Con il termine “giustizia di comunità” si fa riferimento a quel sistema di sanzioni e misure che mantengono gli imputati o gli autori di reato nella comunità e che implicano alcune restrizioni alla libertà personale degli stessi, attraverso l’imposizione di condizioni e/o obblighi. Tali misure vengono adottate da un’autorità giudiziaria prima o in luogo di una decisione su una sanzione oppure possono costituire una modalità di esecuzione della pena detentiva fuori dal carcere. Il presupposto della giustizia di comunità è che le misure penali svolte in ambiente esterno al carcere possano contribuire in modo efficace alla riabilitazione dell’autore di reato e alla sicurezza della collettività.

La “giustizia riparativa” fonda il suo presupposto sulla visione del reato principalmente come frattura relazionale, ancor prima che violazione delle norme dell’ordinamento penale. La singolarità di questo paradigma rispetto ai principali modelli tradizionali, infatti, si manifesta nel coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate da un evento-reato, per il superamento delle conseguenze dello stesso. Puntando sul confronto diretto tra vittima, reo e comunità di riferimento, il modello riparativo lancia la significativa sfida di “superare la logica del castigo”, muovendo da una lettura nuova del fenomeno criminoso inteso soprattutto come un conflitto che provoca una vera e propria rottura del patto sociale.

In questa ottica, il CSV del Friuli Venezia Giulia promuove un momento di riflessione in programma il 16 ottobre a partire dalle 8.45, per offrire uno sguardo più approfondito sui principi, sulle dinamiche e sugli intrecci operativi tra queste due dimensioni, mettendo a confronto organismi territoriali, Enti del Terzo Settore e mondo istituzionale della Giustizia.

La finalità del convegno, che si potrà seguire su piattaforma Zoom o in diretta streaming sul canale youtube del CSV FVG, è quella di fornire ulteriori strumenti utili al raggiungimento di un equilibrio sociale incentrato sulla sicurezza, il reinserimento sociale, la responsabilizzazione dell’autore del reato e la “pace sociale tra vittima e reo”.

L’iniziativa ha come obiettivi:

  • la formazione dei professionisti (assistenti sociali, avvocati, altre professioni)
  • l’individuazione di nuovi strumenti per il coinvolgimento della comunità/terzo settore/enti pubblici

Per partecipare è necessaria l’iscrizione attraverso l’area riservata del sito csvfvg.it.

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