Come contrastare le truffe agli anziani, i consigli dei Carabineri

Continua la campagna di sensibilizzazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Napoli su come contrastare le truffe agli anziani Il programma è incentrato sulla divulgazione di indicazioni preziose e consigli per evitare di cadere nella rete di persone senza scrupoli. Dalla diffusione di brochure informative alla pubblicazione di poster con piccoli ma puntuali focus sul fenomeno, fino agli incontri con gli anziani e i loro familiari. Un modo diretto, quest’ultimo, per raccogliere quesiti e dubbi e chiarire quali siano i comportamenti da adottare in caso di “attacco”.
L’INCONTRO – Ieri pomeriggio un incontro si è tenuto a Portici, nei locali della Parrocchia della Chiesa della Salute. Organizzato con la preziosa collaborazione del parroco  Francesco Rinaldo e del decano Giorgio Pisano, ha visto la partecipazione di circa 30 persone tra i 65 e i 75 anni.
IL PUNTO DI VISTA- Il Maggiore Francesca Ruberto, comandante della Compagnia Carabinieri di Torre del Greco e relatrice dell’occasione insieme al Luogotenente Francesco Russo (comandante della Stazione Carabinieri di Portici), ha sottolineato l’importanza della consapevolezza e della prontezza di reazione di fronte a situazioni sospette. “La prevenzione è fondamentale nella lotta contro le truffe – ha dichiarato l’ufficiale – e siamo qui per fornire alle persone anziane gli strumenti necessari per proteggersi. Abbiamo discusso dei trucchi più comuni utilizzati dai truffatori come quelli del finto carabiniere o del finto avvocato. Alcuni dei partecipanti, anche su impulso del vice parroco Ferdinando Silvestri presente in sala, hanno condiviso le proprie esperienze personali offrendo spunti di discussione. Le domande sono state tante: da come difendersi dalle persone estranee che non si conoscono, a come saper riconoscere un vero carabiniere da uno finto. Abbiamo invitato i presenti a verificare sempre l’identità delle persone , chiamando il 112, diffidando sempre da chi va da loro con l’obiettivo di ottenere la consegna di denaro e gioielli. Alcuni presenti hanno raccontato alcune esperienze personali o fatto accaduti a loro conoscenti. L’occasione è stata utile anche per dare informazioni preziose per prevenire i furti e difendersi dai malintenzionati quando ci si muove fuori casa o quando si va a prelevare denaro e pensione”.
I CONSIGLI DA SEGUIRE – Ecco i consigli fondamentali su come contrastare le truffe agli anziani:

Siate diffidenti: mantenete sempre un atteggiamento di sana diffidenza nei confronti di sconosciuti che cercano di coinvolgervi in offerte o richieste insolite.
Non fornite informazioni personali: non condividete mai informazioni personali, finanziarie o sensibili con estranei al telefono, via email o di persona, a meno che voi non abbiate la certezza della loro legittimità.
Verificate l’identità degli interlocutori: se ricevete una chiamata o una visita da qualcuno che si presenta come rappresentante di un’azienda o un ente, richiedete sempre una verifica dell’identità, come un distintivo o un numero di riferimento.
Non effettuate pagamenti anticipati: state attenti alle richieste di pagamenti anticipati per servizi o prodotti, specialmente se vi vengono offerti sconti o promozioni eccezionali.
Consultate persone fidate: prima di prendere decisioni importanti, come sottoscrivere contratti o effettuare pagamenti significativi, consultate familiari, amici di fiducia o professionisti che possono offrirvi un parere obiettivo.
Segnalate le truffe: se sospettate di essere vittime di una truffa o avete ricevuto una chiamata sospetta, rivolgetevi immediatamente alla stazione Carabinieri più vicina o al 112, per evitare che altri possano essere ingannati.
Mantenete il controllo delle vostre finanze: tenete sotto controllo i vostri conti bancari, le carte di credito e le transazioni finanziarie regolarmente. Segnalate immediatamente eventuali attività sospette alle banche o alle autorità competenti.
Mantenetevi informati: aggiornatevi sulle tipologie di truffe più comuni e sulle modalità con cui i truffatori cercano di ingannare le persone anziane. In questo modo sarete più preparati a riconoscere e a evitare potenziali truffe.

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Lavoro: FP CGIL presenta alla Federico II la piattaforma per prepararsi ai concorsi pubblici

«La Pubblica Amministrazione ha bisogno di nuove competenze per il futuro del Paese. Serve una nuova generazione di lavoratori che rafforzi e innovi i servizi ai cittadini al collasso a causa dei tanti pensionamenti e l’insufficienza di nuove assunzioni». Queste le ragioni che hanno portato la Funzione Pubblica CGIL, insieme all’Unione degli Universitari (UDU), a fare visita all’Università Federico II di Napoli per presentare agli studenti la piattaforma ConCorsi Con Te (concorsipubblici.fpcgil.it) per la preparazione ai concorsi pubblici.

«Vogliamo svolgere -spiega il sindacato- un ruolo in questa partita di rinnovamento della Pubblica Amministrazione del nostro Paese. Un’evoluzione necessaria per stare al passo con i tempi. Per questo abbiamo realizzato, in collaborazione con Forum Pa, una piattaforma che offre più di 700 video-lezioni, test preselettivi, quiz di inglese e di informatica, simulazioni delle prove di concorso oltre che corsi online specifici tenuti da docenti esperti e guide per orientarsi nel mondo dei concorsi pubblici. Il nostro obiettivo è fornire una formazione di qualità per permettere ai giovani di acquisire le competenze per entrare a far parte della Pubblica Amministrazione e contribuire al rinnovamento dei servizi pubblici del nostro Paese”, conclude la FP CGIL.

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Fine pena Ora, storia vera di un’amicizia fra un ergastolano e il suo giudice

Venerdì 19 aprile ore 21.00 arriva sul palcoscenico del Teatro Civico 14 di Caserta, Fine pena Ora, storia di un’amicizia impossibile, una corrispondenza durata 34 anni fra un ergastolano e il giudice che l’ha condannato.

In scena, Salvatore D’Onofrio, Costanza Maria Frola, Giuseppe Nitti. Tratto dalla storia vera e autobiografica, descritta dal testo omonimo di Elvio Fassone, magistrato ed ex componente del consiglio Superiore della magistratura, la drammaturgia dello spettacolo, adattato e diretto da Simone Schinocca, nasce da una serie di interviste fatte a Fassone in cui l’autore racconta l’evoluzione della sua amicizia con l’ergastolano Salvatore negli anni successivi alla pubblicazione del libro.

Lo spettacolo è coprodotto da Tedecà e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale in collaborazione con il Festival delle Colline Torinesi.  Costo del biglietto 12 euro (intero); 10 euro (ridotto) per under 30 e over 65 acquistabili anche sul sito www.teatrocivico14.it

Al centro dell’adattamento c’è l’incontro umano tra il Presidente e Salvatore. Due mondi apparentemente inconciliabili, opposti e contrapposti, anche se i due uomini, in 34 anni di corrispondenza, diventano punto di riferimento l’uno per l’altro.

Le parole del libro di Fassone sono sono state arricchite da un’intervista, in cui il magistrato racconta cosa è accaduto nei dieci anni successivi alla pubblicazione del testo, come il suo rapporto con salvatore si è trasformato e quanto ancora oggi, questa storia, faccia fatica a trovare una soluzione. Da questa lunga intervista, nasce l’incipit dello spettacolo: è la notte insonne prima dell’ennesima udienza per la libertà condizionale di Salvatore. 38 anni di attesa, che si condensano in un sogno, nel quale Salvatore ripercorre lettera dopo lettera il rapporto con il Presidente. Salvatore e il presidente si scrivono da 34 anni, ma non si sono mai più incontrati. Salvatore ha mandato qualche foto di sé al presidente, Fassone non lo ha fatto. In questo sogno, il Presidente appare giovane come 38 anni fa, al momento del processo. Salvatore non potrebbe immaginarselo diversamente, e lo spettatore, invece, vede un Salvatore sessantenne, tormentato dall’ennesima speranza che quel “fine pena mai” possa diventare un “fine pena ora”.

«Abbiamo scelto di far emergere nel nostro adattamento la figura di Rosi, la donna che per 20 anni accompagna Salvatore in un pellegrinaggio di carcere in carcere in tutta Italia – racconta Schinocca. Rosi diventa l’emblema dell’attesa, una Penelope contemporanea che con la sua presenza aiuta e assiste Salvatore nello sciogliere i nodi delle sue fatiche e del suo cambiamento. Proprio nell’immergersi nello studio di Rosi, un ‘immagine iconografica sacra è riaffiorata alla mente, un’immagine semplice e disarmante per la sua forza comunicativa. Una madonna che ha una corda piena di nodi, che nelle sue mani diventa una corda libera dagli intoppi e dalle costrizioni. Da questa immagine nasce lo spunto per l’allestimento scenografico: una cella colma di corde, lacci, stringhe e oggetti vietati e banditi nelle carceri, perché potrebbero diventare cappi con cui togliersi la vita. Nella dimensione onirica di Salvatore, l’oggetto bandito riempie lo spazio, affastellato di nodi da sciogliere. Il sogno accompagna lo spettatore nella cella di Salvatore, lungo i 38 anni di detenzione. Nella ricostruzione di una nuova vita possibile, Fine pena ora parla alle nostre vite e diventa messaggio universale, perché uno spazio di umanità e di speranza è sempre possibile, anche quando tutto sembra suggerire il contrario».

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MALESSERE PSICOLOGICO IN CRESCITA, OLTRE 300 RICHIESTE D’AIUTO AL GIORNO PER TELEFONO AMICO ITALIA

Sono quasi 115mila le richieste d’aiuto ricevute da Telefono Amico Italia nel 2023, oltre 300 al giorno. In crescita soprattutto il servizio di ascolto via Whatsapp (+14% rispetto al 2022) e quello via e-mail (+10%), sebbene il servizio di ascolto telefonico resti il più usato con oltre 100mila chiamate nell’ultimo anno.

Numeri che testimoniano un continuo aumento del malessere psicologico, ma anche una maggiore propensione a riconoscerlo e a chiedere velocemente aiuto.

«Se il dolore mentale è schiacciante, è indispensabile chiedere subito aiuto a un professionista, ma riconoscere rapidamente una situazione di malessere consente di mettere in atto strategie di “autodifesa” per evitare che la situazione degeneri – spiega la presidente di Telefono Amico Italia Monica Petra commentando i dati annuali diffusi dall’organizzazione di volontariato. «In questi momenti – aggiunge – per gestire il carico quotidiano di difficoltà e inquietudini, può essere molto di aiuto dedicarsi a un’attività che ci appassiona o ci rilassa».

Proprio per aiutare le persone a trovare dei metodi creativi per prevenire situazioni di malessere, in occasione della Giornata mondiale della creatività, il 21 aprile, Telefono Amico Italia lancia la social challenge #curArti: tutti gli utenti sono invitati a pubblicare sui canali social foto, video e contenuti sul proprio personale modo di prendersi cura di sé stessi attraverso la creatività, l’arte, la musica, il tempo libero.

Accanto a Telefono Amico Italia, nel lanciare questa challenge c’è anche La Sad, in prima linea per dare voce, attraverso la musica e non solo, al disagio e alla fragilità. Il messaggio del gruppo punk è di provare, attraverso le proprie passioni, a trasformare il dolore in occasione di crescita. «Grazie alla musica noi siamo riusciti ad esorcizzare la sofferenza e a superare un periodo molto buio della nostra vita. Sostenendo questa challenge vogliamo aiutare anche altre persone a trovare nel mondo della creatività un metodo per affrontare i momenti più difficili e per prevenire situazioni di disagio e malessere», spiegano Theø, Plant e Fiks, i tre membri della band.

 

«L’arte e la musica possono fare tanto: sono linguaggi attraverso i quali spesso è più facile riconoscere e dare sfogo al proprio dolore, soprattutto per i più giovani – aggiunge Petra – Ne abbiamo avuto evidenza durante Sanremo, quando, proprio grazie a La Sad, abbiamo potuto portare su un palco così importante temi come il disagio mentale e il suicidio. La risposta è stata eccezionale, segno che le persone, i giovani soprattutto, hanno bisogno di confrontarsi e dare spazio a questi temi, anche attraverso forme di linguaggio più “leggere” come la musica e l’arte in generale.»

 

I DATI 2023 DI TELEFONO AMICO ITALIA. Nel 2023, grazie a più di 600 volontari, il servizio telefonico di Telefono Amico Italia (raggiungibile allo 02 2327 2327) ha gestito oltre 100mila chiamate, WhatsAppAmico (numero 324 011 7252) 11.300 chat e il servizio email oltre 2.300 richieste d’aiuto ricevute attraverso la compilazione del form anonimo sul sito www.telefonoamico.it.

Il servizio telefonico è stato utilizzato in maggioranza da uomini (54%) e persone tra i 56 e i 67 anni (26%), tra i 46 e i 55 anni (23%), tra i 36 e 45 anni (18%). Oltre la maggioranza (58%) ha chiamato per problemi legati all’area del sé, mentre il 19% ha chiamato per problemi legati alle relazioni e il 9% alla sessualità.

Per quanto riguarda i servizi di WhatsApp e Mail il profilo dell’utente cambia notevolmente: a scrivere sono soprattutto donne (Whatsapp 64%, mail 69%) e giovani. Chi si rivolge a Whatsapp ha tra i 26 e i 35 anni (22%), tra i 19 e i 25 (20,5%) e tra i 15 e i 18 (18%); chi scrive alla Mail@mica ha tra i 19 e i 25 anni (20%), tra i 26 e i 35 anni (19%), tra i 36 e i 45 (13%). In entrambi i servizi, i problemi più frequenti sono quelli legati all’area del sé (Whatsapp 61%, mail 64%) e quelli legati alle relazioni (Whatsapp 26,5%, mail 23%).

 

COME TI PRENDI CURA DI TE? La social challenge #curArti è l’ampliamento di un’iniziativa lanciata da Telefono Amico Italia lo scorso settembre, in occasione della Giornata per la prevenzione del suicidio, quando in 20 piazze italiane i volontari hanno chiesto ai passanti di lasciare un biglietto in risposta alla domanda “In un momento difficile come ti prendi cura di te?”. «Le risposte sono state molto interessanti – racconta la presidente dell’organizzazione di volontariato – abbiamo scoperto che si utilizzano le attività più varie per ricaricarsi e affrontare i momenti difficili. Vogliamo, ora, coinvolgere ancora più persone con questa attivazione social, che vuole essere anche un modo per suggerire possibili idee a chi ancora non ha trovato la sua personale attività “curativa”».

La maggioranza (il 28%) dei partecipanti all’evento di piazza del settembre 2023 ha indicato il dialogo con gli altri come modo principale per affrontare i momenti difficili, che siano amici, familiari, partner o professionisti. Il 24% delle persone, cerca in sé stesso la forza per superare le difficoltà attraverso momenti di riflessione e pensieri positivi. Al terzo posto, entrambi con il 15% delle risposte, troviamo la pratica sportiva e la ricerca del contatto con la natura o i propri animali e il ricorso ad attività concrete, più o meno quotidiane (tra gli altri la cucina, la cura del corpo, un viaggio, il volontariato, gli hobbies, il lavoro). A seguire, con il 13% delle risposte, il mondo dell’arte, tra cui spiccano soprattutto la musica e la lettura, seguiti dal cinema, dalla pittura, dalla scrittura. Infine, il 5% delle persone fa affidamento sulla spiritualità, ricorrendo alla preghiera o alla meditazione.

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Contest fotografico: “Liberty & Glicine”

L’idea del contest fotografico è quella di “catturare” l’essenza di Napoli, una città dove l’arte incontra la natura. Come? Immortalando l’eleganza dei palazzi liberty e la vivacità dei glicini e mostrando al mondo come questi due elementi si fondano in una simbiosi perfetta.

Requisiti:

Località:Scatti da effettuare nei quartieri Vomero e Chiaia
Numero di opere:Massimo tre fotografie per ciascun partecipante
Formato:Immagini digitali da inviare entro la scadenza indicata
Originalità:Solo fotografie non manipolate digitalmente
Valutazione:Una giuria di esperti selezionerà il vincitore

Obiettivi:

Promuovere la bellezza di Napoli attraverso la lente fotografica
Valorizzare i palazzi liberty e i glicini come simboli di rinascita e trasformazione
Stimolare la creatività e l’impegno civico per la conservazione del patrimonio culturale

Regolamento

Il contest è aperto a tutti gli appassionati di fotografia (non professionisti) senza limiti di età né nazionalità
Le fotografie devono ritrarre i glicini in fiore, in qualsiasi contesto o ambientazione
Ogni partecipante può inviare un massimo di tre fotografie
Le fotografie devono essere in formato digitale (“Jpeg” in alta risoluzione), e inviate tramite email all’indirizzo mail area35.eventi@gmail.com. Indicando nome e cognome dell’autore e la strada dove è avvenuto lo scatto
Il periodo di invio delle fotografie terminerà il 2 maggio 2024 alle ore 24
Le fotografie inviate devono essere di proprietà del partecipante e non devono violare i diritti d’autore di terzi
Le fotografie saranno valutate da una giuria composta da esperti del settore, la cui decisione sarà insindacabile
Le fotografie saranno valutate sulla base della creatività, originalità, composizione, tecnica fotografica e capacità di trasmettere l’essenza dei glicini in fiore
I vincitori saranno annunciati in data 10/05/2024, la premiazione prevede 4 premi contest unitamente ad un premio speciale e un premio dedicato ai bambini
Tutte le fotografie potranno essere pubblicate sui canali social dell’organizzazione e potranno essere utilizzate per scopi promozionali
Sezione Kids: una particolare attenzione del contest è rivolta ai giovani

«Coinvolgere bambini, ragazzi e genitori in un progetto di ricerca che utilizza la fotografia per esplorare il tema della primavera, della rigenerazione e della rinascita è l’idea che intendiamo promulgare. La fioritura del glicine, in particolare nei palazzi liberty di Napoli, offre un’occasione perfetta per catturare la bellezza della natura che si risveglia. Allo stesso tempo la fotografia può essere un modo efficace per sensibilizzare la conservazione del patrimonio civico e culturale», spiegano gli organizzatori.

I partecipanti accettano incondizionatamente il presente regolamento.

Il contest avrà la sua conclusione, con una premiazione di tre fotografie per la sezione adulti, una per la sezione Kids ed un premio speciale “Save the Planet”, il 10 maggio dalle ore 19 presso la factory creativa AreaLab 35 in via Giovanni Porzio 4 a Napoli, in base ad una scelta fatta dai tre fotografi professionisti Sergio Siano, Marco Monteriso e Betty Colombo, che hanno entusiasticamente accettato di comporre la giuria.

Partecipa e contribuisci a rinnovare l’immagine del Centro Direzionale di Napoli con la tua arte!

Premi

Saranno così suddivisi:

1° premio:

Stampe fine art del valore di 250 euro

2° premio: 

Stampe fine art del valore di 150 euro

3° premio:

Stampe fine art del valore di 100 euro.

Le stampe fine Art sono offerte da “La stamperia di Camera Service Italia”

4° premio:

Abbonamento annuale alla rivista Oasis – Meraviglie dal mondo offerto dalla stessa rivista

Premio speciale “Save the Planet”

Partecipazione al workshop tenuto dalla fotoreporter Betty Colombo da tenersi il 14 e 15 giugno 2024, offerto da Slow foto.

Premio Kids:

Una macchina fotografica offerto da Foto Ema

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AstraDoc, doppio focus su Napoli: documentari su Arci Movie e Terra Prena

La rassegna “AstraDoc – Viaggio nel cinema del reale” propone questa settimana due storie di impegno civico a Napoli. Diverse ma accomunate da una grande passione, realizzate da due registe formatesi nell’Atelier di Cinema del reale Filmap di Arci Movie. Appuntamento per venerdì 19 aprile al Cinema Astra: alle ore 19 ci sarà “30 anni di cinema a Ponticelli” (Italia, 2022, 48’) di Isabella Mari. E’ un viaggio indietro nel tempo per ripercorrere, con intensi materiali d’archivio, la storia ultratrentennale dell’impegno sociale e culturale proprio di Arci Movie attraverso la settima arte a Ponticelli. Si prosegue alle 21 con la prima napoletana di “Tempo d’attesa” (Italia, 2023, 75’) di Claudia Brignone, che accende la luce sull’originale esperienza dell’associazione Terra Prena che opera a Napoli per accompagnare le donne al parto in comunità. Alle 19 saranno presenti in sala la regista Isabella Mari, Enzo Mauriello, fondatore e presidente onorario di Arci Movie, e il gruppo dei protagonisti del documentario. Introdurrà il film Bruno Roberti, professore di stili di regia e linguaggi dell’immagine all’Università della Calabria. Alle 21 interverrà la regista Claudia Brignone insieme alle tante protagoniste della comunità di donne di Terra Prena.

30 anni ci cinema a Ponticelli”  – Prodotto da Arci Movie e Parallelo 41 Produzioni in collaborazione con Arci Nazionale e UCCA, sviluppato nell’ambito del progetto Filmap, è stato presentato tra gli Eventi Speciali del Biografilm Festival di Bologna, selezionato poi al Modena ViaEmiliaDocFest del 2022 e al Laceno d’Oro di Avellino. Valorizzando l’enorme archivio audiovisivo dell’associazione, dal film emerge l’impegno di attivisti e volontari sul quartiere di Ponticelli a partire dalla battaglia, iniziata nel 1990, per salvare il Pierrot, l’unica sala cinematografica attiva nella zona orientale di Napoli.
All’impegno per tenere in vita il Pierrot, Arci Movie ha accompagnato un’opera di promozione culturale in maniera sempre più ampia e variegata con rassegne ed eventi culturali, progetti educativi e formativi fino alla produzione cinematografica. Con il passare del tempo tutto ciò è diventato la storia di una comunità con la passione per il cinema e la solidarietà. Tanti i volti noti che hanno sostenuto l’azione di Arci Movie sul territorio da Ken Loach a Mario Monicelli, da Francesco Rosi a Ettore Scola, da Toni Servillo a Paolo e Vittorio Taviani, da Frederick Wiseman a Mario Martone, da Enrico Ghezzi a Ferzan Ozpetek, da Michele Placido a Roberto Faenza, da Pupi Avati a Giuliano Montaldo. Tantissimi, infine, gli attivisti, gli educatori, gli operatori culturali, gli studenti, i giovani, i docenti, i soci e i semplici cittadini protagonisti di una storia di cinema che ha lasciato segni nella comunità come poche altre esperienze della storia recente di Napoli.

Tempo d’attesa”. Diretto da Claudia Brignone è stato presentato in anteprima al 41° Torino Film Festival, in cui ha vinto il Premio speciale della giuria Documentari italiani, e poi selezionato al Trieste Film Festival e al Bolzano Film Festival. Il film è il racconto del tempo di vita vissuto insieme – in “comunità” – da alcune donne durante la gravidanza e guidato dalla saggezza di una donna più esperta, Teresa De Pascale, ostetrica e fondatrice dell’associazione Terra Prena, che le accompagna fino al parto e durante il primo anno delle nasciture e nascituri, la dimensione allargata del vivere in comune. È estate, Teresa prova a ripararsi dalla luce calda del sole sotto una grande magnolia, insieme a lei una decina di donne. Sono sedute a terra disposte in cerchio, molte di loro sono incinte, in diverse fasi della gravidanza, con loro ci sono anche dei bambini. Le donne si presentano e si raccontano insieme a Teresa riflettono sul grande momento di passaggio che stanno attraversando. Le stesse donne poi le incontriamo nella loro intimità, mentre vengono visitate da Teresa, alcune accolgono la macchina da presa durante il travaglio e la nascita dei loro bambini. Sono tante le emozioni, i dubbi e i timori espressi dalle loro storie: tante le immagini che nascono dalle loro parole, un intreccio di vite in cui la gravidanza diventa possibilità di ricerca e trasformazione personale. Tempo d’attesa vuole essere riflessione sulla nascita, sull’essere genitori oggi, e sul percorso che rende una donna madre nei suoi risvolti psicologici e culturali. È un viaggio nelle vite di tante donne che si incontrano in un cerchio e che restano legate, perché fare comunità diventa un vero e proprio bisogno.

Per “30 anni di cinema a Ponticelli” l’ingresso è gratuito, mentre per “Tempo d’attesa” il biglietto costa 5 euro, ridotto a 4 euro per i soci Arci.

Il Cinema Academy Astra è in via Mezzocannone 109. Per informazioni e aggiornamenti è possibile visitare i canali social di AstraDoc oppure navigare il sito www.arcimovie.it. La rassegna AstraDoc è curata da Arci Movie in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II, Coinor e Parallelo 41 Produzioni. La rassegna vede il patrocinio del Comune di Napoli.

Dettagli sui film

“30 anni di Cinema a Ponticelli” di Isabella Mari. Una produzione Arci Movie Napoli e Parallelo 41 Produzioni in collaborazione con Arci nazionale e UCCA. Prodotto da Antonio Borrelli e Antonella Di Nocera. Regia e montaggio: Isabella Mari, Fotografia: Isabella Mari e Simona Infante, Musiche originali: Marco Cappelli, Montaggio del suono e mix: Rosalia Cecere, Color correction: Simona Infante. Ufficio Arci Movie: Roberto D’Avascio, Maria Teresa Panariello, Carla Ricciu, Mena Fabula Solipano, Giovanni Bellotti. Ufficio Parallelo 41: Grazia De Micco, Claudia Canfora, Irene Pompeo. Film sviluppato in Filmap Atelier di Cinema del Reale da un’idea di Antonella Di Nocera.

“Tempo d’attesa” di Clauda Brignone. Regista e Autrice: Claudia Brignone. DOP: Claudia Brignone. Montaggio: Lea Dicursi. Sound design/sound mix: Marco Saitta. Color grading: Andrea Facchini. Musica Originale: Valerio C. Faggioni, Roberta D’Angelo. Produttrice: Raffaella Pontarelli. Produzione: Amarena Film con Rai Cinema con il supporto di FCRC e Regione Campania. MFN-Milano Film Network con il contributo dell’Associazione Premio GreenCare e di Euphorbia-Cultura del Paesaggio.

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