27 Mag, 2025 | Comunicare il sociale
Workshop di fine attività giovedì 29 maggio al Teatro San Gioacchino di Posillipo per i ragazzi de “I Fuori Ritmo’’, impegnati in laboratori teatrali e di musicoterapia promossi dalle associazioni Voce di Vento e Una Città Che. “Noi Siamo il barattolo di stelle’’ è il titolo della rappresentazione che verrà messa in scena dai ragazzi con spettro autistico ad alto funzionamento e con altre neurodivergenze, che metteranno a frutto il lavoro durato mesi rientrante nel percorso “Dal Libro… al Teatro’’ tenutosi presso l’Ente Nazionale Sordi di Porta Nolana a Napoli e nato dal laboratorio “A Voce Alta’’. L’evento si svolge nell’ambito del progetto Periferie Inclusive, realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero della Disabilità e il sostegno con l’area Welfare del Comune di Napoli. A condurre l’evento sarà Ida Piccolo con la partecipazione di Michele Selillo e Cosimo Alberti.
L’obiettivo del lavoro
Mariarosaria Toso, vicepresidente di Voce di Vento, spiega come vengono articolati i laboratori di espressività teatrale, musicoterapia e arteterapia. «Ci mettiamo in cerchio e leggiamo dei libri mettendo poi in scena il testo con i ragazzi che interpretano il contenuto. La musicoterapia – ricorda Tosto – serve per far portare il ritmo stando insieme. Di solito ciò avviene suonando le percussioni. La performance è particolare, non tutti parlano e riescono a recitare però si muovono sul palco. Il tutto si basa sulla postura». L’obiettivo per Voce di Vento e per le altre realtà coinvolte è quello, sottolinea ancora Mariarosaria Tosto, è quello di «valorizzare le capacità dei ragazzi, favorire l’inclusione sociale, condividere emozioni, aumentare l’autostima, creare spazi di socializzazione vista la solitudine di questi ragazzi già adulti (vanno dai 18 in su e per questo la società li esclude) che rischiano di rimanere soli a casa. Cerchiamo di migliorare la qualità della vita».
La questione sede
L’impegno e il lavoro con i ragazzi di Voce di Vento sono però frenati da un impedimento: l’attuale mancanza di una sede fisica in cui svolgere le attività, una necessità impellente. A lanciare in tal senso un appello alle istituzioni è ancora la vicepresidente Tosto. «Se non fosse stato per la disponibilità dell’Ente nazionale sordi che ci ha permesso di utilizzare i nostri spazi, avremmo fatto attività per strada. In precedenza eravamo in alcuni ambienti della vecchia sede della Napoli-Portici ma a marzo dell’anno scorso le Ferrovie dello Stato hanno prelevato tutti i locali per lavori». Da allora, i ragazzi e l’associazione hanno vissuto un vero e proprio calvario. «Ho chiesto al Patrimonio del Comune di Napoli e al Presidente della Seconda Municipalità di trovare una soluzione – denuncia la vicepresidente di A Voce Alta – Noi facciamo servizio sul territorio dove mancano strutture e servizi per disabili. Tutto quanto facciamo viene finanziato dalla Regione Campania o dal Comune di Napoli partecipando attraverso bandi vista la gratuità delle attività». Al momento, però, non si è mosso nulla e anche l’alternativa di utilizzare gli spazi di una scuola, pur trovando favorevole il consiglio di istituto, resta ferma ancora in naftalina. E nel frattempo decine di ragazzi a cui la musicoterapia ha dato autostima, continuano a vivere nel disagio.
di Antonio Sabbatino
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26 Mag, 2025 | Comunicare il sociale
Una giornata di volontariato e sensibilizzazione sui temi legati all’ambiente e al cambiamento climatico, quella che coinvolto dipendenti dell’Impresa Pizzarotti con i volontari di Let’s Do Italy. Una pulizia della spiaggia delle industrie nel quartiere san Giovanni a Teduccio di Napoli che ha visto coinvolti i lavoratori dell’azienda con sede centrale a Parma, ma son succursali sparse in tutto il mondo, che in diverse occasioni durante l’anno propone ai suoi dipendenti una giornata all’insegna del volontariato con un duplice scopo: entrare direttamente in contatto con le comunità locali e creare con le stesse sinergie sociali concrete. L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie al lavoro di matching e all’impegno del CSV Napoli e del CSV di Parma.
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23 Mag, 2025 | Comunicare il sociale
In albergo con la sua famiglia dopo la scossa di magnitudo 4.4 del 13 marzo scorso che l’ha costretta a lasciare la sua abitazione per motivi di sicurezza così come successo per altre decine e decine di persone, rischia di rimanere in strada dal prossimo 30 maggio quando cioè scadrà il contributo pubblico per gli sfollati del bradisismo nell’area flegrea. Il futuro è un’incognita e la preoccupazione è soprattutto per le condizioni di sua figlia di 5 anni, sofferente di un disturbo cognitivo e bisognosa costantemente di cure. Patrizia Palladino, residente a Bagnoli, lancia un appello alle istituzioni affinché tutelino la sua piccola. Patrizia attualmente si trova all’hotel Miravalle di Agnano con il figlio più grande di 26 anni, quello di 17 anni, una di 10 e l’ultima che ha un grave deficit, ma tra poco più di una settimana dovrà lasciarlo.
L’appello di Patrizia
Patrizia racconta la sua storia: «Da quando lo scorso 13 marzo siamo stati costretti ad andarcene vista l’inagibilità della nostra casa e una parte del palazzo (tante infatti le crepe alla struttura ndr.), la sua condizione è peggiorata così come ha attestato la psicologa durante l’ultima seduta. Immaginate come potrà stare se non riusciremo a tornare a casa il 30 maggio. Il ritardo cognitivo di mia figlia – aggiunge Patrizia- non le consente di sopportare ulteriormente questa situazione». La piccola Roberta, il nome è di fantasia, ha bisogno continuamente di cure. «Due volte a settimana, di pomeriggio, mia figlia va in un centro di riabilitazione per le terapie che dovrebbero aiutarla a sviluppare il linguaggio e la motricità. A causa del disagio che sta vivendo, dovrà raddoppiare da due a quattro i giorni di terapia e forse le concederanno anche due giorni in più perché sta peggiorando. Quando si è verificata l’ultima forte scossa di questo maggio, sono corsa a scuola a prendere Roberta che si dimenava dalla tensione. Ecco, quello che io vivo ogni giorno». Ecco dunque l’appello. «Senza qualcuno che mi aiuti – aggiunge – non potrei mai affittarmi un’altra abitazione. Io lavoro a nero come domestica, non ho buste paga o garanzie da poter offrire. In questo modo, chi mi affitterà mai una casa?». Secondo Patrizia, «la Regione ci ha girato le spalle, il Comune ci ha girato le spalle, il Governo ancora peggio. L’aiuto che chiedo è soprattutto per mia figlia. Se non si troverà una soluzione sarò costretta a ritornare a casa mia ma se succede qualcosa la responsabilità non è mia, ma delle istituzioni perché mi mettono fuori dall’albergo con una bambina disabile». La condizione di Roberta è davvero complicata e rischia di peggiorare sempre di più. È sempre mamma Patrizia a rivelare il calvario quotidiano. «Mia figlia prende le gocce per dormire e gli psicologi vogliono capire cosa fare. L’Asl di Fuorigrotta mi sostiene, però il percorso è stato continuo, nonostante mia figlia non voglia fare le terapie e non voglia stare con gli altri bambini a scuola».
Le peripezie del passato
Già in passato Patrizia ha subito lo shock di uno sgombero. Nel 2001, infatti, fu costretta ad abbandonare la vecchia casa nei pressi della Cumana di Bagnoli, dichiarata inagibile dopo un’alluvione. La soluzione prospettata all’epoca fu il trasferimento al terzo piano di via Plinio 11, vecchia sede del 73esimo circolo didattico poi riconvertito a uso abitativo per 13 famiglie in totale. Tra le altre cose, l’edificio necessita di controlli anche rispetto alle utenze e si attende l’arrivo dei tecnici della Napoli Servizi con il comune che in pratica ha diffidato se stesso per i lavori di messa in sicurezza, essendo quello di via Plinio 11 uno stabile di pertinenza pubblica. Dopo la scossa del 13 marzo, a subire la stessa sorte di Patrizia e della sua famiglia anche un altro nucleo sempre al terzo piano, mentre le altre case restano al momento abitabili. Patrizia, disperata, chiosa: «Se non si troverà una soluzione sarò costretta a ritornare a casa mia. Ma se dovesse succedere qualcosa, la responsabilità sarà delle istituzioni perché mi mettono fuori dall’albergo con una bambina disabile, dove mia figlia non ha spazio. Abbiamo fatto la domanda per il Contributo di autonoma sistemazione, ma se non ci sarà erogato dovremmo pagare tutto noi fin quando non ci aggiustano casa per rientrare. «Gli assistenti sociali – conclude la mamma di Roberta – suggerivano di andare in una Casa Famiglia, ma per mia figlia sarebbe comunque difficile. Ho chiesto anche alle suore che gestiscono l’istituto, altra situazione complicata».
di Antonio Sabbatino
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23 Mag, 2025 | Comunicare il sociale
Una Igp (Indicazione Geografica Protetta) per identificare l’olio extravergine di oliva della Campania. Con la firma sugli atti notarili comincia il suo percorso Il Consorzio che punta a diventare un importante punto di riferimento per il settore olivicolo regionale. L’idea è quella di riunire sotto l’egida dell’Olio Campano Igp tutti i produttori che aderiscono a questa iniziativa per poi estenderla al resto della regione, al fine di rendere riconoscibile su tutti gli scaffali i prodotti realizzati secondo il disciplinare di produzione.
Presidente del Consorzio è stato nominato Sabino Basso designato dall’azienda Basso Fedele e figli. Dalla Coldiretti arriva invece Veronica Barbati che oltre a rivestire la carica di presidente di Coldiretti Avellino è anche presidente dell’Aprol Campania, per lei la carica di vicepresidente.
Consiglieri: Angelo Petolicchio, Antonio Naimoli, Michele Russo, Nicola Perretta, Virginio Bianco, Umberto Comentale, Armando Di Giambattista, Polidoro Dell’Orto. Dall’azienda agricola Casazza arriva Antonio Casazza. Fra i soci fondatori anche Donato Letteriello presidente Evo Campania, e l’Aprol Campania.
Il percorso verso la Igp garantisce la massima certezza in fatto di autenticità. Il Consorzio valida ogni bottiglia con la sua firma, verificando tutta la filiera di produzione, rigorosamente realizzata in Campania, dalla raccolta delle olive al confezionamento.
“Sono davvero contentissimo di essere stato investito di questa carica prestigiosa” -spiega il presidente Sabino Basso. “La produzione della Campania rappresenta il 10% del pil nazionale trainato dall’agroalimentare. C’è bisogno della collaborazione di tutti. Non c’è fretta, ci impiegheremo il tempo necessario ma non siamo spaventati nell’affrontare questa sfida. In questo momento la Campania con Napoli, forte attrattore turistico può, fare conoscere il prodotto ai tanti che arrivano. Vogliamo impostare un modello di sviluppo che punta tutto sulla filiera, ricalcando l’esempio del grano. Tutti insieme anche i più piccoli parteciperanno al progetto dalla produzione alla commercializzazione”.
Mentre arrivano anche i complimenti di Nicola Caputo assessore all’agricoltura della Regione Campania, la vicepresidente Barbati aggiunge: “Il concetto di una filiera da sviluppare ribadito dal presidente affascina quanti partecipano al progetto e farà da attrattore per quanti vi si aggiungeranno lungo il percorso”.
Realizzare l’Olio della Campania Igp vuole dire fare in modo che ogni singola bottiglia sia tracciabile rendendo trasparente e riconoscibile l’intera filiera produttiva. Dal coltivatore delle olive, al frantoio fino al confezionamento, un processo che garantisce il consumatore che vuole la certezza che l’olio extravergine acquistato sia interamente legato al territorio di origine. Sarà un prodotto dalla forte tipicità, legato al territorio e certificato dal marchio comunitario IGP.
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23 Mag, 2025 | Comunicare il sociale
Si preannuncia un’estate 2025 all’insegna della solidarietà e della promozione del volontariato grazie all’iniziativa “Abitare i Luoghi”, “Campi di Volontari” e “Centri Estivi” coordinata da Sodalis CSV di Salerno. Ben 56 Enti del Terzo settore della provincia di Salerno hanno aderito con entusiasmo ad Abitare i Luoghi, organizzando una vasta gamma di eventi che animeranno ben 29 Comuni del territorio.
Questo ricco calendario di appuntamenti rappresenta un’importante occasione per la comunità della provincia di Salerno di partecipare attivamente a iniziative di solidarietà, conoscere da vicino il prezioso lavoro svolto dalle associazioni e contribuire a costruire un futuro più inclusivo e attento ai bisogni del prossimo.
18 invece saranno le organizzazioni attive che offriranno opportunità di volontariato e di gioco con i “Campi di Volontariato” e “Centri Estivi”.
I “Campi di Volontariato” offriranno ai partecipanti la possibilità di dedicare il proprio tempo a progetti di utilità sociale, che spaziano dalla tutela ambientale alla riqualificazione di spazi pubblici, dal supporto a persone in difficoltà all’organizzazione di eventi culturali. Sarà un’occasione per mettersi in gioco, acquisire nuove competenze e contribuire attivamente al benessere della comunità.
Parallelamente, i “Centri Estivi” proporranno un programma diversificato di attività ludiche, sportive, creative e didattiche, pensato per stimolare la curiosità e lo sviluppo armonico dei bambini e dei ragazzi. Questi spazi rappresenteranno un ambiente sicuro e stimolante dove i più giovani potranno divertirsi, fare nuove amicizie e imparare giocando.
“Abitare i Luoghi 2025” si configura, invece, come una vera e propria mappa del volontariato attivo nella provincia, offrendo un ventaglio di opportunità per impegnarsi in diverse cause e scoprire le molteplici forme di solidarietà che animano il territorio: ogni evento sarà un’occasione per “abitare” i luoghi con un nuovo spirito di partecipazione e responsabilità sociale.
Sul sito csvsalerno.it, sarà possibile consultare il calendario dettagliato degli eventi promossi, scoprendo le date, i luoghi e le modalità di partecipazione a ciascuna iniziativa. Un’opportunità unica per la provincia di Salerno di mostrare il suo cuore solidale e la sua vivace rete di volontariato.
Rimanete sintonizzati per scoprire il programma completo di “Abitare i Luoghi 2025”, “Campi di Volontariato” e “Centri estivi” e preparatevi a essere protagonisti di un’estate all’insegna del Sogno, Coraggio, Creatività e Reciprocità!
L’articolo Attività estive 2025 di Sodalis – Centro Servizi al Volontariato della provincia di Salerno proviene da Comunicare il sociale.