11 Set, 2024 | Comunicare il sociale
La sepsi è una condizione potenzialmente letale caratterizzata da una risposta infiammatoria sistemica causata da un’infezione, che può rapidamente evolvere in disfunzione multiorgano e morte. La sepsi colpisce circa 49 milioni di persone, con 11 milioni di decessi all’anno a livello mondiale, portando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a identificarla come una priorità sanitaria globale. Ogni anno, il 13 settembre, si celebra la Giornata Mondiale contro la sepsi (World Sepsis Day), con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità di questa patologia, spesso poco conosciuta.
La mortalità da sepsi è spesso legata a misure di prevenzione delle infezioni inadeguate, diagnosi tardiva e gestione clinica inappropriata.
Il periodo neonatale presenta il rischio di sepsi più alto nell’arco della vita e, di conseguenza, comporta un enorme carico medico, sociale ed economico a livello globale. Questa condizione, comunemente definita da una coltura microbica positiva in un paziente sintomatico, rimane una sfida considerevole a livello globale e, insieme alla nascita pretermine, è responsabile del maggior numero di decessi nel primo mese di vita.
Ogni anno si stima che ci siano tra 3,9 e 5 milioni di casi di sepsi neonatale a livello globale, con circa 700.000-800.000 decessi, a seconda dello studio. Tuttavia, le stime globali dell’incidenza e della mortalità sono spesso incerte a causa della mancanza di dati accurati e di sistemi di sorveglianza robusti, specialmente nei paesi a basso e medio reddito.
Anche se la sopravvivenza dei neonati pretermine e/o di basso peso alla nascita è nettamente migliorata nel tempo, questa popolazione necessita spesso di cure ospedaliere, il che li espone a nuovi rischi infettivi sotto forma di infezioni acquisite in ospedale (hospital-acquired infections HAI). Infatti, un recente studio di coorte ha evidenziato che tra la popolazione neonatale ospedalizzata i tassi di sepsi sono più di sette volte superiori. Nelle unità di Terapia Intensiva Neonatale, più della metà delle HAI risultano essere sepsi acquisite in ambito ospedaliero (hospital-acquired sepsis HAS) responsabili di un aumento della mortalità del 5.5% nei neonati ospedalizzati affetti rispetto ai neonati con le stesse caratteristiche ma senza HAS. Inoltre, la sepsi causata dalle cure sanitarie è associata a una degenza ospedaliera più lunga e a tassi di resistenza antimicrobica più elevati rispetto alla sepsi acquisita in comunità. Più della metà di tutti i casi di HAS sono, tuttavia, prevenibili attraverso misure appropriate di prevenzione e controllo delle infezioni.
In base al timing dell’infezione, la sepsi neonatale è stata classificata in sepsi ad esordio precoce (EOS – con esordio nelle prime 72 ore dalla nascita) e sepsi ad esordio tardivo (LOS – con esordio dopo i primi 3 giorni dalla nascita). Questa classificazione implica differenze nella modalità di trasmissione prevista e nei microrganismi patogeni predominanti. L’EOS è generalmente causata da trasmissione verticale dalle madri ai neonati durante il periodo intrapartum, mentre la LOS è causata da trasmissione orizzontale postnatale, principalmente da microrganismi acquisiti dopo la nascita. Una recente revisione sistematica e metanalisi degli studi epidemiologici sulla sepsi neonatale ha riportato che la EOS è 2,6 volte più comune della LOS.
L’incidenza delle due forme di sepsi neonatale varia ampiamente tra diverse aree geografiche e gruppi di popolazione. Nei paesi sviluppati, l’incidenza della EOS è stimata intorno a 0,5-1 casi per 1.000 nati vivi e fino a 13.5 per 1.000 nati tra i pretermine, mentre la LOS, più comune tra i neonati ricoverati in UTIN, presenta tassi che possono superare gli 88 casi per 1.000 neonati ad alto rischio. Nei paesi a basso e medio reddito, l’incidenza è significativamente più elevata a causa di fattori come l’alta prevalenza di nascite pretermine, condizioni igieniche inadeguate e limitato accesso a cure prenatali e perinatali di qualità.
L’eziologia della sepsi neonatale è cambiata negli ultimi decenni a causa dell’aumento della resistenza antimicrobica, della disponibilità di tecnologie per diagnosticare le infezioni e guidare il trattamento e dell’utilizzo di dispositivi sanitari invasivi che aumentano il rischio di infezioni associate all’assistenza sanitaria. La sepsi neonatale causata da batteri Gram-negativi resistenti agli antibiotici è responsabile di circa il 30% dei decessi neonatali dovuti a sepsi.
La prognosi dipende dal riconoscimento precoce e dal trattamento appropriato, sebbene i segni e i sintomi siano spesso aspecifici e possano sovrapporsi a quelli di altre condizioni gravi.
La prevenzione della sepsi neonatale si concentra principalmente sull’implementazione di misure efficaci di controllo delle infezioni e sulla gestione appropriata delle cure prenatali e perinatali. La prevenzione della EOS include lo screening materno per lo Streptococco di gruppo B durante la gravidanza e la somministrazione di antibiotici profilattici alle donne a rischio durante il parto. Le misure preventive contro la LOS includono pratiche igieniche rigorose, la gestione sicura dei dispositivi invasivi e la promozione dell’allattamento al seno, che può fornire immunità passiva contro molte infezioni. Una componente critica della prevenzione è anche il miglioramento della formazione del personale sanitario nelle unità neonatali, insieme all’implementazione di protocolli standardizzati di controllo delle infezioni.
Nonostante i progressi nella gestione e prevenzione, la sepsi neonatale rimane una sfida significativa. Le limitazioni nella diagnosi rapida, l’aumento della resistenza antimicrobica e la carenza di dati epidemiologici accurati continuano a ostacolare gli sforzi globali per ridurre l’incidenza e la mortalità. L’adozione di nuove tecnologie diagnostiche, l’investimento in ricerca per nuovi trattamenti e vaccini e il miglioramento dei sistemi di sorveglianza sono essenziali per affrontare questa sfida.
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11 Set, 2024 | Comunicare il sociale
Ripartono le attività in partenariato tra Fondazione Campania Welfare e l’associazione Liberass. Giovedì, 12 settembre 2024 alle ore 17, presso la sala riunioni dell’edificio P del Parco San Laise verranno presentati– Lo sportello di ascolto “DOPO DI NOI” L.112/2016 e la master class “FACCIAMO CINEMA”.
– Lo sportello Dopo di Noi è informazione, ascolto, consulenza, aggregazione e consente, alle persone con disabilità grave, di raggiungere un’autonomia tale da affrontare la quotidianità, in contesti sociali, con maggiore serenità.
– La master class Facciamo Cinema ha l’obiettivo di consegnare al mondo della “settima arte” professionisti preparati e competenti con un alto livello di professionalità tecnica e pratica. I contenuti e la metodologia consentiranno di apprendere i fondamentali per la recitazione, l’interpretazione di un testo, lo studio del personaggio, l’uso del linguaggio del corpo e della voce.
Il percorso formativo è rivolto ai ragazzi dai 16 anni in poi e li accompagnerà fino alla realizzazione di un cortometraggio da presentare fuori concorso alla V edizione del Premio Corto Flegreo.
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10 Set, 2024 | Comunicare il sociale
Il Marina di Procida è pronto a trasformarsi in un vivace Villaggio Regate, accogliendo appassionati di mare e sport per l’atteso evento di fine stagione dedicato allo sport e alla cultura marinaresca. Tra regate a vela, raduni a motore, presentazioni di libri e dibattiti a tema nautico e tanto divertimento. Dal 27 al 29 settembre la Procida Vela Cup 2024 offrirà un’esperienza entusiasmante tra sport, tradizione e bellezze naturali.
L’appuntamento di Procida fa parte del circuito VELA Cup, organizzato dal Giornale della Vela, che ogni anno porta in acqua centinaia di barche. La formula è sempre la stessa: una competizione velica tra barche di ogni dimensione e foggia, senza limitazioni d’età, senza burocrazia né complicazioni tecniche, con classifiche stilate in base alla lunghezza. Procida è il penultimo appuntamento della VELA Cup 2024, dopo le tappe di Chiavari, Costa degli Etruschi, Brindisi, Cala dei Sardi in Costa Smeralda, prima di chiudere con Capo d’Orlando, in Sicilia, il 7-8 ottobre.
Il Villaggio Regate
Situato sul molo di levante del Marina di Procida, il Villaggio Regate offre uno scenario mozzafiato con il Vesuvio all’orizzonte, la cupola settecentesca di Santa Maria della Pietà in primo piano e le pittoresche case colorate di Marina Grande che incorniciano l’evento. Tra gli stand dei numerosi partner, i visitatori potranno immergersi nella cultura del mare, esplorando libri, arte marinaresca, cantieri e imbarcazioni sia a vela che a motore.
Programma e Festeggiamenti
L’apertura ufficiale è fissata per le ore 15:00 di venerdì 27 settembre. A seguire, alle 18:30, un cocktail di benvenuto per armatori ed equipaggi con spritz e il caratteristico “cuoppo” di alici fritte. Cena libera nei ristoranti convenzionati che espongono la locandina “Vela Cup Menu”: le specialità di Procida a un prezzo speciale.
Sabato 28 Settembre: la Regata
Sabato sarà il giorno centrale dell’evento. La giornata inizierà alle 9:30 con il briefing per gli skipper, seguito dalla partenza della regata, della veleggiata e del raduno delle barche classiche a motore, prevista per le ore 11:00. Il percorso comprende il giro dell’isola di Procida in senso orario, con un eventuale secondo giro in senso antiorario per le classi più veloci.
Le Classi Ammesse
Alla Procida Vela Cup possono partecipare imbarcazioni di lunghezza compresa tra 6 e 19 metri, suddivise in due macro categorie:
– SPORT BOAT: Libero utilizzo di vele di prua non inferite (spinnaker o gennaker)
– CRUISING BOAT Solo vele bianche (randa, genoa o fiocco)
Le imbarcazioni d’epoca e classiche avranno una classe dedicata. Il Comitato Organizzatore provvederà a suddividere le iscrizioni in gruppi omogenei per garantire una competizione equilibrata.
I protagonisti
Tra gli iscritti in classe Regata Cavallo Pazzo II l’X35 dell’Armatore Enrico Danielli portacolori del Circeo Yacht Vela Club, protagonisti della 38^ Centomiglia del Medio Tirreno e del Campionato Italiano Assoluto Altura 2023 e secondi classificati ORC al Campionato Nazionale del Tirreno 2024. Il Nientemale sailing team, First 40 di Giuseppe Osci e Riccardo Calcagni (LNI Pozzuoli), con all’attivo tante miglia e partecipazioni a regate d’altura e offshore; tra le vittorie, tra le tante, vincitori del 53° Campionato invernale di Napoli, del Trofeo Vesuvio Race Orc Overall e vincitori del Trofeo Martinelli 2023.
In classe Grancrociera Sly Fox Cube, l’imbarcazione degli armatori Roberto Fotticchia e Michele Gagliardi (Reale Yacht Club Canottieri Savoia) che ha vinto il Campionato Invernale di Vela d’altura del golfo di Napoli per due edizioni di seguito nella classe Grancrociera. Presenti anche le Vele d’epoca in cui spicca l’equipaggio del Don Quijiote dell’ armatore Lodovico Visone, portacolori del Reale Yacht Club Canottieri Savoia. Sul podio della XIX Copa del Rey delle barche d’epoca, la “Vela Clasica Menorca”, aggiudicandosi il terzo posto in categoria “Classic”: tra le più prestigiose regate d’epoca del Mediterraneo dove si concentra la maggior parte della flotta internazionale.
Un Percorso Suggestivo
Il percorso si sviluppa interamente all’interno dell’Area Marina Protetta del Regno di Nettuno, offrendo uno scenario di rara bellezza, in cui sarà fondamentale seguire attentamente le Istruzioni di Regata per evitare sanzioni. Partenza alle 11.00 dal Porto di Procida poi rotta verso Terra Murata, Marina Corricella, Chiaia, Punta Solchiaro, Marina Chiaiolella, Vivara, verso il ritorno al Porto. L’arrivo è previsto entro le ore 16:00, con la premiazione programmata per le 18:00, seguita dalla festa della Regata Solidale.
La Regata Solidale
Grazie a un’iniziativa promossa da Blue Dream Charter, anche chi non possiede un’imbarcazione potrà partecipare all’evento. Il founder Antonio Scotto di Perta da anni organizza una regata solidale per sostenere i progetti di perforazione dei pozzi in Uganda, che quest’anno farà parte della Procida Vela Cup. Con un piccolo contributo a favore dell’ONG Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo sarà possibile imbarcarsi, anche per tutto il weekend, trasformando così la passione per la vela in un gesto concreto di solidarietà.
Raduno di Barche Vintage a Motore
Per la prima volta, il Golfo di Napoli ospiterà un raduno di barche d’epoca e classiche a motore, organizzato dall’ASDEC (Associazione Scafi D’epoca e Classici) in collaborazione con la Procida Vela Cup. Tra le protagoniste, barche prestigiose come Baglietto, Riva, Bertram e Cris Craft, che saranno esposti in banchina per la gioia degli appassionati di nautica.
L’Eccellenza della Tradizione Nautica campana
L’evento celebrerà anche l’eccellenza della tradizione nautica campana, rappresentata dall’Antico Cantiere del Legno Aprea, attivo dal 1760. Durante la manifestazione, sarà possibile prenotare una prova del G-10, il gozzo Aprea Spirit of tradition con motorizzazione ibrida, esempio perfetto di innovazione e tradizione.
Domenica 29 Settembre: Festeggiamenti per San Michele
Dopo le emozioni sportive e culturali della Procida Vela Cup, i festeggiamenti proseguiranno domenica 29 settembre con le celebrazioni in onore di San Michele, il santo patrono dell’isola. La giornata, che coincide con la festività degli Arcangeli, inizierà con una solenne Santa Messa, al termine della quale la statua di San Michele verrà portata in processione per le vie di Procida. Il corteo raggiungerà il suggestivo belvedere dei Cannoni, dove verrà impartita la tradizionale benedizione su tutta l’isola.
La Procida Vela Cup 2024 si preannuncia come un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del mare e della vela, unendo competizione sportiva, cultura e tradizione in uno degli scenari più affascinanti del Mediterraneo. Il saluto di Corrado Bianco, presidente LNI Sez. Procida: “Siamo particolarmente felici di organizzare una tappa della VELA Cup, che qui a Procida si arricchirà di una serie di altri eventi, a mare come a terra. Fin da subito ho avuto il supporto entusiasta del Sindaco e dell’assessore allo sport, che ringrazio; sarà un magnifico weekend di sport, natura e cultura“.
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10 Set, 2024 | Comunicare il sociale
È partita lunedì 9 settembre in tutt’Italia la distribuzione per l’anno 2024 di “Dedicata a te’’, la card con un importo di 500 euro in favore dei nuclei familiari con un reddito basso. I fondi per la card sono interamente messi a disposizione dallo Stato, i Comuni non elargiscono cifre per la misura di sostegno ai meno abbienti scelta dal governo Meloni. A richiedere la card possono essere quei i nuclei familiari con un Isee inferiore ai 15.000 euro. A Napoli, ricorda l’assessore comunale al Welfare Luca Trapanese, «chi ha dichiarato un Isee di meno di 15.000 euro sono 62.000 ma ad averne diritto sono soltanto 32.000, quasi la metà, a causa delle risorse esigue messe a disposizione dal governo nazionale». Gli enti locali non selezionano i beneficiari della card Dedicata a Te né ricevono i fondi da poi girare per caricare la “Dedicata a te’’.
L’unico compito delle amministrazioni locali, in questo caso il Comune di Napoli, è quello di elaborare un elenco online cui gli aspiranti beneficiari possono accedere con il proprio Spid o attraverso il supporto dei Caf per verificare se hanno o no avuto il via libera all’utilizzo della “Dedicata a te’’. I 32.000 beneficiari di Napoli possono scaricare la lettera che attesta l’accettazione della domanda e recarsi all’ufficio postale per ritirare la carta. Chi nel 2023 ha già potuto utilizzare la card, non dovrà fare questo passaggio perché la ricarica è automatica, laddove non ci sia il superamento degli aventi diritto e cioè se alcuni beneficiari hanno sopravanzato alcuni altri in graduatoria in relazione alla propria condizione economica.
I 500 euro della “Dedicata a te’’ possono essere usati per l’acquisto di beni di prima necessità, carburanti o per prendere i mezzi pubblici. Inoltre, la card dovrà essere attivata entro il 16 dicembre con il budget da spendere entro il 28 febbraio. Resta un nodo importante, cioè come garantire l’importo agli aventi diritto rimasti però esclusi per mancanza di fondi disponibili. «In questo caso il ricorso va fatto allo Stato e non al Comune di Napoli perché non è artefice della misura di sostegno non determinandone i parametri e l’attivazione» chiosa l’assessore Luca Trapanese.
di Antonio Sabbatino
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10 Set, 2024 | Comunicare il sociale
Longevità come sfida e opportunità di un’Italia che cresce: questo il messaggio chiave lanciato da AGEVITY 2024 che, dopo il grande successo dello scorso anno, con più di 700 iscritti, oltre 50 speaker dal mondo istituzionale, accademico, associativo e imprenditoriale e 30 tra Aziende, Associazioni e Fondazioni sostenitrici, torna con la seconda edizione in una due giorni a Milano presso l’Università Bocconi, il 24 e 25 settembre prossimi.
“AGEVITY 2024: Longevità, Società, Economia, Futuro”, presentato oggi a Roma in conferenza stampa presso il Senato della Repubblica, rappresenta il prosieguo di un’iniziativa nazionale nata per valorizzare la longevità quale elemento chiave di sviluppo sociale ed economico del sistema Paese.
AGEVITY costituisce la prima piattaforma di confronto tra imprese, istituzioni, sistema formativo e della ricerca e cittadini sul tema della longevity economy in Italia e nello scenario globale, promossa dal Silver Economy Network con il supporto di Assolombarda, con l’obiettivo di mettere a sistema i concetti di ageing e longevity per dimostrare come, dalla convergenza di due prospettive differenti, si possano generare innovazione e sostenibilità per la longevità di oggi e di domani.
L’evento di presentazione tenutosi oggi, su iniziativa del Senatore Ignazio Zullo, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare per l’Invecchiamento Attivo, e alla presenza del Ministero della Salute, ha visto il coinvolgimento dei rappresentanti dei soggetti promotori e alcuni tra i partner dell’iniziativa, Silver Economy Network (SEN), Assolombarda, Lattanzio KIBS, AIM Group International, Università Bocconi, Partenariato Age-It – Ageing Well in an Ageing Society e InnovUp.
Nel corso della conferenza stampa a Palazzo Madama è emerso il ruolo cruciale di AGEVITY nella promozione di un dialogo e confronto multistakeholder, trasversale e olistico, in un contesto demografico che vede l’Italia tra i Paesi più longevi al mondo, così come la necessità di politiche mirate e di sinergie tra pubblico e privato. Basti pensare che nel nostro Paese oggi, gli “over 55” rappresentano il 38,7% della popolazione nazionale e raggiungeranno il 46,9% nel 2050, passando da 22,8 milioni a 25,5 milioni.
“La longevità è sia un asset che una sfida per il nostro Paese che ha il vanto di essere, oggi, uno dei Paesi più longevi dell’UE e del mondo. Con AGEVITY vogliamo contribuire alla promozione di una narrativa differente, che guardi alla transizione demografica come ad una preziosa risorsa e identifichi le eccellenze del nostro Paese che possono contribuire a renderci un potenziale hub internazionale per la longevità. È fondamentale lavorare come Sistema per elaborare risposte efficaci e congrue nella consapevolezza che la longevità rappresenta un motore di crescita economica a livello globale e, pertanto, necessita di programmazione e organizzazione, affinché nel suo percorso positivo, sia universale e sostenibile” ha evidenziato questa mattina la Presidente del Silver Economy Network, Mariuccia Rossini.
AGEVITY 2024 riunirà a Milano gli attori della longevity economy del panorama nazionale e internazionale, dall’Europa al Giappone, per discutere insieme delle priorità che tutti i Paesi dovranno percorrere per far fronte al mutare degli scenari demografici. Con un particolare focus sui temi Salute e Benessere, perno dell’evento, il palinsesto dell’evento prevederà due Conferenze Plenarie, un Forum dedicato all’innovazione, otto sessioni tematiche, quindici workshop, un’Area Expo.
Nel corso del Forum, inoltre, verrà presentato “Scenario Longevità. Rapporto 2024”, la seconda edizione della ricerca del Silver Economy Network, sviluppata con la collaborazione di Assolombarda, Lattanzio KIBS e IQVIA, per condividere con imprese e istituzioni un aggiornamento dei trend demografici e di consumo e nuove prospettive di sviluppo sul piano socio-economico, delle politiche pubbliche e sanitarie nel nostro Paese.
Con una prospettiva sempre più ampia e globale, AGEVITY continua, quindi, il suo percorso, già tracciato lo scorso anno, grazie a tutte le realtà che, già dalla prima edizione, hanno creduto in questo progetto. Un secondo importante traguardo per il Silver Economy Network, rete costituita e promossa da Assolombarda, e per le Associazioni Confindustriali che quest’anno sostengono l’iniziativa, Confindustria Bari-BAT e Confindustria Genova.
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10 Set, 2024 | Comunicare il sociale
Nell’era del clamore e dei tumulti, può l’arte essere la chiave per ritrovare la speranza? L’artista e filosofo Cen Long ce lo augura con la sua mostra monografica “Seminare speranza”.
Dopo una prima tappa all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, l’esposizione dell’artista cinese approda a Venezia, a Palazzo Querini, in occasione della 60° Biennale d’Arte. Promossa dalla taiwanese Crux Art Foundation e curata da Metra Lin e Laura Villani, si tratta della più ampia mostra mai realizzata in Italia.
L’arte di Cen Long rivela una profonda attenzione e sensibilità alla condizione umana. Nonostante una storia di vita complessa e le difficoltà quotidiane dei personaggi ritratti nelle sue tele, il mondo artistico di Cen Long rimane permeato da un forte sentimento di speranza, profondamente radicato nell’impulso vitale dell’esistenza.
Nato nel 1957 a Guangzhou, in Cina, durante un periodo molto turbolento della storia cinese, Cen si trasferisce a Lione lontano dai genitori, all’età di soli due anni. Lì vive da un amico di famiglia e comincia a dare sfogo alla propria creatività nei momenti di solitudine, visitando musei europei e lasciandosi ispirare dai grandi Maestri europei, da Rembrandt, Rubens e Velázquez, fino a Courbet, Schiele e Freud.
Tornato in Cina l’artista si ricongiunge con i genitori, legandosi molto al padre Cen Jia Wu, un luminare dell’antropologia e dell’etnologia nel mondo accademico cinese. La tragica morte del padre, perseguitato durante la Rivoluzione culturale, lascerà un trauma perenne nel cuore del giovanissimo Cen.
Con gli anni Cen Long sviluppa un gusto artistico unico e originale, rielaborando i canoni dell’arte occidentale in fusione con la cultura orientale.
“Le sue opere risuonano la sua vasta cultura letteraria, poetica e figurativa. Si sente lo spessore dello studio maturato in una vita ed ereditato dai genitori, a loro volta intellettuali di grande fama” commenta la storica dell’arte Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze.
Dopo una carriera come riconosciuto professore di pittura a olio all’Accademia di Belle Arti di Hubei, Cen, oggi 67enne, si è ritirato a Wuhan per dedicarsi all’arte, disilluso dai vincoli accademici. Profondamente influenzato dall’eredità del padre, mantiene uno stile di vita modesto, evitando di socializzare con la scena artistica locale e immergendosi totalmente nella ricerca della verità artistica.
Cen Long si sente affine alla figura del viaggiatore Marco Polo, che quest’anno è ricordato per i 700 anni dalla sua morte a Venezia. L’artista ha spesso sentito l’esigenza di allontanarsi, in cerca di ispirazione, esplorando nella Cina settentrionale molto giovane e in Giappone intorno agli anni ‘90. Da questo viaggio nasceranno, ad esempio, le opere dedicate alle famose pescatrici di perle.
Lo stile di Cen Long si caratterizza per una pennellata sofisticata e una composizione rigorosa, creando opere che offrono una profonda allegoria e invitano alla contemplazione.
I visitatori della mostra si trovano immersi in un rifugio lontano dalla cacofonia della vita moderna, dove le creazioni di Cen Long riescono a far riaffiorare un senso di purezza intrinseco alla condizione umana.
Le tele dell’artista sono dense di spiritualità, la ricerca del divino si esprime attraverso simbologie cristiane, che l’artista ho conosciuto durante i suoi primi anni di vita in Francia. L’artista non prende una posizione ideologica, così come non lo fanno le sue opere, che riflettono piuttosto una fede laica, trasmettendo un messaggio universale di amore e solidarietà tra tutti gli esseri viventi.
Cen Long rinnova il suo impegno verso i giovani talenti con il “Sowing Hope Art Contest”. Questo concorso legato alla mostra, è pensato per ispirare e stimolare le menti creative degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e Lecce, offrendo loro l’opportunità di esporre i propri lavori a Palazzo Querini a partire da settembre. Grazie al supporto della Crux Art Foundation e della galleria Hann Art Agency, le opere migliori saranno acquistate e promosse a livello internazionale.
La mostra “Seminare speranza”, che probabilmente precederà altre importanti mostre in Europa, genera sentimenti autentici e profondi. Le opere di Cen Long parlano all’anima, veicolando un messaggio di speranza. Il tema della mostra rappresenta degli archetipi presenti in molte tradizioni e culture e forse proprio per questo risulta incredibilmente attuale e pertinente al nostro tempo.
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INFORMAZIONI
PALAZZO QUERINI – CALLE LUNGA SAN BARNABA, 2691, VENEZIA
Dal 20/04 al 24/11/2024 – Ingresso libero – Orari 11.00 – 19.00 – Martedì chiuso
Partners: Fondazione Ugo e Olga Levi, Accademia delle Belle Arti di Venezia, Accademia di Belle Arti di Lecce, Crux Art Foundation, Lyra Servizi alla Cultura, Studio Laura Villani
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