25 Gen, 2024 | Bandi e opportunità, In evidenza
La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e la Fondazione Emanuela Zancan, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, assegnano un Premio per l’innovazione nell’economia sociale dedicato al prof. Angelo Ferro, un importante imprenditore, docente e filantropo padovano scomparso il 13 marzo 2016. Il Premio viene assegnato all’ente vincitore che abbia dato un contributo significativo allo sviluppo dell’economia sociale, in qualsiasi campo di attività, introducendo servizi o processi innovativi.
Il bando è rivolto a tutti gli enti senza scopo di lucro, che hanno tempo fino al 18 marzo per proporre la propria iniziativa. Per la candidatura è necessario compilare online l’apposito formulario, in cui fornire una sintetica descrizione dell’attività svolta, del contesto in cui opera e dei risultati economici e sociali ottenuti, sottolineando i caratteri innovativi introdotti nei prodotti o servizi erogati.
Entro giovedì 11 aprile verrà comunicato ai partecipanti l’esito della prima fase delle valutazioni. Ai soggetti che avranno superato la prima tornata di valutazioni saranno richieste ulteriori informazioni e documentazione idonee ad approfondire in particolare le innovazioni dichiarate e i risultati economici e sociali ottenuti. Tale documentazione dovrà essere inoltrata entro il 29 aprile 2024.
Il 24 maggio è invece la data ultima in cui la giuria del premio potrà indicare i primi 5 selezionati. Il vincitore sarà proclamato il 12 giugno e la cerimonia di premiazione si terrà a Padova, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Padova alle ore 17.
Tra i componenti della giuria sarà presente la presidente di CSVnet Chiara Tommasini. Tra gli altri, ci saranno anche Stefano Zamagni, Università degli Studi di Bologna, Stefano Consiglio, Università degli Studi di Napoli Federico II e Presidente Fondazione Con il Sud, Giuseppe De Rita, Presidente del CENSIS.
L’iniziativa ha il patrocinio di CSVnet, Acri e Forum terzo settore.
25 Gen, 2024 | Consulenza, In evidenza
Riproponiamo l’articolo di Daniele Erler per Cantiere Terzo Settore relativo al chiarimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze per i contribuenti minimi
Uno dei fondamentali interrogativi per le organizzazioni di volontariato (Odv) e le associazioni di promozione (Aps) che svolgono o intendono svolgere una parte della loro attività in forma commerciale (con conseguente titolarità di partita Iva) riguarda la possibilità, a seguito dell’entrata in vigore il 1° gennaio scorso dell’art. 5, comma 15-quinquies del decreto legge n. 146 del 2021, di continuare ad utilizzare il precedente regime fiscale (solitamente quello disciplinato dalla legge n. 398 del 1991) o debbano obbligatoriamente optare per il regime forfettario dei contribuenti minimi (disciplinato dalla legge n. 190 del 2014, art. 1, commi da 58 a 63).
Il tema è già stato affrontato nell’articolo “Iva e Terzo settore, alcuni chiarimenti per il 2024”.
Il dubbio sorge dal fatto che la formulazione letterale dell’art.5, comma 15-quinquies del decreto legge n. 146 del 2021 sembra obbligare le Odv e le Aps che hanno fatto registrare l’anno precedente ricavi pari o inferiori a 65.000 euro, ad utilizzare il menzionato regime forfettario dei contribuenti minimi.
Il 6 dicembre 2023, presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha risposto ad un’interrogazione parlamentare in tema di semplificazioni fiscali per il Terzo settore.
Fra i chiarimenti forniti uno ha riguardato proprio il tema in oggetto: il Ministero ha precisato come le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione, a partire dal 1° gennaio 2024, “possano avvalersi” del regime forfettario dei contribuenti minimi.
Tale posizione rafforza in modo importante l’interpretazione per cui le Odv e le Aps abbiano la facoltà, ma non l’obbligo, di utilizzare il regime forfettario previsto dalla legge 190 del 2014, potendo continuare ad avvalersi del regime Iva per cui hanno optato fino ad ora (ad esempio il regime di cui alla legge 398/91, che è quello utilizzato dalla stragrande maggioranza degli enti di tipo associativo).
Una simile impostazione rappresenta una lettura coerente e sistemica del quadro normativo esistente, prevenendo inoltre differenze ingiustificate fra enti di diverse dimensioni, nel senso di evitare ad Odv e Aps con ricavi pari o inferiori a 65.000 euro di utilizzare obbligatoriamente un regime (quello forfettario dei contribuenti minimi) i cui reali vantaggi sono perlomeno dubbi, se si considera che si tratta tra l’altro di un regime valido ai soli fini Iva, con conseguenti importanti incertezze per quanto riguarda le imposte dirette.
23 Gen, 2024 | In evidenza
Riproponiamo l’articolo di Daniele Erler per Cantiere Terzo Settore relativo alla delibera Anac con la quale viene riconosciuto il ruolo a titolo gratuito degli Ets nella tutela delle persone che segnalano presunti illeciti.
Con la delibera n. 311 del 12 luglio 2023 l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha disposto le linee guida in materia di protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali.
Le linee guida sono state adottate sulla base del decreto legislativo n. 24 del 10 marzo 2023 (entrato in vigore il 30 marzo 2023 e le cui disposizioni sono efficaci dal 15 luglio 2023), il quale ha a sua volta attuato la direttiva dell’Unione europea 2019/1937.
I soggetti coinvolti
La normativa menzionata va a dettare le nuove regole per disciplinare il fenomeno cosiddetto “whistleblowing”, il quale può riguardare sia i soggetti privati che le pubbliche amministrazioni.
Per quanto riguarda il settore privato, sono interessati gli enti che soddisfino almeno una delle seguenti condizioni:
- abbiano impiegato, nell’ultimo anno, la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato;
- si occupano di alcuni specifici settori (servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio o del finanziamento del terrorismo, sicurezza dei trasporti e tutela dell’ambiente), anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato;
- adottano i modelli di organizzazione e gestione di cui al decreto legislativo n. 231 del 2001, anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato.
Per quanto riguarda invece gli enti pubblici interessati, questi sono:
- le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001;
- le autorità amministrative indipendenti di garanzia, vigilanza o regolazione;
- gli enti pubblici economici, gli organismi di diritto pubblico di cui all’articolo 3, comma 1, lettera d), del decreto legislativo n. 50 del 2016;
- i concessionari di pubblico servizio, le società a controllo pubblico e le società in house, così come definite, rispettivamente, dall’articolo 2, comma 1, lettere m) e o), del decreto legislativo n. 175 del 2016, anche se quotate.
I canali di segnalazione e i soggetti che li possono attivare
Gli enti menzionati in precedenza sono obbligati a predisporre canali di segnalazione interna, con i quali è possibile segnalare comportamenti, atti od omissioni che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato, e che consistono in:
- illeciti amministrativi, contabili, civili o penali;
- condotte illecite rilevanti ai sensi del decreto legislativo n. 231 del 2001, o violazioni dei modelli di organizzazione e gestione ivi previsti;
- illeciti che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione europea o nazionali relativi ai seguenti settori: appalti pubblici; servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo; sicurezza e conformità dei prodotti; sicurezza dei trasporti; tutela dell’ambiente; radioprotezione e sicurezza nucleare; sicurezza degli alimenti e dei mangimi e salute e benessere degli animali; salute pubblica; protezione dei consumatori; tutela della vita privata e protezione dei dati personali e sicurezza delle reti e dei sistemi informativi;
- atti od omissioni che ledono gli interessi finanziari dell’Unione;
- atti od omissioni riguardanti il mercato interno;
- atti o comportamenti che vanificano l’oggetto o la finalità delle disposizioni di cui agli atti dell’Unione.
Fra i soggetti che possono segnalare tali violazioni vi sono in primis i soggetti che svolgono attività lavorativa nell’ambito dei soggetti pubblici e privati, ma vi rientrano anche i volontari e tirocinanti, retribuiti e non retribuiti, che prestano la propria attività presso i soggetti del settore pubblico e privato.
Oltre al canale interno, la normativa prevede anche i seguenti canali di segnalazione:
- esterno (Anac);
- divulgazione pubblica (tramite la stampa, mezzi elettronici o mezzi di diffusione in grado di raggiungere un numero elevato di persone);
- denuncia all’Autorità giudiziaria o contabile.
Il ruolo degli enti del Terzo settore
Fra le novità contenute nella nuova disciplina vi è l’introduzione di apposite misure di sostegno per le persone segnalanti e il coinvolgimento, a tal fine, di enti del Terzo settore (Ets) che abbiano competenze adeguate e che prestino la loro attività a titolo gratuito.
In tal senso, Anac può stipulare convenzioni con Ets, i quali saranno inseriti in un apposito elenco pubblicato da Anac sul proprio sito, e potranno a quel punto prestare assistenza e consulenza a titolo gratuito:
- sulle modalità di segnalazione;
- sulla protezione dalle ritorsioni riconosciuta dalle disposizioni normative nazionali e da quelle dell’Unione europea;
- sui diritti della persona coinvolta;
- sulle modalità e condizioni di accesso al patrocinio a spese dello Stato.
Si tratta di una forma di tutela in senso ampio, in quanto in questo modo si tende a garantire sia il segnalante per la migliore effettuazione della segnalazione (anche al fine di proteggere al meglio la sua identità) sia il diritto di difesa della persona segnalata.
Sul sito di Anac è possibile reperire maggiori informazioni in merito, oltre che consultare l’elenco degli Ets che ad oggi hanno stipulato le menzionate convenzioni.
23 Gen, 2024 | Consulenza, In evidenza
Con riferimento all’erogazione del beneficio del 5×1000 anno finanziario 2022 si segnala che rispetto al numero complessivo di beneficiari, pari a circa 40.000 enti, oltre 16.000 enti risultano non aver inserito le proprie coordinate bancarie all’interno del RUNTS impedendo così all’Amministrazione di provvedere al pagamento.
Si invitano pertanto tutti gli enti interessati ad entrare in piattaforma RUNTS e inserire le proprie coordinate per consentire all’Amministrazione di pagare il beneficio.
Si segnala l’importanza di tale adempimento, da effettuare prima possibile, al fine della percezione del beneficio.
Per maggiori informazioni visita il sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
23 Gen, 2024 | Bandi e opportunità, Consulenza, In evidenza
Con delibera n. 661 del 16/11/2023, la Giunta Regionale ha approvato il programma degli interventi, che prevede l’utilizzo del Fondo Regionale di Protezione Civile assegnato alla Regione Campania per le annualità 2022-2023, in coerenza con le linee d’intervento contenute nel D.P.C.M 13 luglio 2022, per il potenziamento del sistema di Protezione civile regionale e degli Enti locali.
Le risorse sono destinate al potenziamento della capacità operativa d’intervento delle Organizzazioni di Volontariato (O.d.V.) afferenti alla Colonna Mobile Regionale (CMR), sia mediante acquisto di nuove attrezzature e mezzi, questi ultimi anche usati, sia mediante il potenziamento ed ampliamento delle capacità tecnico-operative dei mezzi già in possesso.
In particolare, si ritiene dare priorità a progetti di potenziamento della Colonna Mobile Regionale con investimenti materiali, mirati all’acquisto di mezzi e attrezzature connessi ai rischi sismico, vulcanico/bradisismico e idrogeologico, ed investimenti immateriali come la formazione/informazione dei volontari per l’utilizzo di mezzi e attrezzature, nonché dei relativi rischi connessi ai sensi del D.Lgs. 81/2008.
Come disposto dalla D.G.R. 661 del 16/11/2023, per rafforzare la risposta di protezione civile a tutela dei territori maggiormente esposti ai rischi sismico/vulcanico e idrogeologico, così come descritti nella relazione allegata alla delibera sopra citata, si è inteso finanziare progetti di potenziamento delle organizzazioni di volontariato (Coordinamenti, associazioni singole e gruppi comunali) aderenti alla Colonna Mobile Regionale intesa quale modulo di pronto impiego in caso di emergenza di protezione civile.
Possono presentare istanza per il contributo di cui alla D.G.R. 661 del 16/11/2023, le Organizzazioni di Volontariato (associazioni, gruppi comunali e loro coordinamenti) regolarmente iscritte, alla data di adozione del presente bando, all’Elenco Territoriale di Protezione Civile della Regione Campania, istituito con DGR n. 75 del 09/03/2015 che hanno aderito, all’atto dell’iscrizione o anche successivamente, alla Colonna Mobile
Regionale (CMR). Il presente bando è destinato esclusivamente alle Organizzazioni di volontariato iscritte alla Colonna Mobile regionale della Campania disponibili agli interventi in tutto il territorio nazionale.
Per partecipare alla procedura prevista dal presente bando, le Associazioni di Volontariato dovranno compilare per intero il modulo Allegato A – Istanza di contributo Associazioni singole CMR, firmato digitalmente dal Legale Rappresentante in formato Pades. Obbligatoriamente dovranno essere allegati uno o anche più preventivi dettagliati contenenti tutte le caratteristiche e specifiche tecniche.
I Gruppi Comunali dovranno compilare per intero il modulo Allegato B – Istanza di contributo per i Gruppi Comunali CMR) mentre i Coordinamenti dovranno compilare per intero il modulo Allegato C – Istanza unitaria di contributo per Coordinamenti).
Istanza di partecipazione e preventivi, unitamente a tutti gli altri eventuali allegati determinanti ai fini della valutazione dei criteri di premialità di cui al successivo punto 7, dovranno essere inviati in formato pdf all’indirizzo pec dello Staff 50.18.92: staff.protezionecivile@pec.regione.campania.it entro e non oltre le 23.59 del 11/02/2024.
Per maggiori informazioni scarica il bando