“LA MAFIA NIGERIANA” INCONTRO FORMATIVO AL DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE DELLA VANVITELLI

Mercoledì 25 giugno si terra dalle ore 10.30 presso l’aula 3 del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, il convegno dal titolo “La Mafia Nigeriana”.
L’incontro formativo, promosso dal Dipartimento di Scienze Politiche con il patrocinio della Provincia di Caserta e del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, sarà moderato dalla giornalista Ester Pizzo, direttore di Reset Tv.
Dopo i saluti iniziali di Francesco d’Ippolito, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche della “Vanvitelli”, e di Marcello de Rosa, Presidente f.f. della Provincia di Caserta, interverranno: Luca Vincenti, Criminologo e Sociologo, autore de “La Mafia Nigeriana tra esoterismo e crimine organizzato: Sacrifici e omicidi rituali di minori nella pratica della religione Voodoo”; Luigi Di Iorio, Direttore Nazionale del Cisom; Giovanna Palermo, Direttrice del master di Criminologia presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Gli esperti impegnati in prima linea nello studio scientifico dell’organizzazione criminale e nelle operazioni di soccorso ai migranti vittime di Mafia, analizzeranno la diffusione e il radicamento del fenomeno in Italia.
L’approfondimento interdisciplinare sul tema della criminalità organizzata nigeriana e delle sue infiltrazioni a livello internazionale, nazionale e locale, consentirà agli studenti di acquisire crediti formativi.
Per tutti i partecipanti sarà l’occasione per riflettere su un’organizzazione transnazionale che continua a cambiare volto, ma che resta una sfida cruciale per i diritti umani e la legalità.

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FONDAZIONE COVIVIO SOSTIENE L’INCLUSIONE LAVORATIVA CON IL PROGETTO BUM – BUONI UN MONDO

Fondazione Covivio, attiva dal 2020 nel sostegno a iniziative che migliorano la qualità della vita nelle comunità in cui opera il Gruppo Covivio, ha avuto il piacere di contribuire alla realizzazione di BUM – Buoni Un Mondo, il nuovo spazio polifunzionale ideato e gestito dal Gruppo L’impronta inaugurato oggi a Milano.
Situato nel quartiere 5Square in Via Antegnati 9, BUM unisce produzione alimentare e inclusione sociale: un laboratorio di panificazione, pasticceria e pasta fresca, un bar, un bistrot e un emporio, che offrono occupazione stabile a 20 persone con disabilità e 8 lavoratori non fragili.
Il progetto, che rientra nella filiera alimentare sociale promossa dal Gruppo L’Impronta, prevede anche spazi per la formazione di persone fragili e attività di team building per aziende e gruppi.
Fondazione Covivio ha sostenuto finanziariamente l’iniziativa, contribuendo in particolare all’acquisto di alcune attrezzature necessarie all’avvio delle attività.
Si è trattato di una nuova tappa di una collaborazione tra Fondazione Covivio e il Gruppo L’Impronta avviata nel 2021 con il supporto allo sviluppo della Cascina Agrivis.
Nel prossimo triennio, la Fondazione affiancherà nuovamente il Gruppo L’Impronta nella realizzazione dell’Officina Bevande Naturali, un laboratorio per la trasformazione di piante officinali che offrirà lavoro a 6 persone con disabilità e formazione ad altre 12.
Sostenere progetti come BUM significa investire in un modello di società più inclusivo, dove le fragilità diventano opportunità e le comunità si rafforzano,” dichiara Caterina Cagnazzo, responsabile della comunicazione di Covivio in Italia. “Essere al fianco del Gruppo L’Impronta in questa iniziativa è stato per noi un motivo di grande soddisfazione.”.
BUM è la dimostrazione che un’impresa sociale può produrre qualità, sostenibilità e inclusione. Il sostegno di Fondazione Covivio ha rappresentato un tassello fondamentale per rendere possibile tutto questo,” afferma Andrea Miotti, responsabile del Gruppo L’Impronta.
Con questo progetto, Fondazione Covivio rinnova il proprio impegno per una società più equa e coesa, promuovendo pari opportunità e inserimento lavorativo nei territori in cui opera. Per maggiori informazioni: www.covivio.eu

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Migranti: domani in Campidoglio le proposte del Terzo settore italiano

Domani 24 giugno, presso la Sala del Carroccio del Campidoglio, si terrà dalle 9.30 alle 13 l’evento del Forum Terzo Settore “Migrazioni, Diritti, Inclusione. Un’agenda condivisa per l’Italia che cambia”. L’iniziativa vedrà la presentazione del documento “Oltre l’emergenza”, contenente le proposte del Terzo settore italiano per un governo dei fenomeni migratori giusto ed efficace e, a seguire, un dibattito con rappresentanti istituzionali, attivisti e associazioni che operano in difesa dei diritti dei migranti.
In un contesto di guerre e all’indomani del referendum sulla cittadinanza, l’appuntamento vuol essere un momento di confronto sulla gestione di un fenomeno, quello delle migrazioni, che rappresenta una componente strutturale della società italiana ed europea, e sulle sfide dell’integrazione, con l’obiettivo di delineare una visione condivisa, proporre strategie efficaci di inclusione e coesione sociale, anche a partire dalle esperienze concrete sviluppate nei territori.
Al centro delle due tavole rotonde, temi cruciali ma spesso marginalizzati nel dibattito pubblico: l’accesso a sanità, istruzione, lavoro e alloggio; il ruolo delle amministrazioni locali; le riforme sulla cittadinanza; le buone pratiche promosse da reti sociali e organizzazioni di migranti.
Si potrà seguire l’evento in diretta streaming sul canale Youtube del Forum Terzo Settore.
Qui il programma Migrazione, Diritti, Inclusione.pdf

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Volontariato, Chiara Tommasini confermata presidente di CSVnet

Rafforzare la presenza nei territori come punti di riferimento stabili per il volontariato, capaci di accompagnarne l’evoluzione, promuoverne le competenze e sostenerne il ruolo nella società.
Sono queste alcune delle priorità indicate da Chiara Tommasini, confermata per acclamazione alla guida di CSVnet l’associazione nazionale dei Centri di servizio per il volontariato (Csv).
L’assemblea elettiva, che si è svolta a Bologna il 21 giugno, ha nominato il consiglio direttivo nazionale, in carica fino al 2029. I profili delle nuove consigliere e consiglieri sono consultabili sul sito di CSVnet.
Nella prima seduta dopo l’assemblea, il neo consiglio direttivo ha nominato, oltre alla presidente, anche i componenti dell’ufficio di presidenza: vicepresidente è Salvatore Raffa, presidente del Csv Catania insieme al vicepresidente vicario Luigi Paccosi, presidente del Csv della Toscana; Piero Petrecca del Centro di servizio per il volontariato del Molise è stato confermato tesoriere.

Nel corso del mandato che si è appena concluso, il volontariato – e con esso i Csv – ha dovuto affrontare uno scenario segnato dall’aumento delle disuguaglianze sociali ed economiche, dagli effetti della pandemia, dai conflitti internazionali e dalle emergenze ambientali.
In questo contesto complesso, il sistema ha rafforzato il proprio impegno: con oltre 300 sedi operative, circa 3mila volontari impegnati nella governance e quasi 700 addetti, i Csv hanno incrementato i servizi a sostegno di volontarie, volontari e organizzazioni. Solo nel 2024 sono state erogate quasi 97mila consulenze ad organizzazioni di terzo settore – soprattutto piccole o poco strutturate – su aspetti giuridici, amministrativi, fiscali e progettuali. Sul fronte della formazione i Csv hanno realizzato oltre 2.300 attività per 56mila volontari, pari a circa 17mila ore di attività formative. A queste si aggiungono le azioni di promozione svolte nelle scuole e nei territori, che hanno coinvolto più di 129mila studenti.

Questa conferma è per me motivo di gratitudine e responsabilità – ha dichiarato Tommasini. Inizia ora una nuova fase che ci chiama a rafforzare ancora di più il ruolo dei Csv come presidi per promuovere la cultura del volontariato e lo sviluppo della partecipazione attiva. Essere nei territori oggi significa stare accanto alle organizzazioni, alle reti associative, ai gruppi informali, alle nuove forme di volontariato, ma anche costruire relazioni stabili con enti locali, scuole, presidi sociosanitari, imprese, soggetti culturali. CSVnet continuerà a sostenere questo impegno, con visione strategica e strumenti concreti”.
Oggi i Csv – ha aggiunto Tommasini – sono sempre più chiamati ad agire come soggetti di raccordo, capaci di facilitare processi, accompagnare percorsi di innovazione, dare forza alle richieste che emergono dalle comunità”.

All’assemblea hanno partecipato anche numerosi ospiti istituzionali, che hanno portato il loro saluto e contributo: Irene Priolo, l’assessora all’ambiente, programmazione territoriale, mobilità, trasporti della Regione Emilia-Romagna; Cristina Ceretti, consigliera del Comune di Bologna; Luciano Gallo, Anci Emilia-Romagna; Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum terzo settore; Massimo Giusti segretario generale della Fondazione Onc – Organismo nazionale di controllo dei Csv e Pierluigi Stefanini componente della fondazione Onc e consigliere di Acri.
Maria Teresa Bellucci, Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha inviato una lettera di saluto in cui ha annunciato l’intesa raggiunta in sede di Conferenza Stato-Regioni sul decreto interministeriale per la certificazione delle competenze acquisite attraverso l’attività di volontariato. Un provvedimento atteso da otto anni, previsto dalla Riforma del terzo settore del 2017, che ora trova piena attuazione grazie al lavoro congiunto dei ministeri coinvolti. “Un testo importante, complesso e innovativo – ha scritto la viceministra – con cui andiamo a promuovere il volontariato, soprattutto tra i giovani, come esperienza che contribuisce alla formazione e alla crescita umana, civile e culturale della persona e della nazione tutta”.

Nel corso dell’assemblea, è stato infine rilanciato l’impianto strategico per i futuri quattro anni, che segna un passaggio importante rispetto al passato. Dopo una fase centrata sul consolidamento interno, l’azione dei Csv si orienterà verso quattro ambiti prioritari: promuovere il ricambio generazionale e la rigenerazione delle leadership associative; sostenere il protagonismo del volontariato nella co-programmazione delle politiche di welfare, con particolare attenzione alla salute; sostenere il volontariato nel contrasto allo spopolamento delle aree interne; favorire il coinvolgimento del volontariato nello sviluppo di nuovi modelli di economia sociale nei territori.

Chiara Tommasini, laureata in Economia e commercio, è attualmente dipendente di un gruppo assicurativo. È volontaria nel settore del soccorso e della protezione civile dal 1997 e presidente di CSVnet dal 27 giugno 2021. Da ottobre 2020 è vicepresidente dell’Associazione nazionale Aiuto Bambini Betlemme. Attualmente è inoltre componente del Comitato di Indirizzo Strategico dell’impresa sociale Con i Bambini e del CDA della Fondazione Onc. Nel 2022 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al “Merito della Repubblica Italiana”, assegnata dal Capo dello Stato su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Di seguito i nomi componenti del nuovo Consiglio direttivo che guiderà CSVnet fino al 2029: Sergio Bonagura, Csv Alto Adige; Giorgio Casagranda, Csv Trentino; Casto di Bonaventura, Csv Abruzzo; Mauro Bornia, CSVnet Liguria (Confederazione regionale); Giorgia Brugnettini, CSVnet Emilia-Romagna (Confederazione regionale); Paola Capoleva, Csv Lazio; Cristina De Luca, Csv Lazio; Elena Dondi, Csv Parma Piacenza Reggio Emilia; Roberto Ferri Csv Friuli Venezia Giulia; Rosa Franco, CSVnet Puglia (Confederazione regionale); Lorenzo Gianfelice, Csv Umbria; Paolo Gobbi, Csv Marche; Claudio Latino, Csv Valle D’Aosta; Maria Luisa Lunghi, Csv Cremona Lodi Mantova Pavia; Luigi Paccosi, Csv Toscana (Vicepresidente vicario); Piero Petrecca, Csv Molise (Tesoriere); Elena Pera Csv Caserta; Andrea Pistono CSVnet Piemonte (Confederazione regionale); Salvatore Raffa (Vicepresidente), Csv Etneo (Csv Catania, Enna, Siracusa, Ragusa); Giovanni Romeo, CSVnet Calabria (Confederazione regionale); Riccardo Trentin, Csv Sardegna; Filippo Viganò, CSVnet Lombardia (Confederazione regionale).

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L’Autorità garante Marina Terragni: “I bambini vanno sempre ascoltati”

“L’ascolto attento, motivato e costante dei minorenni è un principio guida irrinunciabile a tutela dei diritti di bambini e adolescenti, così come sancito dalla Convenzione di New York e recentemente ribadito dalla riforma Cartabia, che afferma il diritto del minore a essere ascoltato in tutte le questioni che lo riguardano e nelle procedure in cui è coinvolto”, così Marina Terragni, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.
“Questo diritto va in ogni modo salvaguardato – continua Terragni – in particolare nei casi di separazione conflittuale e nelle relative decisioni sull’affido dei figli. Per ascolto non si intende solo attenzione al racconto, ma anche capacità di leggere segnali non verbali: comportamenti, problemi relazionali, indizi di disagio, rendimento scolastico, anche semplici disegni, compito che richiede un’alta specializzazione”.
“A maggior ragione l’ascolto va garantito nei casi in cui vi siano allegazioni di violenza o sospetti di maltrattamento e abuso” dice ancora l’Autorità garante. “Purtroppo invece troppo spesso il minore è ritenuto poco credibile in quanto manipolato da terzi, in particolare da un genitore ostativo o ‘malevolo’ – quando non si ricorra esplicitamente e inammissibilmente al costrutto ascientifico di Pas, sindrome di alienazione parentale. Dunque il minore sarebbe incapace di esprimere una propria volontà”.
“Casi recenti, alcuni dei quali pervenuti all’attenzione delle cronache – aggiunge Terragni – fanno pensare che questo diritto ad essere ascoltati venga bypassato con preoccupante frequenza, e che il principio primo del superiore interesse del minore finisca per diventare l’ultimo a essere considerato a fronte degli interessi delle parti in conflitto”.
“L’auspicio e la raccomandazione – conclude l’Autorità garante– sono invece che l’interesse del minore venga sempre perseguito nella sua primarietà. E che quindi il diritto di bambini e adolescenti a essere ascoltati sia sempre riconosciuto e garantito, senza eccezioni”.

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