Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha invitato l’UE e gli Stati membri a sostenere in modo sistematico e ponderato il volontariato. In questo modo si riconoscerebbe il suo immenso impatto sullo sviluppo sociale dell’Europa e il suo ruolo cruciale nell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e nella promozione dell’inclusione sociale.
Nel suo parere d’iniziativa sul volontariato, adottato alla sessione plenaria di dicembre, il CESE ha proposto che l’UE dichiari il 2025 Anno europeo del volontariato, estenda i programmi e i finanziamenti dell’UE per il volontariato agli anziani e stabilisca un metodo a livello europeo per raccogliere dati sul volontariato che i paesi e le organizzazioni possano condividere.
In Europa, una persona su cinque fa volontariato ogni anno. Un recente sondaggio ha mostrato che il 25% dei giovani europei è coinvolto ogni anno in un’attività di volontariato organizzato ma tale percentuale varia notevolmente (tra il 10 % e il 42 %) da uno Stato membro all’altro. Ogni giorno, volontari di ogni età e provenienza donano il loro tempo ad attività per altre persone o per l’ambiente, rafforzando la società e un futuro sostenibile.
Secondo i dati disponibili, l’attività dei volontari ha un valore economico reale, pari in molti paesi a più del 2% del PIL.
Dall’ultimo Anno europeo del volontariato nel 2011, il volontariato ha cominciato a scomparire gradualmente dall’agenda europea. Nei documenti ufficiali esso è stato menzionato solo sporadicamente, in occasione dell’istituzione dei Volontari dell’Unione per l’aiuto umanitario e del Corpo europeo di solidarietà, e come tema prioritario del programma Europa per i cittadini. Il 5 dicembre, la Giornata internazionale del volontariato celebra questo lavoro socialmente importante in tutto il mondo.
Secondo il CESE, il contributo dei volontari, e il benessere e il senso di connessione che essi provano in cambio, meritano un riconoscimento più ampio. Un Anno europeo del volontariato nel 2025, come proposto dal CESE, aumenterebbe la consapevolezza del volontariato e dei suoi benefici in un momento in cui le comunità post-pandemiche avranno ancora bisogno di sostegno per riprendersi e riconnettersi. Soprattutto, questo evento renderebbe omaggio ai milioni di volontari europei e ne incoraggerebbe altri a unirsi a loro. Allo stesso tempo, sarebbe un’opportunità per i paesi di condividere il know-how e per l’UE di espandere, creare e informare i cittadini sui programmi per i volontari.