05 Set, 2024 | Comunicare il sociale
È tra le prime otto cause di disabilità e infermità, il “low back pain”, quello che comunemente chiamiamo il “mal di schiena”, che nel 2050 scalerà su di un posto: dall’ottavo al settimo posto, arrivando persino a precedere una patologia invalidante come l’Alzheimer. Il mal di schiena diventerà quindi una delle cause invalidanti più importanti e diffuse tra la popolazione mondiale. A rivelarlo è uno studio di forecasting condotto su 204 paesi e pubblicato su Lancet nel maggio scorso (Vol. 403, 2024): “Burden of disease scenarios for 204 countries and territories 2022-2050”. Un’analisi sugli scenari futuri, utile non solo per l’aspetto sanitario ma anche sociale ed economico.
Sappiamo che il mal di schiena è uno dei disturbi più trascurati dalle persone, anche se costringe a stare a casa 1 italiano su 3 ogni anno, in termini di assenza dal lavoro: quindi indubbiamente un disturbo dall’impatto sociale e personale. E se il rapporto Censis-FNOMCeO del luglio 2024 ci ricorda che sono almeno 4,5 milioni gli italiani che rinunciano a curarsi, oltre questi occorre considerare anche coloro che necessitano di interventi fisioterapici e riabilitativi ma che vi rinunciano per molteplici ragioni.
Secondo ISTAT infatti sono 8,6 milioni le persone che in Italia hanno difficoltà motorie, di cui 3,4 milioni con difficoltà gravi, e 5,5 milioni le persone che ricorrono al fisioterapista.
In maggioranza (circa il 57%) sono le donne a ricorrere ai trattamenti fisioterapici.
Già l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a fine 2022, segnalava come il 40% della popolazione europea e, addirittura, il 47% della popolazione italiana avesse necessità di ricevere un intervento riabilitativo, di cui la stragrande maggioranza di tipo fisioterapico (e parliamo di circa 27 milioni di nostri connazionali). L’analisi riportata su Lancet, tuttavia, conferma ancora di più quanto il mal di schiena, nello specifico, è già una patologia invalidante e fornisce una prospettiva su cui urge fare prevenzione: da qui al 2050, l’Italia rientrerà in quella categoria di Paesi con la probabilità di veder crescere, tra il 46% e il 53%, patologie e disturbi come il mal di schiena.
Numeri che impongono di agire, a partire da un utile vademecum e una campagna per raggiungere i cittadini e lavorare sui dati, anche sommersi, delle persone che necessitano di un intervento mirato.
Questo scenario sui numeri e i dati, è stato portato da FNOFI al tavolo della conferenza stampa che si è svolta oggi, 5 settembre, a Roma, presso la sua sede in viale dell’Università 11, lanciando la campagna comunicativa per la Giornata Mondiale della Fisioterapia: “Il Movimento che non si ferma”.
Alla conferenza stampa, hanno partecipato il Presidente di FNOFI Piero Ferrante, la Vicepresidente Melania Salina, la Dottoressa Mariella Mainolfi, Direttore Generale delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute e Saverio Proia, esperto di politiche sanitarie e del centro studi FNOFI. La conferenza è stata anche occasione per intitolare la sala del Consiglio FNOFI e dedicare l’apposita targa alla memoria di Mauro Gugliucciello, fisioterapista scomparso e che è stato ricordato dai colleghi, nonché dalla Vicepresidente Melania Salina, Presidente dell’OFI Friuli Venezia Giulia, a cui apparteneva il dottor Gugliucciello.
“Come FNOFI, lo avevamo promesso ed abbiamo iniziato ad agire da subito – ha dichiarato il Presidente della Federazione Piero Ferrante: imperativo categorico per lavorare sulla prevenzione del ‘low back pain’ (mal di schiena), è raggiungere i cittadini, anche attraverso i nostri nuovi canali social quali Instagram e Facebook, spiegando come affrontare al meglio la tematica del mal di schiena e le condizioni di cronicità, se sussistono, unite all’opportunità di un intervento fisioterapico. Come Federazione ci impegniamo ad intervenire su un quadro, appunto il mal di schiena, che per sua natura ha generalmente un esito favorevole, a migliorare l’accessibilità delle cure per i cittadini, a far sì che il fattore economico non sia una barriera per affrontarlo nel migliore dei modi, rendendo in questo modo il sistema salute più sostenibile, favorendo anche l’apporto di valore che i liberi professionisti fisioterapisti possono dare al SSN.
Tema della Giornata Mondiale della Fisioterapia di quest’anno è una problematica che, come vediamo dai dati anche della ricerca pubblicata su Lancet, accomuna praticamente tutti i cittadini: la ‘Lombalgia’. Il ‘mal di schiena’, che ogni anno affligge milioni di persone, è infatti senza dubbio una tematica in cui il Fisioterapista può e deve svolgere la sua azione importantissima, sia nei confronti della prevenzione, sia per aiutare le persone che ne soffrono a ricevere le risposte migliori – ha aggiunto il Presidente FNOFI”.
“Il panorama anagrafico ed epidemiologico è radicalmente cambiato – ha proseguito Ferrante – i cittadini hanno mutate esigenze ed esigono, legittimamente, risposte appropriate; il ‘Sistema Salute’, di conseguenza, sta vivendo situazioni di necessaria riorganizzazione, rispetto non solo alle nuove esigenze della popolazione, ma anche in rapporto al momento di crisi profonda che il nostro SSN sta attraversando. E, come sempre, i Fisioterapisti ci sono e ci saranno, con le loro competenze, acclarate da percorsi universitari, Master, Dottorati di ricerca, carriere sempre più apicali ed impegni sempre più costanti e coerenti con lo sviluppo, ormai inarrestabile, della Scienza della Fisioterapia – ha promesso il Presidente FNOFI. Ci sono e ci saranno, ben cosci del ruolo e del grado di autonomia professionale riconosciuto non solo dalle Norme e dalle acclarate evidenze scientifiche, ma anche dalla totale sicurezza delle cure e dalla soddisfazione dei cittadini stessi”.
Anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità arrivano segnali importanti attraverso la recente pubblicazione di nuove linee guida per gli interventi non chirurgici sul ‘low back pain’ cronico, il mal di schiena, sia negli adulti che nelle persone più avanti con l’età.
L’Italia è uno dei paesi con una prevalenza marcata del low back pain, il mal di schiena, nelle fasce di età più adulte, al pari di Stati Uniti, Australia, Russia, Iran e quasi tutta l’Europa, come si evince dalla mappa dell’OMS (immagine qui di seguito), che suddivide gli interventi necessari in cinque classi: l’educazione, ovvero l’apprendimento e la consapevolezza da parte del paziente; le terapie fisiche (gli esercizi), le terapie psicologiche, le terapie con multi-componenti e l’impiego di farmaci.
Al tempo stesso, le linee guida dell’OMS raccomandano anche le azioni da non fare o da fare con cautela nell’ambito di interventi di cure routinarie: trazioni, ultrasuoni, la stimolazione elettrica transcutanea nervosa (TENs); l’utilizzo di medicinali analgesici a base di oppioidi, antidepressivi, anticonvulsivi; la perdita di peso farmacologica.
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05 Set, 2024 | Comunicare il sociale
Il prossimo 24 settembre al Parco Laise di Bagnoli, nell’ex base Nato, torna “Giochi Senza Barriere’’ un evento che, come sottolinea il presidente di Tutti a Scuola Odv Toni Nocchetti, assume le sembianze di una «festa gentile nella quale riaffermare che le disabilità non sono un mondo a parte ma una parte del mondo».
Giochi Senza Barriere si avvarrà della partnership di diversi e importanti enti a partire dalla Fondazione Welfare Campania che finanzierà questa diciassettesima edizione. Parte integrante saranno anche l’Asl Napoli 1 Centro, presente così come l’anno scorso con un capannone per la medicina preventiva e la diagnostica, l’Ufficio Scolastico Regionale e la Fondazione Foqus impegnata in laboratori nel corso della giornata, in modo del tutto simile a ciò che quotidianamente svolge nella propria sede ai Quartieri Spagnoli.
Coinvolti nel processo di inclusione, alla base dell’iniziativa, anche alcuni licei musicali della città. «La sinergia tra tutte le realtà coinvolte è totale – afferma orgoglioso Nocchetti – Le istituzioni saranno presenti attivamente. Questa unità di intenti fa la differenza e anche la disponibilità della Fondazione Welfare Campania ad accollarsi le spese, per le altre sedici edizioni a carico di Tutti a Scuola tramite autofinanziamento, capovolge le responsabilità. Si tratta di qualcosa di importante».
L’organizzazione metterà a disposizione bus gratuiti per le scuole, parrocchie, associazioni, centri di tutta la Campania che intendono partecipare. In proposito, chi è interessato può ricevere delucidazioni scrivendo a info@tuttiascuola.org a cui ci si può rivolgere anche per ricevere altre informazioni di questa edizione numero 17 di Giochi Senza Barriere, non solo una festa gentile ma anche «festa del sorriso, delle mani che si stringono, di abbracci che si rispettano, in qualche caso anche con le lacrime di gioia» afferma ancora Toni Nocchetti.
Nel 2023 le presenze raggiunsero le decine di migliaia e quest’anno le premesse per replicare tale soglia ci sono tutte e le sorprese non mancheranno per una giornata all’insegna dell’inclusione e della gioia.
GLI SCATTI DELLA PASSATA EDIZIONE
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05 Set, 2024 | Comunicare il sociale
SOS Villaggi dei Bambini e la Fondazione Gambero Rosso organizzano giovedì 12 settembre 2024 alle ore 20:00, nella Gambero Rosso Academy di Roma (Via Ottavio Gasparri 13/17), “La cena del dialogo. Il cibo che crea unione”, a riprova di come la cucina sia in grado di unire la storia e le tradizioni dei popoli. Una serata esclusiva all’insegna della tradizione culinaria israeliana e palestinese, dove gli ospiti potranno vivere l’emozione di conoscere più da vicino i progetti che SOS Villaggi dei Bambini sviluppa e gestisce in Italia grazie alla voce e alla presenza delle persone che da tempo sono accanto all’Organizzazione.
L’elegante giardino esterno accoglierà gli ospiti, che potranno degustare ricette di cucina israeliana e palestinese, protagoniste indiscusse della serata.
A guidare nel viaggio culinario sarà Marco Brioschi, Resident Chef della Gambero Rosso Academy che racconterà la contaminazione di saperi e sapori tra le due tradizioni culinarie, in cui ingredienti e gesti sopravvivono al tempo e alla storia, nei ricordi e nelle ricette, rivelando come la cucina possa essere paradigma di un punto di incontro ancora possibile e una speranza per un futuro diverso.
Per tutti coloro che, oltre alla Cena, desiderano imparare a realizzare alcune ricette della cucina medio-orientale sarà possibile partecipare anche ad una Cooking class – a posti limitati – che partirà alle 18.00 per concludersi alle 20.00, all’avvio della cena.
La serata sarà l’occasione per contribuire, con un gesto di solidarietà, alla raccolta fondi per SOS Villaggi dei Bambini che, da oltre 60 anni in Italia, si impegna a favore dei bambini e dei ragazzi che non possono contare sul supporto della propria famiglia per crescere. Presente all’evento l’attrice Anna Gaia Marchioro che condividerà un reading con i partecipanti.
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05 Set, 2024 | Comunicare il sociale
Sono state oltre 7.000 le persone che nel 2023 si sono rivolte a Telefono Amico Italia per gestire un pensiero suicida, proprio o di un caro. Mai così tante e cresciute del 24% rispetto al 2022. Nel 2024 si intravede una piccola inversione di tendenza: nel primo semestre le richieste d’aiuto sono state 3.500, -6,5% dal primo semestre 2023. Numeri ancora molto lontani dai livelli pre pandemia, quando l’organizzazione di volontariato gestiva mille chiamate l’anno di questo tipo.
«In questi anni abbiamo visto come le persone hanno imparato sempre più a chiedere aiuto» afferma Cristina Rigon, presidente di Telefono Amico Italia, commentando i dati dell’organizzazione diffusi in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, che ricorre il 10 settembre. «Ora sono le Istituzioni che devono imparare ad ascoltare e dare una risposta puntuale e strutturale. Noi continueremo ad aiutare chi si rivolge a noi, ma possiamo arrivare solo fino a un certo punto. Ci mettiamo a disposizione per partecipare a un tavolo nazionale, per individuare i giusti interventi e le strategie da mettere in atto».
La necessità di un piano di prevenzione è sottolineato anche dai dati Istat che, nell’ultimo anno monitorato, il 2021, segnalano un aumento dei suicidi: sono stati 3.870, a fronte dei 3.748 del 2020. Aumento che si riscontra in tutte le fasce d’età ad eccezione dei 50-64enni e che è più elevato tra gli under 49. Tra i 15 e 34 anni, in particolare, la crescita dei suicidi nel 2021 è stata del 16%. «I dati più recenti segnalano un aumento del numero dei suicidi, forse anche dovuto all’effetto della pandemia che si è sommata alle fragilità già esistenti in alcuni individui.» Sottolinea Maurizio Pompili, Professore Ordinario di Psichiatria presso Sapienza Università di Roma e Direttore della Unità Operativa Complessa di Psichiatria presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma: «Avere a disposizione il dato epidemiologico dei suicidi è centrale nell’analisi del fenomeno perchè permette di osservarne l’andamento e dunque anche di implementare misure preventive».
Se gli ultimi dati Istat sui suicidi dipingono un fenomeno in crescita, le tante persone che ricevono aiuto indicano la strada da seguire e evidenziano l’importanza della prevenzione.
«La creazione di contesti dedicati alla prevenzione del suicidio, che utilizzino tutte le conoscenze specifiche e multidisciplinari sul fenomeno, aiuta sicuramente a salvare vite – prosegue Pompili – Fondamentale è la prevenzione primaria, che aumenti cioè la consapevolezza circa la prevenzione del suicidio. Poi è necessario soffermarsi sui gruppi a rischio e definire interventi preventivi ad hoc, come ad esempio nel caso di giovani o degli anziani. Infine, la prevenzione terziaria interviene su coloro che hanno fatto tentativi di suicidio o hanno ideazione suicidaria grave. L’organizzazione di interventi preventivi che vadano in queste tre direzioni potrebbe contrastare il fenomeno; l’ausilio di helplines e centri di ascolto rappresentano interventi imprescindibili».
I DATI DI TELEFONO AMICO ITALIA. Negli ultimi anni le richieste d’aiuto arrivate a Telefono Amico Italia sono aumentate sempre di più, per questo motivo l’organizzazione ha deciso di ampliare ulteriormente il servizo telefonico nazionale aumentando di 1 ora la fascia d’ascolto garantita: dal 1° settembre 2024 i volontari risponderanno allo 02 2327 2327 dalle 9 del mattino a mezzanotte (non più dalle 10 alle 24). Il telefono è lo strumento usato dalla maggior parte delle persone che si rivolgono a Telefono Amico Italia, ma ci sono altre due modalità per chiedere aiuto, sempre più usate: il servizio di chat WhatsappAmico (324 011 7252) e la mail, accessibile attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it.
Le oltre 7.000 richiesta d’aiuto arrivate nel 2023 da persone attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate per il possibile suicidio di un proprio caro sono arrivate per il 75% al numero telefonico, per il 18% in chat e per il 7% via email.
Si sono rivolte a Telefono Amico Italia più donne (51%), che sono state la maggioranza a scrivere sia su Whatsapp (57%) sia per email (54%); uomini e donne hanno invece telefonato in egual misura.
I tre strumenti si distinguono circa l’età delle persone che li hanno usati. Il telefono è stato usato per il 18,5% da persone tra i 26 e i 35 anni, per il 17,5 tra i 46 e i 55 anni e per il 17 dai 56-65enni. La chat è stata usata soprattutto da giovani tra i 19 e i 25 anni (25%), dai 26-35enni (22%) e dai giovanissimi tra i 15 e 18 anni (21%). Anche l’email ha un’utenza più giovane del telefono: il 14,5% ha tra i 19 e i 25 anni, il 13% tra i 15 e i 18 e tra i 46 e i 55.
La maggioranza di chi si è rivolto a Telefono Amico Italia per pensieri suicidi, propri o di un caro, vive con la famiglia o gli amici (telefono 41%, whatsapp 43%, email 39%); segue chi vive solo, con una percentuale maggiore tra chi chiama (31%) rispetto a chi scrive (whatsapp 14%, email 21%).
L’APPELLO ALLE ISTITUZIONI. «La prevenzione è l’unico modo che abbiamo per contrastare il fenomeno dei suicidi». È l’appello lanciato da Telefono Amico Italia e dalla sua presidente Cristina Rigon alle Istituzioni «Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente attenzione verso la salute mentale. Il bonus psicologo è sicuramente un esempio. Un primo passo verso la giusta direzione, ma non basta. Servono interventi strutturali, che arrivino anche a chi non sa chiedere aiuto, e più specifici per la prevenzione al suicidio».
“Cambiare la narrativa” del suicidio è il tema individuato dall’Associazione Internazionale per la Prevenzione del Suicidio (IASP) per la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio 2024, l’obiettivo è passare da una visione in cui il suicidio è uno stigma e un tabù, a una in cui è un fenomeno che può e deve essere prevenuto. Per farlo sono indispensabili politiche e legislazioni che considerino la salute mentale una priorità, che migliorino l’accesso alle cure e forniscano supporto a chi ne ha bisogno.
«Il suicidio e la salute mentale devono diventare oggetto di un dialogo pubblico, aperto, costruttivo, che coinvolga tutti i soggetti e le professionalità coinvolte – prosegue Rigon – Solo un approccio strutturale e multidisciplinare, che sappia prendere in carico con i giusti strumenti ogni fase del dolore mentale che può portare al suicidio, può essere efficace».
GLI EVENTI DI SENSIBILIZZAZIONE. In occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio Telefono Amico Italia organizza una settimana ricca di eventi per sensibilizzare sull’importanza di aprire un dialogo sul tema.
Martedì 10 settembre Telefono Amico Italia propone un talk social in diretta Facebook per affrontare insieme il tema della prevenzione. Interverranno: la Professoressa Michela Gatta, Direttrice dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedale-Università di Padova; il Professor Maurizio Pompili, Direttore della Unità Operativa Complessa di Psichiatria presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma; la presidente di Telefono Amico Italia Cristina Rigon; Beatrice De Luca co-fondatrice di Tutto Annodato. Modera la giornalista Micaela Faggiani presidente del Cantiere delle Donne. Il talk #nonparlarneé1suicidio può essere seguito sulla pagina Facebook di Telefono Amico Italia martedì 10 settembre, alle 18.
In serata, inoltre, i monumenti di alcune città italiane si accenderanno di luce blu, il colore simbolo di Telefono Amico Italia. Tra le città che illumineranno i loro monumenti: Bergamo (Porta San Giacomo), Brescia (fontana di piazza Repubblica), Mantova (fontana di Largo Pradella), provincia di Modena (fontana del Graziosi a Modena e municipio di Formigine), Padova (torre campanaria di Palazzo Moroni), Palermo (Teatro Massimo), Parma (Palazzo dell’Assistenza Pubblica, illuminato fino al 15 settembre), Prato (Castello dell’Imperatore e Istituto Diagnostico Santo Stefano), Rovigo (Municipio), Sassari (Palazzo Ducale), Trento (Fontana del Nettuno in Piazza Duomo), Udine (Via Mercatovecchio), provincia di Venezia-Mestre (Cà Farsetti e Cà Loredan a Venezia, municipio di via Palazzo e torre civica di piazza Ferretto a Mestre, municipi di Camponogara, Spinea, Mirano, Campagna Lupia, Chioggia), Vicenza (Loggia del Capitaniato).
Domenica 15 settembre Telefono Amico Italia scenderà, invece, in piazza, con la nuova edizione dell’evento Non parlarne è 1 suicidio, per incontrare la cittadinanza e aiutare le persone a prendere coscienza delle proprie emozioni: primo passo per prendersi cura di sé ed evitare che un proprio malessere momentaneo possa sfociare in qualcosa di più grave. I volontari di Telefono Amico Italia inviteranno i passanti a riconoscere la propria emozione dominante e dargli un colore, in piena libertà e liberi dai preconcetti. In cambio sarà consegnato un braccialetto colorato con la scritta #nonparlarneè1suicidio, per portare il messaggio di sensibilizzazione di Telefono Amico Italia in tutta la città.
«Se la responsabilità e l’attivazione delle istituzioni è fondamentale per una corretta prevenzione del suicidio – conclude Cristina Rigon – rimane essenziale anche la responsabilità verso noi stessi. Per questo, anche quest’anno scendiamo nelle piazze per parlare con le persone, per far capire quanto sia importante ascoltarsi, avere consapevolezza di come stiamo, prendersi cura di sé e, se avvertiamo che le cose non vanno bene e che da soli non ce la facciamo, chiedere aiuto».
A partire dal 1° settembre l’organizzazione ha inoltre lanciato la social challenge “Regala un tocco di colore a chi vede tutto nero”: fino al 10 settembre ognuno è invitato a postare sui propri canali social, utilizzando l’hashtag #nonparlarneè1suicidio, un video, una foto, un contenuto che racconti il colore che si vorrebbe donare a chi si trova in difficoltà ed è immerso nel buio, per aiutarlo a riemergere.
La campagna di sensibilizzazione di Telefono Amico Italia #nonparlarneè1suicidio è sostenuta sui social da numerosi artisti e influencer: il ciclista Vincenzo Nibali; l’attrice Barbara Bonanni; l’attore Stefano Andrea Macchi; i cantautori Cosimo “Zanna” Zannelli, Matteo Faustini e Jack Jaselli; la cantautrice Carol Mag; la cantante Antonella Lo Coco; il cantante lirico e attore Marco Pangallo; il conduttore Marco Bellavia; le influencer Elisa D’Ospina e Elisa Altamura; Jennifer Sdrigotti campionessa del mondo di Folk Belly Dance; Marco Aurelio Fontana mountain biker, medaglia di bronzo ai giochi olimpici di Londra 2012.
Per sostenere i progetti di Telefono Amico Italia sulla prevenzione del suicidio e aiutare l’organizzazione a rispondere alle numerose richieste d’aiuto: https://www.telefonoamico.it/preveniamo-il-suicidio/
Per diventare volontario si può, invece, scrivere all’indirizzo volontari@telefonoamico.it: si verrà indirizzati al centro locale più vicino dove poter svolgere un corso pratico-teorico di circa 6 mesi, al termine del quale si potrà iniziare l’attività di ascolto.
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04 Set, 2024 | Comunicare il sociale
Superare le barriere attraverso l’arte e la valorizzazione dei talenti. Questo è l’obiettivo di INSUPERABILI, il progetto che si rivolge a giovani e adulti, tra i 16 e i 30 anni, con disabilità lievi e ad alto funzionamento, per coinvolgerli in attività artistiche e creative.
In particolare, si rivolge a 45 giovani e adulti con disabilità del territorio della IV Municipalità del Comune di Napoli (Poggioreale, Vicaria, San Lorenzo, Zona Industriale), con l’obiettivo di coinvolgerli in laboratori che mettano in risalto le loro doti artistiche. In questo momento, è in corso la ricerca delle persone da inserire nel percorso. In seguito, partiranno i tre corsi gratuiti previsti dal progetto, aperti a numero massimo di 15 partecipanti per ciascun corso.
L’iniziativa è realizzata grazie al contributo erogato dal Comune di Napoli- Assessorato al Welfare nell’ambito del progetto “Periferie inclusive” con fondi della presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministero delle disabilità.
I laboratori di musica, teatro e storytelling saranno condotti da Antonio Esposito, Simona Boo e Valerio Jovine. Le lezioni si terranno, a partire da dicembre 2024 per due volte alla settimana, a Poggioreale presso la sede di Gesco (in via Vicinale Santa Maria del Pianto, 36 torre 1 piano 9) e avranno una durata complessiva di 4 mesi.
Per maggiori informazioni e per iscriversi: comunicazione@gescosociale.it -3205698743
Ecco INSUPERABILI il corso tenuto da Boo, Jovine ed Esposito
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04 Set, 2024 | Comunicare il sociale
Si presenta venerdì 6 settembre alle 17, alla piccola libreria Mondadori Book Store di Napoli a piazzale Tecchio, il progetto artistico OFFICINE GREEN- la leggendaria poesia della Natura, nato da un’idea dell’APS Nakote, accolto e realizzato all’interno dell’ oasi WWF cratere degli Astroni.
Il progetto, giunto alla seconda edizione, prevede spettacoli teatrali, concerti, laboratori e open class, coniuga la ventennale esperienza degli esperti di Nakote con l’avvio di giovani artisti, è finanziato dal Comune di Napoli e dal MIC ed è una grande opportunità per il territorio, completamente gratuita per il pubblico.
Il progetto organizzativo è curato da Elena Primicile Carafa, la direzione artistica affidata a Guido Primicile Carafa. Alla presentazione del Cartellone saranno presenti gli artisti che leggeranno ed eseguiranno alcuni brani tratti dagli spettacoli, in particolare sarà fatto un omaggio a Carlo Formigoni, caro maestro della Compagnia, artista innovativo ed essenziale del teatro ragazzi, recentemente scomparso che firma la regia dello spettacolo Andata e Ritorno in programma sabato 14 alle 11,30.
Attori Guido Primicile Carafa e Renata Wrobel
Musicisti Alistair Drummond Petrie al violoncello, Julia Primicile Carafa al clarinetto e percussioni, Daria Tehrani arpa, fisarmonica
Addetta alla comunicazione Martina Primicile Carafa
Tutti gli spettacoli sono gratuiti, previa prenotazione all’indirizzo infonakote@libero.it. o al numero WHATSAPP 3518910345.
Le prenotazioni si chiuderanno venerdì 27/09 – nei messaggi è necessario specificare il giorno, il numero diaccessi richiesti e lo spettacolo. Per l’accesso è necessario attendere la mail o il messaggio di conferma.
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