Istruzioni d’uso alla rendicontazione del 5 per mille 2022

Riproponiamo l’articolo di Daniele Erler per Cantiere Terzo Settore relativo alla rendicontazione delle somme ricevute con il 5 per mille.

Gli enti del Terzo settore (Ets) che sono risultati fra i beneficiari del 5 per mille 2022 si sono visti accreditare, nel corso del 2023 e del 2024, sul proprio conto corrente le somme relative, le quali devono essere rendicontate entro un anno dalla ricezione delle stesse.

I termini per la rendicontazione del 5 per mille 2022

Il decreto direttoriale n. 396 del 13 dicembre 2022 ha delineato le “Linee guida per la rendicontazione del contributo del cinque per mille destinato agli enti del terzo settore”, disponendo anche un nuovo modello di rendiconto del contributo.

Si ricorda che tutte le spese effettivamente sostenute devono ricadere entro i 12 mesi successivi alla data di percezione del contributo (ad eccezione degli eventuali importi inseriti nella voce “accantonamento”), con la facoltà di poter rendicontare anche le spese sostenute a partire dal 22 giugno 2023, data di pubblicazione da parte dell’Agenzia delle entrate dell’elenco definitivo dei soggetti ammessi ed esclusi recante gli importi spettanti per ciascun beneficiario.

Per maggiori indicazioni in tema di rendicontazione, è possibile consultare il vademecum di Cantiere Terzo Settore “5 per mille istruzioni per l’uso”.

È importante anzitutto riepilogare i termini per la redazione del rendiconto e della relazione illustrativa del 5 per mille 2022, così come di quelli per l’eventuale invio all’amministrazione competente e della pubblicazione sul sito internet dell’ente.

Entro un anno dalla ricezione delle somme l’ente deve redigere il rendiconto e la relazione illustrativa; entro 30 giorni dalla data ultima prevista per la redazione, il rendiconto e la relazione devono essere trasmessi all’amministrazione competente (che per gli Ets è il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali); entro 30 giorni dalla scadenza del termine per l’invio, tali documenti devono essere pubblicati sul sito internet dell’ente, il quale deve, entro i successivi 7 giorni, comunicare l’avvenuta pubblicazione all’amministrazione erogatrice.

Si ricorda che, mentre la redazione del rendiconto e della relazione illustrativa è obbligatoria per tutti i soggetti beneficiari, indipendentemente dalla somma ricevuta l’invio degli stessi all’amministrazione competente riguarda solamente gli enti che hanno percepito un contributo pari o superiore a 20.000 euro. Allo stesso modo, le linee guida hanno precisato che l’obbligo di pubblicazione di rendiconto e relazione sul sito web dell’ente non riguarda la generalità dei beneficiari, ma solo quelli che hanno percepito un contributo di importo pari o superiore a 20.000 euro.

Tutti i beneficiari hanno poi l’obbligo di conservare presso la propria sede il rendiconto e la relazione, unitamente ai giustificativi di spesa, per 10 anni decorrenti dalla data di redazione del rendiconto.

Si precisa che, per gli enti che hanno ricevuto un contributo pari o superiore a 20.000 euro, e quindi devono inviare i documenti all’amministrazione competente, oggetto della trasmissione sono esclusivamente il rendiconto e la relazione illustrativa, con esclusione dei giustificativi di spesa.

Si ricorda infine che, sulla base del dpcm del 23 luglio 2020, non vengono erogate le somme d’importo complessivo inferiore a 100 euro.

In relazione al cinque per mille 2022, gli elenchi di pagamento ad oggi pubblicati per gli Ets che hanno ricevuto un contributo inferiore a 500.000 euro sono i seguenti:

I termini per la redazione di rendiconto e relazione illustrativa evidenziati nella tabella sottostante hanno come riferimento la “data contabile” riportata nell’elenco, che rappresenta però un termine indicativo: si ricorda infatti che la data a partire dalla quale si conteggiano i termini evidenziati in precedenza è quella dell’effettiva erogazione delle somme sul conto corrente dell’ente.

rendicontazione 5 per mille tabella 1

 

La modalità di invio di rendiconto e relazione per gli enti che hanno ricevuto una somma pari o superiore a 20.000 euro

Con la pubblicazione del decreto direttoriale n. 396 del 13 dicembre 2022 è stata messa a disposizione degli enti beneficiari di un contributo di importo pari o superiore a 20.000 euro una piattaforma informatica dedicata, attraverso la quale gli stessi enti dovranno adempiere agli obblighi di compilazione, trasmissione e comunicazione di avvenuta pubblicazione del rendiconto.

Le Linee guida specificano in modo molto netto che per gli enti percettori di contributi pari o superiori a 20.000 euro non saranno accettate rendicontazioni con altre forme di redazione e trasmissione al di fuori della piattaforma: pertanto, i rendiconti trasmessi a mezzo posta (Pec o raccomandata) non verranno presi in considerazione.

Nella sezione del sito ministeriale dedicata alla rendicontazione del 5 per mille è possibile scaricare e consultare la guida per il rendiconto del 5 per mille tramite la predetta piattaforma: per accedere all’applicazione “Cinque per mille” è necessario collegarsi al portale servizi.lavoro.gov.it (tramite SPID o carta d’identità elettronica). È importante sottolineare come l’icona “Cinque per mille” non compare in automatico nel momento in cui si accede al portale “servizi lavoro”: per poterla selezionare occorre collegare l’ente di riferimento all’utente che ha fatto accesso al portale (a tal fine si consiglia di consultare l’utile guida presente sul sito di Cantiere Terzo Settore).

Entro i 7 giorni successivi alla pubblicazione del rendiconto e della relazione illustrativa sul proprio sito web, gli enti beneficiari di contributi pari o superiori a 20.000 euro devono, come detto, comunicare al Ministero l’avvenuta pubblicazione, e lo devono fare accedendo sempre alla piattaforma dedicata, cliccando sull’icona “modifica link” ed inserendo o modificando il link relativo alla pagina web dove è stato pubblicato il rendiconto.

È opportuno evidenziare che oggetto di pubblicazione sul sito web dell’ente beneficiario è il rendiconto generato dalla piattaforma al termine della procedura di invio, scaricabile dalla schermata “Home”, cliccando sull’icona “PDF”.

Le Linee guida precisano anche qui in modo molto chiaro che non verranno prese in considerazione eventuali comunicazioni di avvenuta pubblicazione trasmesse tramite posta (Pec o raccomandata).

La possibilità di accantonare le somme ricevute

È prevista la possibilità di accantonare le somme ricevute: in presenza di progetti pluriennali, di durata massima triennale e a fronte di una preventiva ed apposita deliberazione dell’organo statutariamente competente, si può accantonare temporaneamente l’intero contributo ricevuto o una parte di esso, rinviandone l’utilizzo fino ad un massimo di 36 mesi dalla data di accredito dello stesso.

Gli enti intenzionati ad accantonare le somme dovranno anzitutto inserire nel modello di rendiconto del contributo (Modello A), alla macro voce 5, l’importo accantonato, mentre tutti gli elementi esplicativi saranno rappresentati nella relazione illustrativa. Tale modello, unitamente alla relazione illustrativa, deve sempre essere redatto entro un anno dalla data di ricezione del contributo.

Una volta impiegate le somme accantonate, gli enti, a completamento del rendiconto principale, dovranno redigere e trasmettere, entro 36 mesi dalla data di percezione del contributo, l’apposito modello di rendiconto dell’accantonamento (Modello B), allegando allo stesso una relazione descrittiva che illustri le spese sostenute.

Gli enti che hanno ricevuto una somma pari o superiore a 20.000 euro dovranno compilare, trasmettere e comunicare il rendiconto, e la relazione illustrativa e l’ulteriore rendiconto dell’accantonamento tramite la piattaforma informatica.

Nella tabella sottostante sono riepilogati i termini per la rendicontazione dell’eventuale accantonamento del 5 per mille 2022, sempre in relazione agli Ets che hanno ricevuto una somma inferiore a 500.000 euro e sempre avendo come riferimento indicativo la “data contabile” riportata negli elenchi di pagamento.

rendicontazione 5 per mille tabella 2

 

La comunicazione dei dati necessari per il pagamento delle somme del 5 per mille 2022

Si ricorda infine che gli enti beneficiari del 5 per mille 2022 devono comunicare, entro il 30 settembre 2025 (così come riportato nella sezione dedicata del sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali), all’amministrazione di riferimento i dati necessari per il pagamento delle somme, pena la perdita del diritto a percepire il contributo per l’esercizio 2022 (art. 14, commi 1 e 3 del dpcm 23 luglio 2020).

Gli enti del Terzo settore devono comunicare tali dati, e nello specifico il codice Iban del conto corrente intestato all’ente, tramite la piattaforma del registro unico nazionale del Terzo settore (Runts): tale comunicazione non deve ovviamente essere effettuata dagli enti che hanno già in passato comunicato tali dati al Runts.

Qualora però un Ets, che risulti fra i beneficiari del 5 per mille 2022, non compaia in nessuno dei tre elenchi di pagamento evidenziati in precedenza, è necessario faccia accesso il prima possibile al Runts, selezioni la pratica “Cinque per mille” ed inserisca nell’apposito campo il codice Iban, firmando digitalmente la distinta e procedendo all’invio. Un’utile guida su come presentare tale istanza è presente sul sito di Cantiere terzo settore.

Effettuare quanto appena descritto è fondamentale e necessario affinché l’ente possa ricevere, nei prossimi mesi, le somme relative al 5 per mille 2022 sul proprio conto corrente.

Scarica l’infografica su come rendicontare il 5 per mille 2022.

Beni confiscati, online la nuova piattaforma per avanzare proposte

Riproponiamo l’articolo di Lara Esposito per Cantiere Terzo Settore relativo alla nuova piattaforma che permetterà agli enti del Terzo settore e ai soggetti istituzionali di visionare i beni materiali e immateriali e di partecipare alla progettazione per nuove destinazioni

È online una nuova piattaforma per visualizzare i beni confiscati e attraverso la quale, sarà possibile visionare e valutare i beni mobili e immobili e partecipare – digitalmente – al loro processo di destinazione, avanzando una proposta di destinazione.

La nuova Piattaforma Unica delle destinazioni (Pud) realizzata dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), è dedicata sia ai soggetti istituzionali come Agenzia del Demanio, Comuni, Città metropolitane, Province, Regioni e altri enti (art. 48 del codice antimafia) sia agli enti del Terzo settore regolarmente iscritti al Runts che potranno accreditarsi alla piattaforma stessa.

I beni man mano destinabili saranno visionabili in base ad avvisi di “Sportello permanente” o “Bando a sportello” e gli enti potranno, così, avanzare eventuali proposte seguendo template predefiniti e semplificati.

Come si legge nella comunicazione ufficiale, rimangono confermati i livelli di priorità nell’assegnazione dei beni perché il nuovo procedimento è strutturato in modo da garantire la dovuta prelazione ai soggetti istituzionali. Le modalità per richiedere l’accreditamento, i requisiti di partecipazione di cui dovranno essere in possesso gli enti del Terzo settore, nonché i criteri di valutazione delle proposte sono illustrati nel documento “Modalità di accreditamento” e nell’ “Avviso pubblico e relativi allegati rivolto agli Organismi del Terzo settore”.

Documenti allegati

Proroga Iva per sport e terzo settore in legge di bilancio

Il nuovo regime Iva per sport e terzo settore non partirà a gennaio 2025. Sarà inserita una proroga in manovra, per poi definire un sistema con dei paletti “entro i quali si rimane nell’ambito di esclusione”. Ad affermarlo il viceministro dell’economia Maurizio Leo, intervenuto all’assemblea della Cia-Agricoltori italiani. Leo ha ripreso a stretto giro le parole pronunciate dal viceministro del lavoro con delega al terzo settore Maria Teresa Bellucci, che lo scorso 27 novembre, aveva parlato di uno slittamento dei termini e del dialogo in corso con il Mef.

Arriva, quindi, la conferma: nella legge di bilancio in discussione in questi giorni in Parlamento ci sarà la proroga dell’entrata in vigore del nuovo regime Iva per sport e terzo settore. A partire dal 1° gennaio 2025, tanto gli Ets quanto Asd e Ssd (Enti del terzo settore, Associazioni e società sportive dilettantistiche), sarebbero passate dal regime di esclusione a quello di esenzione Iva, con la conseguenza di nuovi adempimenti (apertura della partita Iva e registratore di cassa, solo per fare due esempi). Un passaggio che “crea problemi, ne siamo consapevoli”, come affermato da Leo ieri. “Per questo, come governo, nella prossima legge di bilancio vogliamo prorogare questo ambito di applicazione; quindi, rimane ancora un meccanismo di esclusione Iva per il 2025”. Ma non è tutto, visto che “l’obiettivo è quello di fissare paletti e indicatori entro i quali si rimarrà comunque nell’ambito dell’esclusione”. Le parole di Leo, quindi, aprono a possibili differenziazioni sull’applicazione dell’imposta in base alla grandezza dell’Ets o dell’Asd interessata, andando ad agevolare le più piccole.

La partita non è limitata ai confini nazionali, anzi. Il campo di gioco più importante è a Bruxelles. Questo sia per la questione Iva che per l’atteso parere Ue sul regime fiscale introdotto dalla riforma, che segnerà il destino delle Onlus. Sul punto, Leo ha citato il ruolo che potrà avere il nuovo commissario Raffaele Fitto: “lasceremo, quindi, l’esclusione per il 2025, ma al contempo fisseremo dei paletti, questo sempre in un clima di dialogo che si deve fare con l’Unione europea. Fitto”, il pensiero di Leo, “avrà un ruolo fondamentale e può essere d’ausilio la sua presenza, in modo che riusciamo a far capire all’Ue che entro un certo tetto possiamo restare nell’ambito dell’esclusione: questo può riguardare soprattutto gli enti cui voi fate riferimento. L’Iva, ha poi spiegato Leo, “è un tributo comunitario, armonizzato, dove non c’è sovranità piena e tutta la normativa deve necessariamente essere conforme alle regole fissate a livello Ue. Per quanto riguarda il mondo degli enti non commerciali la disciplina era quella dell’esclusione dal campo di applicazione dell’Iva, ma sono intervenute una serie di procedure di infrazione. Il legislatore ha dovuto, quindi, correggere il tiro”, ha concluso il sottosegretario.

Bando Biblioteche e Comunità, quarta edizione

La lettura come strumento di partecipazione, integrazione e coesione, soprattutto nelle zone interne e periferiche, coinvolgendo persone che vivono situazioni difficili. Con questo obiettivo la Fondazione Con il Sud e il Centro per il libro e la lettura, in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), promuovono la quarta edizione del bando “Biblioteche e Comunità”.

Fino a un milione di euro le risorse disponibili: 500 mila euro sono messi a disposizione dalla Fondazione Con il Sud; gli altri 500 mila euro dal Centro per il libro e la lettura.

Il Bando è rivolto alle organizzazioni del Terzo settore e punta a sostenere progetti socio-culturali capaci di integrare l’offerta tradizionale e i servizi al pubblico delle biblioteche comunali dei comuni di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia che hanno ottenuto la qualifica di “Città che legge” nel biennio 2022-2023, con l’obiettivo di renderle sempre più presidi territoriali di cultura e socialità. In questa edizione del bando un’attenzione particolare è rivolta alla capacità delle proposte di favorire la promozione della lettura e lo sviluppo dei servizi bibliotecari in contesti periferici, caratterizzati da maggior fragilità, e nelle aree interne, coinvolgendo anche comuni che non hanno ancora ottenuto la qualifica “Città che legge” ma che intendono impegnarsi per farlo, favorendo la condivisione e la replicabilità delle buone pratiche maturate dai comuni che hanno già questa qualifica.

Per partecipare è necessaria la creazione di un partenariato composto da almeno tre organizzazioni: una del terzo settore (soggetto richiedente), una o più biblioteche comunali “Città che legge 2022-2023” e un’altra organizzazione che potrà appartenere al mondo del terzo settore, della scuola, delle istituzioni (comprese biblioteche di comuni che non hanno ancora ottenuto la qualifica “Città che legge”), dell’università, della ricerca e delle imprese (per esempio librerie, case editrici, etc.).

I progetti ritenuti meritevoli e in linea con gli obiettivi del bando potranno ricevere un contributo massimo di 100 mila euro (fino al completo utilizzo delle risorse disponibili). Il finanziamento non potrà comunque superare l’80% del costo complessivo del progetto stesso. Le proposte dovranno essere presentate on line, attraverso la piattaforma Chairos della Fondazione Con il Sud www.chairos.it entro e non oltre le ore 13 del giorno 26 febbraio 2025.

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Volontariato e Gentilezza: doppio appuntamento con CSV Napoli

Due eventi promossi da CSV Napoli metteranno in evidenza come gentilezza e solidarietà possano essere forza motrice di trasformazione sociale. Gli appuntamenti si terranno il 3 dicembre, alle ore 10, presso la palestra dell’Istituto Comprensivo Forzati di Sant’Antonio Abate (via Casa Aniello), e l’11 dicembre, alle ore 15, al Centro Congressi Tiempo del Centro Direzionale di Napoli.

A Sant’Antonio Abate si terrà l’Happy Hour del Volontariato e della Gentilezza, organizzato da CSV Napoli in collaborazione con il Comune di Sant’Antonio Abate e la Città Metropolitana di Napoli. L’evento sarà introdotto dai saluti istituzionali di Ilaria Abagnale, Sindaco di Sant’Antonio Abate, Catello Di Risi, Assessore alle Politiche Sociali del Comune, Nicola Caprio, Presidente di CSV Napoli, e Renata Monda, Presidente del CUG della Città Metropolitana di Napoli. Durante la mattinata sarà celebrata la Giornata Internazionale della Disabilità, con l’esibizione di Giusy Sbaglio, campionessa italiana di danza su carrozzina. In un ambiente informale e accogliente, l’evento offrirà l’opportunità di conoscere le realtà del territorio impegnate in azioni di solidarietà e gentilezza, evidenziando come questi valori possano ispirare cambiamenti positivi nelle comunità. A Sant’Antonio Abate è inoltre attivo uno sportello territoriale di CSV Napoli, punto di riferimento per il volontariato locale.

A Napoli, presso il Centro Congressi Tiempo, si terrà l’evento “Volontari costruttori di gentilezza”, un momento di riflessione e confronto che vedrà la partecipazione di Nicola Caprio, Giuseppe Cirillo, Vicesindaco della Città Metropolitana di Napoli, Armida Filippelli, Assessore regionale alla Formazione Professionale della Campania, Luca Nardi, Presidente dell’associazione culturale Cor et Amor e responsabile del progetto Costruiamo Gentilezza, Anna Vitiello, Ambasciatrice dello stesso progetto, Renata Monda, Presidente del CUG della Città Metropolitana di Napoli, e Mariangela Mandia, Creative Manager Sistema Bellezza Management. Durante l’incontro sarà presentata anche la Polizza Unica del Volontariato, curata da Gaetano Cavarraetta, fondatore di Cavarraetta Assicurazioni Srl.

I due eventi rappresentano un’occasione per ribadire il ruolo della Città Metropolitana di Napoli, designata Capitale di Costruiamo Gentilezza 2024, un riconoscimento che celebra l’impegno dei territori nel promuovere la gentilezza come strumento di trasformazione sociale. CSV Napoli, in collaborazione con la Città Metropolitana e circa 40 Comuni della rete, sostiene questa iniziativa attraverso attività che diffondono pratiche gentili e solidali per rafforzare le comunità locali.

Il doppio appuntamento si inserisce nelle celebrazioni della Giornata Internazionale del Volontariato, istituita dall’ONU e celebrata ogni anno il 5 dicembre. Un momento per valorizzare il ruolo fondamentale dei volontari come protagonisti attivi del cambiamento e della coesione sociale. Attraverso queste iniziative, CSV Napoli intende ribadire l’importanza del volontariato come espressione di solidarietà e gentilezza, leve fondamentali per affrontare le sfide del nostro tempo.

La gentilezza non è solo un valore astratto: è un atto di responsabilità verso gli altri, capace di rafforzare i legami sociali e accendere il cambiamento. Insieme ai volontari e alle istituzioni, vogliamo dimostrare che la collaborazione e il rispetto reciproco sono il vero motore per affrontare le sfide sociali del nostro tempo”, ha dichiarato Nicola Caprio, Presidente di CSV Napoli.

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