18 Lug, 2019 | Comunicare il sociale
Telefono Azzurro si riconferma punto di riferimento per i temi legati all’infanzia e alla difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Un’attività volta ad aumentare la consapevolezza e l’attenzione sui temi legati al mondo dei giovani, capace non solo di intervenire nell’emergenza, ma anche e soprattutto di lavorare sulla prevenzione di fenomeni come il bullismo, i rischi della rete, gli abusi e i maltrattamenti. In questa chiave è stato presentato il nuovo logo di Telefono Azzurro, in una versione più semplice e immediata, adatta al mondo tecnologico che viviamo, capace di rappresentare la propria anima in continua evoluzione che tuttavia continua ad aver bisogno del supporto umano. “Da 32 anni presente dove c’è necessità di ascolto, prevenzione e intervento, Telefono Azzurro si interroga su come dare risposte adeguate alle nuove esigenze dei giovani -ha spiegatoErnesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro, in occasione della presentazione del Bilancio Sociale 2018-. Complice innanzitutto l’avvento travolgente della rivoluzione digitale, che ha annullato le barriere e di cui i ragazzi sono protagonisti ma anche vittime, la difesa dell’infanzia non può che essere affrontata a livello interazione, partendo sempre da un impegno effettivo e quotidiano nel locale”.E’ su questi due piani, globale e locale, che Telefono Azzurro mette in campo ogni giorno idee e strumenti. In particolare nel 2018 ha gestito 4276 casi attraverso tutte le sue Linee d’Ascolto e di Emergenza: una media di 7,6 casi al giorno attraverso la linea di ascolto per bambini e adolescenti “1.96.96”. Sempre nel corso dello scorso anno ha gestito sulla linea Emergenza infanzia al numero “144”, 6,2 casi al giorno e al numero “116.000”, la linea per i minori scomparsi funzionante dal 2009, ha gestito 66 casi. I dati di bilancio registrano un sostanziale miglioramento anche nell’allocazione delle risorse, con una crescita dei proventi del 10% e una diminuzione del 4,8% degli oneri, rispetto al 2017. Aumentano infatti i fondi per le attività di formazione ed educazione dedicati al bullismo, alla sicurezza in rete e l’aiuto ai bambini in carcere, mentre si registra un’ulteriore diminuzione dei costi del personale rispetto all’anno precedente. In questo modo Telefono Azzurro ha rafforzato la sua presenza anche in tutti i principali network internazionali che si occupano di tutela dell’infanzia e promozione dei diritti dei bambini e adolescenti, nelle istituzioni e sempre di più sul territorio, nelle scuole e nelle carceri con progetti che mirano a diffondere la cultura della prevenzione e della tutela infanzia e adolescenza:
Sensibilizzazione e Prevenzione a Scuola- Telefono Azzurro, in qualità di Ente di formazione accreditato dal MIUR, ha rinnovato la collaborazione con il sistema formativo per buone pratiche volte all’educazione digitale, al contrasto al bullismo, al cyberbullismo e ad ogni forma di dipendenza da droghe e alcool. Inoltre collabora per la prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e di ogni forma di discriminazione. Tra i progetti più rilevanti nel 2018: Safer Internet Center – Generazioni Connesse, Progetto Europeo sulla promozione dell’uso corretto della rete rivolto a studenti, insegnanti e genitori e “Non stiamo zitti: proposta integrata tra ascolto e azione contro il bullismo”, formazione e prevenzione specifiche sui temi del bullismo e cyberbullismo.
Condivisione e Progetti Internazionali- Un elemento di centrale importanza per l’attività di Telefono Azzurro è rappresentato dalla costante partecipazione a progetti di rilevanza internazionale insieme ad altre Associazioni, Istituzioni e servizi per la prevenzione e l’intervento in situazioni di abuso all’infanzia e all’adolescenza. Fenomeni come la produzione e la diffusione del cosiddetto Child Sexual Abuse Material on-line sono, infatti, di rilevanza globale. Il dialogo sulle best practice presenti in Europa permette di promuoverne la loro implementazione a livello nazionale. Ne è un esempio il progetto “Vivi Internet al meglio” realizzato con Google, che fornisce consigli strutturati e contenuti educativi per aiutare adolescenti, genitori ed insegnanti ad affrontare hater e messaggi di incitamento all’odio sul web.
Bambini in Carcere e volontariato- Dal 1993 Telefono Azzurro promuove e realizza – senza alcun finanziamento pubblico e grazie al supporto di tanti volontari – il progetto “Bambini e Carcere”, finalizzato a creare un clima sereno e accogliente per il minore che accede nell’Istituto Penitenziario per far visita al proprio genitore o parente detenuto. Nel 2018 il progetto è stato attivo in 21 Istituti Penitenziari, 2 ICAM, 23 Ludoteche e 11 aree verdi e ha coinvolto circa 1000 minori e 600 famiglie.
Collaborazioni con Imprese ed Enti – Nel 2018 Telefono Azzurro ha rafforzato le relazioni con:
- le Istituzioni al fine di promuovere proposte di leggi e piani di azioni e di intervento su tematiche anche specifiche quali per esempio il bullismo e cyberbullismo, e in un più amplio spettro, sulle politiche di intervento in rete in difesa dei diritti dell’infanzia,
- il mondo dell’impresa, con particolare attenzione a quelle che hanno fatto delle nuove tecnologie il loro core business, quale possibile strumento di leva e di sostegno alternativo per la realizzazione dei suoi progetti,
- il mondo associativo, con particolare rilievo AICS e CNESC per le attività istituzionali ai fini da una parte di affrontare gli scottanti temi dell’abuso e bullismo (AICS), dall’altra per rafforzare la rete di rapporti associativi al fine di potenziare ed incrementare una migliore cultura del Servizio Civile Volontario
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18 Lug, 2019 | Comunicare il sociale
La comunità atellana prova a reagire a poche settimane dai due gesti vandalici e intimidatori di inaudita violenza perpetrati ai danni dell’ex Municipio di Atella di Napoli, forte simbolo di identità territoriale. Dopo il flash mob #AmoAtella, proprio all’interno dell’ex Municipio di Atella, è prevista, per stasera alle 17.30 nell’ ex Municipio di Atella, la presentazione del progetto “Fabula – Laboratorio di Comunità. Legalità, azione civile e valorizzazione dei beni comuni”. Fabula è uno dei sette interventi sostenuti da Fondazione con il Sud in tutto il Mezzogiorno, nell’ambito del bando storico artistico culturale “il bene torna comune”. Prevede uno sviluppo triennale e coinvolge i partner: Terra Felix, F2Lab, Creactivitas – Creative Economy Lab, Polo Museale della Campania, Cantiere Giovani, Coordinamento Sviluppo Locale, FederHand/Fish Campania onlus, Il Colibrì, Istituto Studi Atellani, Pro Loco Sant’Arpino, Social Techno. Il progetto, in particolare, è finalizzato alla riattivazione dell’ex Municipio di Atella trasformandolo nel Salotto della Città Atellana attraverso il trasferimento in esso del Museo Archeologico di Atella e l’attivazione di una serie di servizi ed eventi di particolare spessore sociale e culturale. Con “Fabula”, dunque, l’ex Municipio torna ad essere un bene comune fruibile diventando uno spazio polifunzionale di grande aggregazione non solo della popolazione locale.
All’iniziativa, coordinata dal caporedattore di Avvenire Toni Mira, porteranno il loro saluto i sindaci dei comuni proprietari della struttura: Giuseppe dell’Aversana (Sant’Arpino), Gianni Colella (Succivo), Andrea Villano (Orta di Atella). Interverranno inoltre: Antonio Pascale, cooperativa Terra felix; Anna Imponente, direttore del Polo Museale della Campania; Mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa; Antonello Ardituro, magistrato e consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura; Vanessa Pallucchi, vicepresidente di Legambiente nazionale; Anna Ceprano, presidente Legacoop Campania; Stefano Consiglio, direttore del Dipartimento di Scienze Sociali della Federico II di Napoli. A concludere sarà Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione con il Sud. Saranno presenti anche il Questore e il Prefetto di Caserta, rispettivamente Antonio Borrelli e Raffaele Ruberto; il Presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca; i rappresentanti del Centro Servizi al Volontariato di Napoli e Caserta, del Comitato Don Peppe Diana, di Libera – Coordinamento Provinciale di Caserta. A fine serata sarà firmato l’appello al Governatore della Campania Vincenzo De Luca per avviare azioni di contrasto alla camorra necessarie per il riscatto e la rinascita civile del territorio di Atella. L’evento, tra l’altro, è una tappa straordinaria del Festival dell’impegno civile, promosso dal Comitato Don Peppe Diana e da Libera Coordinamento Provinciale di Caserta
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16 Lug, 2019 | Comunicare il sociale
Nuove Prospettive onlus, con il partenariato di Segnali Di Vita onlus entrambe di Roccapiemonte (Salerni) organizzano il ” Campo di Volontariato OVER 18 “, attività sostenuta dal Centro Servizi per il Volontariato di Salerno.
Il Campo di Volontariato si terrà dal 5 al 8 agosto a Castel San Giorgio presso l’area verde de “La Fioravante”, l’attività verrà svolta in loco con anche escursioni e si dormirà in tenda.
Quattro giorni ricchi di importanti momenti che formeranno i potenziali o già volontari che decideranno di partecipare, rafforzando così l’identità sociale del cittadino o volontario già attivo.
L’attività è rivolta a tutti gli OVER 18 ed è gratuita, ha come obiettivo la PROMOZIONE DEL VOLONTARIATO.
L’attività prevede la realizzazione di percorsi di conoscenza e di vicinanza al volontariato utili non solo a far interagire i partecipanti con chi opera su e nel territorio, quanto ad orientare gli stessi, attraverso un’esperienza diretta, alle attività messe in campo quotidianamente dalle organizzazioni del Terzo Settore.
I percorsi previsti devono utilizzare metodologie esperienziali ed essere in grado di potenziare il rapporto che la comunità ha con l’impegno volontario, valorizzando il punto vista di ciascuno e le sensibilità individuali e collettive sui temi della prossimità, dell’impegno civico e della solidarietà.
In allegato il link dell’evento su Facebook
https://www.facebook.com/events/1321969357978440/
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16 Lug, 2019 | Comunicare il sociale
«La nostra idea era quella di creare un micromondo di persone che stanno bene insieme, ed è questo anche il nostro modo di vedere lo sport», Angela De Nuzzo, ci descrive come nasce Casa d’Or, l’associazione di pallavolo creata dalle mamme. Cinque anni fa, un gruppo di genitori, 15 atleti ed ex, accomunati dalla passione della pallavolo decidono di regalare ai propri figli, e ai ragazzi del quartiere, una nuova occasione di crescita, basato sulla condivisione di ideali.
Una scuola di pallavolo, dove non è importante il talento, o essere bravi, ma è fondamentale la volontà di imparare le regole di uno sport e crescere in un ambiente sano.
Quest’anno la Volley Casa d’Or ha lanciato un progetto di inclusione, unico sul territorio a nord di Napoli. Attraverso accordi di partenariato con tre scuole di Casoria e di Casavatore. “Volley anch’io”, con la collaborazione di presidi e professori di educazione fisica, si sono individuati bambini e ragazzi tra la scuola primaria e secondaria, quindi dagli 8 ai 12 anni, che dimostravano particolare interesse ad imparare la pallavolo. Come criterio di selezione si è data priorità a chi non aveva mai svolto attività fisica extrascolastica. Quest’ultimo indice del fatto che probabilmente pur essendo appassionati di sport, non potevano sostenerne le spese. Allo stesso tempo la scuola ha intrapreso una battaglia contro il bullismo. Spiega Angela De Nuzzo: «L’inclusione è garanzia che anche chi ha difficoltà di inserimento, sentendosi parte di un gruppo, può diventare più forte». Da qui si sono organizzati incontri con i bambini, supportati da psicologi e figure professionali, per comprendere ed eventualmente debellare ogni problematica legata al bullismo. Solidarietà, amicizia e rispetto, questi sono gli elementi fondamentali della nuova realtà sportiva casoriana. Il paradosso è che tutte le associazioni sportive della città sono costrette ad appoggiarsi alle scuole per gli allenamenti. Conclude Angela: «Ci auguriamo che da settembre anche le associazioni del territorio potranno usufruire del Palacasoria, il palazzetto dello sport simbolo delle Universiadi».
di Elena Petruccelli
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16 Lug, 2019 | Comunicare il sociale
Il dialogo è il punto di partenza, è la base per comprendere come intraprendere un percorso comune e “Connettere i puntini”, è questo, infatti, il nome che è stato dato al progetto voluto da GenPol (Gender &Policy Insights), Cambridge Centre for Social Innovation, La Cooperativa sociale Giancarlo Siani e ALFI-Associazione Lesbica Femminista Italiana che hanno riunito 25 associazioni per partecipare a tre incontri con il fine ultimo di fare formazione su questioni di genere, antimafia e tematiche ambientali. «Il progetto parte dall’idea che le battaglie di giustizia sociale, a cominciare da quelle per l’emancipazione femminile e i diritti civili e dalle lotte di liberazione dal giogo mafioso, siano inscindibilmente legate – afferma Lilia Giugni, ricercatrice all’Università di Cambridge e direttrice del think tank GenPol – Gender & Policy Insights. – Si tratta di connettere i puntini, da cui il titolo del progetto. Auspichiamo che il nostro primo meeting rappresenti un volano per nuove connessioni con ulteriori realtà del Sud Italia».
LE ASSOCIAZIONI – La call-to action è partita proprio da Napoli. L’incontro si è svolto venerdì 12 luglio nella Biblioteca Storica della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università Federico II di Napoli. Tra le associazioni presenti: Associazione Antigone, Cooperativa Lazzarelle, Associazione Trerrote, Associazione Maestri di Strada, Rain Arcigay Caserta, Associazione Apple Pie: l’amore merita LGBT+, Associazione Dream Team – Donne in rete, Arcigay “Antinoo” Napoli, Consulta pari opportunità del Comune di Portici, Spazio Donna, Associazione Nostos Teatro, Associazione Mani Tese Campania, Arci Ragazzi Portici e Collettivo Lgbtqi* Napoli, oltre ad esponenti del movimento per i beni comuni e per la finanza etica . L’incontro di Napoli rappresenta il primo di tre appuntamenti che, nel Sud Italia, permetteranno alle realtà presenti di condividere e ampliare conoscenze e risorse nell’ambito della lotta contro la mafia, alla prevenzione della violenza di genere e ai diritti LGBTQ.
COOP – «L’obiettivo è sensibilizzare gruppi e individui attivi nel sociale, nella promozione culturale e nella tutela dell’ambiente in territori a forte presenza mafiosa rispetto a questioni legate ai diritti delle donne, ai diritti LGBTQ+ e alla violenza di genere – aggiunge Giuseppe Scognamiglio, Presidente della Cooperativa G. Siani. – Per fare questo, mettiamo a disposizione la nostra esperienza nel campo dell’anti-mafia e del sociale». Tra le attività della giornata: presentazioni e testimonianze delle realtà chiamate a confrontarsi, sessioni interattive e partecipate per stimolare riflessioni sulle connessioni tra diverse forme di attivismo e tra differenti battaglie di emancipazione.
di Lea Cicelyn
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