“Giustizia di comunità, esigenza di condivisione e percorsi di responsabilità”. È il titolo di un convegno che si terrà il prossimo 8 novembre, con inizio alle 14.00, nella sala Arengario presso il Tribunale di Napoli, organizzato da Tribunale Civile e Penale di Napoli, UIEPE (Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna) e CSV Napoli ETS (Centro di Servizio per il Volontariato della città metropolitana di Napoli), in collaborazione con la Formazione Decentrata della Scuola Superiore della Magistratura di Napoli,.
Si tratta di un’iniziativa per riflettere sulle prospettive dei percorsi di giustizia e per offrire un’occasione di dialogo e confronto interdisciplinare tra tutti gli attori coinvolti nelle attività per l’esecuzione di provvedimenti orientati alla giustizia di comunità.
I saluti introduttivi saranno affidati a Elisabetta Garzo – Presidente del Tribunale di Napoli, Claudia Nannola – Direttore dell’UIEPE Campania, Nicola Caprio – Presidente CSV Napoli, Rosa Volpe – Procuratore Repubblica di Napoli f.f., Lucia Castellano – Dirigente Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria Campania, Giuseppe Centomani – Dirigente Centro Giustizia Minorile Campania, Gaetano Manfredi – Sindaco di Napoli, Antonio Tafuri – Presidente COA di Napoli, Marco Campora – Presidente Camera Penale Napoli, Samuele Ciambriello – Garante Regionale per le persone private della libertà, Barbara Modesta Grasso – Magistrato Componente Formazione Decentrata.
Successivamente interverranno Paola Valeria Scandone – Magistrato del Tribunale di Napoli (“La messa alla prova – fondamenti giuridici – il nuovo ruolo della magistratura”), Sabina Coppola – Associazione Piero Calamandrei Napoli (“Le fasi della messa alla prova anche alla luce della riforma Cartabia”), Simona Di Monte – Procuratore Aggiunto Procura di Napoli (“Giustizia riparativa in fase esecutiva”), Giuseppina Forte – Funzionario di Servizio Sociale Ufficio Esecuzione Penale Esterna Napoli Ref. LPU e Dora Guastella – Funzionario di Servizio Sociale Ufficio Esecuzione Penale Esterna Napoli Ref. Riparativa (“Cardini della Messa alla Prova: il lavoro di pubblica utilità e l’attività riparativa e/o mediazione penale”), Maria Fragliasso – Associazione Diesis (“Lo sguardo alla persona offesa”), Luca Trapanese – Assessore al Welfare del Comune di Napoli (“Gli Enti pubblici e il Terzo settore nella giustizia di prossimità”), Luigi Merola – Presidente Fondazione A Voce De Creature (“La comunità e la responsabilità condivisa della giustizia).
Concluderà S. Ecc. Mons. Gaetano Castello – Vescovo Ausiliario dell’Arcidiocesi di Napoli, modererà Giovanna De Rosa – Direttore CSV Napoli
Per il convegno è stato richiesto l’accreditamento per gli assistenti sociali. Agli avvocati saranno riconosciuti 5 crediti formativi.
Le iscrizioni per partecipare potranno essere effettuate online attraverso l’apposito form entro il 6 novembre.
Tribunale Civile e Penale di Napoli, UIEPE e CSV Napoli ETS hanno stipulato un protocollo di intesa proprio con l’obiettivo di avviare un percorso di collaborazione che sensibilizzi gli Enti di Terzo settore alla partecipazione all’operato della Giustizia. Il convegno sarà, dunque, un primo momento di presentazione e condivisione del protocollo, cui seguiranno altre iniziative.
Spiega il presidente di CSV Napoli, Nicola Caprio: “Il supporto del mondo del volontariato può e deve essere importantissimo. Ci impegneremo ad avviare azioni condivise di formazione, informazione e comunicazione ma anche di coinvolgimento attivo degli Enti di Terzo Settore, in un percorso virtuoso di co-progettazione e co-programmazione”.
Aggiunge Claudia Nannola, direttore dell’UIEPE Campania: “Il convegno e il protocollo di intesa ci offrono l’occasione per parlare ma anche agire rispetto ad una giustizia senza sbarre, capace di riparare. Dobbiamo tutti lavorare per una giustizia che accolga le persone in area penale”
Conclude Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Napoli: “La sinergia e la condivisione tra Istituzioni, operatori dell’area penale e Terzo settore può aiutare a migliorare i percorsi di giustizia: è necessaria un’azione sistemica tesa a costruire comunità aggreganti e capaci di fare inclusione”