Il Codice del Terzo settore è legge. Cosa cambia con il grande “riordino”

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è in vigore dal 2 agosto il Codice del Terzo settore. Si tratta del decreto legislativo più corposo (104 articoli) tra i cinque emanati dopo la legge delega per la riforma del Terzo settore (106/2016). E avrà bisogno a sua volta, entro il prossimo anno, di ben 20 decreti ministeriali perché funzioni, nella pratica, tutto quanto previsto.

La parola riordino, usata più volte anche dal sottosegretario Luigi Bobba, “padre” della riforma, è la più appropriata per indicare lo scopo principale del Codice. Tre esempi sono sufficienti a farne comprendere la portata.

PRIMO: vengono abrogate diverse normative, tra cui due leggi storiche come quella sul volontariato (266/91) e quella sulle associazioni di promozione sociale (383/2000), oltre che buona parte della “legge sulle Onlus” (460/97).

SECONDO: vengono raggruppati in un solo testo tutte le tipologie di quelli che da ora in poi si dovranno chiamare Enti del Terzo settore (Ets). Ecco le sette nuove tipologie: organizzazioni di volontariato (che dovranno aggiungere Odv alla loro denominazione); associazioni di promozione sociale (Aps); imprese sociali (incluse le attuali cooperative sociali), per le quali si rimanda a un decreto legislativo a parte; enti filantropici; reti associative; società di mutuo soccorso; altri enti (associazioni riconosciute e non, fondazioni, enti di carattere privato senza scopo di lucro diversi dalle società).

Restano dunque fuori dal nuovo universo degli Ets, tra gli altri: le amministrazioni pubbliche, le fondazioni di origine bancaria, i partiti, i sindacati, le associazioni professionali, di categoria e di datori di lavoro. Mentre per gli enti religiosi il Codice si applicherà limitatamente alle attività di interesse generale di cui all’esempio successivo.

Gli Enti del Terzo settore saranno obbligati, per definirsi tali, all’iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore (già denominato Runts…), che farà quindi pulizia dei vari elenchi oggi esistenti. Il Registro avrà sede presso il ministero delle Politiche sociali, ma sarà gestito e aggiornato a livello regionale. Viene infine costituito, presso lo stesso ministero, il Consiglio nazionale del Terzo settore, nuovo organismo di una trentina di componenti (senza alcun compenso) che sarà tra l’altro l’organo consultivo per l’armonizzazione legislativa dell’intera materia.

TERZO: vengono definite in un unico elenco riportato all’articolo 5 leattività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale” che “in via esclusiva o principale” sono esercitati dagli Enti del Terzo settore. Si tratta di un elenco, dichiaratamente aggiornabile, che “riordina” appunto le attività consuete del non profit (dalla sanità all’assistenza, dall’istruzione all’ambiente) e ne aggiunge alcune emerse negli ultimi anni (housing, agricoltura sociale, legalità, commercio equo ecc.).

Gli Ets, con l’iscrizione al registro, saranno tenuti al rispetto di vari obblighi riguardanti la democrazia interna, la trasparenza nei bilanci, i rapporti di lavoro e i relativi stipendi, l’assicurazione dei volontari, la destinazione degli eventuali utili.

Ma potranno accedere anche a una serie di esenzioni e vantaggi economici previsti dalla riforma: circa 200 milioni nei prossimi tre anni sotto forma, ad esempio, di incentivi fiscali maggiorati (per le associazioni, per i donatori e per gli investitori nelle imprese sociali), di risorse del nuovo Fondo progetti innovativi, di lancio dei “Social bonus” e dei “Titoli di solidarietà”.

Senza contare che diventano per la prima volta esplicite in una legge alcune indicazioni alle pubbliche amministrazioni: come cedere senza oneri alle associazioni beni mobili o immobili per manifestazioni, o in comodato gratuito come sedi o a canone agevolato per la riqualificazione; o incentivare la cultura del volontariato (soprattutto nelle scuole): o infine coinvolgere gli Ets sia nella programmazione che nella gestione di servizi sociali, nel caso di Odv e Aps, “se più favorevoli rispetto al ricorso al mercato”.

Una parte consistente del Codice (sei articoli, dal 61 al 66, pari al 14% dell’estensione del testo) è dedicata ai Centri di servizio per il volontariato (CSV), interessati da una profonda revisione in chiave evolutiva che ne riconosce le funzioni svolte nei primi 20 anni della loro esistenza e le adegua al nuovo scenario. A cominciare dall’allargamento della platea a cui i CSV dovranno prestare servizi, che coinciderà con tutti i “volontari negli Enti del Terzo settore”, e non più solo con quelli delle organizzazioni di volontariato definite dalla legge 266/91 (anche se in realtà era già cospicua la quota di realtà del terzo settore “servite” in questi anni).

I Centri – che dovranno essere di nuovo accreditati – verranno governati da un inedito Organismo nazionale di controllo (Onc) e dalle sue articolazioni territoriali (Otc), le cui maggioranze saranno detenute dalle fondazioni di origine bancaria. Sarà inoltre ridotto il numero complessivo dei Centri in riferimento ad alcuni parametri territoriali. Nella governance dei CSV potranno entrare tutti gli Ets (secondo il cosiddetto principio delle “porte aperte”), lasciando però al volontariato la maggioranza nelle assemblee. Saranno previsti nuovi criteri di incompatibilità tra la carica di presidente di un CSV e altre cariche, ad esempio ministro, parlamentare, assessore o consigliere regionale o di comuni oltre i 15 mila abitanti. I CSV, insieme alle Reti associative nazionali, potranno essere autorizzati dal ministero delle Politiche sociali all’“autocontrollo degli Enti del Terzo settore”. Viene infine centralizzato e ripartito a livello nazionale il fondo per il funzionamento dei CSV, che continuerà ad essere alimentato da una parte degli utili delle fondazioni di origine bancaria e da un credito di imposta fino a 10 milioni, a regime, che queste ultime si vedranno riconoscere ogni anno.

 

 

 

#30libridamare. Al via su Instagram l’iniziativa del Miur dedicata alle letture estive.

“I libri sono sempre un ottimo compagno di viaggio: nella vita, nella formazione, in vacanza”. Con questo messaggio, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, insieme alla community social IgersItalia, lancia  l’iniziativa #30libridamare, invitando studentesse e studenti, ma, più in generale, tutte e tutti coloro che hanno un profilo Instagram ad unirsi per dare vita ad un racconto social e collettivo sulle letture estive. Un modo per rilanciare la passione per la lettura, per ricordare la sua importanza nella crescita e nella formazione di ciascuna e ciascuno e per incentivarla condividendo i libri scelti per le vacanze con la community dei social.

Per partecipare all’iniziativa basta pubblicare una foto del libro scelto sul proprio profilo Instagram, corredata da una citazione del testo e dagli hashtag #30libridamare #MiurSocial e #IgersItalia.

Le foto più belle e accompagnate dai messaggi più significativi saranno pubblicate a fine agosto sui profili social del Miur.

Chiusura estiva del CSV Napoli

CSV Napoli informa che gli uffici della sede centrale (Centro Direzionale – Isola E1) resteranno chiusi al pubblico per la pausa estiva da lunedì 14 a venerdì 18 agosto. Le attività riprenderanno regolarmente lunedì 21 agosto.

Gli sportelli territoriali di Caivano e Somma Vesuviana invece resteranno chiusi per l’intero mese di agosto.

 

 

Servizio Civile: avviso ai candidati

Ricordiamo ai candidati al progetto Open Year che a breve riceveranno una mail di conferma per il giorno e l’ora previsti per il colloquio, la corrispondenza servirà anche a verificare la correttezza dei dati anagrafici e per la segnalazione di eventuali problematiche.
Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a serviziocivile@csvnapoli.it
Referente. Mariamichela Acampora

Emergenza Vesuvio, CSV Napoli dà voce alle associazioni

CSV Napoli, nel ringraziare tutti i volontari che si sono attivati per far fronte alla drammatica situazione che vede il Vesuvio ancora in fiamme dallo scorso sabato, invita tutte le associazioni impegnate nell’ambito di questa emergenza e a segnalare all’indirizzo e-mail segreteria@csvnapoli.it le proprie iniziative, appelli, attività di raccolta, ricerca di ulteriori volontari, affinché possano essere diffuse attraverso tutti i nostri canali informativi (sito csvnapoli.it, sito comunicareilsociale.com, pagine social, newsletter…) e intercettare così i target più vari.

La collaborazione di tutti renderà più efficiente la macchina della solidarietà in moto per salvaguardare il nostro territorio e sostenere le famiglie in difficoltà.

Premio Terre de Femmes: a sostegno delle donne e dell’ambiente

Il Premio Terre de Femmes sostiene, da 15 anni in tutto il mondo, donne straordinarie che operano per la tutela dell’ambiente, evidenziando il loro impegno affinché serva da esempio e apra nuove strade.

Grazie al Premio Terre de Femmes, la Fondazione Yves Rocher ha premiato già 350 donne con progetti sviluppati in 50 paesi del mondo e dal 2016 partecipa anche l’Italia.

Il Premio Terre de Femmes prevede un riconoscimento di 10.000 euro attribuito da una giuria nazionale composta da esperti in tutela ambientale e leadership delle donne e da partner dei media. Il Premio Internazionale del pubblico, attribuito tramite votazione on line, offre altri 5.000 euro tra tutti i progetti nazionali vincitori. Il Grand Prix International premia il progetto più emblematico tra le prime vincitrici di ogni paese partecipante: la vincitrice del Grand Prix International riceve un ulteriore finanziamento di 10.000 euro.

Per partecipare al Premio Terre de Femmes è necessario: essere donne maggiorenni; presentare un progetto a favore dell’ambiente attraverso una struttura senza scopo di lucro o una struttura avente un oggetto commerciale destinato a un progetto di tipo sociale, ambientale o a titolo personale. La candidata deve avere la nazionalità del paese in cui partecipa oppure la struttura che supporta il progetto deve essere soggetta al diritto del paese in cui la candidata partecipa.

Per partecipare c’è tempo fino al 30 Settembre 2017.

Consulta il regolamento completo….clicca qui