La pedofilia online (pedopornografia) rappresenta una gamma di delitti tra i più efferati che si inquadrano nell’ambito della criminalità transnazionale, il cui indotto finanziario è paragonabile al mercato della droga e al traffico illecito di armi.

La quantità di minorenni abusati nel mondo è spaventosa: circa 150 milioni di bambine e 73 milioni di bambini sotto i 18 anni hanno sperimentato violenza e sfruttamento sessuale (dati OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità) e si stima che 1,2 milioni di bambini ogni anno siano vittime del traffico di esseri umani (dati ILO – Organizzazione internazionale del lavoro).

Estrapolare in cifre la pedopornografia dal quadro generale degli abusi è molto difficile, perché il fenomeno – nonostante il lavoro delle Forze di Polizia – è ancora troppo sommerso e ci consegna numeri di gran lunga inferiori alla realtà. Il contatore dell’Osservatorio Mondiale contro la Pedofilia, nel rapporto più recente datato giugno 2020 e relativo all’anno 2019, ha registrato quasi 7 milioni e 100 mila foto di bambini sempre più piccoli – anche di pochi mesi di vita – abusati, filmati e venduti in Rete.

Il lavoro degli inquirenti è difficile perché i pedofili utilizzano tecniche sempre più sofisticate nella parte sommersa di Internet (Deep Web) ed in quella profonda (Dark Web), territori digitali in cui si nascondono sempre più autentici orrori.

Ad agevolare questo turpe mercato vi sono l’indifferenza dell’opinione pubblica e l’incapacità degli Stati di legiferare efficacemente, mentre i pedofili lavorano proficuamente alla normalizzazione delle loro perversioni e dei loro sporchi interessi. Basti pensare che in Olanda nel 2006 è nato il “partito dei pedofili”, “Nvd” abbreviazione in olandese di “carità, libertà, diversità”, che il Tribunale dell’Aja ha ritenuto legittimo asserendo testualmente: “La libertà di espressione, di riunirsi, inclusa la libertà di organizzarsi in un partito politico, sono le basi di una società democratica”, senza suscitare la benché minima reazione da parte delle Istituzioni internazionali, come l’Onu e l’Unione Europea.

Sempre nella più totale indolenza ed indisturbati, i pedofili organizzano da decenni la “giornata mondiale dell’orgoglio pedofilo” per inculcare alla massa che il loro sia un “orientamento sessuale” e non già un crimine.

Non si può continuare ad accettare supinamente questo orrore! Conoscere la portata di un reato cosi grave e rimanere silenti equivale ad essere complici di uno tra i più orrendi olocausti della storia dell’umanità.

L’Osservatorio sui Diritti dei Minori, che sin dalla propria costituzione supporta le Istituzioni nella tutela dei bambini e degli adolescenti, ha deciso di rompere il muro del silenzio e proporre una Petizione all’Onu, notificata anche a tutti i Capi di Stato del mondo, perché la pedopornografia venga riconosciuta quale “crimine contro l’umanità”.

C’è bisogno dell’aiuto di tutti per strappare milioni di piccole vittime innocenti dalle mani di aguzzini senza scrupoli. Tutti sono invitati a supportare la Petizione, a collocarsi oltre i parametri della mera e sterile indignazione parolaia. E’ necessaria soltanto una firma che rappresenti la voce disperata delle bambine e dei bambini abusati e ci dia la forza necessaria a spingere le massime Istituzioni mondiali a conferire priorità nelle rispettive agende politiche alla tutela dei Minori.

Il piano di lavoro dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori prevede una raccolta di 100 mila firme – il doppio di quanto necessario per una legge di iniziativa popolare su scala nazionale nel nostro Paese – al raggiungimento delle quali sarà notificata la Petizione all’ONU e, simultaneamente, a tutti i Capi di Stato del mondo.

All’atto dell’adesione verrà richiesto un sostegno economico di appena 3 Euro per affrontare le spese relative alle attività di promozione e divulgazione della Petizione e per lo sviluppo dei rapporti istituzionali che consentano di raggiungere l’obiettivo, giacché l’Osservatorio è una organizzazione senza finalità di lucro e deve provvedere con le proprie risorse a far fronte ai costi, che saranno debitamente rendicontati e pubblicati sul sito osservatoriominori.org

Leggi e firma la petizione…clicca qui