Ospedale San Leonardo, nel week-end prelevate 4 cornee destinate alla donazione

L’equipe prelievi cornee del San Leonardo di Castellammare di Stabia nel corso dell’ultimo week-end ha prelevato quattro tessuti corneali da due persone decedute in ospedale.
I tessuti prelevati sono stati inviati presso la banca degli occhi regionale campana diretta da Luigi Capasso per essere messi a disposizione di pazienti che necessitano di un trapianto urgente per riacquisire la vista in un occhio gravemente compromesso.
Il prelievo è stato realizzato dall’equipe del reparto oculistico dell’ospedale diretto da Marco Verolino con la collaborazione di Salvatore Ambrosio anestesista e coordinatore espianti e prelievi presso il presidio ospedaliero stabiese.

Una volta constatato il decesso, la decisione di donare è stata presa dai familiari, supportati dallo staff di rianimatori e specialisti.

“Non solo prelievi – afferma il primario Verolino – Il reparto oculistico area stabiese nel mese di agosto 2025 ha incrementato l’attività chirurgica con l’obiettivo di ridurre le liste di attesa, offrire una attività di pronto soccorso in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini con problemi dell’apparato visivo con tempestività, professionalità e umanità. Un lavoro che si inserisce in un programma generale di miglioramento dei servizi sanitari offerti dall’Asl Napoli 3 Sud diretta da Giuseppe Russo”.

Presso il San Leonardo di Castellammare di Stabia è, inoltre, attivo l’ambulatorio di patologie corneali dove è possibile effettuare tutte le procedure diagnostiche utili a valutare i pazienti da sottoporre ai vari tipi di trapianto e i controlli postoperatori.
Tutti i pazienti con patologie della cornea possono accedere alle visite con prenotazione attraverso il centro unico di prenotazione (Cup).

L’obiettivo è dare assistenza ai pazienti affetti dalle malattie rare che colpiscono la cornea come il cheratocono e le distrofie corneali. Tra le attività dell’ambulatorio le procedure propedeutiche per valutare l’applicazione di trattamenti crosslinking per cheratocono e l’opportunità di sottoporsi ai vari tipi di trapianto.

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Coldiretti Campania: in arrivo due milioni per affrontare la Blue Tongue, il bando regionale in uscita a settembre

La Regione Campania ha stanziato due milioni di euro per affrontare il problema della Blue Tongue, una malattia virale che colpisce gli ovini e i caprini, nota anche come febbre catarrale degli ovini. Questo finanziamento è stato sollecitato da Coldiretti Campania nel corso dell’ultimo Tavolo Verde prima della sosta di Ferragosto e sarà disponibile attraverso un bando che sarà pubblicato a settembre.
«La diffusione della Blue Tongue in Campania – afferma il presidente di Coldiretti Campania Ettore Bellelli- ha creato serie ripercussioni economiche e produttive per i nostri allevatori. C’è stata la perdita di capi, il calo della produzione di latte e carne e numerose restrizioni alla movimentazione degli animali colpendo anche razze autoctone di grande valore per la biodiversità, come la Bagnolese, la Laticauda e la Turchessa».
Il bando sarà pubblicato sulla piattaforma ufficiale della Regione Campania e sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania (BURC) e sarà aperto alle aziende agricole e agli allevatori di ovini e caprini: «Grazie alla sensibilità dimostrata dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania si potrà sostenere chi ha dovuto smaltire e sostituire i capi deceduti ed anche il mancato reddito» conclude il presidente regionale di Coldiretti Ettore Bellelli.

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Ecco le linee guida sul partenariato speciale per la gestione dei beni culturali

Il Ministero della Cultura definisce il quadro operativo per la collaborazione tra pubblico e privato, con indicazioni anche per gli enti di Terzo settore, con l’intento di superare le rigidità di alcuni strumenti e garantendo il coinvolgimento dei soggetti privati

Con la circolare n. 10 del 1 agosto 2025 il Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale del Ministero della Cultura ha pubblicato le “Linee Guida in materia di partenariato speciale pubblico privato per gli istituti e i luoghi della cultura”, al fine di “fornire indicazioni operative finalizzate a conferire omogeneità, efficienza ed efficacia nell’applicazione del Partenariato Speciale Pubblico Privato per i beni culturali disciplinato dall’art. 134 comma 2 del dlgs n. 36/2023 e dall’art. 89, comma 17, del dlgs n. 117/2017”.

Difatti, per assicurare la fruizione del patrimonio culturale della nazione e favorire altresì la ricerca scientifica applicata alla sua tutela o alla sua valorizzazione, lo Stato, le regioni e gli enti territoriali possono, con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, attivare forme speciali di partenariato con enti e organismi pubblici e con soggetti privati.
Quest’ultime devono essere dirette a consentire il recupero, il restauro, la manutenzione programmata, la gestione, l’apertura alla pubblica fruizione e la valorizzazione di beni culturali, attraverso procedure semplificate di individuazione del partner privato analoghe o ulteriori rispetto a quelle previste dall’art. 8 del medesimo dlgs.

Il partenariato

Come riportato nella circolare, il partenariato speciale pubblico-privato in campo culturale è stato introdotto dal dlgs n. 50/2016, adottato in attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE ed è stato gradualmente sperimentato in diversi istituti e luoghi della cultura con alcune significative applicazioni.

In particolare, negli ultimi anni, nella dialettica tra pubblico e privato in campo culturale, si sono affermati alcuni principi ispirati a un nuovo processo di collaborazione tra gli istituti della cultura e i soggetti privati che hanno innovato profondamente non solo la prassi ma anche il quadro giuridico di riferimento nei processi di valorizzazione del patrimonio culturale pubblico.

Difatti, ai tradizionali istituti che hanno consentito il coinvolgimento di privati nella gestione del patrimonio culturale o l’affidamento dei servizi di assistenza culturale e ospitalità per il pubblico a imprese private, si sono progressivamente affiancati strumenti nuovi dedicati a definire un livello più intenso di cooperazione tra pubblica amministrazione, operatori economici privati ed enti non lucrativi.

In particolare, il partenariato speciale pubblico-privato consente di superare le rigidità di alcuni strumenti che regolano il rapporto tra l’amministrazione pubblica e i soggetti privati, garantendo il coinvolgimento di quest’ultimi sin dalla fase “ascendente” di programmazione strategica così contribuendo alla definizione dei modelli di gestione e di sviluppo del patrimonio culturale.

In questa prospettiva – si legge ancora nella circolare – “viene opportunamente valorizzata una fase di coprogettazione in cui i soggetti privati concorrono insieme ai soggetti pubblici a definire un piano di valorizzazione dei beni culturali oggetto di partenariato e a individuare le azioni esecutive necessarie per attuarlo. Questo consente di attenuare la separazione tra la definizione delle strategie di valorizzazione e la fase di gestione e applicazione degli indirizzi strategici, garantendo il coinvolgimento dei privati per costruire politiche pubbliche condivise in una prospettiva di sussidiarietà orizzontale”.

Dunque le linee guida richiamano l’attenzione sulla possibilità di realizzare, mediante l’applicazione del partenariato speciale, un nuovo modello di governance nella gestione del patrimonio culturale fondato sull’attuazione di un progetto culturale condiviso con i privati interessati.

Struttura e contenuti delle linee guida

Le linee guida sono strutturate in:

  • una parte introduttiva dove sono indicate le fonti normative di riferimento;
  • un approfondimento del partenariato speciale e l’indicazione del relativo procedimento amministrativo da implementare
  • il riferimento al partenariato speciale con il Terzo settore e alle previsioni del codice del Terzo settore che individuano per i processi di valorizzazione del patrimonio culturale una forma specifica di partenariato speciale dedicata esclusivamente agli enti di Terzo settore (art. 89, comma 17 dlgs n. 117/2017).

Alle linee Guida è allegato uno schema di Avviso pubblico quale punto di riferimento nella definizione ed elaborazione delle procedure.

Nello specifico, il partenariato speciale viene inquadrato nell’ambito dei contratti gratuiti che non rientrano nel perimetro della disciplina dei contratti pubblici, fermo restando l’obbligo di rispettare le norme generali sul procedimento amministrativo e i principi generali del Codice dei contratti pubblici.

Nell’ambito delle linee guida viene inoltre specificato che il partenariato speciale è attivabile sia per le attività di valorizzazione che per la gestione dei beni culturali finalizzata alla pubblica fruizione.

In particolare, nell’escludere che il partenariato possa trovare applicazione in relazione ad attività estranee alla valorizzazione di beni culturali come i servizi di vigilanza, bigliettazione, pulizia e gli altri servizi strumentali (assoggettati alle procedure ordinarie previste dal Codice dei contratti pubblici) viene invece previsto che l’applicazione del partenariato speciale possa trovare attuazione, in particolare, per i beni in disuso o sottoutilizzati, nei casi in cui il bene necessiti, per renderlo fruibile, di un progetto gestionale e culturale nel suo complesso. I privati, sia gli enti del Terzo settore che gli operatori economici tradizionali, potranno dunque concorrere alla gestione dei beni culturali con un progetto finalizzato alla fruizione pubblica dei beni. 

A proposito del ruolo degli attori pubblici, si specifica che “i beni affidati in gestione restano pienamente nel perimetro dell’azione pubblica mentre al privato vengono affidati compiti operativi di gestione in un quadro condiviso di fruizione e valorizzazione del bene. Nell’ambito del partenariato speciale si realizza pertanto, tra parte pubblica e privata, un’azione sinergica, una comunione di scopo, che consente di co-progettare e parametrare non solo i servizi ma le scelte strategiche e gestorie inerenti la valorizzazione del bene culturale sia nella fase di implementazione del progetto che nella fase di esecuzione”

Dunque, da una parte viene ampliato il perimetro dell’azione pubblica; dall’altra i privati vengono coinvolti in un reale progetto di collaborazione per la valorizzazione e la gestione dei beni culturali pubblici: con il partenariato speciale si afferma quindi una forma di coinvolgimento dei privati a cui corrisponde un rafforzamento dell’azione pubblicaLe amministrazioni sono infatti chiamate a costruire, in condivisione con i privati, un progetto e a condurlo in un’ottica di sistematica collaborazione e in una forma di co-gestione condivisa delle attività e dei beni.

Il ruolo degli ETS: una nuova centralità

Uno degli aspetti più rilevanti delle Linee guida è l’esplicito riconoscimento del ruolo degli enti del Terzo settore come attori privilegiati di questa nuova alleanza pubblico-privata. In coerenza con l’art. 55 del Codice del Terzo Settore e con i principi della Convenzione di Faro, gli ETS sono riconosciuti non come meri fornitori di servizi, ma come co-protagonisti nella definizione delle politiche culturali, nel rispetto delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che li caratterizzano.

Il partenariato speciale si configura dunque come una delle possibili forme di attuazione delle collaborazioni previste dal Titolo VII del CTS (co-programmazione, co-progettazione, accreditamento), specificamente orientate alla valorizzazione culturale. L’interesse generale che anima queste attività – come la promozione della conoscenza del patrimonio, l’accesso inclusivo alla cultura, la rigenerazione di spazi – consente agli ETS di operare senza logiche competitive, all’interno di un paradigma collaborativo e non sinallagmatico.

(da www.cantiereterzosettore.it)

Ecco le linee guida sul partenariato speciale per la gestione dei beni culturali

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AL VIA PRENOTAZIONI PER IL FESTIVAL DI EMERGENCY: TRE PRIME SERATE PER DIRE NO ALLA GUERRA

 Sono aperte le prenotazioni per partecipare al Festival di EMERGENCY, che torna dal 5 al 7 settembre a Reggio Emilia per la quinta edizione, dal tema “La voce”. Gli incontri, gratuiti e aperti a tutti, sono prenotabili sul sito https://www.emergency.it/festival/.

Per tre giorni le piazze di Reggio Emilia saranno animate da incontri, performance artistiche, laboratori, musica, cinema e teatro per riflettere insieme sulle grandi questioni del nostro tempo. Il tema di quest’anno, “La Voce”, sarà il fil rouge di tutti gli appuntamenti: momenti e occasioni per far sentire la voce di chi sta costruendo una società più giusta.

Il festival si arricchisce di tre prime serate, in piazza Prampolini, per dire no alla guerra attraverso la musica, il canto e l’arte.

Venerdì 5 settembre alle 21.30 piazza Prampolini si trasformerà in un “HardKoro”: un grande coro pop, composto dall’intero pubblico presente che si troverà a imparare e cantare una canzone di pace svelata sul momento sotto la guida di un maestro.

Sabato 6 settembre alle 21.30sempre nella piazza principale della cittàuna serata speciale “Per Gaza”: un appuntamento di musica e letture con tanti artisti e artiste per unire chi chiede di intervenire contro ciò che sta accadendo in Palestina. Per una sera la musica alzerà la voce contro il massacro di civili e la poesia diventerà la voce di un popolo.

Domenica 7 settembre ore 19.30 in Piazza Prampolini un altro spettacolo dedicato alla Palestina con “Gaza: cronache di guerra” di e con il giornalista di Repubblica, Fabio Tonacci, le musiche di Ziad Trabels e una performance live paste-up di Laika. La serata sarà un racconto a più voci che parte dalla testimonianza del primo giornalista italiano entrato a Gaza e passa per la musica e l’immagine di due artisti per portare sul palco storie vere di chi a Gaza vive o muore.

IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL

Il Festival di EMERGENCY darà spazio alle parole e alle esperienze di chi lavora per indagare il presente e immaginare un futuro più giusto. Tra gli ospiti: la scrittrice e storica Benedetta Tobagi, l’artista, attore e autore Alessandro Bergonzoni, lo scrittore Gianrico Carofiglio, l’attrice e scrittrice Tezetà Abraham, il violoncellista Simone De Sena, la regista, sceneggiatrice e attrice Sabina Guzzanti, il regista Paul Jay, lo stand-up comedian e regista Salvo di Paola, le giornaliste Tonia CartolanoMarianna Aprile, Lucia Goracci, Chiara Piotto, Simonetta Sciandivasci, la saggista e giornalista Paola Caridi, il giornalista Stefano Nazzi, il rettore universitario Tomaso Montanari e molti altri.

Durante il Festival sarà allestita al Palazzo dei Musei la mostra “CONTRO LA GUERRA – sguardi e immaginari”, che resterà visitabile con ingresso gratuito fino al 26 ottobre. L’esposizione è un progetto di EMERGENCY a cura di CHEAP ed è un percorso immersivo sul tema della guerra nei suoi effetti fisici, psicologici, sociali e politici che si struttura attraverso diversi livelli visivi e gradi di coinvolgimento.

Durante tutta la manifestazione sarà inoltre attiva “Se telefonando, io potessi…”, un’esperienza aperta e partecipativa allestita nel cuore del centro storico. Lo spazio sarà accessibile in diversi momenti del Festival: venerdì 5 settembre dalle ore 16 alle 20; sabato 6 settembre dalle ore 10 alle 14 e dalle 16 alle 20; domenica 7 settembre dalle ore 10 alle 14.

Grande attenzione è dedicata anche ai più giovani, con il palinsesto “Generazioni”, attraverso cui il Festival offre esperienze, laboratori, letture animate ed eventi pensati per bambine, bambini, ragazzi, ragazze e famiglie, esplorando insieme temi come la pace, la creatività e il diritto all’espressione.

Il Festival di EMERGENCY è organizzato grazie a un protocollo di intesa con il Comune di Reggio Emilia, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e con la media partnership di ADNKRONOS e Sky Tg24.

 

TUTTI GLI APPUNTAMENTI

Tutti gli incontri sono gratuiti e prenotabili sul sito https://www.emergency.it/festival/, ma sarà possibile accedere agli eventi mettendosi in fila poco prima dell’inizio.

VENERDÌ 5 SETTEMBRE

 

PIAZZA CASOTTI

Il Festival prenderà il via alle ore 16:00 con “Domande per pensare” – Quando la voce diventa rivoluzione?, una riflessione guidata dalla storica e ricercatrice Vanessa Roghi. Il pubblico verrà accompagnato in un viaggio attraverso le onde radio degli anni tra il 1978 e il 1988, quando programmi come Noi, voi, lorodonna e Ora D raccontavano, attraverso telefonate, dialoghi e musica, la trasformazione della società italiana. Alle 17:30 si proseguirà con un’altra “Domanda” dal titolo Chi ha paura della voce delle donne? con la giornalista Simonetta Sciandivasci che condurrà un’analisi lucida sul modo in cui, ancora oggi, le voci femminili vengono sistematicamente silenziate. Alle 19:15 l’attenzione si sposterà sulla questione economica, con l’incontro Perché chi guadagna sempre meno non alza la voce?, con cui Riccardo Staglianò, inviato del Venerdì di Repubblica, rifletterà su un’anomalia italiana: mentre i salari calano, la mobilitazione collettiva sembra assente. L’incontro si concentrerà sulle ragioni economiche, politiche e sociali che impediscono l’emersione di una voce comune in difesa della giustizia sociale. Alle 20:45 sarà in programma uno speech in lingua inglese: Is the Gazawi journalists’ voice loud enough?, ancora parte del ciclo “Domande per pensare”. La giornalista Shuruq As’ad racconterà le difficoltà estreme vissute dai reporter palestinesi a Gaza, in un contesto in cui i giornalisti stranieri sono esclusi e tocca ai cronisti locali rischiare tutto per far sapere al mondo cosa accade.

 

PIAZZA DEI MARTIRI

Alle 16:45 prenderà vita l’appuntamento “Un caffè con…”, un dialogo a due voci che intreccia letteratura, storia e attualità a momenti informali davanti a un caffè, con la conduzione del giornalista e operatore culturale Pierpaolo Lala. In questo incontro Benedetta Tobagi, scrittrice e storica, incontrerà Riccardo Staglianò, inviato del Venerdì di Repubblica, in un confronto intenso fatto di riflessioni e sguardi critici sul presente.

 

CORTILE DI PALAZZO ANCINI

Alle 16:30 si terrà “Make art, not war” – SPORT, dedicato al potere dello sport come strumento di pace e impegno civile. Al centro dell’appuntamento, la consegna del Premio “AltroPallone”.

 

TEATRO SAN PROSPERO

Alle 17:00 prenderà vita “Voci in scena” con lo spettacolo teatrale Hiroshima e Nagasaki: la voce dei sopravvissuti, scritto e interpretato dallo storico Paolo Colombo. In un racconto intenso e necessario, le parole degli Hibakusha, i sopravvissuti alle bombe atomiche, diventeranno testimonianza viva e diretta di uno dei momenti più devastanti della storia umana.

 

CORTILE DI PALAZZO DOSSETTI

Alle 17:15 il primo appuntamento della serie “Voci che ispirano. Storie di diritti che uniscono” uno spazio dedicato a chi, attraverso il proprio impegno civile, è diventato esempio e voce di cambiamento. Protagonisti dell’incontro saranno Micheline Mwendike, scrittrice, attivista e fondatrice del movimento Lucha, e Marco Trovato, direttore di Rivista Africa, che porteranno sul palco storie di diritti, resistenza e futuro. A moderare il dialogo, Giampaolo Musumeci, giornalista di Radio24.

PIAZZA PRAMPOLINI

Nel tardo pomeriggio, alle 18.15, si affronteranno i temi della libertà di informazione con l’incontro Voci sotto attacco. Aprirà l’incontro Alessandro Manno, responsabile del progetto Palestina per EMERGENCY, ed interverranno Shuruq As’ad, giornalista, Gianrico Carofiglio, scrittore, e Lucia Goracci, inviata del TG3, per condividere le sfide vissute da chi quotidianamente racconta realtà complesse o dimenticate. Modererà Tonia Cartolano, caporedattrice di SkyTG24. Alle 19:45 il palco accoglierà Voci d’altro genere, un dialogo dedicato alla condizione delle donne nel mondo; l’incontro si aprirà con Eleonora Bruni, ostetrica di EMERGENCY, e raccoglierà le voci di Benedetta Tobagi, scrittrice e storica, Vanessa Roghi, storica e ricercatrice, e, in collegamento, della fumettista e artista Takoua Ben Mohammed. Modererà Chiara Piotto, giornalista di SkyTG24. Questi due appuntamenti saranno accessibili con traduzione simultanea in LIS.

Alle 21:30 spazio a HARDKORO, il coro pop-up che trasformerà Piazza Prampolini in un grande palcoscenico a cielo aperto.

 

PIAZZA SAN PROSPERO

A chiudere la giornata, alle ore 23:00, ancora il “Dopo Festival” con una serata musicale in Piazza con Dj-set a cura di The Riff.

 

 

SABATO 6 SETTEMBRE

 

PIAZZA SAN PROSPERO

La giornata si aprirà alle 7:30, con “Al risveglio” – Questo flashmob R1PUD1A, un’azione collettiva per affermare con forza il rifiuto della guerra. I partecipanti si ritroveranno per comporre la parola R1PUD1A, simbolo della campagna di EMERGENCY ispirata all’articolo 11 della Costituzione, gridando insieme il proprio no alla guerra e alla sua normalizzazione.

Nel pomeriggio torneranno due nuovi appuntamenti del ciclo “Un caffè con…” condotto da Pierpaolo Lala: il primo, alle 14:15 vedrà protagonisti Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale, e Roberto Maccaroni, infermiere e responsabile sanitario progetto SAR di EMERGENCY; il secondo, alle 17:00, con Stefano Nazzi, giornalista de Il Post, e Amalia De Simone, giornalista di Rai3, che rifletteranno su carcere, giustizia, racconto dei fatti e responsabilità del mestiere giornalistico.

Alle 23 il “Dopo Festival”, un momento di festa e condivisione che chiuderà la giornata con la musica travolgente della live band Hakuna Matata: tra sonorità afrobeat, reggae e folk, il gruppo accompagnerà il pubblico in un concerto energico e coinvolgente, trasformando la piazza in uno spazio di ritmo, ballo e libertà.

 

INFOPOINT
Alle 9:30 un nuovo appuntamento del ciclo “Un caffè con…” in compagnia di, Eleonora Bruni, ostetrica EMERGENCY e Raffaela Baiocchi, ginecologa di EMERGENCY. Due sguardi, due esperienze diverse ma complementari, unite dall’impegno nell’affrontare le realtà più difficili, dentro e fuori i confini dell’informazione e della cura, con un particolare focus su quando sta accadendo nella Striscia di Gaza.

Alle 19:15, lo spazio tornerà a riempirsi di voci con un incontro dedicato alle nuove generazioni. I protagonisti saranno i ragazzi e le ragazze della comunità Young EMERGENCY People, che si confronteranno su partecipazione, futuro e impegno civile.

 

PIAZZA PRAMPOLINI

Alle 10:00 Voci di terra e di mare, un dialogo che affronterà le cause profonde delle migrazioni, dalle guerre alle crisi ambientali, dalle povertà strutturali alle politiche europee. L’incontro si aprirà con Roberto Maccaroni, infermiere e responsabile sanitario del progetto SAR di EMERGENCY, e vedrà la partecipazione di Mamadou Koaussi, mediatore culturale, e Telmo Pievani, filosofo della scienza ed evoluzionista. Modera Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale. L’incontro sarà accessibile con traduzione simultanea in LIS. Alle 18:15 si darà spazio ai più giovani con Le voci delle nuove generazioni in lotta per il futuro, un dialogo sulle grandi sfide del presente: crisi climatica, disuguaglianze e rifiuto della guerra. Sul palco, Salvo Di Paolastand-up comedian e regista, Emma Ruzzon, presidente dell’UDU dell’Università di Padova, e LOTTA, artista climatica. Modererà Federico Taddia, giornalista e conduttore. Con la partecipazione di volontarie e volontari della comunità Young EMERGENCY People. Alle 19:45, il programma proseguirà con Conoscerla, per immaginare un futuro senza guerra, un dialogo sulle radici della guerra e la possibilità di superarla una volta per tutte come strumento politico. L’appuntamento si aprirà con Eleonora Colpo, infermiera di EMERGENCY, e vedrà protagonisti Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Paola Caridi, saggista e giornalista, e Paul Jay, regista di How to Stop a Nuclear War, con la moderazione di Laura Silvia Battaglia, giornalista e documentarista. Entrambi gli eventi saranno accessibili con traduzione simultanea in LIS. Alle 21.30 si terrà la serata di musica e letture “Per Gaza” con artisti e artiste unite nella richiesta di intervento contro la disumanità in Palestina, con la partecipazione di Mario Soldaini, tra i curatori della raccolta di poesie Il loro grido è la mia voce – Poesie da Gaza (Fazi Editore, 2025).

 

PIAZZA CASOTTI

Alle 11:00 si aprirà il ciclo “Domande per pensare” con l’incontro Di chi sono la voce i media? con cui il giornalista Nicola Ghittoni rifletterà sul ruolo dell’informazione in un contesto dominato da fake news, propaganda e interessi economici. A seguire, alle 12:15, Cosa dicono gli studenti? porterà sul palco Christian Raimo, insegnante e scrittore, per una riflessione sul valore democratico della scuola. Nel pomeriggio, alle 15:15, sarà il momento di Cosa pensa una dottoressa a Gaza? in cui la ginecologa di EMERGENCY Raffaela Baiocchi racconterà la sua esperienza nella Striscia di Gaza con una testimonianza diretta dal fronte dell’emergenza sanitaria, dove la medicina si intreccia alla resistenza civile. Alle ore 16:00 Le convenzioni internazionali sono messe a tacere? sarà il tema affrontato dalla giornalista del Corriere della Sera Marta Serafini, che analizzerà il ritorno delle mine antiuomo nei conflitti contemporanei. Alle 17:30 l’incontro Buoni e cattivi: che peso hanno le parole? con la saggista e giornalista Paola Caridi, che inviterà a riflettere sul linguaggio utilizzato per raccontare guerre e conflitti e su come parole come “pace” rischino oggi di perdere forza e significato.

 

PIAZZA DEI MARTIRI

Alle ore 11:00 ci sarà un nuovo episodio della serie “Un caffè con…”, che metterà a confronto due voci appassionate: Marino Sinibaldi, autore radiofonico, saggista e organizzatore culturale, e lo scrittore e insegnante Christian Raimo. Tra parole, idee e passioni, il dialogo si aprirà su temi letterari e culturali, trasformando il caffè in un’occasione di riflessione e scambio.

 

CORTILE DI PALAZZO ANCINI

Alle 11:30 un incontro moderato da Amalia De Simone, giornalista di Rai3: A lezione con EMERGENCY, un dialogo che esplorerà le difficoltà logistiche nell’offrire assistenza umanitaria in contesti di guerra, con un focus su Sudan e Palestina. A partecipare saranno Pietro Parrino, direttore del Field Operations Department di EMERGENCY, Giovanni Tozzi, coordinatore della logistica di EMERGENCY in Sudan e Alessandro Migliorati, capoprogetto di EMERGENCY a Gaza.

Alle 14:15 l’arte prenderà parola con “Make art, not war” – FUMETTI, un dialogo dedicato alla resistenza visiva tra fumetti, vignette e illustrazione. Simona Binni, autrice e storyboard artist, e Khalid Albaih, fumettista, attivista e giornalista sudanese, racconteranno il potere dell’arte di denuncia, capace di abitare le pagine, i muri e le piazze. Modererà Luca Raffaelli, scrittore ed esperto di fumetti. Alle 16:30 il palcoscenico diventerà spazio politico con “Make art, not war” – TEATRO CIVILESabina Guzzanti, regista, sceneggiatrice e attrice, e Nicola Borghesi, co-fondatore della compagnia Kepler-452, che si confronteranno sul teatro come strumento di impegno, narrazione e riscatto. A moderare sarà Beppe Salmetti, attore, autore e presentatore.

 

TEATRO SAN PROSPERO

Alle 11:30 “Voci in scena” – Buonanotte e buona fortuna!, lo spettacolo del programma radiofonico “Nessun luogo è lontano”, che intreccia giornalismo e teatro in un racconto lucido e ironico sulle grandi questioni internazionali. Giampaolo Musumeci, conduttore di “Radio24”, e Beppe Salmetti, attore, autore e presentatore, guideranno il pubblico attraverso cinque focus geopolitici, con immagini, testimonianze e performance attoriali che smontano stereotipi e invitano a guardare il mondo con occhi più consapevoli. Alle 15:00 sarà il momento di “Voci in scena” – From Ground Zero, una proiezione che riunirà 22 cortometraggi realizzati da registi di Gaza. Il film, in versione originale con sottotitoli in italiano, mostrerà la vita quotidiana sotto le bombe, ma anche la forza, la creatività e la speranza di chi resiste.

 

CORTILE DI PALAZZO DOSSETTI

Alle 14:45 “Voci da ascoltare” – Voci dal carcere, un incontro dedicato a chi vive recluso e spesso dimenticato. Ideato in collaborazione con Il Post, vede la partecipazione del suo giornalista Stefano Nazzi, e Marino Sinibaldi, autore radiofonico, saggista e organizzatore culturale, che raccoglieranno storie che testimoniano la quotidianità delle carceri italiane, dando spazio alle voci che raramente riescono a uscire. Alle 16:00, sempre all’interno della rassegna “Voci da ascoltare”, prenderà vita Sikter, un racconto tra musica e sopravvivenza. Il giornalista Rodolfo Toè ricostruirà la storia vera di una band di ragazzi di Sarajevo – i Sikter – che, durante la guerra in Bosnia si ritrovarono a suonare con artisti come Vasco Rossi e gli U2.  Alle 17:15 il pomeriggio si chiuderà con un nuovo appuntamento della serie “Voci che ispirano. Storie di diritti che uniscono”. Sul palco, David Yambio, attivista di Refugees in Libya, e Remon Karam, speaker e attivista per i diritti umani, racconteranno le loro esperienze personali di resistenza e impegno. Modererà l’incontro Giampaolo Musumeci, conduttore di Radio24.

PIAZZA SAN PROSPERO

Alle 23 il “Dopo Festival”, un momento di festa e condivisione che chiuderà la giornata con la musica travolgente della live band Hakuna Matata: tra sonorità afrobeat, reggae e folk, il gruppo accompagnerà il pubblico in un concerto energico e coinvolgente, trasformando la piazza in uno spazio di ritmo, ballo e libertà.

 

 

DOMENICA 7 SETTEMBRE

 

PIAZZA SAN PROSPERO

La giornata conclusiva del Festival si aprirà alle 7:30 con “Al risveglio” – Musica all’alba, un momento di raccoglimento con le note del violoncello di Simone De Sena. L’incontro sarà dedicato alla memoria di Valentina Del Re, violinista e amica di EMERGENCY, scomparsa nell’aprile scorso, che ha messo la sua arte e il suo impegno al servizio della solidarietà.

INFOPOINT

Alle 9:30 “Un caffè con…” ospiterà il giornalista de Il Post Nicola Ghittoni. Si tratterà di un’occasione per riflettere sul ruolo dell’informazione, sul diritto a una narrazione libera e sull’impatto che le parole possono avere nel costruire consapevolezza e partecipazione.

 

PIAZZA DEI MARTIRI

Alle 11:15, si terrà un nuovo appuntamento del format “Un caffè con…”, con Marianna Aprile, giornalista, e Remon Karam, speaker e attivista per i diritti umani. Un dialogo su migrazioni e seconde generazioni in Italia, con un focus su quanto accade nel Mar Mediterraneo.

 

PIAZZA PRAMPOLINI

Alle ore 10:00 Curarsi o armarsi: la voce del nostro Paese, uno degli incontri centrali della giornata. Il dibattito si concentrerà sul rapporto tra spesa sanitaria e spesa militare, ponendo al centro una domanda urgente: quale spazio occupa oggi il diritto alla cura nell’agenda politica italiana? A rispondere saranno Silvia Bencivelli, giornalista scientifica, Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY, e Francesca Farruggia, Segretaria Generale di Archivio Disarmo, con la moderazione di Marianna Aprile, giornalista. Alle 18:15, Parole che ripudiano la guerra vedrà protagonista Alessandro Bergonzoni in dialogo con il giornalista Matteo Pucciarelli. Un’intervista imprevedibile e profonda che intreccerà parole, pensiero e impegno civile contro la guerra. Ad accompagnare l’incontro, la musica dal vivo del violoncellista Simone De Sena. Entrambi gli eventi saranno accessibili con traduzione simultanea in LIS. Alle 19:30 si terrà l’incontro Gaza, cronache di guerra con Fabio Tonacci e le musiche di Ziad Trabelsi che accompagneranno una performance live paste-up di Laika.

PIAZZA CASOTTI

Alle 11:00 si aprirà la giornata con “Domande per pensare” – Esistono voci diverse? una riflessione sul significato di “diversità” e sulla forza trasformativa dell’espressione individuale. Fabrizio Acanfora, scrittore, attivista e musicista, analizzerà come la cultura dominante tenda a escludere chi non si conforma, e come la voce di chi rompe gli schemi diventi un atto politico. Alle 12:15 sarà il momento di How to Stop a Nuclear War?, incontro in lingua inglese con il regista e giornalista Paul Jay, che presenterà il suo lavoro omonimo. Attraverso un’analisi delle strategie di disinformazione e delle retoriche ereditate dalla Guerra Fredda, Jay esplorerà i pericoli attuali della politica nucleare statunitense e la possibilità di ridurre davvero il rischio di un conflitto globale.

Nel pomeriggio, alle 15:15, proseguirà il ciclo “Domande per pensare” con Una voce può portare cambiamento? in cui Tezetà Abraham, attrice e scrittrice, condividerà la propria esperienza personale per riflettere sul valore delle voci marginalizzate. Alle ore 16:00 l’attenzione si sposterà su uno scenario dimenticato grazie all’incontro Perché non sentiamo la voce del Sudan? durante il quale Giovanni Tozzi, coordinatore della logistica per EMERGENCY, racconterà il lavoro della ONG in un paese colpito da una delle crisi umanitarie più gravi degli ultimi decenni. Chiuderà il programma della giornata, alle ore 17:30, La voce della Casa Bianca: gli USA verso l’autocrazia? con l’inviato del TG3 e scrittore Nico Piro che traccerà un’analisi lucida del presente politico americano.

 

PIAZZA SAN PROSPERO

Alle ore 11:00 tornerà “Un caffè con…” con un dialogo intimo con Tezetà Abraham, attrice e scrittrice, a partire dal suo ultimo libro Nostalgia (HarperCollins, 2024)

 

CORTILE DI PALAZZO ANCINI

Alle 11:30 un altro evento moderato da Amalia De Simone, giornalista di Rai3: “A lezione con EMERGENCY”, con un focus sulle cure chirurgiche in ambito internazionale e su come questo diritto sia negato a oltre 5 miliardi di persone”: con Antonio Pesenti, Consulente medico EMERGENCY, Gina Portella, direttrice Divisione medica EMERGENCY, Francesca Bocchini, referente advocacy EMERGENCY e Zabihullah Kashefee, capo infermieri EMERGENCY a Kabul.

Alle 14:15 si parlerà di antimilitarismo e narrazione con “Make art, not war” – PODCAST, dedicato alla presentazione del “peace-cast” Ho detto R1PUD1A, prodotto da EMERGENCY. Claudio Jampaglia, giornalista di Radio Popolare, e Laëtitia Sédou, project manager dell’European Network Against Arms Trade, affronteranno il tema della guerra come scelta politica, smontando le retoriche che la presentano come inevitabile. Un incontro per ribadire il valore dell’articolo 11 della Costituzione e la forza delle parole nel costruire una cultura di pace. Alle 16:30, “Make art, not war – FOTOGRAFIA” proseguirà con la presentazione del libro fotografico Non è mai lo stesso di Lorenzo Tugnoli, sull’etica della rappresentazione nei contesti di guerra. In dialogo con lui, la ricercatrice Francesca RecchiaMichela Paschetto, direttrice delle professioni sanitarie di EMERGENCY, e il giornalista Giuliano Battiston, che modererà l’incontro.

 

CORTILE DI PALAZZO DOSSETTI

Alle 14:45, in collaborazione con Il Post, avrà luogo “Voci da ascoltare” – Ci caschiamo tutti, un dialogo che affronterà il complicato intreccio tra medicina, disinformazione e speranze individuali. Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica, ed Emanuele Menietti, giornalista de Il Post, esploreranno i rischi legati ai rimedi miracolosi, alla retorica dei guru del benessere e alle narrazioni seducenti che promettono soluzioni facili a problemi complessi.

Alle 16:00, sempre in collaborazione con Il Post e nell’ambito di “Voci da ascoltare”Giulia Siviero, femminista e giornalista de Il Post, proporrà un intervento dedicato alla storia dei femminismi. Alle 17:15 si chiuderà il ciclo “Voci che ispirano. Storie di diritti che uniscono”, con le testimonianze di Madhia Sharifi, atleta di Taekwondo e gli approfondimenti proposti dalla giornalista Laura Silvia Battaglia e dal coordinatore medico di EMERGENCY Giorgio Monti in collegamento dalla Striscia di Gaza; un racconto di coraggio, autodeterminazione e sfida ai confini imposti, moderato da Giampaolo Musumeci, conduttore di “Radio24”.

 

TEATRO SAN PROSPERO

In mattinata, alle 11:30, “Voci in scena” – Cortometraggi con una doppia proiezione: prima Upshot, diretto da Maha Haj, e a seguire Yuri, diretto da Ryan William Harris, nato dal soggetto vincitore della quarta edizione di Una storia per EMERGENCY. Nel pomeriggio, alle ore 15:00, verrà invece proiettato il lungometraggio La storia di Souleymane, diretto da Boris Lojkine.

 

 

Generazioni

Tutti i giorni del Festival nel Cortile della Biblioteca Panizzi Volta la carta un gioco di memoria e dialogo, curato da Eduiren, per conoscere la crisi climatica dai 7 anni.

 

VENERDÌ 5 SETTEMBRE

PALAZZO DEI MUSEI

Alle ore 16 visita guidata della mostra “Contro la guerra – sguardi e immaginari” e laboratorio a partire dai 15 anni per stimolare un pensiero critico sulla guerra come dispositivo culturale e politico.

 

PIAZZA SAN PROSPERO

Alle 17:00 l’attività itinerante Cercasi gambe e orecchie allenate!, un’esperienza interattiva pensata per tutte le età. Protagonisti, un tornio a pedali azionato dalla forza umana, un grammofono che suona senza elettricità, e una selezione di giochi della Ludoteca Itinerante. A cura dell’Associazione culturale Il Tarlo, questo laboratorio a cielo aperto inviterà a riscoprire il valore dei gesti manuali e della creatività come strumenti per far girare idee, energia e pensiero in modo alternativo, accessibile e divertente.

 

CORTILE BIBLIOTECA PANIZZI

Alle ore 21:00 il programma della giornata si chiuderà con “Racconti” – Fuga dalla meraviglia. La geniale vita di Albert Einstein, uno spettacolo che celebra il pensiero libero e la voce fuori dal coro di uno dei più grandi scienziati della storia. Federico Taddia, giornalista e conduttore, guiderà il pubblico in un viaggio tra le idee e il coraggio di Albert Einstein. Ad accompagnare il racconto, le incursioni musicali di Lorenzo Baglioni.

 

SABATO 6 SETTEMBRE

CORTILE BIBLIOTECA PANIZZI

Alle 10:30 “Edu-Lab”- A gran voce!, un laboratorio creativo pensato per bambine e bambini dai 7 anni in su. Guidati dall’associazione culturale Informadarte, i partecipanti daranno forma alla propria voce attraverso una performance collettiva e la realizzazione di manifesti ispirati alla grafica e all’immaginario degli artisti del ’900. Alle ore 15:00 si proseguirà con Il corpo, una voce, un workshop aperto a tutte le età, a cura della Fondazione Reggio Children. Attraverso giochi e movimenti guidati, i partecipanti esploreranno la voce non verbale del corpo: i gesti, le emozioni e l’ascolto. Alle 17:15 sarà l’ora di Noi abbassiamo la guerra, un incontro che racconterà un anno di lavoro educativo condiviso tra EMERGENCY e la Fondazione Reggio Children. Al centro, i manifesti realizzati dalle bambine e dai bambini dell’Istituto Comprensivo Gino Strada di Sesto Fiorentino. Interverranno Christian Fabbi, Direttore generale della Fondazione Reggio Children, Simonetta Gola, direttrice dell’Ufficio Comunicazione di EMERGENCY, Laura Pedroni, sviluppo dialogo con la comunità Fondazione Reggio Children. Modererà l’incontro la giornalista dell’ufficio stampa di Fondazione Reggio Children Luisa Gabbi.

 

PIAZZA DEI MARTIRI

Alle 15:00 tornerà l’attività Cercasi gambe e orecchie allenate!, l’iniziativa che invita a riscoprire il valore della manualità, dell’ingegno e della memoria, esplorando i molti linguaggi attraverso cui dare forma e forza alle nostre idee.

 

 

DOMENICA 7 SETTEMBRE

CORTILE BIBLIOTECA PANIZZI

Alle ore 11:00 Insalata di simboli, un laboratorio di lettura accessibile pensato per bambine e bambini dai 4 anni in su. Condotto da Simone Perazzone per Uovonero edizioni, l’incontro esplorerà il piacere della lettura attraverso i PCS – Picture Communication Symbols: logogrammi capaci di rendere i libri accessibili anche a chi non conosce le parole. Si leggerà da sdraiati, seduti, ad alta voce o solo con gli occhi e, a volte, anche senza parole.

PIAZZA SAN PROSPERO

Alle 15:15 Il jukebox delle storie, una narrazione di strada, dove la voce diventa desiderio, ascolto e viaggio. Ad accogliere il pubblico sarà Luca Chieregato, cantastorie capace di far vibrare ogni parola. Un’esperienza coinvolgente per riscoprire il potere delle storie e della voce che le racconta.

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Il Cammino delle Muse: passi di speranza contro la discriminazione di genere

Unire i luoghi con i passi, le persone con il dialogo e le esperienze con l’arte. È questa la filosofia de “Il Cammino delle Muse – Passi di Speranza contro la Discriminazione di Genere”, un progetto itinerante promosso dall’associazione U Buntu e a Capo APS-ETS, attiva dal 2019 nell’ambito del teatro sociale e della giustizia sociale.
Il progetto, che si svolge nella prima metà di settembre 2025, prevede dodici tappe a piedi per un totale di circa 120 km, partendo da Napoli e arrivando fino a Punta Licosa, nel cuore del Cilento. Un viaggio fisico e simbolico ispirato alle Muse dell’antichità, alle Dee e alle Sirene – figure femminili archetipiche – per affrontare e scardinare le radici profonde dell’oppressione di genere.
U Buntu e a Capo- Il nome dell’associazione deriva dal proverbio zulu “Umuntu ngumuntu ngabantu”, che significa: “io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti”. Un principio di interconnessione che guida da sempre le attività dell’organizzazione, nata da un gruppo di persone unite dal desiderio di creare reti solidali, promuovere equità sociale e costruire spazi di riflessione attiva. Negli ultimi anni, l’impegno dell’associazione si è focalizzato sulla prevenzione della violenza di genere, non solo come evento, ma come sistema da decostruire attraverso la coscientizzazione, processo educativo mutuato dalla Pedagogia dell’Oppresso di Paulo Freire. Ed è proprio attraverso il Teatro dell’Oppresso (TdO), sviluppato da Augusto Boal, che si attiva un percorso trasformativo, dove la scena diventa uno spazio per interrogarsi, prendere coscienza e sperimentare nuove possibilità di azione.
Un cammino tra arte, memoria e cambiamento- Il Cammino delle Muse non è solo un trekking, ma un percorso culturale e sociale. Ciascuna tappa è dedicata a una Musa o figura mitologica, e ospita attività teatrali, artistiche e pedagogiche, costruite in collaborazione con realtà locali: Centri Antiviolenza, CSV, enti del terzo settore, associazioni e cittadini.
L’obiettivo è duplice: dare voce alle storie di oppressione quotidiana – legate all’identità di genere, all’orientamento sessuale, ai ruoli sociali imposti – e offrire strumenti per elaborarle, discuterle, superarle. Il Teatro dell’Oppresso in questo contesto diventa linguaggio comune, atto politico e creativo insieme, in cui il pubblico non è spettatore passivo, ma protagonista del cambiamento.
L’itinerario e le tappe
Il viaggio inizia ufficialmente il 30 agosto  a Napoli, con il lancio del Cammino dedicato a Parthenope, la Sirena fondatrice della città, e un concerto collettivo. Da lì in poi, ogni giorno è previsto un tratto di cammino e una tappa tematica:
  • Tappa 1 (2 settembre): Napoli – Ercolano | Dedicata a Igea, dea della salute. Sessione di yoga e Tai Chi.
  • Tappa 2: Ercolano – Torre Annunziata | Calliope, Musa della poesia. Laboratorio di scrittura creativa.
  • Tappa 3: Torre Annunziata – Pagani | Urania, Musa dell’astronomia. Racconti e leggende sulle stelle.
  • Tappa 4: Pagani – Cava de’ Tirreni | Erato, Musa dell’amore. Laboratorio su estetica e affettività.
  • Tappa 5: Cava de’ Tirreni – Salerno | Euterpe, Musa della musica. Laboratorio di musicoterapia.
  • Tappa 6: Salerno – Pontecagnano | Melpomene, Musa della tragedia. Laboratorio di espressività.
  • Tappa 7: Pontecagnano – Battipaglia | Polimnia, Musa del canto sacro. Laboratorio vocale.
  • Tappa 8: Battipaglia – Santa Cecilia (Eboli) | Talia, Musa del teatro. Laboratorio di Teatro Immagine.
  • Tappa 9: Santa Cecilia – Paestum | Tersicore, Musa della danza. Laboratorio di movimento.
  • Tappa 10: Paestum – Agropoli | Clio, Musa della storia. Laboratorio di narrazione condivisa.
  • Tappa 11: Agropoli – Santa Maria di Castellabate | Gasterea, Musa moderna del gusto. Banchetto conviviale.
  • Tappa 12 (13 settembre): Santa Maria – Punta Licosa | Leucosia, Sirena della baia. Camminata collettiva e festa finale.
Il percorso segue in parte l’antica Strada Regia delle Calabrie, che ricalca l’antica via consolare romana Capua-Regium, oggi inserita tra gli Itinerari Giubilari 2025: un ulteriore valore simbolico, culturale e spirituale per il Cammino.
Un progetto che nasce in rete- Tutte le attività sono pensate e co-progettate con le comunità locali: ogni territorio contribuisce a dare forma agli incontri, in uno scambio reciproco di storie, pratiche e visioni. Il Cammino delle Muse si configura così come un progetto aperto, inclusivo, che attraversa le arti per parlare di diritti, con uno sguardo intersezionale che abbraccia tutte le soggettività discriminate.
di W.M.

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Mediterranea saving humans raddoppia la flotta e chiede sostegno: “Lasolidarietà in mare è una scelta politica e umana imprescindibile”

Nella prima metà del mese di agosto, al largo di Trapani, fuori dalle acque territoriali italiane, si è svolto un incontro simbolico e profondamente significativo tra le due navi della ong Mediterranea- saving humans: la storica Mare Jonio ha dato il benvenuto in mare alla nuova grande “Mediterranea”.
L’incontro, che ha sancito la partenza ufficiale della nuova missione e un’occasione per ribadire un messaggio fondamentale: la solidarietà in mare è una scelta politica e umana imprescindibile, oggi più che mai.
La missione ha già dovuto affrontare una prima minaccia: lunedì scorso all’alba, in acque internazionali, la nave Mediterranea è stata circondata da gommoni armati. “Uomini con il viso coperto, pistole e fucili mitragliatori- spiegano gli attivisti- hanno compiuto manovre pericolose intorno alla prua, minacciando l’intero equipaggio al grido di “Go out off Libya”. Il soccorso civile in mare non è mai stato così osteggiato. Abbiamo scelto di riaffermare un principio basilare, oggi tutt’altro che scontato: la dignità e la vita umana vengono prima di ogni altra considerazione”.
Mediterranea nella sua “prima uscita” ha portato in salvo 10 persone soccorse nel Canale di Sicilia tra mercoledì e giovedì scorsi. I naufraghi sono stati riportati a a Trapani contravvenendo alle indicazioni del Viminale che aveva indicato in Genova il porto sicuro
“Lasciare per giorni dei naufraghi traumatizzati a bordo di una nave- ha spiegato Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans- esposti nuovamente a un contesto che ricorda loro l’inferno appena vissuto, è inaccettabile. È come costringere una persona ustionata – aggiunge – a restare tra le fiamme. La cura comincia dalla comprensione, dalla capacità di mettersi nei panni degli altri. È per questo che abbiamo deciso di attraccare a Trapani. Siamo consapevoli delle conseguenze che questa decisione può comportare in un contesto in cui le operazioni di soccorso vengono penalizzate e criminalizzate, mentre i trafficanti di esseri umani e le violazioni sistematiche dei diritti prosperano impunite. Le persone soccorse erano state brutalmente aggredite, picchiate e gettate in mare, trattate come oggetti da smaltire. Non possiamo accettare una visione del mondo in cui gli esseri umani sono trattati come merce – sottolinea Marmorale -. Abbiamo detto no a questa logica disumana, perché ciò che oggi viene inflitto a chi è considerato ‘umanità di scarto’, domani potrebbe colpire tutti noi. Abbiamo messo un freno come abbiamo potuto”.
COME SOSTENERE MEDITERRANEA SAVING HUMANS– “La nostra battaglia non è contro un’emergenza- spiegano in una nota gli attivisti-  ma contro un modello di gestione delle frontiere basato sull’esclusione e sulla violenza di Stato. Aiutateci a coprire i costi operativi della missione per garantire carburante, acqua e cibo alle persone soccorse e per mantenere l’equipaggio in sicurezza. Ecco cosa possiamo fare con il tuo aiuto:
  • con €20 – riusciamo a coprire i costi di una persona a bordo per un giorno (cibo, acqua, etc)
  • con €50 – possiamo acquistare un nuovo giubbotto di salvataggio
  • con €70 – possiamo fornire un kit di primo soccorso a 3 persone (garze, cerotti, disinfettante, ghiaccio istantaneo, etc)
  • con €100 – ci aiuti a percorrere un miglio nautico (costo del carburante, olio motore, personale etc)”.

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