11 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
Trasformare un territorio alle pendici del Vesuvio in un laboratorio urbano all’avanguardia nella lotta al cambiamento climatico. Boscoreale si candida a diventare un modello di città sostenibile e a misura d’uomo. Il tutto gira intorno al progetto Bioma, molto più di un parco urbano e scientifico, non solo un’opera architettonica, ma il cuore verde di una strategia urbana che mette al centro la natura, il benessere collettivo e la qualità dell’ambiente. Un parco urbano di 22 ettari che ospiterà alberi, piante, sentieri, aree verdi e spazi per la ricerca, la didattica e la cultura. Un’infrastruttura verde pensata per rigenerare il paesaggio, mitigare gli effetti delle ondate di calore, assorbire CO₂ e favorire la biodiversità.
“Il Bioma non è solo un progetto: è una strategia di futuro. Con il Bioma costruiamo un nuovo immaginario urbano. Una città che mette il clima, la natura e la cultura al centro. Oggi più che mai dobbiamo investire in qualità, ambiente e cultura. In questo modo puntiamo a ricoprire un ruolo da protagonista nella transizione ecologica” – spiega Mario Casillo, capogruppo regionale del Partito Democratico, che da sempre ha sostenuto il progetto.
Boscoreale si candida a diventare un modello di città sostenibile e a misura d’uomo. Con il progetto Bioma, l’amministrazione comunale dà forma a una visione ambiziosa: trasformare il territorio alle pendici del Vesuvio in un laboratorio urbano all’avanguardia nella lotta al cambiamento climatico. “Con il Bioma Boscoreale compie una scelta di campo: quella della sostenibilità come chiave del futuro. Non è solo un progetto, ma un cambiamento di paradigma. Vogliamo una città più verde, più sana, più inclusiva” – ha spiegato il sindaco Pasquale Di Lauro.
Un’idea forte, premiata già a livello internazionale: alla Triennale di Milano, il Bioma ha ricevuto una Menzione Speciale al “City’Scape Award & Symposium”, tra oltre 260 progetti da tutto il mondo, nella categoria forestazione urbana e riqualificazione paesaggistica.
Il progetto è firmato dal gruppo Sbarch Bargone Architetti Associati, vincitore del concorso internazionale di progettazione, e verrà realizzato in un’area strategica del territorio vesuviano. L’obiettivo è chiaro: trasformare Boscoreale in un riferimento per l’innovazione sostenibile, l’educazione ambientale e il turismo verde.
Il cuore di questo progetto ha radici profonde: quindici anni fa Boscoreale si mobilitò con forza contro l’apertura di una discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio. I cittadini — donne, uomini, anziani e studenti — manifestarono, bloccarono camion e sassi volarono tra popolazione e forze dell’ordine. Una pressione civica e delle istituzioni locali che riuscì a bloccare una scelta scellerata. Quel “no” coraggioso divenne l’atto fondativo di una nuova coscienza ambientale: Boscoreale decise che la sua tutela sarebbe diventata non solo difesa, ma volano di sviluppo e qualità urbana.
“Il Bioma sarà un luogo di conoscenza e di speranza – sottolinea l’assessore comunale con delega al Bioma, Ernesto Fiore –. Sarà il simbolo di una comunità che sceglie di agire, che vuole educare, proteggere e trasformare. Sarà il nostro modo concreto di rispondere alla sfida climatica.”
Il progetto sarà ufficialmente presentato alla città e agli stakeholder nel corso di un intervento pubblico che si terrà nei prossimi mesi.
L’articolo Boscoreale guarda al futuro: con il Bioma una città verde contro il cambiamento climatico proviene da Comunicare il sociale.
10 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
Anche quest’anno Casa Mehari, bene confiscato alla criminalità organizzata nel Comune di Quarto, Napoli, ospita il VolCamp grazie al sostegno del Centro Servizi per il volontariato della Città Metropolitana di Napoli.
Dal 14 al 18 luglio si vivrà una settimana immersiva e gratuita, interamente dedicata al volontariato, all’inclusione sociale e alla crescita personale. I ragazzi e ragazze dai 14 ai 28 anni avranno l’opportunità di fare la differenza, formarsi e vivere esperienze pratiche a stretto contatto con i ragazzi de “La Bottega dei Semplici Pensieri”, capofila del gruppo di realtà associative che gestisce il bene confiscato di via Nicotera.
Grazie al supporto del Csv Napoli, l’iniziativa offre ai partecipanti vitto, alloggio ed educatori disponibili 24 ore su 24, garantendo un’esperienza coinvolgente, in totale sicurezza e difficile da dimenticare. Il VolCamp è stato progettato per offrire attività formative, pratiche e ricreative, promuovendo l’autonomia e la socializzazione.
Tra le attività in programma: Laboratori pratici (cucina, arte, lettura condivisa, orto didattico, giardinaggio e cura degli spazi), comunicazione sociale (esperienze ed interviste con i giornalisti di Radio Mehari), incontri di formazione (approfondimenti su temi cruciali come il volontariato, i beni confiscati e la cooperazione internazionale, con la partecipazione di associazioni ed esperti del settore). Non mancheranno momenti di relax, ludici e di socializzazione in giardino o in cucina.
Per informazioni e iscrizioni: 338.9924471 – comunicazione@casamehari.it
L’articolo Torna il VolCamp gratuito a Casa Mehari proviene da Comunicare il sociale.
10 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
La Puglia compie un passo storico per l’Italia: per la prima volta una Regione si dota di una legge che regolamenta la Dieta Mediterranea e che riporta al centro di questo modello alimentare e culturale i veri protagonisti: i contadini, i pescatori, i pastori e le famiglie. Questa proposta di legge è stata elaborata dalla Fondazione Angelo Vassallo, in particolare grazie al prezioso lavoro del nostro avvocato Gerardo Spira, già segretario storico del Comune di Pollica e profondo conoscitore della visione di mio fratello Angelo e il consigliere regionale Stefano Lacatena. Non è un testo qualsiasi, ma il frutto di anni di riflessione, stud1io e azione sul territorio. Il nostro obiettivo è chiaro: riportare la Dieta Mediterranea nel suo alveo naturale, come l’aveva pensata Angelo. Non un marchio di tendenza o un’etichetta da vendere, ma uno strumento concreto di prevenzione primaria contro malattie cardiovascolari, metaboliche e oncologiche. Oggi inizia una nuova era: si toglie finalmente la patina glamour fatta di chef e show cooking, e si torna alla realtà delle nostre case, delle nostre mamme e massaie, di chi ogni giorno cucina con semplicità per la propria famiglia. È lì che si custodisce la Dieta Mediterranea. Non nei piatti sofisticati, ma nel pesce azzurro e nei prodotti della terra. Questa legge – conclude – rende giustizia alla memoria di Angelo e ci permette di trasformare in azione concreta la sua idea rivoluzionaria”. A dirlo è Dario Vassallo Presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore.
Soddisfazione è stata espressa anche dal consigliere regionale Stefano Lacatena, promotore della proposta di legge appena depositata in Consiglio Regionale: “Siamo la prima Regione d’Italia a pensare a una disciplina che promuove e cristallizza un patrimonio riconosciuto a livello mondiale. La proposta mira a valorizzare la Dieta Mediterranea non solo come modello alimentare, ma come vero e proprio stile di vita in grado di tutelare la salute delle persone, la biodiversità, le tradizioni locali e le professioni identitarie del nostro territorio. Il testo riconosce l’importanza della DM come bene culturale, e ne promuove la tutela anche attraverso studi, ricerche e iniziative nelle scuole, con l’obiettivo di radicarne la cultura sin dalla giovane età. Si sostiene la politica sanitaria in funzione preventiva, per contrastare le malattie metaboliche, cardiovascolari e croniche, e si proteggono i prodotti agricoli e della pesca tipici della nostra regione attraverso lo sviluppo di filiere non industriali che valorizzano la nostra identità storica e ambientale. Ringrazio per il supporto prezioso la Fondazione ‘Angelo Vassallo’, nella persona del presidente Dario Vassallo, e il Comune di Gravina con il consigliere Ignazio Lovero per l’attenzione e la sensibilità mostrata. È anche grazie all’eredità culturale di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, se oggi la Dieta Mediterranea ha ottenuto il riconoscimento UNESCO come patrimonio immateriale dell’Umanità. Con questa proposta-conclude-portiamo avanti quella visione e la trasformiamo in legge”.
L’articolo Fondazione Vassallo: “Dalla Regione Puglia una legge che riporta la Dieta Mediterranea alla sua verità originaria” proviene da Comunicare il sociale.
10 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
Chiesi Italia, in collaborazione con Federfarma Parma, supporta con un contributo incondizionato il progetto “Punti Viola” promosso dall’associazione DonnexStrada. Un impegno che dà vita all’iniziativa “Punti Viola in Farmacia”, che vede protagoniste le farmacie nella provincia di Parma.
“Punti Viola” ha come obiettivo quello di realizzare luoghi sicuri e formare persone preparate per accogliere donne in necessità di aiuto o in caso di possibile minaccia di violenza di genere. Sono soprattutto gli esercizi commerciali a diventare “Punti Viola”, luoghi di accoglienza sicuri per le persone e in particolare per le donne, come ad esempio i bar e le farmacie nei quali il personale viene formato attraverso un percorso strutturato di webinar, proprio su questo tema. Grazie al supporto di Chiesi Italia e di Federfarma Parma, su Parma e provincia parmense hanno aderito al progetto 28 farmacie, coinvolgendo 76 farmaciste e farmacisti che sono stati formati per aumentare la conoscenza sul tema e riconoscere segnali di difficoltà accogliendo e indirizzando le donne in necessità verso il percorso più adeguato.
Gli incontri sono stati guidati da esperti ed esperte del settore, tra cui avvocati, psicologi, nutrizionisti e ginecologi per offrire una comprensione più approfondita e multidisciplinare del tema. L’obiettivo dei “Punti Viola” è duplice: da un lato, sensibilizzare in modo capillare la popolazione sulla violenza di genere e promuovere una cultura basata sulla tolleranza zero verso qualsiasi discriminazione e violenza; dall’altro, creare una rete di sostegno locale informando i cittadini e cittadine sulla rete di supporto presente sul territorio (es. centri antiviolenza, consultori e associazioni che si occupano di questo).
Le farmacie coinvolte, dotate del materiale informativo necessario, hanno esposto il bollino di riconoscimento dei “Punti Viola” e possono quindi accogliere, al loro interno, la donna con necessità di aiuto e assicurarsi che il pericolo sia cessato, verificandone lo stato fisico ed emotivo e recuperando il contatto più idoneo da allertare per ricevere il supporto necessario.
Le farmacie rappresentano un nodo cruciale nella rete di supporto locale, in quanto svolgono un ruolo sempre più centrale a servizio dei cittadini. Il farmacista è una figura di riferimento per la salute e il benessere quotidiano delle persone. Inserire i “Punti Viola” nelle farmacie significa potenziare il loro impatto positivo sulla società e offrire un tangibile supporto alla popolazione.
Chiesi Italia si è fatta portavoce del progetto grazie all’impegno del Can Win – Chiesi Affinity Network Women Inclusive Network, il gruppo interno di volontarie e volontari attivo sui temi della parità di genere, che supporta l’azienda nell’ideazione e diffusione di iniziative e buone pratiche in ambito diversity & inclusion. “Per Chiesi Italia – commenta Roberta Cammisa, Leader CAN WIN e Head of Field Consumer Healthcare – Pharmacy – supportare questa iniziativa incoraggiando il coinvolgimento di realtà come le farmacie, rappresenta una misura concreta con la quale vogliamo promuovere lo sviluppo di una rete di sostegno locale e sensibilizzare le persone al contrasto della violenza di genere. Attraverso progetti come questo – prosegue Cammisa – nato su spinta dei nostri volontari e delle nostre volontarie, possiamo generare impatto positivo sul tessuto sociale e favorire il coinvolgimento di altri attori del sistema salute su temi così importanti. L’auspicio è che l’iniziativa possa estendersi, contribuendo ad amplificare il messaggio di supporto, rispetto e inclusione che ci sta così a cuore”.
“Con DonnexStrada continuiamo a portare avanti il nostro obiettivo: quello di sensibilizzare e formare quante più persone possibili riguardo le tematiche chiave relative a violenza e molestie. – racconta Ilaria Saliva, presidente dell’associazione DonnexStrada – Le farmacie sono luoghi in cui andiamo quotidianamente e dove spesso intessiamo relazioni di fiducia col personale. Rendere queste attività commerciali dei posti dove chiedere aiuto, crea una rete preziosa, capace di dare informazioni importanti per rendere le persone consapevoli e, soprattutto, libere di scegliere.”
Dichiara il Dr. Fabrizio Piazza, Presidente Ordine dei farmacisti di Parma e Vicepresidente Federfarma Parma “La rete delle farmacie è presente in modo capillare su tutto il territorio provinciale e si presenta come un presidio che il cittadino riconosce come primo sportello del Servizio Sanitario Nazionale al quale ricorrere per ogni esigenza legata al Servizio Farmaceutico o per prenotare visite, esami ed ora eseguire in convenzione i nuovi servizi legati alla telemedicina. In città, come nei paesi, il farmacista è spesso la persona alla quale rivolgersi per risolvere situazioni difficili e la partecipazione delle farmacie al contrasto alla violenza sulle donne diventa naturale per offrire consiglio e ascolto ed indirizzare le persone ad interlocutori esperti e formati a questo scopo.”
“La partecipazione delle farmacie alla rete Bollino Viola – sottolinea Beatrice Fornari, consigliera Federfarma Parma – rientra nella mission del farmacista, un professionista a disposizione della gente. La preparazione acquisita entrerà quindi nel bagaglio del farmacista per essere sempre più vicino alle persone che quotidianamente entrano in farmacia, contribuendo a formare una mentalità sempre più attenta ad evitare il ripetersi di episodi di violenza.”
L’articolo VIOLENZA DI GENERE, AL VIA NUOVI PUNTI VIOLA IN FARMACIA proviene da Comunicare il sociale.
10 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
Il Rapporto Montagne Italia, realizzato da Uncem grazie al Progetto ITALIAE ed edito da Rubbettino, venerdì mattina, 11 luglio, arriva a Napoli. Appuntamento alle ore 11 alla Biblioteca Storica di Ingegneria, Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in piazzale Tecchio 80.
“Con Marco Bussone abbiamo promosso questo incontro per evidenziare due grandi necessità – evidenzia il Professore Nicola Pasquino, docente della Federico II che ha promosso l’iniziativa – la prima è che le Università lavorino sempre di più sui temi legati a montagna, aree interne, ambiente, ecosistemi. Lo afferma il Rapporto, perché questo sta già avvenendo. Inoltre, vogliamo evidenziare l’impegno per un lavoro generativo tra Enti locali e Accademia, che stiamo facendo con Uncem su molti fronti. La Campania ha le Comunità montane e le deve tenere strette, anche con azioni rilevanti volte all’innovazione, alla trasformazione digitale dei territori montani. Sono con tutta l’Università a disposizione”.
Intervengono venerdi a Napoli Nicola Pasquino, Professore Universita di Napoli Federico II, Vincenzo Luciano, Presidente Uncem Campania e Vicepresidente Uncem nazionale, Antonio Di Maria, Presidente GAL Tammaro e Presidente Associazione Sannio Smart Land, referente Area interna Tammaro-Titerno, Luca Lo Bianco del progetto Italiae e curatore del Rapporto, Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, e Giovanni Vetritto, Direttore generale del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Siamo onorati di lavorare con l’Università e ringrazio, a nome anche del Presidente nazionale Bussone, il Professor Pasquino che da anni è un amico di Uncem – sottolinea Vincenzo Luciano – venerdì analizzeremo dati e faremo proposte di lavoro, anche alla Regione, che sostiene le Comunità montane e sempre di più sta elaborando politiche per la montagna in chiave comunitaria. Come servono e sono a prova di futuro”.
L’articolo Rapporto Montagne Italia arriva a Napoli proviene da Comunicare il sociale.
09 Lug, 2025 | Comunicare il sociale
Quattro mesi dopo il violento terremoto che ha sconvolto il Myanmar, Azione Contro la Fame continua a garantire supporto alle comunità della regione di Sagaing, tra le più colpite e tuttora isolate. Interventi sanitari, distribuzione alimentare e kit igienici sostenibili sono al centro della risposta umanitaria messa in campo dall’organizzazione.
Sin dalle prime ore dell’emergenza, il network internazionale di Azione Contro la Fame si è mobilitato per offrire supporto alle comunità colpite. In Italia è stata avviata una raccolta fondi, tuttora attiva, con donazioni individuali e aziendali. Tra i sostenitori figurano la Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza ETS e l’azienda Ferrari Trento. I fondi contribuiscono all’acquisto di medicinali e materiali per le équipe sanitarie mobili del Dipartimento di Sanità locale.
Interventi finanziati da Azione Contro la Fame
In stretta collaborazione con le autorità sanitarie di Sagaing, Azione Contro la Fame ha fornito dispositivi di protezione individuale e materiali essenziali alle squadre mediche mobili attive nelle aree più colpite. Questo contributo ha permesso di rafforzare la capacità di risposta sanitaria sul territorio.
Parallelamente, è stato avviato un progetto pilota per la distribuzione di kit igienici con un approccio orientato alla sostenibilità ambientale. L’iniziativa prevede l’impiego di prodotti ecologici – come spazzolini in bambù e saponette naturali – confezionati con imballaggi ridotti. Il monitoraggio post-distribuzione ha l’obiettivo di misurare l’efficacia e l’accettabilità di questi articoli, con l’intento di sviluppare modelli di assistenza più rispettosi dell’ambiente anche in contesti di emergenza.
Attualmente, Azione Contro la Fame è impegnata anche nella distribuzione di pacchi alimentari destinati alle comunità maggiormente colpite e alle famiglie sfollate. I beneficiari includono 1.000 famiglie.
La distribuzione è effettuata in punti strategici concordati con la comunità. I kit contengono beni di prima necessità: assorbenti, sapone, asciugamani, detersivi e prodotti per l’igiene orale. Inoltre, si tengono sessioni informative su igiene e salute, condotte in piccoli gruppi nell’ambito del programma WASH, con l’intento di promuovere pratiche igieniche sicure e sostenibili.
Sul fronte dell’assistenza alimentare, l’organizzazione adotta una strategia di approvvigionamento che valorizza le economie locali, acquistando riso, olio, ceci e sale direttamente nei mercati di Mandalay e Sagaing. Una scelta che consente non solo di stimolare l’economia regionale, ma anche di assicurare la rapidità nella distribuzione degli aiuti.
Una forte presenza operativa sul campo
La risposta diretta di Azione Contro la Fame a Sagaing sarà guidata da un Field Manager esperto, a capo di un team multidisciplinare composto da Project Manager specializzati in nutrizione, MHPSS (salute mentale e supporto psicosociale), WASH (acqua, igiene e servizi igienico-sanitari) e volontari locali. Il team avrà un ruolo chiave nel coordinamento con le autorità locali, nella conduzione di valutazioni dei bisogni, nella gestione delle distribuzioni di emergenza e nel monitoraggio delle attività successive.
Attraverso una stretta collaborazione con il Dipartimento di Sanità e con le organizzazioni locali, Azione Contro la Fame non si limita a fornire servizi, ma contribuirà anche al rafforzamento del sistema locale di risposta alle emergenze. Le priorità trasversali – come l’approvvigionamento responsabile dal punto di vista ambientale e la responsabilità verso le popolazioni colpite mediante l’attivazione di meccanismi di feedback saranno integrate in tutte le fasi dell’intervento
L’articolo TERREMOTO IN MYANMAR: LA RISPOSTA DI AZIONE CONTRO LA FAME A QUATTRO MESI DALL’EMERGENZA proviene da Comunicare il sociale.