Secondigliano brucia, il Vomero respira: le termocamere di Legambiente rilevano il divario verde a Napoli

Nella città di Napoli le diseguaglianze tra quartieri si manifestano anche sulle opportunità per i residenti di trovare sollievo al caldo afoso d’estate grazie agli spazi verdi. Se al Vomero, infatti, la temperatura media dell’area registrata in 9 punti monitorati è di 36,6 gradi, a Secondigliano è di 39,7 gradi. A fare la differenza, il numero delle aree verdi tra l’area collinare e la periferia Nord. A rilevare tale distanza è Legambiente, che in diverse città d’Italia sta portando avanti la campagna “Che caldo che fa! Contro la cooling poverty: città + fresche, città + giuste’’. Momento per presentare i risultati dei monitoraggi, effettuati con una termocamera a infrarossi, il sit-in di questa mattina in piazza Montesanto. Prossime tappe, dopo Napoli e Roma (dello scorso 8 giugno) saranno Bologna (15 luglio), Milano (23 luglio) e Palermo (30 luglio).

Le differenze

Tra il 1 e il 2 luglio scorsi, in periodo di estrema afa, i volontari di Legambiente insieme alla Croce Rossa Italiana hanno effettuato 34 termografie nelle ore più calde della giornata (dalle 12 alle 15) nei quartieri Vomero e Secondigliano. I risultati, come detto, denotano ancora una volta una lontananza tra i vari contesti cittadini. Partiamo dal Vomero, con 9 luoghi monitorati e 20 termofoto: ai 36,6 gradi rilevati, si aggiunge un picco al suolo di 76,2 gradi, registrato nelle vicinanze di piazza Medaglie d’Oro. Al Parco Mascagna, recentemente riaperto, la temperatura registrata è di 32,4 gradi all’area con una percezione al suolo di 27 gradi. Le aree più critiche nei pressi dell’ospedale Santobono con 60 gradi per l’asfalto e 42,9 gradi per l’area. Risultati ben diversi a Secondigliano, quartiere a Nord di Napoli con un reddito medio pro capite di 17.000 euro annui. Qui, 6 i punti considerati nelle rilevazioni di Legambiente con 14 termofoto: corso Secondigliano nei pressi dell’ufficio postale, via Dante, mercatino rionale, ingresso dell’Istituto di scuola superiore Vittorio Veneto e Parco Gaetano Errico di via delle Galassie, appena riaperto, dove il valore massimo del suolo ha toccato gli 81,2 gradi mentre la media per l’aria è di 39,7 gradi. In via Dante, strada completamente esposta al sole, i risultati delle rilevazioni hanno evidenziato una gradazione di 36,3 nell’aria e di 34,7 nel suolo. A fare la differenza sono le aree a verde: il Vomero ne conta 99, una piscina, 4 fontane, 3 portici, e un sistema di trasporto pubblico funzionante. Soltanto 6, invece, quelle a Secondigliano, nessuna piscina, né portici o coperture artificiali e solo 12 fermate dei bus.

Le considerazioni

Per Mariateresa Imparato, Responsabile Giustizia Climatica di Legambiente, «la politica può partire da questi dati per riscattare quei territori più in difficoltà e migliorare la qualità della vita dei cittadini». Dalle termografie, aggiunge Imparato, «emerge come siano necessarie maggiori aree verdi, aree di raffrescamento naturali progettate tenendo conto delle esigenze delle persone, trasporti più efficaci per raggiungere i posti dove c’è maggiore possibilità di refrigerio. Il nuovo Piano Urbanistico del Comune di Napoli ora in discussione – prosegue Imparato – deve tenere conto di queste esigenze. Sapevamo delle differenze tra i due quartieri, ne avevamo sentore, anche sull’ambiente che riflettono quelle socio-economiche». La Responsabile Giustizia Climatica di Legambiente conclude: «Il clima non aspetta, servono politiche urgenti sul verde urbano e un ripensamento degli spazi collettivi. Le risorse del Piano Sociale per il Clima andrebbero distribuite con questo approccio, sostenendo le famiglie vulnerabili».

L’allarme sul caldo a Napoli

Legambiente riporta poi dati preoccupanti relativamente alla temperatura di Napoli. Stando ai dati Istat, nel 2022 la città ha raggiunto i 17,7 gradi di media nel 2022 con un +1,8 gradi rispetto al periodo 1971-2000 e superiore al livello nazionale di +1,48 gradi. Anche il numero delle notti tropicali risulta in aumento. Nel periodo 2006-2015 erano 55, oggi 72. Grossa anche la differenza tra zone verdi e aree densamente abitati, pari a 5,7 gradi. Infine: dal 2015 al 2024 si sono registrati 20 eventi estremi, con danni e vittime. Nel 2024, il livello di massima allerta (3) per le ondate di calore è stato raggiunto per 6 giorni, con due ondate prolungate e un bilancio di 72 decessi in eccesso tra gli ultra sessantacinquenni nel solo mese di agosto.

di Antonio Sabbatino

 

L’articolo Secondigliano brucia, il Vomero respira: le termocamere di Legambiente rilevano il divario verde a Napoli proviene da Comunicare il sociale.

Centri Antiviolenza a supporto delle donne maltrattate: un evento a San Giorgio a Cremano

 “I percorsi della non violenza: l’organizzazione e la gestione dei Centri antiviolenza” è il titolo di un importante evento formativo che si terrà martedì 15 luglio 2025 dalle 9 in villa Bruno a San Giorgio a Cremano, con l’organizzazione congiunta degli Ambiti territoriali di Giugliano, Casoria, Pomigliano D’Arco, Sant’Antonio Abate, dell’Azienda Speciale Comunità Sensibile, del Consiglio Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali e dell’Associazione Dirigenti Politiche Sociali Campania. Si tratta del primo evento del genere organizzato in Campania da una rete di Ambiti territoriali che si occupano di servizi sociali sui territori.

In Campania sono migliaia, ogni anno, le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza, veri presidi sociali sul territorio. I centri sono strutture dedicate a fornire supporto e assistenza alle donne che subiscono violenza, sia fisica che psicologica ed offrono servizi gratuiti come accoglienza, ascolto, consulenza legale e psicologica, e supporto per l’inserimento lavorativo.

Modererà l’incontro la giornalista Mary Liguori. Saluteranno gli intervenuti Giorgio Zinno, presidente del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito N28 e Sissj Flavia Pirozzi, presidente del Consiglio dell’Ordine Assistenti Sociali Campania

Cinque le relazioni previste. Maria Carillo, esperta in gestione CAV e case rifugio affronterà il tema “La donna vittima di violenza nel percorso di autodeterminazione: la funzione dei centri antiviolenza e l’opportunità della messa in sicurezza”Assunta Liberti, avvocato penalista discuterà sulla “Normativa sulla violenza di genere dallo stalking alla Cartabia passando dal codice rosso”. L’assistente sociale Ivana Maiorano relazionerà su “Sostenere, proteggere accompagnare: la funzione delle operatrici nei centri antiviolenza”. Invece, “l’approccio metodologico dello psicologo all’interno del CAV” sarà il tema affrontato da Francesca Imperato, psicoterapeuta. Concluderà i lavori Carmine De Blasio, presidente Adips Campania, che discuterà di “Competenze e sinergie nel lavoro di rete tra ATS, CAV e associazioni nella lotta contro la violenza sulle donne”.

Al termine dell’evento saranno rilasciati crediti formativi per gli iscritti all’ordine degli assistenti sociali e attestati formativi per gli operatori dei centri antiviolenza. Le nuove normative in materia, infatti, prevedono che gli operatori dei centri antiviolenza partecipino ad un numero minimo di ore di formazione annue per aumentare la propria professionalità ed aiutare al meglio le donne vittime di violenza.

È possibile iscriversi scrivendo all’indirizzo e-mail erminia.barracca@e-cremano.it

L’articolo Centri Antiviolenza a supporto delle donne maltrattate: un evento a San Giorgio a Cremano proviene da Comunicare il sociale.

Il Parco Archeologico di Ercolano lancia il nuovo Portale Open Data: un tesoro digitale per studiosi e cittadini

Il Parco Archeologico di Ercolano compie un ulteriore passo verso la trasparenza e la valorizzazione del patrimonio culturale con il lancio del suo Portale Open Data, un’infrastruttura digitale all’avanguardia che rende liberamente accessibili migliaia di dati, immagini e modelli 3D provenienti dalle attività di scavo, ricerca e conservazione del sito archeologico.

Il portale, sviluppato con la tecnologia open-source CKAN (https://ckan.org/), rappresenta uno dei più avanzati sistemi di gestione open data nel panorama culturale italiano. Tra i materiali pubblicati figurano:
  • Oltre 2.100 modelli 3D in alta risoluzione delle strutture e dei reperti;
  • Più di 2.400 reperti archeologici geolocalizzati, con informazioni dettagliate sui contesti di ritrovamento;
  • Oltre 1.500 immagini ad alta definizione degli apparati decorativi, tra pavimenti, affreschi e stucchi;
  • Circa 5.000 schede di dettaglio, corredate da documentazione fotografica;
  • Quasi 1.000 pagine digitalizzate dei Giornali di Scavo storici di Ercolano;
  • 9 nuvole di punti relative ad ambienti iconici come la Casa del Bel Cortile, la Casa del Gran Portale e la Casa del Sacello di Legno;
  • Documentazione tecnica come la pianta dettagliata aggiornata e la guida al Catasto Urbano dell’Antica Ercolano.
Il portale è progettato per supportare l’interoperabilità, l’analisi geospaziale, la metadatazione e il riuso creativo e scientifico dei dati, garantendo allo stesso tempo l’attribuzione delle fonti e il rispetto delle condizioni d’uso.
Prodotti digitali della vastità e della qualità che caratterizza l’Open Data di Ercolano, non si ottengono in tempi rapidi ma sono il risultato maturo di una visione che abbiamo coltivato per anni e che viene da molto lontano,” dichiara Francesco Siranofunzionario delegato alla direzione del Parco Archeologico di Ercolano, Infatti si tratta di un lavoro iniziato nel 2006 in sinergia con il partner privato Packard Humanities Institute . Il progetto ha avuto negli ultimi sei anni una grande accelerazione con la creazione del parco autonomo di Ercolano anche grazie ad un finanziamento PON  “Cultura e Sviluppo” FESR 2014-2020 per il ‘Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologie avanzate’. E così oggi rendiamo accessibile un patrimonio di dati e conoscenze che fino a poco tempo fa era disseminato in decine di archivi cartacei riservato solo a pochi studiosi che dovevano affrontare estenuanti ricerche sui documenti fisici. È, sotto questo aspetto, uno strumento rivoluzionario pensato per studiosi, appassionati, professionisti e cittadini: chiunque potrà esplorare, studiare e persino riutilizzare i materiali secondo i principi dell’open access.”
Il progetto si inserisce nel quadro delle politiche del Ministero della Cultura in materia di open data e linked open data, e pone Ercolano tra i pionieri della digitalizzazione trasparente del patrimonio archeologico in Italia. La piattaforma consente inoltre il coinvolgimento di organizzazioni autonome, ciascuna responsabile dei propri dataset, secondo un modello federato che valorizza la collaborazione e semplifica la gestione delle risorse informative.
Creare piattaforme digitali per i Beni Culturali è prima di tutto una responsabilità.” commenta Ascanio D’Andrea, data manager del Packard Humanities Institute. “Vuol dire garantire la conoscenza alle generazioni future con strumenti tecnologici al passo con i tempi. Il portale open-data di Ercolano è uno strumento “vivo”, un hub digitale in grado di dialogare in maniera autonoma, attraverso protocolli in interoperabilità, con altre “macchine” in tutto il mondo. La volontà non è solo fornire un punto di accesso ai dati ma anche accettare la sfida dei nostri tempi fornendo alle intelligenze artificiali, sempre più utilizzate anche nel nostro settore, un repository unico dove “imparare” a conoscere la vita quotidiana dei romani di duemila anni fa, e non solo, e fornire risposte sempre più vicine alla realtà dei dati che siamo stati in grado di raccogliere in decine di anni di attività.”
Le funzionalità del portale includono filtri dinamici, strumenti di ricerca avanzata, visualizzazioni interattive, integrazione con ambienti GIS e possibilità di accedere alle risorse anche tramite API e servizi OGC, in linea con gli standard internazionali.
La conoscenza cresce se viene condivisa,” prosegue Sirano. “L’infrastruttura che abbiamo costruito è aperta, scalabile e sostenibile nel tempo. Continueremo ad arricchirla nei prossimi mesi con nuovi contenuti, perché la documentazione del patrimonio culturale non è mai un processo statico, ma un cantiere aperto, proprio come gli scavi di Ercolano.”
Il portale è consultabile online e permette il riuso dei contenuti per finalità educative, di ricerca, artistiche ed editoriali, e previa autorizzazione per usi commerciali.
Con questo strumento, il Parco Archeologico di Ercolano dimostra come la digitalizzazione e l’accessibilità possano diventare veri motori di valorizzazione e partecipazione culturale, rendendo la storia non solo più visibile, ma anche più condivisa.

L’articolo Il Parco Archeologico di Ercolano lancia il nuovo Portale Open Data: un tesoro digitale per studiosi e cittadini proviene da Comunicare il sociale.

Più risorse al Terzo settore nel nuovo DL Imprese

Il Decreto-legge approvato il 4 luglio introduce importanti misure per il rafforzamento degli enti del Terzo settore, con l’estensione del 5×1000 anche agli enti non commerciali e nuovi contributi per la transizione digitale e l’efficienza energetica. Un segnale concreto di riconoscimento del ruolo strategico del non profit nello sviluppo del Paese.

👉 Leggi l’approfondimento su Cantiere Terzo Settore:

Più risorse al Terzo settore nel dl “Imprese”

L’articolo Più risorse al Terzo settore nel nuovo DL Imprese proviene da Comunicare il sociale.

La dolce cura del teatro: Verdi entra nelle RSA

Nelle RSA Korian di Milano e del comasco prende vita la terza edizione di Opera white, il progetto di Opera Education, realizzato con il sostegno di Fondazione Cariplo, che promuove la musica come strumento di terapia, inclusione e socializzazione per la Terza Età.

Opera white è un percorso didattico musicale per anziani – ispirato all’esperienza degli altri format AsLiCo per bambini e ragazzi – che fa della musica non solo lo strumento per superare la solitudine all’interno delle RSA, ma anche per creare attività di socializzazione tra gli ospiti e momenti di inclusione con la comunità in cui vivono.

A seguito delle due precedenti collaborazioni con il network della salute Korian, il progetto riparte quest’anno coinvolgendo due residenze per anziani nel comasco – l’RSA Antonio Vivaldi di Cantù e l’RSA S. Giulio di Beregazzo con Figliaro (CO) – e quattro nel milanese: l’RSA Santa Giulia e Chiara, l’RSA Ippocrate, l’RSA Saccardo e l’RSA San Giorgio.

Il percorso, a cura di Francesco Malanchin e Marta Ferri, è iniziato a maggio con un incontro di formazione per gli operatori delle strutture presso il Teatro Sociale di Como, per poi proseguire con due laboratori di formazione musicale e corale nelle strutture con gli ospiti selezionati alla partecipazione attiva nello spettacolo, con l’obiettivo di prendere confidenza con la musica di Verdi e imparare i canti corali da interpretare durante lo spettacolo finale.

L’iniziativa mette gli anziani al centro, rendendo la loro partecipazione fondamentale per la riuscita stessa dello spettacolo, stimolando le loro capacità mnemoniche e di apprendimento e coinvolgendoli in un’attività sociale e creativa arricchente, che culminerà nella messa in scena dello spettacolo “Falstaff, il tempo delle burle”, tratto dall’ultima opera di Giuseppe Verdi, in cui la protagonista Alice ci ricorda come la burla non abbia età. Le performance finali sono in programma per il 17 luglio presso l’RSA A. Vivaldi di Cantù e il 26 luglio presso l’RSA S. Giulio di Beregazzo con Figliaro, mentre il 16 luglio all’RSA S. Giorgio e all’RSA Ippocrate e il 22 luglio presso l’RSA S. Giulia e S. Chiara e l’RSA Saccardo.

L’approccio didattico del progetto si prefigge l’obiettivo di portare con sé benefici che riguardano l’attivazione globale dell’anziano: il senso d’identità̀, la memoria a breve termine, l’orientamento spazio-temporale, il tono dell’umore, le competenze espressive e relazionali. Per il raggiungimento di questi traguardi il teatro in musica si conferma lo strumento ideale. Emozioni e divertimento, inoltre, rappresentano le chiavi del successo di Opera white, che anche quest’anno ha riscosso grande apprezzamento tra i partecipanti, che si sono sentiti stimolati e parte attiva nel creare qualcosa di grande valore artistico-culturale.

“Opera white è un progetto in cui crediamo ogni anno di più. Nato con quattro strutture nel Comasco, tra cui la Vivaldi di Cantù che ci ha fatto conoscere Korian, è cresciuto nella seconda edizione a 12 e oggi coinvolge 17 strutture”, ha commentato Francesco Malanchin, curatore e ideatore del progetto Opera white. “Korian ci ha supportati con entusiasmo, permettendoci di espanderci: oggi sei delle sue strutture partecipano al progetto e gliene siamo profondamente grati”.

“Per il terzo anno abbiamo scelto di essere parte di un progetto di grande successo e valore come Opera white, che, come Korian e in linea con il nostro spirito di Società Benefit, abbiamo deciso di sposare proprio per i benefici delle precedenti edizioni. La musica è capace di stimolare il senso di aggregazione e di socialità condivisa e i nostri ospiti sono stati in grado di riscoprire, o scoprire da zero, la passione per la cultura del teatro e la lirica, in un clima conviviale fatto di socializzazione e inclusione dell’anziano con le comunità del territorio”, ha commentato Barbara Grill, Deputy COO e Head of Benefit Impact di Korian Italia. “Questa iniziativa riflette il nostro impegno quotidiano nel rendere le RSA luoghi attivi e di partecipazione nei quali la solitudine non trova spazio, credendo fortemente nel valore di una musica che, con dolcezza e armonia, cura corpo e anima dei pazienti”.

Con l’adattamento drammaturgico e la regia di Andrea Piazza e la collaborazione per scene e costumi di Rachele Munerotto, “Falstaff, il tempo delle burle” vede la partecipazione di Carlo Sgura, Rossella Bianco, Chiara Torosani, Monica Bonomi e Matteo Failla, i professionisti che accompagneranno gli ospiti delle RSA nella messa in scena dell’emozionante recita conclusiva.

L’articolo La dolce cura del teatro: Verdi entra nelle RSA proviene da Comunicare il sociale.

Plastica raccolta, borracce distribuite: a Porta Nolana successo per il contest #Prendi3NI

È partita dalla stazione EAV di Porta Nolana la sfida green di inizio settimana: viaggiatori e pendolari sono stati coinvolti nel contest ambientale #Prendi3NI, promosso da EAV in collaborazione con l’associazione N’SeaYet, da anni impegnata nella tutela dell’ambiente marino e nella sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica.

L’iniziativa, dal format semplice ed efficace, ha unito sostenibilità e mobilità responsabile in un vero e proprio gioco a premi: a chi consegnava tre bottiglie di plastica veniva regalata una borraccia riutilizzabile, simbolo concreto di un cambiamento possibile e di uno stile di vita più attento all’ambiente.

L’azione non si è limitata alla semplice raccolta: volontari e attivisti hanno dialogato con i passanti, diffondendo buone pratiche per ridurre il consumo di plastica monouso e spiegando l’importanza di una mobilità più sostenibile.

Con #Prendi3NI, EAV conferma la volontà di rendere le proprie stazioni luoghi di cittadinanza attiva, dove il viaggio si intreccia con i temi dell’ambiente e della responsabilità sociale.

L’articolo Plastica raccolta, borracce distribuite: a Porta Nolana successo per il contest #Prendi3NI proviene da Comunicare il sociale.