09 Ago, 2021 | In evidenza, News dal Csv
La Rete della protezione e dell’inclusione sociale – presieduta dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando – ha discusso e approvato il nuovo Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali, che colma un vuoto durato numerosi anni e contiene al suo interno il Piano sociale nazionale 2021-2023 e il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2021-2023.
Nello specifico, il Piano sociale nazionale individua le priorità collegate al Fondo Nazionale Politiche Sociali e alla sua programmazione, distinguendo tra azioni di sistema più ampie e interventi rivolti alle persone di minore età.
In maniera analoga, anche il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, individua i principali interventi di lotta alla povertà da portare avanti sul territorio e nelle relative schede tecniche ne esplicita obiettivi e caratteristiche.
Il Piano approvato, inoltre, si caratterizza per essere il frutto di un ampio e condiviso lavoro con le Parti sociali e con gli organismi del Terzo Settore competenti sulle materie inserite nel Piano stesso. Un elemento che il ministro Orlando aveva posto in rilievo, già durante la riunione, ricordando che “la Rete dell’inclusione sociale è la sede istituzionale di condivisione nel sociale”.
Nel corso della riunione, inoltre, è stata approvata la proposta di avviare un confronto anche sulla governance dei progetti sociali gestiti dal Ministero nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), istituendo, all’interno della Rete, una apposita cabina di regia.
Infine, in vista del prossimo compito cui la Rete sarà chiamata, la riforma del sistema di misure per la non autosufficienza, nel corso della riunione è stato presentato il gruppo di lavoro denominato “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza”, presieduto dall’onorevole Turco, che svolgerà attività di studio e approfondimento propedeutiche alla definizione del Piano per la non autosufficienza per il triennio 2022-2024.
Vai al Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali 2021-2023
04 Ago, 2021 | In evidenza, News dalle odv
Nel gennaio 2021, il Parlamento Europeo ha adottato una proposta di risoluzione che sottolinea la fondamentale importanza della partecipazione femminile nei processi decisionali europei per una risposta efficace e di successo alle sfide create dalla pandemia.
In questo ambito si colloca il progetto WISE4ALL Challenges, che ha come obiettivo principale promuovere ed incrementare la partecipazione di donne e giovani cittadini nei processi di elaborazione di politiche per la ripartenza a livello europeo.
In virtù di tale prospettiva, tutti i partner coinvolti nel progetto lavorano per incoraggiare cittadini e ONG a prendere parte a uno scambio di idee internazionale e multidisciplinare attraverso 4 principali “pilastri” (diritti sociali, ambiente, salute, educazione).
Nello specifico, l’associazione Libera è a capo della gestione del “pilastro sociale”, un gruppo di lavoro focalizzato sullo sviluppo di una società civile maggiormente equa e inclusiva, che possa essere di riferimento per i cittadini nell’elaborazione delle loro richieste ai principali attori europei in tema di politiche di genere.
Vuoi farne parte anche tu?
Compila il formulario per registrare te e/o la tua associazione!* e fare parte del gruppo di lavoro;
e/o
Compila il breve questionario per dirci cosa ne pensi delle politiche di genere in Europa!
Agli enti che si saranno registrati sarà data la possibilità di partecipare ad un questionario volto a collezionare suggerimenti, richieste, e opinioni sulle politiche europee riguardanti l’uguaglianza di genere. I dati raccolti verranno utilizzati per stilare un piano di azione calibrato sui bisogni specifici dei cittadini e delle cittadine.
I dati raccolti, e il processo nella sua interezza, porteranno alla creazione di una piattaforma europa incentrata sui temi dell’innovazione sociale e politiche di genere, che fornirà un pacchetto di strumenti volti a guidare associazioni, attori sociali e società civile nella loro azione. Questi strumenti si proporranno inoltre di guidare i sopracitati soggetti nella formulazione di strategie per l’uguaglianza di genere, e nella loro partecipazione attiva alle attività del parlamento europeo.
Con l’obiettivo di rimanere parte attiva e punto di riferimento a lungo termine nel campo delle politiche di genere, il progetto si pone di funzionare da ponte diretto tra i cittadini e gli organi dell’Unione, attraverso l’individuazione di precise linee guida che aiutino Organizzazioni della Società Civile, con lo scopo di fornire competenze e preparazione nell’ambito dell’innovazione sociale e delle problematiche di genere.
Per saperne di più
Sito Web: https://www.scom.eu/wise4challenges-socialpillar/
Mail: international@libera.it e wise4all@scom.eu
Instagram: @wise4all
Facebook: https://www.facebook.com/WISE4Society/
Twitter: @Allwise4
YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCnKp4iKHwalwi1aNZUNO-_Q
04 Ago, 2021 | In evidenza, News dalle odv
Aiutare la ricerca oncologica? Puoi farlo mentre dormi, grazie alla partnership tra Fondazione Vodafone e AIRC. Dopo aver scaricato la app DreamLab sul tuo smartphone e averlo collegato al caricabatterie, basta attivare DreamLab per mettere a disposizione della ricerca la potenza di elaborazione dello smartphone. Così potrai velocizzare i complicatissimi calcoli che sono sempre necessari al giorno d’oggi per gli studi oncologici. Fondazione Vodafone ha messo l’app al servizio del progetto L’esploratore delle cellule tumorali (“Cell Identity Hunter”) di IFOM, l’Istituto FIRC per l’oncologia molecolare.
“L’ecosistema tumorale, cioè l’insieme delle cellule tumorali e dei vari tipi di cellule con le quali queste entrano in relazione, può essere considerato come un tessuto biologico a parte, con le sue regole di funzionamento. Conoscerle con precisione è cruciale per identificare nuove terapie.” A parlarne è Massimiliano Pagani, responsabile del laboratorio di oncologia molecolare e immunologia all’IFOM di Milano e coordinatore del progetto. L’esploratore delle cellule tumorali ha l’ambizioso obiettivo di identificare i vari tipi di cellule che compongono questo ecosistema in tumori differenti, e di descriverne la funzione. Poiché la massa di dati che si generano in un progetto del genere è immensa, per analizzarli tutti serve una potenza di calcolo elevatissima, ed è qui che entra in gioco l’app DreamLab.
Ma da dove vengono esattamente tutti questi dati? “Il punto di partenza è sempre il materiale biologico ottenuto da pazienti con diversi tipi di cancro – del seno, del colon-retto, del polmone e diversi altri – tramite biopsia o in seguito a intervento chirurgico” spiega Pagani. “Questo materiale viene disgregato fino a ottenere una sospensione cellulare, dalla quale vengono catturate con tecniche molto sofisticate singole cellule di tipi differenti. Le singole cellule sono quindi analizzate attraverso varie tecnologie ‘omiche’, per raccogliere informazioni relative a diversi sistemi cellulari.” Si partirà con la trascrittomica, che si occupa dell’analisi di tutti i trascritti di RNA di una cellula, cioè di tutte le molecole di RNA codificanti per proteine. “In questo modo sapremo quanti geni sono effettivamente attivi – e con quale intensità – nei vari tipi cellulari, e quali invece sono inattivi.” In futuro si potranno condurre anche analisi di proteomica (cioè di tutte le proteine prodotte in una cellula), di epigenomica (relative ai meccanismi di controllo dell’espressione genica), e altre ancora. “Tenendo conto che abbiamo già circa un milione di cellule da analizzare è chiaro perché serve un’enorme potenza di calcolo” commenta Pagani. “È come se dovessimo sequenziare il trascrittoma di un milione di individui.”
Per ogni cellula analizzata, i dati ottenuti saranno confrontati con profili cellulari già noti. In questo modo la cellula potrà essere identificata o, se il suo profilo non corrisponde a nessuno di quelli già presenti in banca dati, descritta come nuova. “È quello che è accaduto nel corso di un primo lavoro che abbiamo già condotto con questo tipo di analisi, i cui risultati sono stati pubblicati a maggio sulla rivista Nature Immunology” spiega il ricercatore. “Abbiamo identificato una popolazione di cellule del sistema immunitario chiamate linfociti TR1, scoprendo che sono rare nei tessuti sani ma molto presenti nell’ecosistema tumorale. Inoltre abbiamo evidenziato che svolgono un ruolo di soppressione della risposta immunitaria, difendendo il tumore stesso dall’attacco del sistema immunitario. Per questo pensiamo che possano rappresentare un nuovo bersaglio terapeutico.”
Un esempio che dà l’idea di quante potenzialità abbia un progetto come L’esploratore delle cellule tumorali. “Tutto il lavoro che faremo ci permetterà di scoprire meccanismi e relazioni cellulari importanti per lo sviluppo, la sopravvivenza e la diffusione del tumore, che potranno diventare bersagli di nuove terapie”. Ciascuno può dare il proprio contributo, semplicemente scaricando un’app.
Vuoi scaricare DreamLab?
Puoi trovare a questa pagina la versione Android e a questa la versione per iPhone. Comincia subito ad aiutare la ricerca sul cancro!
03 Ago, 2021 | In evidenza, News dal Csv
Riproponiamo l’articolo di Clara Capponi relativo alla lettera inviata da CSVnet per chiedere la proroga dell’Avviso del Miur per la co-progettazione con il Terzo settore.
L’avviso del Miur, che mette e a disposizione 5 milioni di euro per la co-progettazione con il terzo settore di progetti formativi su vari temi – dal contrasto alle mafie alla sostenibilità alla promozione della lettura – è “un primo passo importante verso il riconoscimento istituzionale delle attività realizzate dal volontariato e dal terzo settore per ampliare l’offerta formativa e favorire modalità di apprendimento innovative per ragazze e ragazzi”.
E’ il commento di Chiara Tommasini, presidente di CSVnet – l’associazione nazionale dei centri di servizio per il volontariato (Csv), che ieri ha inviato una lettera ai vertici del ministero dell’Istruzione per chiedere un confronto, volto a valorizzare il lavoro che in questi anni ha visto impegnati i Csv nelle scuole e approfondire future forme di collaborazione.
Il bando, sottolinea la presidente, “si colloca perfettamente nell’ottica che ha guidato i Csv in questi anni, quella di una scuola aperta, diffusa, un’idea di educazione che richiama tutta la comunità educante alla responsabilità del futuro benessere dei ragazzi e delle ragazze”.
Secondo la presidente di CSVnet l’interlocuzione con il ministero dell’Istruzione servirebbe quindi “a valorizzare il lavoro, svolto e in corso, da CSVnet e dai Csv che, forti della loro presenza in tutte le regioni italiane, possono essere un asset fondamentale per la collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti”.
Nella loro esperienza ventennale, i centri di servizio hanno realizzato migliaia di progetti nelle scuole sui temi della cittadinanza attiva, della legalità, dell’ecologia, ecc. censiti per la prima volta nel 2019 con la pubblicazione “A lezione di volontariato”, che raccoglie 219 iniziative svolte coinvolgendo 118 mila studenti, 1.800 istituti scolastici e 3.400 enti di terzo settore.
L’esperienza sul campo è stata ulteriormente riconosciuta nel 2020, con la firma del protocollo d’intesa fra CSVnet e Miur per la promozione del volontariato, dei valori della solidarietà e della cittadinanza attiva, in tutto il sistema scolastico.
Nella lettera la presidente di CSVnet entra anche nel merito dei termini operativi dell’avviso, esprimendo “una certa preoccupazione” per la scadenza del bando al 31 agosto, data che renderebbe “molto difficile” un confronto fra enti del terzo settore le scuole al fine di definire le proposte progettuali. “Su questo punto – scrive Chiara Tommasini – chiediamo al ministero di valutare una proroga della data di scadenza del bando”.
02 Ago, 2021 | In evidenza, News dalle odv
Il Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente, giunto ormai alla 17a edizione, è stato il primo riconoscimento nazionale rivolto all’innovazione d’impresa e autorità locali in campo ambientale, sfida nella quale si gioca la competitività, l’attrattività e il benessere di città e territori.
Duplice la finalità del concorso: creare un contesto favorevole alla ricerca e contribuire alla diffusione di buone pratiche orientate alla sostenibilità ambientale, valorizzando quelle realtà e quegli attori capaci di cogliere la sfida ecologica quale opportunità irrinunciabile di sviluppo economico e sociale.
Il bando, disponibile online, mira a intercettare iniziative, interventi, piani e progetti che si muovono verso questo paradigma, con riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) dell’Agenda ONU 2030.
Un premio destinato, dunque, a tutte quelle innovazioni di prodotto, processo o servizio di tipo tecnologico, gestionale o sociale che contribuiscano a una significativa riduzione degli impatti ambientali, al rafforzamento della resilienza agli effetti del cambiamento climatico e che si segnalino, al contempo, per originalità, replicabilità e potenzialità di sviluppo.
I primi classificati per ogni categoria riceveranno, oltre all’utilizzo del logo del Premio Innovazione 2021, un premio in denaro di 3000€. Per ogni categoria oltre al vincitore, potranno esserci delle segnalazioni.
C’è tempo per partecipare fino al 15 settembre 2021.
La partecipazione al premio è gratuita, riservata alle realtà che hanno per protagonisti i giovani e con sede legale in Italia. Costituisce titolo preferenziale la specifica anagrafica under 35. Queste le categorie per le quali è possibile concorrere: Agricoltura e Filiere Agro-alimentari; Mobilità Sostenibile; Digital green, comunità in rete, dai piccoli Comuni alle Smart Cities; Economia Circolare; Ecodesign; Transizione energetica. Nel bando, in corrispondenza di ciascuna categoria, sono indicati i riferimenti specifici ai rispettivi Sustainable Development Goals, in accordo con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e sono contenute le indicazioni per presentare domanda.
Per saperne di più www.legambienteinnovazione.org