Marzo donna: promuovere la prevenzione attraverso lo sport e incontri di sensibilizzazione

Proseguono con entusiasmo le iniziative di Komen Italia in Campania per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione del tumore al seno. Il Comitato Regionale Campania di Komen Italia rinnova il suo impegno nel contrasto al tumore del seno attraverso lo sport e la solidarietà nel mese di marzo 2025. «Ancora una volta sarà l’occasione per dirci che la prevenzione è Vita e che insieme con Komen, siamo tutti più forti» – afferma Riccardi Imperiali di Francavilla presidente Comitato Komen Campania.
 DOVE ERAVAMO RIMASTI-La Race for the Cure in Campania, ad ottobre, in occasione del mese della prevenzione, ha coinvolto oltre 3.000 partecipanti, offerto 15 sessioni sportive e ha permesso di effettuare circa 900 esami diagnostici gratuiti tra mammografie ed ecografie, realizzate a Napoli con l’indispensabile supporto dell’ASL Napoli 1. Grazie a tali attività sono stati rilevati 10 casi sospetti di tumore al seno.

COSA STIAMO ORGANIZZANDO

Nel mese di marzo le attività del Comitato Regionale Campania di Komen Italia a supporto della prevenzione continuano in contesti sportivi e non, come il Padel For the Cure, la Pink Walk Music, incontri nelle scuole e il Contest per studenti delle scuole superiori “Le Parole della Prevenzione”, in collaborazione con Edulia Treccani Scuola.
8 Marzo- Il Comitato Regionale Campania di Komen Italia sarà presente con uno stand informativo, sabato 8 marzo dalle ore 14:30 presso il Campo di Addestramento “El Alamein” della Brigata bersaglieri Garibaldi di Caserta, dove si terrà il Campionato Provinciale Corsa campestre per le categorie ragazzi ed esordienti (bambini/e dai 5 ai 12 della provincia di Napoli e Caserta), organizzato dalla Fidal Campania e dal G.S. Esercito Garibaldi.
Sabato 15 marzo, alle ore 16:30, si terrà la Pink Walk Music, una passeggiata sportiva in silent mode, per le strade del Vomero. Guidati dalla coach Emilia Sambiase di Rhyfel SSD, i partecipanti potranno godere di un’esperienza unica con cuffie wireless.
Il punto di raccolta è presso Chupa Fruit Bar, in Via Luca Giordano 170 – Napoli, dove al termine si terrà un aperitivo detox. La quota di partecipazione alla Pink Walk Music è di 12 euro, con aperitivo detox a 4,50 euro per chi partecipa alla passeggiata.
L’ evento si svolge con il patrocinio morale della V Municipalità che fin dalla 1° Race for the Cure tenutasi al Vomero, supporta le attività di Komen Italia grazie alla partecipazione della Presidente della V Municipalità Clementina Cozzolino, dell’Assessora alle Pari Opportunità Tiziana D’Aniello e della Presidente della II Commissione Grazia Isabella Continisio.
 Padel For the Cure- Il Padel for the Cure rappresenta un’occasione unica per coniugare attività fisica e sensibilizzazione per questo il Comitato Regionale Campania di Komen Italia, che promuove sani stili di vita e la cultura della prevenzione, invita tutti a partecipare al torneo di padel in programma e a seguire le pagine social per essere aggiornati sulle prossime attività.
https://www.facebook.com/KomencomitatoCampania 
https://www.instagram.com/komencomitatocampania/
Sabato 22 marzo, ore 10:00 presso Euroindoor, Via San Giovanni a Casapulla. Torneo misto Gold e Silver, organizzato grazie all’impegno di Gabriella Fierro dell’associazione Donne come Noi di Capua, che supporta le Donne Operate al Seno (DOS) ogni sabato, con laboratori creativi presso la Pro Loco.
Info e iscrizioni: 3316655489 – quota di partecipazione: 35 € a persona.
Incontri nelle scuole Il Comitato Regionale Campania di Komen Italia svolge attività di sensibilizzazione incontrando studenti universitari e di Istituti secondari di II grado nelle province campane. A Napoli la prevenzione è arrivata, ne citiamo alcuni, all’Istituto Alfonso Casanova e all’ISIS Elena di Savoia Diaz; in provincia al Liceo Scientifico Statale E.G. Segrè di San Cipriano D’Aversa (CE) e all”I.T.C. Guido Carli di Casal di Principe.
Mercoledì 12 marzoore 10.30, il Comitato Regionale Campania di Komen Italia incontra nell’Aula Magna i ragazzi del Liceo Scientifico Statale “Nino Cortese” di Maddaloni (CE) e presenterà il Contest “Pensaci prima – Le Parole della Prevenzione” a cura di Komen Italia e Edulia Treccani Scuola, rivolto a ragazzi e ai loro docenti. Il contest prevede la realizzazione di un elaborato in forma scritta, audio o video, su una parola legata ai temi della prevenzione. C’è tempo fino ad aprile per candidarsi e i migliori progetti saranno premiati in occasione della Race for the Cure di Roma (8-11 maggio). Maggiori informazioni: https://komen.edulia.it/
La Race for the Cure Campania 2025 si terrà, come ogni anno, nel mese di ottobre.
La prima anticipazione è che Komen Italia e la Brigata bersaglieri “Garibaldi”, rappresentata dal Tenente Colonnello Domenico Di Palo saranno partner nella XXII edizione della grande manifestazione socio-sportiva “Flik Flok”, che si svolgerà a Caserta il 10, 11 e 12 ottobre 2025. Partecipare a questi eventi significa sostenere progetti concreti a favore della salute femminile e diffondere l’importanza della diagnosi precoce.

L’articolo Marzo donna: promuovere la prevenzione attraverso lo sport e incontri di sensibilizzazione proviene da Comunicare il sociale.

Federico II e Deloitte: al via le selezioni per la quinta edizione di Operazione Talenti. I primi tre laureati assunti dal network nella sede di Napoli

È online il bando per selezionare 15 studenti per la quinta edizione di Operazione Talenti, il progetto nato dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Napoli Federico II e Deloitte che permette di conseguire una laurea triennale presso l’ateneo napoletano e al tempo stesso di avviare una carriera lavorativa in Deloitte.

Attualmente sono già coinvolti nel progetto 50 studenti, di cui 28 ragazzi e 22 ragazze, mentre nel 2024 sono stati 3 gli studenti che si sono laureati e risultano attualmente assunti in Deloitte presso la sede di Napoli. Nelle precedenti edizioni Operazione Talenti ha raccolto oltre 400 candidature da tutta Italia, ottenendo un ottimo riscontro verso questa iniziativa che prevede un costante accompagnamento dei partecipanti tramite sostegno economico e tutoraggio, anche per supportare ragazze e ragazzi che in circostanze diverse non avrebbero potuto continuare i loro studi.

“Operazione Talenti è un grande successo” – sottolinea Matteo Lorito, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II –. Un progetto che unisce formazione e placement e che offre supporto a talentuosi studenti che, probabilmente, non riuscirebbero a esprimere al massimo le loro potenzialità. Puntare su brillanti giovani menti, aiutarle ad acquisire le competenze necessarie per trasformare le loro ambizioni in realtà è la nostra missione. Questo è un progetto che continuiamo a portare avanti con entusiasmo guardando con enorme soddisfazione ai risultati ottenuti fino a ora”.

“Con Operazione Talenti anticipiamo il futuro, verso una sempre maggiore integrazione tra il mondo accademico e quello del lavoro” – dichiara Alessandro Mercuri, Technology & Transformation Leader di Deloitte Central Mediterranean. – “In un’epoca caratterizzata da continue e rapide trasformazioni, solo attraverso percorsi formativi di alto profilo possiamo far sì che i giovani talenti siano protagonisti del cambiamento, mettendo al centro quelle nuove competenze che ormai sono imprescindibili sia in ambito universitario sia in ambito lavorativo. Inoltre, con Operazione Talenti Deloitte conferma il proprio impegno nel Mezzogiorno affinché le nuove generazioni diventino il motore della crescita non solo grazie al sostegno all’occupazione, ma anche grazie a quelle competenze tecnologiche e digitali diventate ormai indispensabili per fronteggiare le sfide dei prossimi anni”.

La sede di Napoli, che conta oltre 600 professionisti, si conferma il principale hub del network Deloitte dedicato ai percorsi formativi, con progetti rivolti alla formazione in ambito tecnologico dei giovani talenti come Operazione Talenti, Lumina Academy e la Digita Academy. Da anni sul territorio campano è stata avviata una collaborazione sinergica con il mondo accademico e i centri di eccellenza a livello locale per rispondere in maniera capillare alle esigenze del mercato del lavoro e offrire ai giovani opportunità di valore per il loro futuro.
Sarà possibile candidarsi fino al 25 giugno al link:

https://www.deloitte.com/it/it/careers/explore-your-fit/students/operazione-talenti-deloitte.html.

L’articolo Federico II e Deloitte: al via le selezioni per la quinta edizione di Operazione Talenti. I primi tre laureati assunti dal network nella sede di Napoli proviene da Comunicare il sociale.

In scena al Teatro Bolivar di Napoli HOMO CIVILUS – EXPERIENCE, scritto e diretto da Maldestro

Arriva al Teatro Bolivar di Napoli uno spettacolo teatrale che sfida le convenzioni e coinvolge il pubblico in un’esperienza unica e irriverente: HOMO CIVILUS – EXPERIENCE, scritto e diretto da Maldestro, con la partecipazione di Mariano Gallo, Luigi Credendino, Rosaria Vitolo e lo stesso Maldestro.

HOMO CIVILUS Experience è un viaggio nel cuore del fallimento dell’uomo moderno, tra cinismo, ironia e una disperata ricerca di senso. Attraverso un duello verbale serrato e provocatorio, lo spettacolo esplora le contraddizioni della società contemporanea, mettendo in scena un dialogo tra un Artista, un Uomo Civile, un Autore che orchestra suoni e un drone che osserva dall’alto, simbolo di un mondo sempre più distaccato e tecnologizzato.

Ma HOMO CIVILUS non è un semplice spettacolo: è un’esperienza immersiva che coinvolge il pubblico in modo attivo. Non ci sono spettatori passivi, ma partecipanti che diventano parte integrante del gioco teatrale. La struttura scenica è dinamica e si sviluppa tra palco e platea, tra parola e musica, fino a raggiungere un climax che trasforma il teatro in un vero e proprio rito collettivo.

Luci strobo, sound design dal vivo e un’atmosfera carica di energia rendono HOMO CIVILUS un’esperienza unica, in cui sarà il pubblico a decidere il finale. Uno spettacolo che non si limita a raccontare, ma che fa vivere, emozionare e riflettere. Non è uno spettacolo che lascia indifferenti. È una provocazione, un gioco psicologico, un esperimento sul senso stesso del teatro e dell’identità umana. Mette in discussione le certezze degli spettatori, li scuote e li lascia con domande che continuano a risuonare anche dopo l’uscita dalla sala.

In un’epoca in cui tutto è consumo rapido, Homo Civilus Experience non è una storia con un inizio e una fine tradizionali, ma di un viaggio che attraversa la coscienza collettiva, lasciando a ciascuno la responsabilità di interpretarlo e viverlo a modo proprio.
E’ un invito a fermarsi, a guardare, a sentire davvero.

Tre figure dominano la scena: L’Artista, che porta in scena la sua opera con la convinzione di smascherare le ipocrisie dell’uomo moderno. L’Uomo Civile, che tenta di sabotarlo, mettendone in dubbio ogni affermazione con ironia e cinismo. L’Autore, presenza superiore e onnisciente, che controlla tutto dal suo spazio sopraelevato, orchestrando il suono e gli eventi in tempo reale. A questi si aggiunge la Voce, un’entità femminile e neutrale che interviene con dati scientifici e affermazioni distaccate, mentre un drone si alza ogni volta che prende parola, come a sorvegliare il pubblico.

Il conflitto tra l’Artista e l’Uomo Civile è una battaglia ideologica e filosofica che si sviluppa tra monologhi taglienti, confronti diretti con il pubblico e momenti di caos scenico. Il pubblico viene trascinato dentro questa lotta, a volte costretto a scegliere, altre volte lasciato nell’incertezza.

Maldestro, autore e regista, conferma la sua capacità di innovare il linguaggio teatrale, mescolando ironia, provocazione e una profonda riflessione sull’uomo e sulla società. Con la collaborazione di un cast d’eccezione lo spettacolo promette di lasciare il segno, portando il pubblico a interrogarsi sul senso della civiltà moderna.

L’articolo In scena al Teatro Bolivar di Napoli HOMO CIVILUS – EXPERIENCE, scritto e diretto da Maldestro proviene da Comunicare il sociale.

Laurearsi in carcere, il riscatto possibile: a Secondigliano arriva il primo dottore in Agraria

Lo zaino mezzo vuoto e i quadernoni fitti di appunti, il libretto degli esami sempre più pieno e consunto, le ore sui libri e le cinque, dieci, venti notti prima dell’esame. E poi il coronamento di un percorso lungo, avvincente, a volte stancante, l’ansia per il “e domani cosa succederà?”. È la sintesi del percorso universitario di chi ce la fa a laurearsi, ed è un percorso uguale, identico e preciso per tutti, un percorso che va al di là dell’età, dell’estrazione sociale di provenienza, e soprattutto del passato, perché un numero di matricola è semplicemente un numero di matricola, e uno studente è semplicemente uno studente, anche quando gli studi vengono fatti in carcere, anche quando la seduta di laurea si svolge, oltre che in mezzo a relatori e familiari, anche in mezzo a guardie e sorveglianti, anche quando il pranzo per la festa di laurea si sviluppa non in un locale alla moda ma al tavolo di un istituto penitenziario.

Luigi – il nome è chiaramente di fantasia – è il primo studente che ha conseguito la laurea in Scienze Gastronomiche Mediterranee del Dipartimento di Agraria – Polo Universitario Penitenziario dell’Università Federico II. Il primo di questo corso e il sesto in generale, dopo l’apertura del Polo all’interno della Casa Circondariale di Secondigliano, nel 2019, immediatamente prima della pandemia, e certamente non l’ultimo.

I NUMERI – Luigi e gli altri 5 laureati in altre discipline sono i primi frutti raccolti da una semina iniziata qualche tempo fa e che oggi conta ben 86 studenti – tra questi 3 donne – distribuiti nel vari corsi di laurea, da Sociologia ad Architettura, da Scienze Politiche ad, appunto, Scienze Gastronomiche, il corso più scelto che conta 23 studenti, tutti dai 30 ai 60 anni.
«La laurea di un detenuto – fanno sapere dal Dipartimento di Agraria della Federico II, per voce del direttore Danilo Ercolini – apre a profonde riflessioni. Indipendentemente dal momento che si sta vivendo, avere un obiettivo fa la differenza. Scegliere di studiare in carcere non è solo un atto di volontà, ma un segnale di rinascita e integrazione, un ponte verso nuove opportunità».
Il neolaureato ha discusso delle proprietà del pomodoro trasformato, tema del suo elaborato. E la voce della docente relatrice non è certo meno soddisfatta: « È davvero bello essere parte di tutto questo – sottolinea la professoressa Maria Manuela Rigano – contribuire in qualche modo al riscatto di una persona alla quale la vita offre un’opportunità in un momento complicato. Assistere al cambiamento, alla crescita culturale dove cultura è futuro, è qualcosa che arricchisce non solo gli studenti, ma anche noi docenti. In questo senso trova pienamente significato il concetto di carcere come strumento rieducativo, cancellando l’idea del carcere come punizione. Il senso del carcere è la riabilitazione dell’individuo».

SLIDING DOORS: NEL CARCERE LE OPPORTUNITÀ – Nella vita di ognuno esistono dei bivi, delle sliding doors che una volta varcate determinano il destino. E se ad aprirsi è la porta di una cella quel destino sembra inevitabilmente segnato. La forza e la voglia di riscatto, a volte, possono davvero trasformare la strada sbagliata in una via da percorrere per dare un nuovo senso alla propria vita. Di più. Paradossalmente il detenuto che in carcere trova la strada per il proprio futuro, che si accosta agli studi proprio perché lontano da quel contesto sociale che era stato, se non causa, comunque testimone delle vicende che avevano fatto sì che le porte del carcere si aprissero, riesce ad avviare gli studi proprio in virtù di questa detenzione. Come a dire: da libero non avrei mai pensato di poter studiare, adesso la vita mi sta offrendo un’opportunità.

I CORSI, I LABORATORI, I COLLOQUI CON LE FAMIGLIE – Il Polo universitario penitenziario è dentro il carcere, ed è al momento destinato a due settori, IONIO, ad alta sicurezza, e MEDITERRANEO, a media sicurezza. I docenti di Agraria due o tre volte a settimana si spostano da Portici, luogo dove sorge il Dipartimento, per recarsi a fare lezione a Secondigliano. Le lezioni avvengono esattamente come fuori, con tanto di laboratori dedicati ai vari corsi di studio. «Abbiamo attivato dei corner di allevamento di zafferano – continua a spiegare la dottoressa Rigano – gli studenti sono supportati da chef che insegnano loro il lavoro da un punto di vista pratico, sono stati effettuati dei tirocini grazie al supporto dell’ASL, che ha attivato il praticantato tramite la farmacia interna al carcere». Probabilmente l’aspetto più bello è però un altro: in carcere arrivano altri studenti, tirocinanti, liberi, che affiancano gli studenti detenuti nel percorso verso la laurea. In questo modo la ricchezza dell’opportunità è davvero condivisa da tutti: docenti, detenuti, studenti, ma anche dai sorveglianti, e da tutti coloro che sono parte attiva in questo progetto, in primis dalla direttrice del carcere, Giulia Russo.

IL FUTURO – Lo studente laureato, una volta libero, è esattamente uguale a chiunque altro abbia avuto all’esterno la medesima opportunità. Luigi ha già ricevuto una proposta di lavoro. La libertà è quasi raggiunta, dovendo scontare ancora qualche mese. Ma il futuro, così, è certamente più roseo e anche più vicino. Per Luigi, per i suoi figli, per l’intera comunità.

di Nadia Labriola

L’articolo Laurearsi in carcere, il riscatto possibile: a Secondigliano arriva il primo dottore in Agraria proviene da Comunicare il sociale.

POMIGLIANO D’ARCO E LA MOBILITÀ SOSTENIBILE: LAVORI PER IL COLLEGAMENTO TRA FABBRICHE E STAZIONE ALTA VELOCITÀ

Un nuovo capitolo si apre per la mobilità sostenibile nell’area metropolitana di Napoli. Giovedì 6 marzo alle ore 11:00, presso via Principe di Piemonte, lato ingresso Parco delle Acque, verrà ufficialmente dato il via ai lavori del 1° lotto per il progetto “Sistema Integrato di Mobilità Sostenibile: in BUS dalle fabbriche alle stazioni dell’Alta Velocità”. Questo intervento, fortemente voluto dal Comune di Pomigliano d’Arco, rappresenta un passo decisivo nella modernizzazione della viabilità locale e nell’abbattimento del traffico urbano.
Il progetto, finanziato dalla Città Metropolitana di Napoli con un investimento di oltre 10 milioni di euro provenienti dai fondi del PNRR, prevede la realizzazione di una nuova strada che seguirà il tracciato del viadotto della linea ferroviaria dell’EAV. Partendo dalla nuova stazione della Circumvesuviana, attraverserà il parcheggio dello stabilimento Leonardo per poi raggiungere il Comune di Casalnuovo, evitando così le principali arterie cittadine e decongestionando il traffico su Via Roma.
Un aspetto chiave dell’infrastruttura sarà la connessione diretta con il Comune di Afragola tramite via Pratola Ponte, garantendo un collegamento strategico tra Pomigliano d’Arco e la stazione TAV di Afragola. Questa nuova arteria, concepita secondo i principi della sostenibilità ambientale, sarà alberata e realizzata con materiali innovativi a basso impatto ecologico, oltre a essere dotata di un servizio di trasporto pubblico gestito dall’EAV con mezzi elettrici.
“Questo progetto rappresenta una svolta per la mobilità urbana della nostra area. Con la realizzazione di questa infrastruttura vogliamo garantire un sistema di collegamenti più efficiente e sostenibile, capace di migliorare la qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori. L’obiettivo è creare un’alternativa concreta alla viabilità attuale, riducendo l’impatto ambientale del traffico su Pomigliano e le città limitrofe”, ha dichiarato il sindaco di Pomigliano d’Arco, Raffaele Russo.
L’intervento rientra nel Piano Urbano Integrato 4 della Zona Omogenea “Interna Vesuviana-Nolana”, un progetto più ampio di rigenerazione urbana che include anche la riqualificazione di parcheggi e impianti sportivi esistenti. Questo passo avanti per la mobilità sostenibile non solo migliorerà la qualità dell’aria e la sicurezza stradale, ma contribuirà anche alla valorizzazione del territorio e alla crescita economica locale.
L’inizio dei lavori rappresenta dunque un momento cruciale per Pomigliano d’Arco che grazie a questa infrastruttura vedranno migliorare la qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori delle numerose aziende presenti sul territorio. Un modello di sviluppo urbano che guarda al futuro, coniugando innovazione, efficienza e rispetto per l’ambiente.

L’articolo POMIGLIANO D’ARCO E LA MOBILITÀ SOSTENIBILE: LAVORI PER IL COLLEGAMENTO TRA FABBRICHE E STAZIONE ALTA VELOCITÀ proviene da Comunicare il sociale.