravecchia.
Lì, dove si mescolano ricerca e cultura, identità e comunità, narrazione e visione, rivive la storia.
In scena la rievocazione de “La Battaglia di Sarno” in tutta la sua ruggente suggestione.
Sabato 12 luglio 2025, dalle ore 20, dall’area del Mercatino Rionale, prende vita il secondo appuntamento, con ingresso gratuito, dell’evento “Sarno. Sfida alla Corte Aragonese”, L’iniziativa, con la direzione artistica dell’ingegnere Ennio Molisse, nasce col profondo intento di valorizzare le radici storiche della città e offrire alla comunità un’esperienza immersiva nell’epoca aragonese, uno dei periodi più floridi della storia sarnese.
Con il patrocinio del Comune di Sarno, il sindaco Francesco Squillante, e la Sarno Servizi Integrati, “Sarno. Sfida alla Corte Aragonese” , nasce da una sinergia territoriale tra associazioni e comitati.
“La Battaglia di Sarno”, in tutta la sua forza scenica, è in un viaggio carico di incisività ed atmosfere affascianti. La rievocazione della storica battaglia del 7 luglio 1460, scontro decisivo tra Angioini e Aragonesi per il controllo del Regno di Napoli. La battaglia sarà raccontata attraverso gli Archibugieri “Cavalieri Bolla Pontificia A.D. 1394” e la “Compagnia d’Arme “La Rosa e La Spada”.
Un racconto spettacolare, scenografico senza precedenti che culminerà nel suggestivo incendio finale di Terravecchia.
“Un evento che sta dando grande forza culturale e valorizzazione al territorio. – spiega il sindaco Francesco Squillante- Già il primo appuntamento ha fatto registrare importanti presenze, e si continuerà certamente su questa scia. Conserviamo e tramandiamo, in maniera scenica e suggestiva, la narrazione della nostra storia, di atti, documenti e memorie. La rievocazione, che nasce da anni di studi e ricerche, segna un momento di profonda condivisione identitaria, è parte del vissuto della nostra comunità ed è necessario che anche le nuove generazioni diventino parte di tutto questo. È un passato che ci appartiene. Abbiamo scommesso su eventi culturali di grande spessore, e la curiosità e presenza del pubblico ci sta dando ragione in termini di risultati. La collaborazione e la sinergia tra più compagini sono alla base. Ringrazio il direttore artistico, le associazioni ed i comitati coinvolti, nonché le compagnie”. Traccia le linee dell’evento il direttore artistico Molisse. “Archiviato con successo il primo evento, “Memorie di un Cantastorie”, si prosegue con determinazione verso il secondo appuntamento della manifestazione “Sarno. Sfida alla Corte Aragonese”, ovvero “La Battaglia di Sarno”. L’evento avrà come scenografia naturale il suggestivo Borgo Terravecchia, e vedrà la partecipazione della compagnia “Cavalieri Bolla Pontificia A.D. 1394” che, guidata dal regio capitano, schiererà archibugieri, tamburini, chiarine e corazzieri, e della “Compagnia della Rosa e della Spada”, incaricata di dar vita agli scontri armati corpo a corpo. La rievocazione si articolerà in più fasi: l’antefatto storico, presentato sul mercatino rionale da una voce narrante che accompagnerà il pubblico lungo tutto l’evento; una prima fase di battaglia, simulata sul mercatino; il trasferimento ideale dell’azione verso il Borgo Terravecchia, dove prenderà vita uno scontro a colpi di archibugio e lo spettacolo dell’incendio del borgo, realizzato con una suggestiva combinazione di effetti luce e fumo. Ringrazio il sindaco Squillante per aver creduto in questo evento, per averlo sostenuto e patrocinato”. Giantommaso Esposito, rappresentante di associazioni e comitati. “Questo rappresenta senza dubbio l’evento principale e più complesso dell’intera manifestazione, per il quale è stata necessaria una vera e propria cabina di regia.
Un lavoro meticoloso ha interessato ogni fase del processo creativo, a partire dalla scrittura della voce narrante: un elemento fondamentale per trasmettere le informazioni essenziali e per accompagnare lo spettatore in un coinvolgente salto nel passato, senza rinunciare alla forza scenica e alla spettacolarità. Il confronto costante con le diverse compagnie coinvolte ha arricchito la progettazione dell’evento portando nuovi spunti e soluzioni creative. La composizione delle musiche originali è stata affidata al gruppo musicale “Emian”, la cui sonorità rappresenta parte integrante dell’atmosfera e del racconto scenico. Grande attenzione è stata posta nell’organizzazione logistica e visiva: dalla disposizione del pubblico, alle postazioni degli archibugieri, fino alla definizione delle modalità più efficaci per simulare l’incendio, passando per l’allestimento scenografico e la scelta dei vessilli. Tutto ciò è stato reso possibile grazie a un intenso e prezioso lavoro di squadra”. Il consigliere comunale, Antonio Ascolese sottolinea che “Investire in cultura è una sfida tutt’altro che semplice, ma il ritorno che ne deriva ha un valore inestimabile. Organizzare un evento culturale in un contesto nuovo significa correre un rischio: si scommette sull’interesse del pubblico, sulla partecipazione, sull’impatto. Ma è proprio in queste scommesse che si nasconde il potenziale più grande: lasciare un segno tangibile sul territorio, risvegliando la memoria storica, valorizzando monumenti dimenticati, riscoprendo l’identità collettiva. Questo progetto nasce da anni di ricerche e approfondimenti, perché la cultura è una risorsa inesauribile. Più si indaga, più si scopre; più si conosce il passato, meglio si riesce a interpretare il presente e a immaginare il futuro.La ricerca genera consapevolezza, e con essa nascono nuove idee, nuovi progetti, nuove visioni. È così che la cultura continua a vivere: alimentata dalla curiosità, dalla passione e dalla volontà di costruire qualcosa che duri nel tempo”.
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